Vivere in India: guardare senza vedere, la storia di Raffaella

Interviste agli espatriati
  • Raffaella a Bangalore
Scritto da Expat.com team il 19 dicembre, 2013
Raffaella ci racconta: "A Bangalore il clima e' ideale, non troppo caldo, non troppo freddo mentre a Chennai spesso soffrivo di svenimenti causati dal caldo e dall'umidita'. E' una citta' dalla mentalita' moderna dove molti stranieri vivono, lavorano e si divertono"

Ciao Raffa, grazie per averci concesso questa intervista. Al momento vivi a Bangalore, che cosa fai li?

Dopo aver lavorato per un anno presso una compagnia di traslochi internazionali, lavoro ora come freelancer. Principalmente mi occupo di organizzare la ricerca di un abitazione per coloro che si trasferiscono a Bangalore da paesi stranieri, mi occupo di organizzare appuntamenti con le scuole internazionali che abbiano un riconoscimento valido all'estero in caso di espatriati con famiglie ed inoltre mi occupo di fornire tutte le informazioni necessarie per poter rendere il trasferimento in India il meno traumatico possibile. Normalmente fatte queste prime cose fondamentali per la riuscita di un trasferimento con successo, dedico una mezza giornata alla visita della zona in cui la persona/famiglia ha deciso di stabilirsi, in modo da familiarizzarli con negozi, ospedali e tutto cio' di cui possano aver bisogno durante la normale routine giornaliera. E' un impiego che mi permette di avere molte soddisfazioni sul campo umano specialmente e mi rende felice il fatto di sapere di essere stata d'aiuto a coloro che si trasferiscono in India per la prima volta.

Vivi in India da molto tempo?

Vivo in India dal 2009. La mia prima citta' e' stata Madras o Chennai. Dopo circa un anno e mezzo vissuto li, mio marito per lavoro si e' dovuto trasferire a Bangalore, dove viviamo tutt'ora. A Bangalore il clima e' ideale, non troppo caldo, non troppo freddo mentre a Chennai spesso soffrivo di svenimenti causati dal caldo e dall'umidita'. E' una citta' dalla mentalita' moderna dove molti stranieri vivono, lavorano e si divertono.

Si tratta della prima esperienza all'estero oppure hai vissuto in qualche altro Paese?

Prima di trasferirmi in India ho vissuto e lavorato per 6 anni alle Maldive ( con una tappa di qualche mese in Egitto ). E' li' che ho conosciuto mio marito ( Indiano ) che mi ha convinta a trasferirmi in India. Certo il salto e' stato abbastanza traumatico dopo un inizio gioioso dato dalla novita' e dal cambiamento. In questo bellissimo paese, ho lavorato come responsabile per tour operator italiano e come guida subacquea. Non nascondo che mi manchino moltissimo il mare e la spensieratezza delle Maldive!

C'è un motivo particolare che ti ha spinto a trasferirti proprio a Bangalore?

Il lavoro di mio marito. Quando ci siamo conosciuti, lavoravamo entrambi per la catena alberghiera Indiana Taj. Finita la sua esperienza alle Maldive, lui e' stato trasferito a Chennai, dove conseguentemente mi sono anch'io trasferita. Siccome non eravamo molto felici ne' della citta' ne' del pacchetto offerto dal Taj, mio marito ha cercato lavoro altrove, trovandolo a Bangalore, presso l'Hotel The Leela Palace. Spostarsi a Bangalore per me e' stato un toccasana, non avrei resistito molto in una citta' come Chennai.

Com'è stato il primo impatto con l'India? Per sentito dire non è una realtà facile...cosa ci puoi dire della tua esperienza al riguardo?

In realta' il mio primo impatto e' stato abbastanza favorevole. Il mio primissimo viaggio in India fu in Kerala, regione nativa di mio marito. Lo stato del Kerala e' molto verde, ancora poco costruito a parte alcune maggiori citta', pieno di corsi d'acqua ( le famose Back Waters del Kerala ), resorts in riva al mare nei quali dedicarsi allo yoga. Tutto cio' e' affascinante e ti porta a scoprire una parte spirituale di te stesso che non pensavi esistesse. Purtroppo pero' la vita non e' solo yoga e meditazione, ma la realta' giornaliera vissuta in una grossa citta' a volte puo' portare ad un vero e proprio shock. Ci sono molti aspetti della cultura Indiana che non capisco, altri che non condivido, ed altri ancora che mi fanno rabbia non solo per il fatto che esitano, ma piu' per il fatto che nessuno abbia intenzione di provare a migliorarli. All'inizio lo stress portato da queste realta' puo' davvero infastidire la psyche di una persona, specialmente se molto sensibile, ma con l'andare del tempo si impara a guardare senza vedere finche' la rassegnazione prende piede e si incomincia a convivere in serenita' con cio' che ci circonda. Credo sia proprio questo il segreto dell'India che tutti cercano...la pacifica convivenza con gli altri e sopratutto con se stessi.

La popolazione locale è accogliente? Hai stretto delle amicizie con la gente del posto oppure nel tempo libero esci prevalentemente con altri espatriati?

Gli Indiani sono molto ospitali in generale e sempre prontI ad aiutarti se ti vedono in difficolta' ( specialmente se sei straniero ). In alcuni luoghi turistici gli stranieri vengono visti un po' come piccole miniere d'oro da sfruttare ed imbrogliare, ma questo purtroppo avviene in tutti i luoghi turistici del mondo, compresa l'Italia. Personalmente, siccome mio marito e' del posto, ho piu' amici indiani che non stranieri. Grazie al mio lavoro ho l'opportunita' di incontrare molti espatriati con i quali normalmente stringo anche relazioni di amicizia. Devo dire che lo stile di vita della maggior parte degli espatriati in India non combacia molto con il mio stile di vita, quindi, anche per questo, le occasioni di incontro sono limitate ma sempre bene accette.

Ogni Paese ha i suoi usi e costumi, c'è un'usanza in India che più ti ha colpito e che ti va di raccontarci?

L'India e' il paese delle tradizioni per antonomasia. Ci sono molte culture, religioni, usanze e credenze anche all'interno della stessa regione. Non e' facile comprenderle tutte, e spesso gli stessi Indiani hanno difficolta' a descriverle. Il fatto di credere in piu' di un Dio, permette agli Induisti di proclamare festa in onore di ciascuno di essi. Ci si aspetterebbe che le persone dedite ad altre religioni si astenessero dalle celebrazioni tipiche di un religione diversa dalla propria, ma invece no ! Ogni occasione e' buona per fare festa, mangiare insieme, scoppiare petardi e fuochi d'artificio...ed e' bello farne parte.

A fronte della tua esperienza, c'è un qualcosa che è assolutamente necessario fare prima della partenza ( ad esempio stipulare un'assicurazione sanitaria privata) oppure portare con sè dall'Italia ( tipo prodotti che lì non si trovano)?

L'assistenza sanitaria in India e' principalmente privata. Esistono ospedali di ottimo livello dove molti stranieri si appoggiano anche per operazioni molto complesse, in quanto il servizio e l'attenzione data al cliente sono sicuramente maggiori ed a costi inferiori rispetto ai paesi occidentali. Se ci si trasferisce in India per lavoro, la propria compagnia stipulera' di routine un'assicurazione per l'impiegato che copre normalmente anche la famiglia. Consiglio comunque di averne una anche per conto proprio, con massimali piu' alti. Le vaccinazioni non sono necessarie ma e' bene sapere che in molte regioni sono ancora presenti la malaria e la dengue ( per la quale purtoppo non esistono cure ). E' bene sapere che non essendo normalmente esposti agli stessi batteri, sicuramente ci si ammalera' di dissenteria o si contrarranno altre infezioni, semplicemente mangiando dell'insalata o bevendo una dissetante bibita ghiacciata! Nulla di cui spaventarsi...e' una prassi dalla quale ci si passa tutti! In Egitto la chiamavamo La Maledizione di Tutankhamun! Ci sono ormai in circolazione molti prodotti importati da vari paesi stranieri, ma purtroppo i costi sono ancora molto elevati a causa delle tasse di importazione applicate. Essendo Italiana ed un po' capricciosa riguardo al cibo, porto sempre con me scorte di pasta, pesto, alcuni formaggi,lievito, ecc... Tutti questi prodotti sono comunque in commercio nei maggiori centri commerciali tranne il fantastico lievito Bertolini, immancabile per la preparazione di pizze e torte! Non facili da trovare in commercio scarpe da donna di misura superiore alla 40.

Pensi di rientrare in Italia un giorno o magari trasferirti da qualche altra parte?

Stiamo programmando di rientrare in Italia, dopo tanti anni vissuti all'estero, piu' che altro per dare supporto alla mia famiglia. Purtroppo pero', il momento storico nel quale sta vivendo il nostro Paese, non e' il migliore per potersi trasferire e trovare un lavoro, quindi il nostro progetto e' costantemente rimandato. Egoisticamente parlando invece, mi piacerebbe spostarmi in qualche altro Paese e conoscere realta' sempre diverse. Credo che quella di vivere con il bisogno costante di fare le valigie sia una vera e propria mania che o ti assale al primo viaggio, oppure non lo fara' mai. Anche se andando avanti con l'eta' viene piu' voglia di stabilita' e sicurezza, una parte di noi viaggiatori cronici, e' sempre li viva, pronta a consigliarci di partire di nuovo per una nuova avventura.

Per fare un bilancio degli anni passati fuori dall'Italia, sei soddisfatta della scelta presa? C'è qualcosa che, con il senno di poi, faresti diversamente?

Sono contentissima del percorso fatto fin'ora e del bagaglio accumulato in tutti questi anni. A questo punto della mia vita, sento di poter trasmettere ai miei figli ( se Dio me ne dara' ) un modo di vivere e di pensare senza barriere e fuori dagli schemi. Ho sempre vissuto la mia vita nuotando un po' contro corrente, ma non ho mai rimpianto le acque percorse, perche', ne bene o nel male, mi hanno sempre condotta ad esperienze incredibili. Se potessi ricominciare da capo, probabilmente farei tutto in modo diverso perche' le mie scelte sono sempre state dettate dal cuore piu' che dal senno, ma sono convinta che alla fine, mi ritroverei sempre qui, davanti ad uno schermo, a raccontarvi le mie esperienze di vita.

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