Andrea a Rangiroa in Polinesia: "Gente magnifica e niente stress"

Interviste agli espatriati
  • Andrea in Polinesia
Scritto da Expat.com team il 10 dicembre, 2015
Andrea e la sua ragazza, che è Polinesiana, lavorano nel settore turistico in Polinesia Francese. Hanno aperto una struttura ricettiva a Rangiroa, il più grande atollo delle Tuamotu. Paesaggi da sogno, vita semplice ed una popolazione accogliente...

Ci parli un po' di te e delle ragioni che ti hanno portato a Rangiroa, in Polinesia, cosa facevi in Italia e di cosa ti occupi attualmente?

Ho lasciato l'Italia a 13 anni. Mi sono trasferito insieme alla mia famiglia a Lussemburgo. Mi è sempre piaciuto viaggiare e vedere paesi nuovi, infatti, tra lavoro, università e stage ho vissuto a Lussemburgo, Milano, Budapest Firenze e Londra.
Dopo gli studi ho viaggiato attraverso Hong Kong, Fiji, Nuova Zelanda, Australia, Bali, Singapore, Malesia e Tailandia. Secondo me è importantissimo che i ragazzi viaggino, dovrebbe essere obbligatorio in ogni programma accademico, perché s'impara tanto quanto sui banchi (se non di più!). Di ritorno da Londra con un Master in Marketing e Comunicazione, ho avuto un contratto indeterminato in un'azienda Americana di Masterbatch (pellets di plastica che servono a dare proprietà aggiuntive al prodotto finale, ex di prodotto e clienti: Rosso per tappi Coca Cola, Bianco Perlato per packaging Dove ecc...) con sede a Lussemburgo.
Dopo un anno e mezzo di lavoro in azienda mi ero reso conto che non avevo imparato molto e non avevo molte prospettive di crescita. Non volevo passare la mia vita a lavorare per il profitto di qualcun altro non ricevendo niente in cambio, se non un salario minimo. Conseguenza? Nell'arco di 3 mesi una decina di giovani (tutti in CDI) tra cui me e la mia ragazza hanno dato le dimissioni. Unica nota positiva del lavoro in azienda è l'avere conosciuto la mia ragazza. E' stato un po' come un colpo di fulmine, entrambi eravamo in una relazione da 7 anni con altri partner, ma sapevamo di essere fatti uno per l'altra. Nel giro di 3 mesi eravamo insieme e qualche settimana dopo convivevamo.
In parallelo al lavoro in azienda accoglievamo viaggiatori e turisti a casa nostra, affittando il piano di sopra del nostro appartamento a Lussemburgo tramite il sito Airbnb.
In 6 mesi abbiamo ricevuto 88 persone a casa nostra con un occupazione media di 17 giorni al mese. Questa attività "secondaria" ci piaceva molto e anche noi piacevamo come Bed and Breakfast. Abbiamo quindi deciso di abbandonare un lavoro che non ci piaceva per farne uno che ci piace.
Ci sembrava una scelta logica no? Com'era logica la destinazione: la Polinesia. La mia ragazza, infatti, è Polinesiana, di Rangiroa.
È a Rangiroa che stiamo ultimando la nostra pensione: Va'a i te Moana. Inizieremo offrendo 3 bungalow con mezza pensione, a pranzo offriremo un servizio di ristorazione aperto anche al resto degli abitanti dell'isola. Per il futuro ci sono in progetto nuovi bungalow in stile locale e la possibilità di aprire una seconda pensione su una piccola isola privata, all'interno della laguna di Rangiroa.

I tuoi pro e contro legati alla vita in Polinesia...

Gente magnifica, vita semplice e senza stress, nNon mi annoio mai!
Parte del mio lavoro consiste a passeggiare sulla spiaggia a cercare legni e conchiglie.
Forse è poco metterlo in un punto solo ma tutto ciò che riguarda il mare...Lagune magnifiche, stand up paddle, immersioni, surf, delfini...
I punti negativi sono le informazioni poco chiare, la burocrazia infinita con leggi e procedure diverse secondo l'interlocutore, i lavoratori inaffidabili (non per forza polinesiani).
Fare la spesa costa caro, molto, soprattutto sulle isole e i servizi come internet, telefono, biglietti aereo sono esageratamente cari.
Il segreto per vivere in Polinesia è lo spirito di adattamento. Per esempio io ho iniziato a mangiare il pesce a 27 anni visto che con 1000cpf (8.30 euro) compri 7 pomodori o 20 pesci lagunari. Stiamo anche iniziando a coltivare un orto e alberi da frutto.

Parli della difficoltà di reperire info sulla Polinesia, tu che fonti hai usato per documentarti?

Non ho avuto bisogno di cercare molte fonti di documentazione, visto che la mia ragazza è Polinesiana, ci sono comunque dei siti che possono essere interessanti per chi vuole conoscerne un po' di più ci sono vari siti interessanti, tra cui: tropiland.it/polinesia.htm, polinesians.com, il blog tenuto da me vaaitemoana.com ed ovviamente il vostro sito https://www.expat.com attraverso il quale chi avesse bisogno di informazioni o avesse domande può contattarmi.

Quali sono i documenti da fare per poter risiedere in Polinesia?

Non penso ci sia bisogno di nessun documento. Bisogna portare con se dei certificati di nascita, necessari per qualunque operazione, per il resto non penso servano documenti speciali, almeno a me non sono serviti. E' necessario invece iscriversi all'Aire, presso il Consolato Onorario a Tahiti o al Consolato Italiano a Parigi.

Cosa ne pensi del livello di sicurezza in Polinesia?

La sicurezza in Polinesia è generalmente buona, soprattutto nelle isole, dove tutti lasciano le case e macchine aperte, ci sono comunque dei piccoli furti ma niente di violento.
A giudicare dai telegiornali, le zone Papeete e Taravao stanno peggiorando, ma niente di allarmante, specialmente venendo dall'Europa...
Ci sono alcune tensioni sociali, per esempio c'e stato uno sciopero della produzione di gas durante quasi un mese ma tutto si è svolto nella calma e senza alcuno scontro. Ovviamente, con l'alto tasso di disoccupazione, la criminalità aumenta, ma non molti crimini violenti più che altro piccoli furti e spaccio di Pakalolo (marijuana).
Io personalmente mi sono sempre sentito sicuro, anche se è vero che la notte a Papeete ci sono molti senzatetto e ta'ero 'ava (ubriachi).
Un comune in particolare non è troppo consigliato, Faa'a, a causa della povertà. Per il resto si può stare tranquilli con minime precauzioni (meno che in Italia) si puo vivere felici e in sicurezza.

Il mercato del lavoro locale è aperto agli stranieri? Quali sono i settori trainanti?

Senza dubbio il settore trainante per eccellenza (soprattutto sulle isole) è il turismo, anche se è in lieve calo. Gli altri settori importanti in Polinesia, soprattutto per l'esportazione sono le perle, i noni (frutto polinesiano "miracoloso" molto richiesto sul mercato asiatico e americano), ed il cophra che sono noci di cocco seccate al sole e la base per la produzione di olio di cocco e quindi monoi, anche lui molto richiesto dalle aziende cosmetiche del mondo intero.
In quanto straniero mi è parso di capire che non è immediato il poter lavorare in quanto dipendente, bisogna richiedere un permesso di lavoro e ci vuole un po' di tempo per averlo.
È molto semplice invece aprire una propria attività, la creazione di una società o impresa individuale può essere fatta in una settimana ad una spesa che non supera i 100 €. In più ci sono molte agevolazioni per le nuove imprese come la possibilità di non pagare tasse per un ricavo inferiore a una certa soglia, avere un dipendente pagato dal governo durante un anno ecc...
Ne approfitto per un annuncio: se qualche elettricista o idraulico è deciso a trasferirsi, Rangiroa ha urgentemente bisogno di elettricisti: ce n'è uno solo per 3.000 persone.

Come funziona il sistema sanitario e come giudichi la qualità delle cure mediche? E' consigliato stipulare un'assicurazione sanitaria privata?

Non consiglierei di avere un'assicurazione privata, il sistema mi sembra funzioni abbastanza bene.

Per fortuna, non posso ancora testimoniare sulla qualità delle cure mediche, ma l'ospedale è nuovo e ci sono varie cliniche private sparse per Tahiti.

Paese che vai, usanze che trovi: c'è un'abitudine locale che ti ha maggiormente colpito?

Mi ricordo da bambino i pranzi delle domeniche, dove tutta la famiglia si riunisce di fronte a lasagne e vassoi di paste comprate al bar.
Ormai in Italia quest'usanza si è persa, qui invece ogni domenica le famiglie si riuniscono per il Tama'ara'a (banchetto) accompagnato da canti, ukulele, to'ere (percussione Tahitiana) e Tamure (la danza).

Hai qualche consiglio o suggerimento da dare ai nuovi arrivati in Polinesia o a chi sta per trasferirsi al fine di organizzarsi al meglio?

Intanto imparare il francese, indispensabile per vivere in Polinesia, poi essere pronti ad adattarsi e a fare buon viso a cattiva sorte. Infine, essere cordiali con i locali e non imporre le proprie usanze.

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