Il sistema giudiziario mira a garantire la protezione dei minori. Per essere tranquillo quando viaggi con tuo figlio, se sei separato e divorziato, familiarizza con le leggi vigenti nel Paese d'origine e in quello di destinazione. Ecco alcuni consigli pratici.
Gestire la potestà genitoriale quando si viaggia con un figlio minorenne
Viaggiare o trasferirsi all'estero con un figlio minorenne può essere complesso, soprattutto dopo un divorzio o una separazione. Potresti chiederti se devi informare l'ex coniuge/partner, come rispettare i requisiti legali e se puoi partire senza il consenso esplicito dell'altro genitore.
Se la potestà genitoriale è condivisa significa che avete raggiunto un accordo, aspetto a vantaggio del bambino che può mantenere i legami con entrambi i genitori.
In caso di potestà genitoriale condivisa, viaggiare con un figlio minorenne è generalmente consentito. Il sistema giuridico spesso distingue tra “atti quotidiani” e “atti significativi”. Gli atti quotidiani, come i viaggi brevi, di solito non richiedono l'approvazione formale dell'ex coniuge/partner. Gli atti significativi - quelli che potrebbero avere un impatto importante sulla vita del figlio - richiedono il consenso di ambo le parti.
Di solito, viaggiare è considerato un atto quotidiano e, anche se non devi ottenere un permesso da parte dell'ex coniuge/partner, hai l'obbligo di informarlo. Questo obbligo di notifica si applica sia ai viaggi sul territorio nazionale che all'estero.
Eccezioni alla regola generale sulla potestà genitoriale condivisa
La regola generale che consente di viaggiare in regime di potestà genitoriale condivisa non si applica se uno dei due genitori detiene la potestà genitoriale esclusiva. Lo stesso vale se la sentenza di divorzio include una clausola che vieta al bambino di lasciare il Paese.
È importante notare che il principio della potestà condivisa non sostituisce i requisiti della nazione che intendi visitare. Se quest'ultima richiede una documentazione specifica, come ad esempio un documento che attesti l'identità del bambino, dovrai fornirla a prescindere dal tuo status di genitore. Il rispetto delle norme del Paese ospitante è essenziale per viaggiare sereni.
Come gestire un soggiorno all'estero a lungo termine con un figlio minorenne
Quando si pianifica un trasferimento all'estero per un periodo prolungato, le dinamiche di viaggio con un figlio minore cambiano in modo significativo. A differenza dei soggiorni brevi, l'espatrio a lungo termine richiede modifiche legali agli accordi di custodia già esistenti. Devi presentare un'istanza all'Autorità Giudiziaria per riesaminare ed eventualmente modificare i termini dell'affidamento condiviso, in particolare per quanto riguarda i diritti di visita e i periodi che il bambino trascorrerà con il genitore che non si è trasferito. Devi inoltre considerare l'impatto sul percorso scolastico di tuo figlio.
Il processo di revisione è collaborativo; il consenso dell'altro genitore è essenziale, deve essere informato e deve accettare le nuove disposizioni. Il giudice incaricato stabilirà la nuova residenza primaria del bambino e modificherà i diritti di visita, dando sempre la priorità all'interesse del bambino.
È fondamentale discutere apertamente del trasferimento con il tuo ex coniuge/partner. Informalo sulla città di trasferimento, sulle date previste di partenza/ritorno e sulle modalità con cui manterrà i contatti con il bambino. Trovare un compromesso che tenga conto della fattibilità delle visite - se il luogo è finanziariamente accessibile e geograficamente ben raggiungibile - è determinante per favorire il rapporto del bambino con entrambi i genitori.
Poiché i requisiti legali variano da un Paese all'altro, è importante conoscere le leggi specifiche della nazione in cui si intende trasferirsi. In caso di controversia, la competenza è del tribunale locale.
Considerare il parere del bambino nelle decisioni di divorzio/separazione e trasferimento
Durante una fase di separazione o divorzio, che prevede un trasferimento all'estero, il figlio maggiorenne ha il diritto di essere ascoltato dal giudice per esprimere il suo punto di vista.
Se esprime la volontà di rimanere nel Paese in cui vive, questo può avere un impatto significativo sulla fattibilità del trasferimento. Il sistema giudiziario dà priorità all'interesse del figlio e si assicura che la sua opinione venga espressa senza interferenze, coercizioni o manipolazioni, soprattutto in caso di divorzi conflittuali in cui il rispetto degli accordi di custodia può essere un problema.
Anche ai bambini più piccoli, il cui discernimento viene riconosciuto a partire dagli otto anni, il tribunale offre l'opportunità di essere ascoltati. Per accertarsi che il bambino comprenda appieno le implicazioni dell'espatrio, si può ricorrere all'aiuto di uno psicologo o di un altro specialista. Questo aspetto è particolarmente importante se si considera che molti Paesi hanno implementato misure rigorose per prevenire i rapimenti di minori. Non tutti i Paesi sono firmatari di accordi internazionali come le Convenzioni dell'Aia o di Lussemburgo, il che aumenta la vigilanza della magistratura per garantire che la proposta di espatrio non sia un tentativo occulto di rapimento.
Altri consigli per trasferirsi all'estero con un figlio minorenne
Quando si pianifica un trasferimento all'estero con un figlio minorenne, prepararsi accuratamente è fondamentale per garantire un processo senza intoppi.
Assicurati di portare con te tutti i documenti che attestano la tua posizione giuridica e gli accordi di custodia, tra cui:
- Una copia della sentenza di divorzio, se è il tuo caso
- Il libretto di famiglia o altri documenti che dimostrino la composizione della famiglia e i diritti dei genitori.
Discuti con largo anticipo, dei tuoi piani di trasferimento con l'altro genitore. Questo approccio evita sorprese dell'ultimo minuto e favorisce un ambiente di collaborazione.
È illegale che l'altro genitore trattenga, o nasconda, il passaporto e la carta d'identità del figlio, per ostacolare i tuoi piani. Se così fosse, contatta immediatamente le autorità preposte. Questo passaggio è fondamentale per proteggere il diritto al viaggio, sia tuo che del figlio, nonchè il diritto al trasferimento.