Malta è il Paese più sicuro al mondo per le persone trans
Potrebbe sorprendere che il Paese con la migliore tutela legale per le persone transgender non sia una grande potenza economica, ma l'isola di Malta, uno Stato membro dell'UE. In realtà, alcuni dei Paesi economicamente più potenti continuano a non essere sicuri per le persone trans. Negli Stati Uniti, l'anno scorso, diversi Stati hanno promulgato leggi transfobiche. Nel Regno Unito, l'omicidio di un'adolescente transgender, nel 2023, ha fatto molto scalpore.
Malta ha tardato a legalizzare il diritto all'aborto: ha depenalizzato l'aborto, anche in caso di stupro o di pericolo per la madre, solo nel 2023. Tuttavia, quando si tratta di diritti LGBTQI+, è anni avanti rispetto ad altre nazioni. La piattaforma Asher & Lyric, specializzata in giornalismo di viaggio, ha condotto una ricerca sulla sicurezza di varie destinazioni per elaborare il Danger Index 2023. Malta si è classificata quarta al mondo come nazione più sicura per i viaggiatori e gli espatriati LGBTQI+, e prima per i viaggiatori e gli espatriati transgender.
Le persone transgender sono particolarmente esposte a violenze e omicidi. Il Trans Murder Monitoring dell'ONG Transgender Europe, con sede in Austria, ha riportato che, solo nel 2023, gli omicidi transfobici registrati, a livello globale, sono stati 320. Quelli non registrati farebbero salire la cifra. La maggior parte è avvenuta nelle Americhe, soprattutto in Brasile, Messico, Stati Uniti e Colombia. Per quanto riguarda Malta, il tasso di omicidi di persone trans è ufficialmente pari a zero.
Quali sono le tutele legali per le persone trans a Malta? Le coppie dello stesso sesso possono sposarsi e adottare bambini. Sia l'orientamento sessuale che l'identità di genere sono tutelati contro la discriminazione in ambito lavorativo e abitativo. La donazione di sangue e l'arruolamento nell'esercito sono consentiti a tutti. Come riportato da Equaldex (piattaforma online per il movimento LGBTQ+ [lesbiche, gay, bisessuali, transgender], Malta protegge a livello di legge sia l'identità trans maschio-femmina e femmina-maschio, che l'identità non-binaria.
A partire dai 16 anni, gli adolescenti possono richiedere la terapia ormonale e il cambio di sesso sulla carta d'identità, senza bisogno del consenso dei genitori.
Sul forum di Expat.com, alcuni espatriati trans a Malta affermano che, nonostante la forte protezione legale, hanno subito atti discriminatori in alcuni bar e ristoranti o sono stati oggetto di scherno.
Il Canada è il Paese più sicuro dove immigrare per gli espatriati queer
Queer è un termine ombrello utilizzato per indicare coloro che non sono eterosessuali e/o non sono cisgender. Nel Danger Index di Asher & Lyric, il Canada si classifica primo, a livello mondiale, per quanto riguarda la sicurezza dei viaggiatori e degli espatriati LGBTQI+. Purtroppo il tasso di omicidi a sfondo transfobico non è pari a zero, ma rimane estremamente basso.
I diritti delle persone LGBTQI+ sono tutelati da diversi programmi canadesi in materia di visti e immigrazione. L'autorità federale per l'immigrazione - Immigration, Refugees and Citizenship Canada (IRCC) - consente agli espatriati gay, lesbiche, bisessuali, transgender e non-binari di richiedere la sponsorizzazione familiare e i visti di immigrazione economica. Come riportato da CIC News, il coniuge o il partner dello stesso sesso di un residente/cittadino canadese può iniziare a lavorare con un visto di lavoro aperto mentre il suo status di residenza è ancora in fase di elaborazione. L'IRCC finanzia anche la Rainbow Refugee Society, che si occupa di sponsorizzare le persone omosessuali, perseguitate per il loro orientamento sessuale/identità di genere, per portarle in Canada.
Le coppie dello stesso sesso non solo possono adottare bambini, ma possono anche avere figli tramite maternità surrogata, a condizione che non sia retribuita (per evitare lo sfruttamento delle donne).
Gli interventi chirurgici per il cambio di sesso sono raramente autorizzati sotto i 16 anni, ma per gli adulti è abbastanza facile accedere a questa forma di assistenza sanitaria. La terapia ormonale, anche per i bambini, può essere prescritta dai medici di base. La maggior parte delle province canadesi sponsorizza il costo dell'intervento per cambiare sesso.
La più conservatrice tra le province canadesi, l'Alberta, potrebbe presto limitare l'assistenza sanitaria per l'affermazione di genere, ma il Ministro della Salute federale si sta opponendo.
In Canada ci sono molte aree legate alla comunità LGBTQI+ come il Gay Village (su Church e Wellesley Street) e il Queer West Village di Toronto, il Gay Village di Montreal, il Davie Village di Vancouver e il Bank Street Gay Village di Ottawa. Le principali città del Paese offrono una vita sociale e culturale molto ricca agli espatriati queer.
La Svezia è una nazione sicura per le persone LGBTQI+
Nel Danger Index di Asher & Lyrics, la Svezia è al secondo posto tra i Paesi più sicuri per i viaggiatori e gli espatriati queer. In passato è stata spesso prima in classifica.
La Svezia è leader nella diffusione di leggi progressiste per la comunità LGBTQI+. I rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso sono stati depenalizzati già negli anni '40. Nel 1972, la Svezia è stata il primo Paese al mondo a permettere alle persone transgender di cambiare legalmente la propria identità di genere, mentre la discriminazione basata sull'orientamento sessuale è illegale dagli anni '80.
Tra le normative di legge più recenti, ce n'è una molto importante per gli espatriati. Dal 2013, una riforma del Legal Gender Reformation Act permette agli espatriati che non hanno la cittadinanza svedese di cambiare sesso nel registro della popolazione residente.
La legge contro le discriminazioni sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere protegge anche i bambini e gli adolescenti, non solo gli adulti. Questo rende la Svezia una nazione sicura per le famiglie di espatriati con bambini trans.
Sul forum di Expat.com, un americano, padre di un adolescente transgender, ha espresso il suo interesse a trasferirsi in Svezia perché sarebbe un ambiente più sicuro per suo figlio. Al momento vivono in uno Stato repubblicano con leggi transfobiche.
Il Sudafrica, rifugio sicuro per gli espatriati LGBTQI+ in Africa?
Nel Danger Index di Asher & Lyric, il Sudafrica si classifica come il Paese più sicuro del continente africano. A livello globale si classifica al 16° posto, prima di Germania, Australia e Nuova Zelanda.
A livello di legge, sia i sudafricani che gli espatriati LGBTQI+ in loco sono ben tutelati, ma si devono scontrare con altre problematiche. Come afferma il sociologo Zethu Matebeni nell'articolo “Being queer in Africa: the state of LGBTQI+ rights across the continent” (Essere gay in Africa: lo stato dei diritti LGBTQI+ nel continente), pubblicato su The Conversation, questioni intersecanti come la disuguaglianza economica, la discriminazione razziale e la violenza costituiscono ancora un pericolo per le persone LGBTQI+. Gli espatriati che vivono in zone più privilegiate del Paese potrebbero essere abbastanza al sicuro da questi pericoli.
Sulla carta, le leggi sono molto severe. A metà degli anni '90, il Sudafrica è stato il primo Paese al mondo a inserire in Costituzione l'illegalità della discriminazione basata sull'orientamento sessuale. Purtroppo, l'identità di genere non gode della stessa protezione costituzionale. Le persone transgender hanno il diritto di cambiare nome e di sottoporsi a una transizione.
Per gli espatriati, il Sudafrica è l'unico Paese del continente africano dove il partner dello stesso sesso può ottenere un visto a carico, grazie alla Sezione 13 della Legge sull'Immigrazione, in vigore dal 2002. Anche se la quotidianità delle persone queer in Sudafrica può essere poco sicura in alcune circostanze, è l'unica destinazione dove gli espatriati queer provenienti da altri Paesi dell'Africa subsahariana possono trasferirsi, offrendo un approdo sicuro.