rientrare in italia cancellandosi dall'Aire a meta luglio
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buon giorno
quando rientrero in Italia e non saro +Aire a Luglio dopo 190 giorni di permanenza in Portogallo la pensione mi sara defiscalizzata per tutto l'anno ? cioe la residenza fiscale si aggiorna l'anno successivo ?????
grazie
Cosi dovrebbe essere ..
Non sarei tanto sicuro. Da quando AIRE recepisce la variazione ed avvisa comune di residenza , da quel momento INPS fara' la trattenuta IRPEF perche' si risulterebbe di nuovo residenti in Italia. Pero' per sicurezza meglio chiedere direttamente ponendo un quesito ad INPS oppure Agenzia Entrate
Io per sicurezza, quando sarà, farò il rientro a fine anno. Tanto avendo l'interruzione estiva della casa la disdico a fine maggio e poi a fine anno torno in Portogallo a fare le chiusure con le varie istituzioni, se decido di rientrare in Italia, se invece si cambia nazione basta fare il cambio all'Aire quando si vuole.
alla finanza PT mi hanno detto che per cancellare la residenza fiscale in portogallo bisogna presentare un certificato della nuova residenza in altro paese, per poter variare l'indirizzo sul nif.
@alexmarti
e per tutti :
Buongiorno,
un conto è per coloro che da italiani, rientrano in Italia -per cui poter dimostrare la residenza non è qualcosa che, tramite Aire, richieda tempo-. Succede peró che se di altro paese si tratta e cioè dove si sia fatta richiesta di permesso di residenza (o: carta di soggiorno per ottenere la residenza), dapprima si riceve un permesso provvisorio in attesa che dal Ministero di quello Stato, venga rilasciato quello stabile/"definitivo"; ragione per cui, essenziale ad ogni modo è...cortesemente, ma fermamente, non lasciarsi intimidire e tenendo conto infatti del successivo periodo di dichiarazione IRPF (o come poi si chiami in Portogallo), dove proprio a quel punto, invece di presentare la dichiarazione fisco/PT/IRPF, si potrà telematicamente su e-finanza, inoltrare comprovante della propria residenza altrove, come pure (o soprattutto) la ricevuta fiscale del Paese in cui si è diventati (o tornati ad essere) residenti fiscali.
alla finanza PT mi hanno detto che per cancellare la residenza fiscale in portogallo bisogna presentare un certificato della nuova residenza in altro paese, per poter variare l'indirizzo sul nif.
-@alexmarti
Questo argomento prenderà sicuramente piede nei prossimi anni che dal 2025 a molti di noi cominceranno a scadere i 10 anni di RNH. Riporto il contributo di @alexmarti perchè c'è qualcosa che suona male. Con questo non voglio dire che quello che dice non sia vero, anzi, ma che quello che gli ha detto il funzionario non ha logica. Innanzi tutto c'è da dire che come cittadini Italani noi siamo obbligati a presentare al nostro governo l'intenzione di prendere la residenza in un altro stato, e questo perchè se non lo facciamo abbiamo l'obbligo di contribuire al pagamento delle tasse. Naturalmente questo non implica il fatto che uno può benissimo vivere all'estero senza essere iscritto all'AIRE, con tutte le conseguenze del caso, soprattutto se dovesse portare dei capitali in Italia o avere proprietà sul suolo Italiano. Ma comunque non è questo che a noi interessa. La cosa che stona nel post di @alexmarti è che noi non abbiamo nessun obblico con il Portogallo se non quello di cancellarci dal sistema, fiscale e sanitario. Il fatto che io prenda la residenza in un altro stato, che sia il mio o un'altro, al Portogallo non deve interessare niente. Il NIF non ha nessun valore per noi se non il riconoscimento della nostra residenza. Questo però viene aggiornato dal momento in cui facciamo la cancellazione e non deve per forza essere aggiornato sulla nostra residenza in giro per il mondo. Questo compete solo al paese dove noi siamo cittadini.
Avremo modo di ascoltare le varie esperienze visto quanto sopra detto che dal 2025 cominceranno a scadere anno dopo anno i fatidici 10 anni, ma quello che conta è che dobbiamo essere coscienti del fatto che noi dipendiamo, e siamo obbligati, solo a rendere conto allo stato dove siamo cittadini. Naturalmente a meno che qualcuno non abbia la doppia cittadinanza.
Quando sono arrivato in portogallo ho registrato il nif come non residente. poi per avere la residenza, con l’obbligo fiscale verso il portogallo e il riconoscimento di RNH per l’esenzione, ho dovuto registrare alla finanza un contratto di acquisto, o di affitto registrato. sono diventato a tutti gli effetti residente. Ora voglio andare a vivere da un’altra parte. Con lo stato italiano dovrò riprendere la residenza in un comune e tornare a pagare le tasse, oppure andrò in un altro stato rifacendo tutto l’iter per poi variare l’iscrizione aire. Il Portogallo, al quale dovrei iniziare a versare le tasse, non credo ti cancelli dai registri fiscali con una semplice comunicazione senza prove ufficiali del trasferimento.
@Claugo
ha ragione Alexmarti, non si accontentano di certo di un "ciao, io me ne vado", ma ci sono tempi e MODI; come ho scritto prima:
(...) tener conto del successivo periodo di dichiarazione IRPF/Portogallo e a quel punto, invece di presentare la dichiarazione fisco/PT/IRPF, si potrà telematicamente su e-finanza, inoltrare comprovante della propria residenza altrove, come pure (o soprattutto) la ricevuta fiscale del Paese in cui si è diventati (o tornati ad essere) residenti fiscali.
Sicuramente è una cosa da approfondire molto bene per non ritrovarsi con qualche grana in tasca. Quando noi abbiamo preso la residenza in Portogallo abbiamo dato comunicazione al nostro comune di residenza che ne ha preso atto in attesa di conferma da parte dell'AIRE. Nel caso di cancellazione dall'AIRE automaticamente si perde la residenza estera. Questo dovrebbe bastare al governo Portoghese per accertare che non si è più residenti in Portogallo.
Per quanto riguarda la dichiarazione al fisco, dell'ultimo anno in corso, la residenza deve essere cambiata dopo i 183 giorni per non dover pagare le tasse di tutto l'anno nella nuova residenza. Poi ci si dovrà preoccupare di fare la denuncia dei redditi in Portogallo (IRS) l'anno successivo e che riguarderà l'ultimo anno passato in Portogallo.
Riporto un'articolo sulla cancellazione AIRE:
Chi fa rientro in Italia deve procedere a cancellare i propri dati dall’Anagrafe italiani residenti all’estero (Aire), questione di importanza capitale perché ristabilisce la residenza fiscale in Italia e, soprattutto, riapre l’accesso al Servizio sanitario nazionale. La cancellazione può essere fatta anche presso l’ufficio anagrafe del comune di residenza del cittadino rimpatriato.
Il momento adatto per procedere in questo senso è motivo di riflessione. Va detto, prima di tutto, che occorre tenere conto della data del 3 luglio: chi si cancella dall’Aire prima di tale giorno sposta la propria residenza fiscale in Italia per tutto l’anno in corso, chi si cancella a partire dal 4 luglio conserva la residenza fiscale all’estero per tutta la durata dell’anno solare.
Potrebbe quindi nascere un problema di doppia imposizione fiscale e il cittadino potrebbe ricevere richieste erariali sia dall’Italia sia dal fisco del Paese nel quale ha soggiornato prima del rimpatrio. A questo si accosta la questione Imu se il cittadino assume la propria residenza in un immobile di sua proprietà.
È necessario valutare anche gli accordi sulla doppia imposizione fiscale siglati tra Roma e i diversi Stati esteri.
L’importazione di denaro
Chi è vissuto per diversi anni all’estero può avere accumulato del denaro che, per principio, può essere trasferito in qualsiasi istituto bancario italiano.
Quando una banca italiana riceve denaro dall’estero deve fare degli approfondimenti in base alle norme antiriciclaggio e, in questo ambito, può chiedere al cittadino che la provenienza del denaro venga documentata. In ogni caso, tutte le verifiche fatte in virtù delle leggi contro il riciclaggio vengono rese note all’Agenzia delle entrate la quale, laddove ritenuto necessario, provvede a degli accertamenti.
Anche in questo caso è opportuno che, prima del rimpatrio,
il cittadino si informi sulle eventuali convenzioni fiscali strette tra lo Stato in cui risiede e lo Stato italiano.
@CLAUGO
Nel caso di cancellazione dall'AIRE automaticamente si perde la residenza estera" :
Sì, ma questo vale come indicazione per l'Italia che in quel momento stabilisce che si è residenti e tassati in Italia. Indica cioè che dal momento della cancellazione con la data del cambiamento da ben calcolare (vedere se prima, o dopo il 3 luglio dell'anno solare) si è di nuovo residenti fiscali in Italia.
"Questo dovrebbe bastare al governo Portoghese per accertare che non si è più residenti in Portogallo." :
NO perché questa parte della cancellazione AIRE riguarda per l'appunto soltanto l'Italia, NON il Portogallo.
Il testo che hai riportato è assolutamente limpido su tutti i punti.
E per il calcolo di dove si sia imponibili fiscalmente vale dunque l'anno solare; non l'ev. data in cui si presentano le dichiarazioni fiscali nei singoli paesi (ogni paese ha il suo periodo e termine per la presentazione della dichiarazione) .
Ovviamente, il pagamento riguarda l'anno precedente a quello della dichiarazione fiscale, ma come ben dice il testo, per l'annuncio all'Aire e che riguarda l'Italia, va' tenuto presente quella data del 3 di luglio per sapersi regolare ...
La "rogna" o noia semmai -se si non si disponesse di nulla che possa "giustificare" gli importi e a seconda dell'entità delle somme, sta nella questione del rimpatrio del denaro.
Complicato se chissà di quale gruzzolo si trattasse, MA anche qui dipende appunto dal motivo che può essere semplice: Se PER ESEMPIO uno vende casa, è ovvio che ha ricevuto il corrispondente importo dalla vendita e dispone pertanto del regolare contratto notarile di cui poter esibire almeno una copia o formato PDF.
Un altro esempio non mi verrebbe in mente, tranne il fatto che quando si tratta per l'appunto di denaro sul conto corrente, semplicemente si definisce per quello che è: trattasi infatti di risparmi che risultano con evidenza dagli estratti del conto bancario.
Ormai è cosí da diversi anni: Ogni volta che si trasferisce del denaro o si vuole aprire un conto, sempre più spesso ci si ritrova -a seconda della banca dove si intende far trasferire la o le somme- con poche domande, una sola domanda, oppure con tutt'un questionario.
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