Ciao Antonello, faccio un esempio pratico su quanto occorso ad un connazionale, ex Ufficiale delle FF.AA.
Arriva in Tunisia nel 2019, fa tutta la pratica della defiscalizzazione ma la sede INPS di competenza non gli defiscalizza la pensione per tempo, quindi per il 2019 per gli arretrati ha inoltrato domanda a Pescara.
Chiaramente nel 2020 deve pagare le tasse in Tunisia, relative al 2019. Non essendo la pensione defiscalizzata la differenza tra il CU e quello transitato sul conto Tunisino è di ben 32.000 euro. La commercialista gli ha fatto i conti per pagare le tasse solo su quello transitato sul conto corrente tunisino. Sentendosi preventivamente con la reccette de Finance, la quale ha comunque annotato che le tasse sui 32.000 euro di differenza col CU relativi all'anno 2019, li pagherà nell'anno fiscale in cui transiteranno sul conto corrente Tunisino.
Ma anche noooooo.....ti prego.......
Caso singolo. E, francamente, mal gestito dalla commercialista, sebbene si sia preventivamente accordata con l'autorità fiscale, sperando che nel frattempo non cambi l'interlocutore, dato che suppongo non vi sia nulla di scritto.
La commercialista al limite avrebbe dovuto, sempre accordandosi con l'autorità fiscale, fargli pagare sul lordo CUD. E l'anno dopo pure. Dimostrando che, nei due anni, il totale lordo della pensione è comunque transitato. Cosa peraltro difficile se non è l'IMPS a pagare gli arretrati, dato che AdE impiega tre/quattro anni per rimborsare......e quindi il rischio che gli interlocutori negli uffici cambino si alza.
Ad ogni modo non vi è garanzia di replicabilità generale. E non è quindi assolutamente da prendere a linea guida.
In pratica anche la storia di farsi i bonifici da se per avvicinarsi alla P.A.L., che poi va in contrasto con quanto indicato nel CU non è tanto logica. Questa commercialista ha spiegato che le tasse devono essere pagate in base a quello erogato da INPS, che transita sul conto corrente Tunisino del pensionato e risultante dall'attestazione bancaria.
No, lo è perfettamente. Ed è la soluzione più pulita. Chi fa i bonifici sul conto non è di alcuna rilevanza. Addirittura si possono anche versare in contanti o non versare del tutto; basta dimostrare di avere importato gli importi con le dichiarazioni valutarie (leggersi il decreto relativo alla questione). La commercialista, sbaglia nella lettura generale della normativa. Le imposte (leggersi la legge sulle imposte tunisina) si pagano sulla base del lordo percepito. Le pensioni (tutte, tunisine incluse) godono di una deduzione del 25%. Le pensioni e le rendite vitalizie di fonte estera godono invece di una deduzione dell'80%, a patto che detti importi siano fatti transitare su un conto tunisino (o comunque importati). Altrimenti si riconducono alla regola generale del 25%.
Quando transiteranno anche gli arretrati relativi a quell'anno di imposta , da ricondurre al primo anno di defiscalizzazione il pensionato pagherà il dovuto.
La commercialista inoltre non conosce bene la Convenzione e le dinamiche collegate con la domanda di rimborso da presentare all'AdE italiana.
Questa prassi infatti creerebbe infatti anche un problema con l'AdE in caso di domanda di rimborso.
Avendo pagato le tasse su un importo inferiore al lordo (di parecchio), ammesso che il Bureaux de contrôle des impôts rilasci l'attestazione di residenza fiscale senza domandare l'integrazione di pagamento, AdE rimborserà solo l'importo delle tasse effettivamente pagate a titolo definitivo, non il totale trattenuto da INPS (AdE richiede attestazione dell'autorità fiscale del paese di residenza e prova del pagamento dell'imposta, la quittance per intenderci).
Per l'anno successivo poi si andrà a pagare più del dovuto in Tunisia. Tirando le somme dei due anni si sarà pagato parecchio di più, tra mancato rimborso totale del primo anno e tasse non dovute in Tunisia sul secondo anno.
Molti pensionati hanno dei contenziosi con l'Agenzia delle Entrate di Pescara per gli arretrati, perchè deve pagare le tasse al Governo Tunisino se non li ha ancora percepiti ? Peraltro facendo bonifici a sue spese sul suo conto corrente e se poi per cause avverse e altre dinamiche della vita non li percepisce ?
Perché questo è stabilito dalla Convenzione. Può non fare i bonifici e dedurre solo il 25% sugli importi non transitati. Ma gli costa molto di più.
Cause avverse e altre dinamiche esulano dalla questione. In casi del genere mica si viene rimborsati delle tasse pagate in Italia. Vedi giusto questo periodo di pandemia.
Il connazionale pensa di stare tranquillo. Io non lo sarei altrettanto. Gli auguro comunque che tutti fili via liscio fino a completo rimborso.
Di sicuro l'anno del rimborso pagherà inutilmente maggiori tasse in Tunisia.