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Nicola vive a Stoccolma dal settembre del 2010

Nicola a Stoccolma
Pubblicato 06 Giugno 2013
Stoccolma è molto diversa dal resto della Svezia: ne apprezzo particolarmente il generale ordine, il senso di civiltà, la modernità e la tradizione.

Quando e per quale motivo hai deciso di lasciare l'Italia e di trasferirti a Stoccolma?

Mi sono trasferito nel 2010, a metà settembre.
L'idea maturò progressivamente negli anni precedenti ma rimase appunto un'idea, quasi un sogno considerato irrealizzabile. Fu solo nei mesi appena precedenti alla partenza che divenne un chiodo fisso.
I motivi sono diversi, soprattutto personali: un'insoddisfazione di fondo e la forte necessità di un cambiamento che potesse darmi la spinta necessaria a trasformare questa insoddisfazione in qualcosa di proficuo. Nutrivo inoltre una forte curiosità riguardo al mondo del lavoro all'estero, spesso descritto come paradiso se paragonato a quello italiano. Decisi di puntare ad un Paese che fosse affine al mio carattere, ai miei interessi e al mio ideale di vita, pur garantendomi buone prospettive di crescita professionale. Stoccolma rientrava nei requisiti: calma, piuttosto attenta all'ambiente, moderna ma al contempo tradizionale e con un settore informatico attivo, sviluppato e considerato cardine dello sviluppo del Paese.

Se non sbaglio lavori nel settore dell'informatica, ci sono buone possibilità lavorative per gli Italiani in questo settore? Quali sono le figure professionali più richieste?

Esatto. Ci sono ottime possibilità nel settore IT in generale, assolutamente, soprattutto per sviluppatori software e web (software/web developers in gergo internazionale). Io non rivesto tale ruolo tuttavia in quanto lavoro come sistemista e tecnico di rete. Lo spazio per le figure come la mia è più ridotto, esclusivamente per una questione di percentuali: per ogni sistemista ci sono in media 30/50 sviluppatori, quindi bisogna un po' sgomitare.
Una parentesi: lo svedese non è sempre richiesto, è tuttavia una carta in più da giocare e vi permetterà di emergere tra gli altri candidati.

Per quanto riguarda la ricerca della casa, ti sei affidato ad un sito internet o come hai fatto?

La ricerca di un appartamento è uno dei punti dolenti della vita a Stoccolma.
A fronte di una richiesta elevata, l'offerta di appartamenti è inadeguata. La situazione viene resa peggiore dalla mancanza di un mercato regolato da leggi e procedure che mettano in contatto proprietari e inquilini. Nel mio caso trovai un appartamento tramite una conoscenza italiana che a sua volta mi mise in contatto con un proprietario svedese. Mi dovetti trasferire già dopo sei mesi in quanto l'appartamento venne messo in vendita. Mi spostai così in un altro monolocale messo in affitto da una signora conosciuta sul posto. Sono in seguito sopravvissuto ad un terzo trasloco e attualmente risiedo in un bilocale. Anche in questo caso trovato tramite conoscenza diretta (una coppia incontrata su di un volo aereo per l'Italia, lui svedese, lei napoletana, gentilissimi!).
Il modo più sicuro e potenzialmente efficace è dunque il networking, meglio noto come raccomandazione. Non lasciatevi trarre in inganno dalla connotazione negativa attribuita al termine: semplicemente più persone conoscerete e più possibilità avrete di essere messi in contatto con una figura che possa esservi d'aiuto. La regola, nonostante Stoccolma sia una capitale, vale anche per la ricerca del lavoro e aumenterà moltissimo le possibilità di trovare casa e impiego. Socializzate!
L'alternativa sono i numerosi siti per la ricerca di appartamenti ma è necessario essere attenti alle fregature e velocissimi: non appena un annuncio compare, non esistate a chiamare (le email verranno nella maggior parte dei casi ignorate. Esperienza personale).

Quali sono gli aspetti che ti affascinano di più di questo Paese e quali invece quelli ai quali hai fatto fatica ad abituarti?

Una doverosa premessa: scrivo da Italiano residente a Stoccolma, quindi ogni mio pensiero si riferirà alla vita nella capitale.
Stoccolma è molto diversa dalla Svezia. Detto questo, apprezzo particolarmente il generale ordine, il senso di civiltà, la modernità e la tradizione che si uniscono in una capitale completa ma vivibilissima. La città è pulita e la qualità dell'aria ottima, grazie ai mezzi di trasporto pubblico efficienti e alimentati con carburanti meno inquinanti. Oltre a questi aspetti, le minori pressioni sia nella vita quotidiana che nel mondo del lavoro e la generale impressione che il sistema statale funzioni e le tasse versate siano ben spese. Lo si vede nell'efficienza dei servizi. Più difficile abituarsi ai famosi luoghi comuni: cibo, clima, persone.
La dieta è differente e mangiar fuori è spesso un problema ma non è così terribile come sembra: Stoccolma offre molto in termini di ristorazione ma i palati più tradizionalisti potrebbero inorridire di fronte alla pizza con kebab o ananas e agli onnipresenti aglio, pepe e cipolla. I cibi sono in generale molto saporiti ed elaborati con condimenti a base di salse, complice l'influenza delle numerose culture anche asiatiche. Olio e aceto sono comunque onnipresenti. Tranquilli, in ogni caso i supermercati sono fornitissimi e si può reperire buona parte degli ingredienti necessari ad imitare la dieta mediterranea, moltissimi importati direttamente dall'Italia. In certi negozi è possibile acquistare formaggi e salumi di alta qualità.
Per il clima e per le persone, continuate a leggere :)

C'è qualcosa in particolare che ti manca dell'Italia?

Dipende dai momenti. A costo di cadere nell'ovvio: cibo, sole e affetti. Inizialmente, impegnato alla ricerca di casa e lavoro, non ci pensavo minimamente ma ora che la situazione si è stabilizzata è diventato un chiodo fisso. Seguo quotidianamente le notizie dall'Italia e da un lato sono felice di essere qui, dall'altro sento una profonda mancanza della mia terra, dei miei genitori e delle mie amicizie. Molti danno dei codardi a quelli che lasciano il proprio Paese, quasi fosse facile essere sradicati dal proprio luogo d'origine (pur per scelta). L'Italia mi manca molto, anche il solo fare due parole al bar o in metro, semplici gesti che in una metropoli scandinava è più difficile fare.
In città si è in genere ognuno per sé ma a Stoccolma si ha l'impressione di essere ancora più isolati, a meno di non avere amicizie italiane o non scandinave. È opinione piuttosto diffusa. Ammetto candidamente che la responsabilità è in parte mia, visto che ancora non parlo la lingua. Al di là del prezzo che questa scelta ha comportato, la rifarei mille volte per le esperienze che ho vissuto e per ciò che ho ottenuto sul piano professionale e personale. La mia idea è di poter un giorno tornare a casa potendo portare qualcosa di buono.

Hai imparato un po' di svedese? Per quanto riguarda la vita di tutti i giorni, ce la si può cavare anche solo con l'inglese?

Non come vorrei: riesco a grandi linee a seguire il filo del discorso e a comprendere gli ingredienti nei prodotti al supermercato. Ordino al bar e parlicchio, ma non sono assolutamente in grado di tenere una discussione completa. La fortuna/sfortuna risiede nell'ottima padronanza dell'inglese da parte degli svedesi, il che facilita l'inserimento nel mondo del lavoro ma al contempo vizia i più pigri a non imparare la lingua locale. Ce la si può cavare, sì, ma si vivrà un'esperienza a metà: come ho accennato poco fa imparare la lingua è fondamentale in un Paese come la Svezia, dove si viene a creare un contatto più intimo con la persona che altrimenti viene a mancare parlando una lingua che nessuna delle parti riconosce come propria. Le regole del gioco sono molto differenti in Scandinavia, dove i rapporti sociali seguono logiche alle quali i sud europei non sono abituati.

Gli Svedesi sono un popolo accogliente?

Sono un popolo tendenzialmente riservato: hanno il loro circolo di amicizie ed è raro vederli in gruppi numerosi o tavolate da venti persone.
Tocco spontaneamente l'argomento immigrazione, che a Stoccolma è massiccia: tendono ad avere dei pregiudizi nei confronti degli immigrati in genere, il che fa probabilmente parte della natura umana. Riguardo a noi Italiani, ovvie sono le battute sull'Italiano mafioso che balla sui tavoli e mangia pasta. Hanno un'idea talvolta curiosa di noi, ho l'impressione che ci immaginino come i protagonisti de Il Padrino. Per chi conosce il film, la battuta ricorrente che sono soliti fare suona più o meno così: se ti faccio arrabbiare mi fai trovare una testa mozzata di cavallo nel letto? Non lasciatevi spaventare tuttavia: l'Italia agli svedesi piace molto, è una delle mete turistiche predilette.
Dimostrate correttezza, voglia di fare e onestà ed avrete porte aperte e tutta la loro fiducia. È piuttosto difficile farsi amico uno svedese, sappiate però che una volta conquistata la sua fiducia l'amicizia sarà difficile da infrangere. Parlo per esperienza personale.

Com' è la vita a Stoccolma? Più frenetica o più rilassata rispetto ai ritmi italiani?

Io la trovo più rilassata: Stoccolma non mi ha mai dato l'idea di essere una città caotica. È un grande paese con servizi da capitale. I ritmi distesi si vedono anche sul lavoro: l'orario d'ufficio è molto flessibile. Capita spesso di uscire anche alle 16.00, avendo la piena libertà di gestirsi le ore di lavoro e di recuperarle in seguito. La calma la si vede anche negli orari di apertura dei negozi: il fine settimana chiudono per la maggior parte tra le 16.00 e le 17.00, non un minuto di più, non uno di meno! In compenso durante la settimana rimangono aperti anche fino alle 20.00 (certi supermercati chiudono addirittura alle 22.00). Molto dipende dalla mancanza di un'automobile: il tempo è scandito dalla frequenza dei mezzi di trasporto, efficienti ma talvolta più lenti di un mezzo privato. In compenso non si ha lo stress del traffico (raramente si sentono suonate di clacson), il che contribuisce notevolmente a rallentare i ritmi e a cambiare la percezione del tempo. Trenta minuti di percorrenza scorrono piacevolmente in compagnia di un libro.

Suppongo che farà un po' freddino li, ti sei abituato alle temperature?

Le temperature si sopportano, bisogna soltanto coprirsi bene!
L'umidità è minore, dunque una temperatura di -20 viene percepita meno che in Pianura Padana (luogo che conosco bene). Il problema è la mancanza di luce solare, unita ad un inverno interminabile (negli ultimi anni costantemente nevoso) e ad un'estate che è più simile ad una nostra primavera.
La mancanza di luce ha un impatto molto forte sull'umore e vi farà venire una gran voglia di dormire, proprio come se doveste andare in letargo! In compenso tra Maggio e Agosto le ore di luce solare sono moltissime e la città cambia completamente, nei colori e nell'anima. Tutti gli Stoccolmesi escono all'aperto e se ne stanno seduti al sole come lucertole.

Cosa ti piace fare nel tempo libero? La città offre opportunità?

Di solito passeggio con la mia ragazza, prevalentemente tra primavera e estate, periodo in cui si concentrano le attività all'aperto. Oppure esco con gli amici in uno dei numerosi locali della città o suono la chitarra. Sono una persona piuttosto domestica: spesso si sta a casa a guardare un film. La capitale offre svariate opportunità che dovrebbero soddisfare i palati più esigenti: vi sono palestre, cinema, teatri, corsi di ogni tipo, più di venti musei, svariati club, centri commerciali, parchi, locali e discoteche. Gli eventi e i concerti non mancano, pur concentrandosi appunto nei mesi più miti.

Che consiglio ti senti di dare ad altri giovani Italiani che avessero intenzione di trasferirsi in Svezia per cercare lavoro?

Il mio teatrale motto è il seguente: la Svezia non si sceglie. E' lei che sceglie voi.
Al di là di tutto: è un Paese impegnativo, lo si scopre trasferendosi. Se siete abituati alla socialità, al bel clima e alla mancanza di regole potreste rimanere delusi. Se apprezzate l'ordine, la calma, non temete il buio e puntate a maturare esperienza in una delle città europee con il settore IT più dinamico, provateci!
Preparatevi tuttavia ad un mondo del lavoro nel quale è purtroppo difficile entrare, a meno di avere un bagaglio di conoscenze veramente richiesto. Stoccolma non è Londra: anche i lavori apparentemente più semplici come il lavapiatti e il cameriere richiedono esperienza pregressa e conoscenza della lingua svedese.
Se siete privi di un piano ben preciso o sprovvisti di qualifiche appetibili preparatevi a mesi di frustrazione e cocenti delusioni. Un consiglio spassionato: veniteci prima e cercate di capire se vi piace, vivete la città. Le risposte ai vostri dubbi non tarderanno ad arrivare!

Svezia
Stoccolma

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