Ciao Katia, grazie per averci concesso un po' del tuo tempo per l'intervista. Ora sei a Londra ma hai anche vissuto in diversi Paesi dell'Africa: ti va di raccontarci un po' della tua esperienza trascorsa all'estero fino ad oggi?
E' un piacere raccontarti la mia esperienza.
Tutto é cominciato nel 2002, quando sono arrivata a Lomé per creare un'azienda di import/export, internazionalizzazione di aziende italiane e ricerche di mercato. Prima avevo anch'io un'idea falsata di come fosse l'Africa e quello che ho trovato mi é piaciuto molto. Potendo scegliere, a differenza degli altri stranieri, ho adottato da subito uno stile di vita africano, abitando in case tipiche di città e nelle capanne dei villaggi.
Ho imparato a cucinare le loro pietanze e a spostarmi coi trasporti locali. La gente del posto mi ha inoltre insegnato a vivere con poco senza buttare mai niente, bensì a trasformare ogni cosa vecchia in nuove cose utili.
Sono stati anni stupendi, che hanno trasformato la mia vita e lasciato un'eredità dal valore inestimabile. Vivendo in Africa ho imparato a vedere le cose attraverso un'altra prospettiva, senza il bisogno estremo di tutte le comodità Occidentali. Ho imparato a vivere senza elettricità, a cucinare il cibo partendo solo dagli ingredienti base ed a camminare a lungo.
Quando vivevo ancora in Italia vedevo il bicchiere sempre mezzo vuoto. In Africa ho imparato a vederlo sempre mezzo pieno. Lì ho imparato a tirar fuori la forza per superare ogni difficoltà, una alla volta, senza mai arrendermi.
Trovo che il Togo sia un posto stupendo e potendo scegliere mi stabilirei in un villaggio dell'entroterra a coltivare il mio orto ed allevare i miei animali. Creerei un'azienda di trasformazione di prodotti agricoli e produrrei formaggi e salumi per il mercato locale. Anche il Benin é un Paese molto bello e tranquillo, nonostante assieme al Togo, sia comunque afflitto dalla corruzione che ne rallenta lo sviluppo. Ma é stato soprattutto in Nigeria che ho fatto di più i conti con il pericolo, la violenza ed una maggiore corruzione.
Delle mie esperienze ho scritto due libri: il primo é intitolato Mal d'Africa ed é autobiografico. Tra qualche giorno verrà ripubblicato come ebook col nome di LA MIA AFRICA. Il secondo é un ebook già pubblicato in rete intitolato RANDAGIO, in cui racconto la storia di un bambino venduto come schiavo di cui mi sono occupata. Entrambi si possono scaricare dal sito lulu.com.
A seguito della crisi finanziaria, nel 2012 le aziende Italiane per cui operavo hanno tagliato i fondi per l'internazionalizzazione e trovandomi senza contratti sono rientrata in Italia per cercare nuovi ingaggi. Non riuscendoci a causa dell'aggravarsi della crisi, ho deciso di emigrare a Londra.
Di cosa ti occupi attualmente?
Quando sono arrivata negli UK ho intrapreso studi avanzati per perfezionato il mio inglese, che mi stanno consentendo oggi di frequentare corsi di aggiornamento delle mie competenze professionali e conseguire nuovi certificati e diplomi.
L'obiettivo é di tornare a fare il Manager negli UK com'ero in Italia ed in Africa. A Settembre, inoltre, inizio a studiare Scienze della Comunicazione attraverso l'Università on line.
A livello lavorativo, com'è la situazione a Londra? Quali settori potrebbero secondo te offrire opportunità ad un Italiano che volesse cercare lavoro li?
Negli UK c'é ancora lavoro anche se l'arrivo in massa di immigrati provenienti da tutti i Paesi Europei in crisi finanziaria, come il nostro, ne ha ridotto sensibilmente la disponibiltà.
A Londra il mercato del lavoro é un po' più stressato che altrove in Gran Bretagna, perciò trova più facilmente impiego chi ha specifiche competenze ed esperienza da spendere subito. Notoriamente, l'industria che offre da sempre maggiori opportunità agli Italiani é quella della ristorazione e del catering. I cuochi italiani sono i più richiesti. Anche l'edilizia oggi offre maggior impiego e i tecnici ed i professionisti del settore sono i benvenuti (muratori, capocantieri, idraulici, tecnici per la riparazione e manutenzione, piastrellisti).
Per tutti vale comunque la regola che devono conoscere discretamente l'inglese.
Ci potresti consigliare dei siti on-line dedicati all'impiego?
Io ho sempre trovato più velocemente con gumtree.com. Molti consigliano inoltre dagli addetti del settore é indeed.co.uk, però a me non ha dato molti risultati.
Qual'è il modo migliore per cercare alloggio in città: consultare siti immobiliari on-line, annunci sui quotidiani oppure agenzie immobiliari?
Forse trovare alloggio é più facile che trovare lavoro e i siti che funzionano sono diversi.
Per esperienza, io eviterei le agenzie immobiliari, anche on line, ed i quotidiani, concentrandomi sui siti di annunci specifici. Primo fra tutti é sempre gumtree.com, seguito da spareroom.co.uk. Basta comunque lanciare una ricerca in inglese su google per trovare i maggiori siti specializzati. Un'altra strategia da adottare una volta arrivati é quella di consultare le vetrine dei negozi Off Licence che espongono annunci di offerte di alloggi in affitto in zona. Con me ha funzionato velocemente in più di un'occasione.
Le caratteristiche di Londra che più ti piacciono...
Londra é davvero una città cosmopolita, dove i più nostalgici trovano connazionali da frequentare. Io però lo sconsiglio a chi deve far pratica d'inglese.
Le caratteristiche di Londra che preferisco sono numerose. Mi piacciono molto i parchi dove trascorro le belle giornate a leggere, studiare ed a fare sport all'aria aperta. D'estate ci vado a prendere il sole in costume e a fare pic-nik.
Altra grande comodità di Londra sono i mezzi pubblici che coprono tutti gli angoli della città, rendendo l'auto inutile.
Per chi ama, Londra offre poi corsi di studio di ogni tipo, per ogni età e in qualsiasi fascia oraria, che permettono d'incrementare cultura ed abilità, molto utili per gli avanzamenti di carriera. Per gli autodidatti, invece, le librerie Britanniche solo il luogo gratuito per eccellenza, aperte 7 giorni su 7, dove trovare le più grandi collezioni di libri ed usare gratuitamente il computer e ogni sorta di connessione.
Altra cosa che apprezzo molto é indubbiamente l'integrazione degli immigranti, che qui é cominciata prima che altrove, facendo maturare il più elevato standard di tolleranza al mondo. Negli UK ogni cittadino straniero viene trattato con dignità, soprattutto dalle istituzioni. Personalmente, essendo nata in un Paese come l'Italia, dove i tempi sono lunghi e dopo essere vissuta a lungo in Africa, dove lì diventano biblici, qui ho finalmente scoperto i grandi vantaggi del diritto facilmente accessibile e rapido.
Trovo inoltre che il diritto sassone, basato sulle sentenze, sia più efficace del nostro perchè regola la materia appena sorge l'esigenza e consente soluzioni più logiche e concrete. Qui niente temporeggia, bensì ruota velocemente, burocrazia compresa.
Mi piace inoltre il sistema fiscale inglese.
Ci sono dei lati della città con i quali invece vai meno d'accordo?
Sicuramente il clima Britannico non piace a nessuno, ma questo é noto.
Quello che apprezzo di meno é la superficialità culturale della nuova generazione.
Le scuole gratuite sono frequentate da bambini di diverse madrelingue ed i contenuti insegnati sono troppo basilari. Le scuole private, indubbiamente migliori, hanno prezzi proibitivi.
Non ho faticato ad abituarmi ai ritmi superveloci di vita e di lavoro ed ai week end che cadono infrasettimanalmente, però talvolta trovo qualche difficoltà a fermarmi a riflettere, a rilassarmi, a rallentare il ritmo anche quando sono in pausa, per godermi meglio la qualità della vita.
Vado poi poco d'accordo poi con gli spazi risicati degli alloggi di Londra, dove tutti i locali delle abitazioni sono diventate camere da letto in affitto. Ad esempio, io vivo in un appartamento dove sono state ricavate 8 stanze da letto e ci abitiamo in 12, senza una sala comune e con bagni e cucina microbici.
Come giudichi il costo della vita a Londra?
Il costo più importante é sicuramente l'affitto (non parliamo poi dei prezzi delle case in vendita...), mentre trovo linee di ingredienti base in tutti i maggiori supermercati a costi più economici che in Italia. Certo, bisogna imparare a cucinare. Il cibo già pronto é molto costoso ed i prezzi dei ristoranti proibitivi. Anche i trasporti sono tendenzialmente costosi, in particolare i treni. Rispetto alla metropolitana, inoltre, trovo proporzionalmente molto più conveniente l'autobus (che però é più lento).
In materia di abbigliamento, invece, negli UK si trovano molti negozi charity; sono fondazioni benefiche che vendono ottimi abiti usati a prezzi estremamente economici.
Progetti per il futuro: Londra è un arrivo o un punto di passaggio?
In futuro sogno di mettere a frutto la lunga esperienza e creare un'impresa mia.
Quello che certamente non farò più é rinunciare ai miei sogni ed alle mie passioni.
Dedicherò quindi tutto il tempo necessario anche alla mia vita privata, coltivando i miei interessi personali, i miei hobbies e le mie passioni, che sono scrivere, cucinare, confezionarmi abiti in tessuto, ai ferri ed a uncinetto.
Considero la Gran Bretagna un punto d'arrivo. Conto di fissare radici qui e se dovessi trasferirmi all'estero per lavoro, continuerei a fare base negli UK. Mi attirano molto la sua politica fiscale e sanitaria. Tra 3 anni e 6 mesi potrò chiedere la cittadinanza britannica (senza rinunciare a quella italiana) ed ottenere inoltre il passaporto UK.
In Italia tornerò d'estate, in vacanza, per trovare i miei amici più cari.
Se dovessi fare un bilancio di questi anni passati fuori dall'Italia, sei soddisfatta delle scelte prese? C'è qualcosa che, con il senno di poi, faresti diversamente?
Sono molto soddisfatta delle scelte fatte e non cambierei nulla di quello che ho vissuto, soprattutto col senno di poi. La vita mi ha insegnato molto, soprattutto nelle situazioni difficili. Se sono diventata la persona forte e positiva che sono oggi, che non si arrende mai, é stato anche grazie alle avversità della vita, che mi hanno insegnato a cavare il meglio di ogni esperienza negativa e trasformarla in punti di forza.
Oggi la parola "impossibile" non compare più nel mio dizionario.