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il mercato immobiliare residenziale e turistico in Albania

Ultima attività 13 Gennaio 2018 di RANIERO TOSONI

Nuova discussione

robertolaera

Edilizia
Il settore edile e quello dell'industria faranno da traino per la crescita economica in Albania nel 2017: lo rivela un'analisi della situazione dell'economia realizzata dal ministero delle Finanze albanese. Secondo le stime, il settore edile dovrebbe crescere ad un tasso del 9,6%. Gli investimenti infatti, secondo la valutazione del ministero delle Finanze di Tirana dovrebbero crescere del 8,4 per cento, "mentre il consumo dovrebbe proseguire la propria tendenza positiva riflettendo la fiducia migliorata dei consumatori", si legge nel documento.

Negli ultimi anni l’Albania ha mostrato un trend di crescita del mercato immobiliare con tassi di sviluppo straordinari paragonabili a quelli che, per i paesi europei di prima data (Italia compresa), rappresentano ormai un lontano ricordo. Non vi è alcuna restrizione per i cittadini italiani che posseggono o acquistano immobili in Albania. In particolare, è importante assicurarsi che i titoli di proprietà siano completamente in regola, in modo da assicurare che stiate acquistando dai veri proprietari e che loro abbiano il diritto di vendere a voi. Sin dalla fine del comunismo nei primi anni ’90, gli appartamenti sono stati restituiti dallo Stato ai cittadini. Circa l’85% degli immobili hanno i titoli opportuni e in regola, ma il restante 15% è in gran parte a Tirana e sulla costa, quindi per sicurezza è obbligatorio il controllo da parte di un avvocato o di un noaio. Il processo di acquisto di un immobile in Albania è molto semplice e ben definito. I costi di transazione per l’acquisto di un immobile in Albania sono molto bassi. Non vi è alcuna tassa di acquisto, e il trasferimento di proprietà ammonta al 3% del prezzo d’acquisto. Le spese legali (compreso il notaio) dovrebbero arrivare a non più di 3.000 euro. Una volta aver effettuato l’acquisto in Albania, i costi di gestione di proprietà sono bassi. Le tariffe delle tasse municipali variano da luogo a luogo, ma sono in genere di 0.25 euro al metro quadrato per anno nelle zone costiere. L’Albania può godere dei frutti del suo emergente mercato immobiliare, insieme allo sviluppo del turismo. La crescita dell’economia e del mercato immobiliare continuerà in una certa misura fino alla candidatura dell’Albania per l’entrata nell’Unione Europea prevista per il 2020. Inoltre molte delle più grandi banche occidentali sono entrate sul mercato, rendendo i prodotti comparabili agli standard cui siamo abituati nella maggior parte delle economie sviluppate. Le prassi sono anche simili ad altri prodotti della finanza europea, con prestiti fino all’80% del valore dell’appartamento.

Mentre in tutta l'Albania il numero dei permessi edili nel primo trimestre del 2017 ha registrato un calo del 4,3 per cento su base annua, a Tirana invece si è verificata una forte crescita, con 43 permessi rispetto ai solo 18 rilasciati nello stesso periodo dello scorso anno: lo rivelano i dati dell'Istituto albanese delle statistiche. Il loro valore di vendita ammonterebbe a 120 milioni di euro, calcolando il fatto che nel momento dell'ottenimento del permesso le imprese dovrebbero pagare al comune una tassa pari all'8 per cento del valore della vendita. Infatti secondo il ministero delle Finanze, il comune di Tirana ha incassato circa 10 milioni di euro solo da questa tassa. In tutta l'Albania, il 75 per cento delle costruzioni sono abitazioni mentre il resto edifici industriali ed uffici.
I prezzi di vendita di abitazioni in Albania hanno registrato un forte rincaro nel 2016, salendo mediamente del 12,8 per cento, il più forte incremento registrato negli ultimi 5 anni: lo rivela uno studio realizzato dalla Banca centrale d'Albania. I prezzi sono saliti del 4,6 per cento rispetto al 2015. Attualmente un metro quadro a Tirana oscilla da 400 euro in periferia, fino a 2.500-3.000 euro nella zona centrale. La domanda per l'acquisto delle abitazioni era scesa sensibilmente dopo il 2009, quando nel paese si fecero sentire gli effetti della crisi finanziaria globale. Secondo la Banca centrale, attualmente la domanda si sarebbe ripresa a seguito del rafforzamento dell'attività economica e dell'aumento dei redditi familiari.
Il più forte rincaro si sarebbe verificato nelle zone centrali della capitale, mentre invece nelle aree balneari si è registrato un calo non solo dei prezzi ma anche del volume delle vendite. Secondo la Banca centrale, il 68 per cento delle vendite è stato realizzato tramite mutui bancari. Intanto si è notato per la prima volta dal 2013, anche un calo del numero delle abitazioni rimaste non vendute.
Tirana resta la città ideale per le compagnie che cercano di investire e sviluppare il loro business in Albania. Lo ha detto il sindaco della capitale albanese, Erion Veliaj, durante la sua visita in Serbia, su invito dell’omologo di Belgrado Sinisa Mali, per partecipare al Forum economico Giornate degli investimenti. Durante il suo intervento al forum, che ha riunito alcuni dei primi cittadini delle principali città della regione, esponenti diplomatici e di compagnie internazionali, Veliaj ha presentato un programma volto a trasformare il design di Tirana e il suo potenziale in grado di attrarre investimenti e sviluppare la cooperazione a livello regionale. Citato dall’agenzia di stampa albanese “Ata”, Veliaj ha descritto la sua presentazione di Tirana al forum come una fantastica opportunità per promuovere la capitale del paese e i suoi vantaggi in termini di competizione con le altre capitali della regione.

Mercato immobiliare
Conviene comprare casa in Albania: vacanza o investimento?
L’Albania è diventato rapidamente un Paese molto appetibile sia per coloro che stanno cercando di fare degli investimenti, che per coloro che vogliono una seconda casa all’estero, con bassi costi di gestione, a prezzi molto competitivi.
Le zone più ricercate sono quelle lungo le coste, dove si è verificato un vero e proprio boom immobiliare, per cui è possibile acquistare case nuove oppure addirittura in costruzione (anche da costruttori italiani). Oppure rimane sempre in auge il fascino di Tirana, una città in continua crescita. Quindi per darsi una risposta sul dove comprare casa in Albania, bisogna partire da una semplice osservazione: il proprio obiettivo è quello di investire in case da affittare?
A riguardo sia l’acquisto nella capitale, che nelle città a maggior flusso turistico rappresentano valide alternative. Se invece si vuole una casa di vacanza, allora ci sono tantissimi resort costruiti proprio in riva al mare che possono soddisfare meglio le proprie aspettative. In entrambi i casi i prezzi sono competitivi, ma ovviamente sono ormai molto più alti rispetto a quelli che venivano pagati 5-10 anni fa.
Come è avvenuto anche per l’Italia, e in generale per la maggioranza dei Paesi europei, il numero di case in vendita è cresciuto in modo sproporzionato rispetto alla domanda, tuttavia qui l’interesse di investitori stranieri, ha portato comunque ad una crescita dei prezzi (in precedenza a livelli fuori mercato).
Quindi, anche se rispetto a qualche anno fa non si può dire in senso assoluto che sia conveniente acquistare (in alcuni casi i prezzi sono cresciuti fino al 200% del prezzo originario), lo è comunque rispetto al mercato immobiliare europeo, anche in prospettiva di una costante crescita che si sta palesando.
In Via Vaso Pasha, vicino all’ex-Blloku, nel febbraio di quest’anno l’impresa * ha avviato i lavori per la costruzione di un immobile ad uso abitativo e commerciale, i cui lavori dovrebbero finire nel novembre del 2018.
A pochi metri dal cantiere, si trova l’amministrazione commerciale alla quale ci siamo rivolti per l’acquisto di un appartamento. Il prezzo al metro quadro, non trattabile, partiva da 2500 euro. Un po’ più in là, lungo Unaza Vogël, il prezzo scende a 1200 euro. Sempre nella stessa zona l’impresa * sta costruendo un nuovo complesso di palazzi. Abbiamo contattato la manager delle vendite che ci ha confermato il prezzo aggiungendo la possibilità di uno sconto se il cliente paga il 60% in anticipo.
* sta terminando un immobile situato all’incrocio tra Via Bardhyl e Via Dibra, detta anche “zona della Farmacia 10”. In quest’aerea, il prezzo medio per le nuove costruzioni varia da 950 a 1000 euro/m2. Uno degli ingegneri ci ha riferito che l’offerta proposta per gli ultimi appartamenti disponibili è di 1150 euro, un prezzo comunque trattabile.
* invece ci riferisce che i prezzi degli immobili costruiti da loro sono più alti rispetto all’anno scorso. Anche al complesso di Tower Bridge 3 non ancora terminato, nella zona del Kinostudio, il direttore commerciale afferma che il 70% è stato già venduto. A febbraio di quest’anno, il prezzo al metro quadro corrispondeva a 740 euro. Attualmente è di 790 euro mentre per gli appartamenti dei piani bassi, che sono i più ricercati, ammonta a 800 euro. Sempre secondo Kaceli, dopo il termine dei lavori il prezzo potrebbe aumentare ancora.
Comunque sia, generalmente, a causa dell’aumento dell’offerta, i prezzi sono rimasti invariati rispetto all’inizio dell’anno. L’invariabilità del prezzo ci viene confermata dal complesso Kika nei pressi di Komuna Parisi. Sokol Kika, amministratore del progetto, dice che si è sui 950 euro/m2 per gli edifici già costruiti mentre prospetta un incremento per le nuove costruzioni. Anche Andi Hasa di NderPro conferma che i prezzi non sono cambiati rispetto all’anno scorso per i complessi in Via dei Kosovari di 1700 euro e 1200 euro in Via Elbasanit.

Il ruolo delle agenzie
Sebbene detengano solo il 7% del mercato, le agenzie immobiliari di Tirana affermano di essere entrate nel secondo trimestre dell'anno con un aumento delle loro attività. Per quanto riguarda il 2017, secondo l’ingegnere Xheni Jahja di *, i primi sei mesi sono stati molto positivi: "Il mercato dell’immobile sta attraversando un periodo stabile – afferma Jahja – le richieste sono relativamente alte". Il trend positivo è stato confermato anche dal broker Juliana Nela dell’agenzia *, la quale ha confermato che le agenzie possiedono solo il 7% del mercato immobiliare albanese: "Noi abbiamo avuto un ottimo andamento. Per nostra fortuna o sfortuna, i dati che usiamo non sono molto attendibili visto che non sono basati su analisi o studi mirati. Il mercato che passa attraverso le agenzie corrisponde all’incirca al 7% del totale delle vendite e questa fetta si distribuisce tra le 400 agenzie che operano in tutta l’Albania. Le quote rimanenti di mercato – prosegue Nela – passano direttamente da individui o dalle imprese di costruzione. I motivi principali che hanno portato il mercato verso questa ‘sfiducia’ nei confronti delle agenzie sono due: anzitutto nel passato si è lavorato in modo imprudente, per guadagni personali. Pochi operatori sono stati seri e purtroppo chi non lo è stato continua ad essere operativo nel mercato. Inoltre, il servizio delle agenzie è una necessità di mercato nelle società sviluppate. Un acquirente medio albanese considera il servizio agenzia come un costo aggiuntivo”.

Le zone più ambite
L’incontro tra la domanda e l’offerta che si è riscontrato nel primo semestre si sta mantenendo anche nel secondo. L’ingegnere Xheni Jahja ci spiega che questo fenomeno è dovuto principalmente alla crescita economica: “Le persone hanno investito, non hanno accumulato i soldi in banca. La maggior parte delle transazioni è avvenuta tramite vendite”, ha affermato.
Per quanto riguarda le zone, la domanda è ben distribuita. Gli individui più benestanti preferiscono il centro, sia a scopo abitativo che commerciale. Le zone preferite sono quelle della “Tirana storica”, dall’ultima stazione di “Tirana Re”, alla zona del nuovo Bazar, fino alla zona di Xhamllëku. Anche in via Dibra e nella zona di Brryli le agenzie ci confermano la stabilità del prezzo. Le abitazioni esistenti sono sempre una seconda scelta e il loro prezzo è sempre inferiore del 10-15% rispetto alle nuove.

Più politica, meno vendite
“Il 2017 è stato un anno elettorale e c’è stato un lieve calo nelle vendite – ha riferito Juliana Nela di *– gli impiegati pubblici temono molto, possibili cambiamenti. Questo influenza direttamente la loro propensione all’acquisto, perché ovviamente per poter sostenere una spesa così grande come l’acquisto di una casa si ha bisogno della certezza del posto di lavoro. L’anno elettorale danneggia il mercato immobiliare, questo ormai è certo – ha aggiunto –. Comunque sia, non solo le elezioni hanno influenzato il mercato ma anche il vetting ha contribuito a questo calo dal momento che gli individui coinvolti e i loro familiari sono acquirenti e proprietari con grande potenzialità economica".
Rispetto al centro, la situazione nelle periferie è diversa. Per le persone con entrate medie, la casa in periferia è un’alternativa meno costosa. Secondo gli agenti, si nota un aumento che varia dai 50 ai 150 euro/m2. Un aumento del prezzo che secondo Xheni Jahja di * sarebbe dovuto alla crescita dell’accessibilità ai mutui a basso tasso per la casa (dedicati a chi non è in possesso di un immobile). Se qualche anno fa il prezzo per le abitazioni in periferia era negoziabile, attualmente è difficile che una proprietà sia venduta a un prezzo più basso dell’offerta iniziale, visto anche l’aumento della domanda. Nella zona di Yzberisht, il prezzo al metro quadro era poco tempo fa sui 400 euro, ma oggi è stato incrementato di 50-100 euro. È così anche nella zona di Fresku dove ciò che costava 400 euro ora costa 500 euro al metro quadro. Nella zona di Unaza e Re e nella periferia nord est di Tirana il prezzo cresce da 500 a 600 euro al metro quadro.
Il costruttore Hajredin Fratari, proprietario di un complesso in periferia, afferma che i prezzi sono aumentati negli ultimi mesi da 450 a 500 euro al metro quadro. Secondo Fratari ciò è dovuto all’aumento di alcune tariffe ipotecarie, visto che su una nuova costruzione bisogna pagarne sei volte in più del passato. È stata aumentata anche la tassa degli impianti e delle canalizzazioni che è da saldare prima del rilascio del permesso per la costruzione.

Le banche
L’aumento del volume della domanda è dovuta anche alle agevolazioni creditizie da parte delle banche. Solo ad agosto lo stock creditizio in Lek è incrementato del 7%. Un altro fatto che ha portato all’incremento della domanda, specialmente in periferia, è stato il rilascio dei mutui a tasso calmierato da parte del municipio di Tirana. “Il rapporto tra la banca e il cittadino è costruttivo e questo si nota dal fatto che le banche ci contattano e sono sempre più presenti nel mercato attraverso le promozioni. Prima era più difficile. E questo grazie ad una maggiore stabilità economica e lavorativa”, ha concluso Jahja.
“Principalmente gli acquirenti degli appartamenti comprano per soddisfare i loro bisogni personali, anche se recentemente vi è una tendenza all’investimento. Io ho degli acquirenti che comprano per affittare o per rivendere”, ha dichiarato Xheni Jahja di *. Ultimamente le agenzie immobiliari sono ottimiste per quanto riguarda la continuità del mercato. Secondo loro, nonostante il rilascio di nuovi permessi, la domanda non è calata. “In attesa dei nuovi permessi molti restano in attesa di comprare casa, visto che si aspettano un abbassamento dei prezzi. Ma, secondo le nostre previsioni il prezzo aumenterà del 10-15% – spiega Nela – Tirana è una grande città e in tanti hanno previsto un collasso abitativo. Personalmente non la penso così, perché si tratta comunque di una città universitaria, capoluogo di istituzioni, centro di varie attività nonché della diaspora albanese. Noi, in un certo senso, gestiamo la domanda dei cittadini del Kosovo, della Macedonia, del Montenegro e anche degli emigrati che hanno perso il contatto con il paese. Ce ne sono tanti che vogliono avere una proprietà in Albania per poi affittarla oppure per motivi puramente nostalgici”, ha concluso Nela. Stando alle agenzie immobiliari in questo momento a Tirana c’è armonia tra domanda e offerta. Fanno eccezione gli immobili nei grattacieli, usati principalmente per scopi commerciali. Il prezzo di acquisto o l’affitto di questi locali è decisamente alto rispetto allo standard del paese.

Chi paga l’affitto? I pensionati e gli studenti italiani scelgono Tirana
Le agenzie immobiliari affermano che anche il mercato degli affitti sta andando bene visto il grande afflusso di studenti. “Gli italiani preferiscono le zone di sempre, vicino alle università e al Bllok. Quelli del primo e del secondo anno scelgono le zone del centro mentre quelli dell’ultimo anno cercano di abbassare i costi e scelgono le zone più vicino alle scuole. Il numero degli studenti aumenta ogni anno”, spiega Jahja di *. La tendenza dell'arrivo degli italiani è confermata anche da Juliana Nela di *, secondo la quale non solo gli studenti ma anche i pensionati italiani scelgono l’Albania, e soprattutto le zone marittime a causa del basso costo della vita. Sempre secondo Nela un ulteriore motivo che ha portato l’incremento del mercato degli affitti è l’introduzione dell’obbligo legale della dichiarazione di residenza. “Tutti i proprietari sono stati costretti a formalizzare gli affitti e rinegoziare il prezzo. La dichiarazione di residenza è entrata in vigore durante il periodo estivo e secondo la mia opinione la crescita esponenziale di questo settore di mercato è stata influenzata da questo”, ha aggiunto Nela.
Nelle zone dove vi è un’alta domanda, come al Bllok, i prezzi medi degli affitti sono di 500 euro al mese. Per le nuove zone che non sono in centro ma appena fuori il prezzo medio è di 300 euro. Per quanto riguarda gli affitti commerciali, Jahja afferma che sono più costosi rispetto alle abitazioni. Lei dà due motivi principali per questo fenomeno. Primo: gli ambienti commerciali si affittano con contratti regolari e le conseguenti tasse aumentano il prezzo dell’affitto. Secondo, gli ambienti che si affittano ad uso ufficio hanno degli spazi di servizio in comune che necessitano di cura e di conseguenza hanno un prezzo più alto. Per quanto riguarda i negozi non ci sono cambiamenti. La domanda è sempre alta, ma i negozi a disposizione sono pochi, a causa della stabilità delle attività commerciali.

Immobiliare turistico
In tempi di crescita zero e di mercati instabili occorre aguzzare l’ingegno e sperimentare nuove vie. Se il vento non soffia forte, occorre andare incontro al vento, cercarlo, scovarlo. In questo senso si collocano nuove opportunità di business e di investimento, anche all’estero. In Albania, per esempio.
Qualcuno potrà storcere il naso. Ma sono i numeri e le contingenze a parlare. Si prevede infatti un grande sviluppo turistico per questo paese da qui a 5 anni.
Le risorse turistiche albanesi, grazie al supporto di investitori con esperienza nel settore, come gli italiani, potranno svilupparsi anche al di là di quanto sperato fino ad oggi. Il settore bancario italiano potrebbe avere nel turismo uno dei principali settori di investimento in Albania: Daniele Scavaortz, Direttore Generale di Veneto Bank, ha recentemente parlato dello sviluppo strategico del settore turistico e del ruolo della banca: Veneto Bank è infatti partner ufficiale della Organizzazione per l´Attività Turistica, che ha recentemente organizzato un evento cui ha partecipato il vice Presidente di FederAlberghi Marco Michielli, in occasione della Settimana Italiana, che ha visto la partecipazione di 170 aziende, 130 delle quali erano per la prima volta in Albania. Michielli ha sottolineato come l´Albania non ha bisogno di grandi numeri per quanto riguarda le presenze turistiche, che potrebbero creare una sorta di ingorgo perfino dannoso per lo sviluppo del settore, ma di numeri più contenuti e gestibili. Le coste albanesi devono puntare non sui grandi numeri, magari ricorrendo alla massiccia cementificazione, ma sulla promozione di bellezze naturali ancora incontaminate. L´Ambasciatore Italiano ha affermato che il settore turistico albanese è visto dalle imprese italiane come una macchina per lo sviluppo.
Nei primi nove mesi di quest’anno, rende noto la Banca Centrale albanese, le entrate hanno infatti superato gli 1,3 miliardi di euro, facendo registrare un incremento del 13% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tra gennaio e settembre, la spesa dei turisti albanesi all’interno dei confini nazionali e all’estero ha raggiunto quota 973 milioni.
Gli introiti netti del settore del turismo hanno registrato un record storico in Albania alla fine del primo semestre del 2017 ammontando a 156 milioni di euro: lo rivelano i dati della Banca centrale albanese. Gli introiti netti rappresentano la differenza fra quello che i turisti stranieri spendono in Albania e le spese degli albanesi all’estero. Nel primo semestre i visitatori stranieri, secondo i dati della Banca centrale, hanno speso 722 milioni di euro (301 milioni di euro nel primo trimestre e 421 milioni di euro nel secondo) mentre gli albanesi durante i loro viaggi all’estero hanno speso 567 milioni di euro (226 milioni di euro nel primo trimestre e 341 milioni di euro nel secondo). L’aumento delle entrate è dovuto non solo alla crescita del numero dei turisti stranieri ma anche dei periodi più lunghi del loro soggiorno in Albania.
Il 94% dei turisti sono europei: 34% dal Kosovo, 16% dalla Macedonia, 10% dal Montenegro, 8% dalla Grecia, 6% dall’Italia, 3% dalla Germania. Ancora limitati i flussi turistici da America e Asia (3% cadauno).
Le previsioni indicano che l’Albania diventerà una meta turistica sempre più visitata nei prossimi 5 anni. Tra gli elementi favorevoli e propedeutici a tale sviluppo citiamo l’ingresso nell’Unione Europea, lo sviluppo crescente delle infrastrutture, il costo della vita, le grandi bellezze naturali…
Grande sta diventando quindi l’interesse degli operatori immobiliari che, acquistando ora, vedono crescere la possibilità di realizzare interessanti ricavi nei prossimi anni.
Sembra proprio che l’Albania sia destinata a ripercorrere il successo e lo sviluppo riscontrati in Montenegro e Croazia. Sia che si tratti di investimento sia di acquisto destinato alla “seconda casa”, l’immobiliare albanese è sicuramente da monitorare ed esplorare maggiormente.
Il direttivo della Banca mondiale ha approvato un fondo di 71 milioni di dollari a sostegno del programma per la Gestione integrate urbana e del turismo in Albania. Il progetto, secondo un comunicato diffuso dalla Banca mondiale, “faciliterà l’apertura di nuovi posti di lavoro, all’incremento delle entrate e sosterrà lo sviluppo dell’economia locale in alcune aree del sud del paese, principale destinazione turistica e con uno straordinario potenziale per la crescita economia”. Il comunicato spiega che “il progetto riguarderà il miglioramento dell’infrastruttura urbana, la rivalorizzazione degli assetti turistici e il rafforzamento delle capacità delle istituzioni a sostegno del turismo locale”. Tramite i legami con gli altri settori, il turismo in Albania contribuisce con circa il 20 per cento dell’attività economica, mentre il suo peso diretto sul Pil nazionale nel 2014 è stato del 5,9 per cento.
Attualmente il settore del turismo offre occupazione a circa 50 mila persone e secondo la Banca mondiale dovrebbe salire a 200 mila unità nel 2025. “Ma l’impropria infrastruttura urbana, il mancato coordinamento dei mercati locali e regionali e la breve stagionalità dell’attività turistica rappresentano delle sfide serie”, sottolinea la Banca mondiale. “Il progetto conserverà le meravigliose risorse naturali dell’Albania e il suo prezioso patrimonio culturale facendo del turismo un settore più competitivo”, ha sottolineato Tahseen Sayed, direttrice dell’Ufficio della Banca mondiale in Albania. Il progetto sarà attuato ad Argirocastro e Berat, due località che fanno parte del patrimonio culturale mondiale protetto dall’Unesco, alla città balneare di Saranda nel sud del paese dove si trova anche Butrinto, uno dei più importanti siti archeologici dell’Albania e anche a Permet, sempre nel sud del paese.
Il progetto interesserà un’area che conta circa 84 mila abitanti. Il sud dell’Albania viene visitato ogni anno da circa 300 mila turisti. “Gli investimenti previsti renderanno più attrattivi questi quattro comuni non solo per i visitatori ma anche per gli investitori. A trarne un diretto beneficio, da un’infrastruttura e servizi migliorati, saranno gli stessi abitanti. Mentre a livello nazionale, tutto il paese avrà vantaggi dall’ulteriore sviluppo del turismo, accompagnato da maggiori posti di lavoro e rafforzate capacità istituzionali”, ha osservato Paula Restrepo, direttore del programma. Dal 1991 la Banca mondiale ha sostenuto 88 programmi di sviluppo per un ammontare complessivo di 2,5 miliardi di dollari.
Il governo albanese, inoltre, prevede di stanziare 1,2 milioni di euro a favore della promozione del settore del turismo. Un programma del ministero dell’Economia e del turismo prevede interventi tesi al miglioramento della qualità dei prodotti e dei servizi, alla crescita della competitività, a offrire maggiori informazioni ai turisti ed alle agenzie di viaggi. Già da quest’anno le autorità prevedono di dare il via a licenziamenti delle agenzie turistiche, alla classifica delle strutture che offrono alloggio e alla certificazione delle guide turistiche. Mentre durante il 2018 sarà istituito l’Ispettorato del turismo, incaricato ad effettuare il monitoraggio del rispetto degli standard stabiliti.
La tassazione del settore turistico
Il Consiglio dei Ministri Albanese ha approvato il decreto di legge sul turismo, che stabilisce i criteri che gli hotel a 4 e 5 stelle ricevono uno status speciale.
Secondo il progetto di legge, gli alberghi a 4 stelle per un valore di investimento di almeno 8 milioni di euro e gli alberghi a 5 stelle per almeno 15 milioni di euro, beneficeranno della detassazione al 100% per dieci anni!
Lo status speciale verrà fornito dal Ministero dell’Economia Albanese, ma gli altri criteri, procedure e documentazione da compilare da parte delle entità che intendono richiedere lo status di “Investitore in un resort a 4 o 5 stelle”, sono definite dal Consiglio dei Ministri.
Il pacchetto fiscale ha stabilito in precedenza che gli hotel con uno status speciale saranno esenti dall’imposta sul profitto per i primi 10 anni, mentre gli alberghi a 5 stelle non pagheranno neanche la tassa sulle infrastrutture.
Questo provvedimento si aggiunge anche alla misura adottata i mesi scorsi dal governo Albanese per portare l’Iva per tutto il settore turistico al 6%.

Moderato da Francesca 6 years ago
Motivo : Tutti i contatti delle agenzie immobiliari sono stati oscurati, vedi CODICE DI CONDOTTA DEL FORUM ALBANIA
desmocarmine

Ottimo articolo ..... l'unica cosa che mi sento di rettificare sono le spese notarili, nell'articolo si parla di 3000 € io invece per esperienza diretta 4 anni fa ho speso molto ma molto meno

RANIERO TOSONI

ottimo articolo per prendere una CASA IN ALBANIA......