La formazione interculturale mira a facilitare la transizione verso un nuovo ambiente di lavoro all'estero, ma molti espatriati sottovalutano la portata del cambiamento che incontreranno. Quali sono gli aspetti che sorprendono di più delle diverse culture professionali nel mondo?
Gestione dell'orario di lavoro e dell'equilibrio tra lavoro e vita privata
Gli orari di lavoro possono variare notevolmente da un Paese all'altro. In Giappone, ad esempio, è diffuso il concetto di "presenzialismo", in base al quale i dipendenti spesso restano in ufficio finché il capo non se ne va, anche se hanno terminato i loro compiti per la giornata. "Questa norma culturale è talmente radicata che anche le iniziative governative come il "Venerdì Premium", che incoraggia a lasciare il lavoro alle 15:00, hanno riscosso poco successo a causa della radicata abitudine di prolungare l'orario di lavoro", afferma Jessica, un'espatriata a Tokyo. Il cambiamento, però, è in corso, anche se graduale, soprattutto tra i lavoratori più giovani.
Al contrario, la Germania abbraccia un concetto noto come “Feierabend”, che indica la fine della giornata lavorativa e l'inizio del tempo libero. I tedeschi sono soliti iniziare il fine settimana in anticipo, soprattutto il venerdì, e molte aziende, dopo il COVID, offrono la possibilità di telelavorare per diversi giorni alla settimana.
La situazione è molto diversa in Francia, come testimonia un tedesco espatriato a Parigi. Nonostante la legge preveda una settimana lavorativa di 35 ore, molti professionisti spesso iniziano la giornata più tardi, fanno pause pranzo prolungate e lavorano fino a sera, aspetto che potrebbe destabilizzare gli espatriati abituati a terminare la giornata lavorativa nel pomeriggio.
Ti trasferisci in Cina? Preparati a una divisione poco netta tra vita privata e lavoro. La maggior parte dei cinesi utilizza “Wechat” per le comunicazioni personali e professionali, spesso usando un account unico. Anche il concetto di fine settimana è relativo per cui non sorprenderti se ricevi messaggi di lavoro la domenica. La scelta di rispondere, comunque, rimane tua.
Il rapporto gerarchico e la struttura aziendale
La gestione del rapporto con i superiori è tra gli aspetti più complessi da gestire per gli espatriati che si inseriscono in un nuovo ambiente professionale. La struttura aziendale può variare da quella più rigida e strutturata a quella "piatta" in voga nei Paesi scandinavi. Amélie, condividendo la sua esperienza in Svezia, racconta di una vita lavorativa ben equilibrata e di un rapporto con i superiori che predilige le discussioni aperte e un senso di uguaglianza. In queste culture, anche il personale non dirigente è incoraggiato a condividere le sue opinioni, che sono accolte con rispetto dai responsabili, ai quali spesso ci si rivolge chiamandoli per nome.
Al contrario, in nazioni come il Giappone, la Cina o l'India, la struttura gerarchica va rispettata. In India, ad esempio, la cultura professionale è profondamente influenzata dalle norme sociali, tra cui il rispetto dell'età e del rango, ricordando il sistema delle caste.
Il processo decisionale nelle aziende indiane tende a essere centralizzato e i dipendenti hanno difficoltà ad esprimere dissenso o un punto di vista diverso. Le interazioni con i superiori, in questa parte del mondo, sono più formali rispetto agli scambi aperti e spontanei dei Paesi nordici.
Prestazioni e metodi di lavoro
"Sono americana e vivendo in Inghilterra ho scoperto che le persone possono riuscire anche senza concentrarsi costantemente sulla performance e sul risultato. È stato rigenerante sperimentare un'atmosfera più rilassata. Ho apprezzato molto!” Sebbene la competitività sia spesso associata ai Paesi asiatici, puntare a un rendimento sempre più elevato è un aspetto radicato anche nella cultura americana.
Negli Stati Uniti, il concetto di "self-made man" è un valore fondamentale e gli individui sono spesso incoraggiati a fare carriera in modo autonomo. Un francese espatriato a New York dice: “Qui le prestazioni sono fondamentali. I risultati individuali e l'efficienza prendono il sopravvento sulle dinamiche di gruppo, che sono più apprezzate in Francia. Ci si aspetta che tu sia costantemente innovativo e migliore dei tuoi colleghi”. Questa enfasi sul comportamento proattivo e sull'assunzione di rischi è parte integrante dell'approccio all'innovazione in diverse culture professionali.
Paesi come gli Stati Uniti e il Regno Unito sono noti per la promozione di idee innovative, così come Israele, spesso definito “Startup Nation” per la sua vivace cultura imprenditoriale. Analogamente, Singapore ed Estonia si distinguono per il loro ruolo da pionieri nell'innovazione digitale. Al contrario, alcuni Paesi sono cauti nei confronti delle nuove idee; in Germania, ad esempio, il processo decisionale può essere lungo e meticoloso, con una minore tolleranza per gli errori rispetto agli Stati Uniti o a Israele.
Anche il Giappone e la Corea del Sud, con le loro culture lavorative gerarchiche, sono caratterizzati da ritardi nell'innovazione. La differenza emerge soprattutto durante le collaborazioni internazionali, come le joint venture.
Alex, che risiede in Germania e si occupa di clienti cinesi nel settore dell'industria automobilistica, afferma: "I tedeschi, prima di impegnarsi con un cliente, si assicurano di poter rispettare le richieste in termini di quantità e qualità. Questa pratica, però, richiede tempo e il mercato cinese si muove velocemente: se non rispondi rapidamente, i clienti vanno dal concorrente, spesso nel giro di poche ore”. Il modus operandi tedesco contrasta nettamente con quello cinese, dove gli impegni vengono presi velocemente, a volte prima ancora di stabilire se si possa onorare la comanda.