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Simona e la sua esperienza di vita a Chiang Mai

Simona in Tailandia
Pubblicato 05 Marzo 2014
Simona si racconta: "Ho deciso un bel giorno che era arrivato il momento di realizzare un sogno che coltivavo da tempo: salutare l'ufficio, l'inverno, una vita frenetica e dispendiosa e partire..."

Ciao Simona, grazie per averci concesso quest'intervista. Ti va di parlarci un po' di te e delle ragioni che ti hanno spinto a trasferirti a Chiang Mai, in Tailandia del Nord?

Mi ricorderò sempre una frase che lessi tanti anni fa in un libro di Tiziano Terzani. Diceva che la maggior parte delle persone quando deve rispondere alla domanda "Chi sei?" parla del lavoro che fa, o del ruolo che ricopre all'interno della società. Ma questo non dice molto su chi sono davvero. Perciò, anziché cavarmela con un "Mi chiamo Simona, sono editor e non sono sposata" ti risponderò dicendoti che sono una pazzoide di 38 anni che ha deciso un bel giorno che era arrivato il momento di realizzare un sogno che coltivava da tempo: salutare l'ufficio, l'inverno, una vita frenetica e dispendiosa e partire, lavorando a distanza e il meno possibile, ritagliandosi il tempo di girare e di fare le cose che più le piacciono.

Mi potresti raccontare le tue prime impressioni sul Paese?

Ero già stata in Tailandia tre volte, perciò sapevo cosa aspettarmi.
Il "Paese del sorriso" non è il paradiso che spesso ti raccontano, ma ha un fascino che non dimentichi. Chiang Mai in particolare è davvero bella, a differenza di altri posti spuntati come funghi per il turismo. Ha una storia antica e interessante, una forte spiritualità e una certa dinamicità che riesce in qualche modo a non annullare uno dei grandi pregi di questo Paese: la lentezza.

Qual è stato, per te, l'aspetto più difficile da sormontare legato al trasferimento? Magari cercare casa, trovare lavoro, socializzare...potresti raccontarci un po' la tua esperienza?

Per fortuna non ho dovuto cercare lavoro, perché continuo a collaborare con alcuni consolidati clienti Italiani.
Il prima problema è stato trovare casa. Le possibilità non mancano, ma mi è occorso un po' di tempo perché cercavo una soluzione che rispondesse a diversi requisiti, tra cui una buona connessione wifi, un ambiente tranquillo per potere correggere i miei libri, che non fosse troppo lontano dal centro della città così da potermi muovere in bicicletta, e che possibilmente non fosse uno di quegli asettici palazzoni che nascono come funghi in periferia. Ora ho trovato un posticino delizioso dentro le vecchie mura, non economico come speravo ma con il fascino delle piccole guesthouse thai.
L'altro problema è stato aprire un conto corrente thailandese, così da potere trasferire i soldi dall'Italia senza dovere ogni volta pagare le commissioni. Rispetto a qualche anno fa e ad altre zone del Paese, a Chiang Mai non è semplice per uno straniero senza permesso di lavoro. Alla fine però, con l'aiuto di un'amica thailandese, ho risolto anche questo problema.
Ma forse la sfida più grossa è stato turarsi il naso di fronte all'aspetto ecologico della Thailandia, che è praticamente pari a zero! Su questo aspetto sto ancora lavorando: per una come me, abituata a fare la raccolta differenziata e a comprare prodotti alla spina per evitare gli imballaggi, è un incubo vedersi riempire di sportine di plastica per qualsiasi cosa e dovere buttare tutto in un'unico bidone...

A livello lavorativo, com'è la situazione in Tailandia? Quali settori potrebbero, a tuo avviso, offrire opportunità ad un Italiano che volesse cercare lavoro li e quali sono i principi siti on-line per l'impiego in Tailandia?

Non so risponderti, proprio perché è un ambito che non ho avuto bisogno di approfondire. Posso dirti però che, parlando con diverse persone che risiedono qua da un po' di tempo, ci sono meno opportunità di una volta.
L'ambito tradizionale che offre più possibilità è sicuramente ancora quello della ristorazione, anche se pagare un farang (così siamo chiamati noi stranieri) è molto costoso. Oggi come oggi la Thailandia è un ottimo posto soprattutto per chi come me lavora online, in particolare Chiang Mai è il quartier generale del cosiddetto "nomadismo digitale": tantissime persone accorrono qui da ogni parte del mondo attirate da un basso costo della vita e da condizioni tecnologiche di alto livello, con postazioni wifi gratuite ovunque e numerosi co-working space.

Qual'è il modo migliore per cercare alloggio in città: consultare siti immobiliari on-line, annunci sui quotidiani...cosa ci consigli?

Venire qui, girare e drizzare le orecchie. Il passaparola è sempre il mezzo più efficace, alcuni posti deliziosi qui a Chiang Mai non hanno un sito web e sicuramente non si trovano nei siti immobiliari.
I gruppi dei social network sono un altro ottimo modo per trovare ciò che si cerca.

È stato facile ottenere un permesso di lavoro/di residenza?

Non ho chiesto la residenza perché credo che mi sposterò a breve, e perché per motivi fiscali ho preferito per il momento mantenere quella italiana. Lavorando con l'Italia non ho dovuto richiedere permessi di lavoro.

La sanità in Tailandia come funziona? Hai stipulato un'assicurazione sanitaria privata prima di lasciare l'Italia?

In Tailandia esiste un sistema sanitario pubblico e uno privato, quest'ultimo di alto livello. Purtroppo nessuno dei due tutela lo straniero, a differenza di quanto avviene in Italia. È assolutamente necessario perciò stipulare un'assicurazione sanitaria prima di partire, se non si vuole rischiare di pagare una follia anche gli interventi più banali, come un'anti rabbica.
Io ho stipulato un'assicurazione che mi coprirà per un anno anche se decidessi di lasciare la Tailandia per un altro Paese.

I tre aspetti della Tailandia che più ti affascinano...

Uno stile di vita lento e leggero: quella leggerezza tipicamente orientale, che talvolta sconfina nella superficialità, ma che rappresenta comunque una grande sfida per noi Occidentali, abituati ormai a frequentare più i salotti degli psicoterapeuti che la vita vera.
La spiritualità: Chiang Mai ha una concentrazione incredibile di templi, sono ad ogni angolo e dentro c'è sempre una grandissima pace; io ci vado almeno una volta al giorno, se sono fortunata ascolto i monaci intonare i mantra, altrimenti mi accoccolo a terra e semplicemente mi gusto il silenzio.
Il clima: inutile nasconderlo, mentre dall'Italia mi arrivavano le foto della mia città sotto la neve, io guardavo il sole fuori dalla mia stanza e pensavo che l'inverno non mi manca proprio per niente!

Tempo libero a Chiang Mai: che opportunità offre la città?

Qualsiasi cosa possa venirti in mente. Percorsi per mountain bike, rafting, trekking, "voli" tra gli alberi (Flight of the gibbon nelle zone qui intorno è un'istituzione), passeggiate a dorso degli elefanti, arrampicate. Ma anche corsi di ogni tipo: massaggio, yoga, cucina, thai boxe, meditazione. Anche se la prima cosa che mi viene in mente quando penso alla Tailandia sono i massaggi: con circa 4 euro si possono ricevere massaggi di un'ora che ti rimettono al mondo, e ancora meno costa la sauna in una stanza a vapore con le erbe tailandesi: un vero toccasana per il raffreddore e per riaprire i polmoni dopo la dose quotidiana di smog.

A fronte della tua esperienza, c'è un qualcosa che è assolutamente necessario fare prima della partenza (ad esempio stipulare un'assicurazione sanitaria privata) oppure portare con sè dall'Italia (tipo prodotti che lì non si trovano)?

Come dicevo prima, stipulare un'assicurazione è fondamentale per non rischiare di vedere trasformati piccoli problemi in montagne insormontabili. Per il resto qui si trova tutto, per lo meno finché si resta in città. L'unica cosa che non è facilissimo trovare sono gli assorbenti interni, per cui chi ne facesse uso farebbe bene a portarsene una piccola scorta da casa.

Tailandia
Chiang Mai

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