Da dove vieni e da quanto tempo vivi in Francia? Cosa ti ha portato lì?
Sono nato a Mauritius, nella cittadina di Quatre Bornes. Nel 2000 mi sono trasferito a Tolosa per motivi di studio. Ho una laurea in economia e un master in ingegneria informatica. Successivamente mi sono spostato a Parigi per cercare lavoro. Mi sono sposato, ho avuto tre figli. Purtroppo il matrimonio non è durato ed ora sono divorziato. Io e la mia ex moglie abbiamo la custodia condivisa dei figli: una bambina di 9 anni, un bimbo di 5, e una piccolina di 2.
Come ha inciso questa emergenza sanitaria sulla vostra vita familiare?
Emmanuel Macron ha annunciato la chiusura delle scuole nella settimana in cui i bambini erano con me. Successivamente siamo stati informati che dovevamo restare tutti dentro casa. La mia ex-moglie in quei giorni non stava bene quindi ho deciso di tenere i bimbi per le successive due settimane. La cosa più complessa da gestire è la spesa. Se si ordina online bisogna aspettare una settimana per la consegna e se si va al supermercato, la coda è interminabile. Dato che non posso lasciare i miei figli da soli, l'unica soluzione è avvalersi dell'ausilio del web.
Dal punto di vista del lavoro sono fortunato perchè gestisco tutto da casa ma ho dovuto adattare i miei orari.
Al mattino passo più di un'ora con la grande per farle fare i compiti. La scuola mi invia il programma da stampare ad inizio settimana. Non sono come si organizzino le famiglie che non hanno una stampante! Successivamente mi dedico a riunioni di lavoro in teleconferenza. Dopo pranzo, riprendo i compiti con mio figlio.
Il resto del tempo, cerco di tenerli occupati. Stanno un po' all'aria in giardino, guardano i cartoni animati, giocano con il tablet, disegnano, videochiamano la mamma e la nonna... non è una situazione facile da gestire.
Che impatto ha questa situazione sui tuoi figli? Sono consapevoli di ciò che sta succedendo?
Ne hanno parlato un po' a scuola, in modo leggero, prima che scattasse l'isolamento. Per esempio hanno imparato come lavarsi bene le mani.
Mia figlia di 9 anni è quella che capisce meglio ed anche quella più toccata perché abbiamo festeggiato il suo compleanno sabato scorso. Era molto triste di non poter invitare i suoi amichetti. Per lei è stata dura. Ha persino attaccato un bigliettino sul frigorifero: "Il coronavirus ha rovinato il mio compleanno".
I due piccoli, fin tanto che possono giocare, sono sereni e felici di essere a casa. Ne parliamo, spiego loro che non possiamo uscire a causa di una malattia che ci fa tossire. Cerco di semplificare le cose.
Molti genitori oggi sono costretti a casa con i loro figli. Hai qualche consiglio da condividere?
I bambini vanno lasciati vivere. Anche se hanno molti compiti da fare non bisogna metterli troppo sotto pressione. La situazione è già stressante di per sè, dobbiamo approfittare di questi momenti insieme.
Noi genitori non siamo insegnanti e facciamo del nostro meglio per destreggiarci. Penso che quando la scuola riprenderà, i maestri li aiuteranno a recuperare.
Segui quello che sta succedendo a Mauritius? Pensi di tornare a casa dopo il coronavirus?
Sì, certo, mi tengo informato su ciò che sta accadendo nel mio paese natale. Tutta la mia famiglia sta bene.
Ho intenzione di trasferirmi a Mauritius, ma solo quando i bambini saranno più grandi.
Articolo tradotto da COVID-19: Being a single parent during a lockdown