Ciao Emmi, hai voglia di raccontarci un po' di te e dei motivi che ti hanno portato, assieme alla famiglia, a Kitzbühel in Tirolo?
Volentieri, se può aiutare qualche connazionale che sta pensando all'espatrio, magari con figli già grandi al seguito ( i miei hanno 11 e 14 anni).
Come sempre, si è trattato di un insieme di ragioni: diciamo che viaggiando all'estero ci eravamo già resi conto di come purtroppo la situazione del nostro Paese fosse peggiore, economicamente ma anche culturalmente, rispetto ad altre nazioni anche vicine all'Italia.
L'idea che i ragazzi si ritrovassero tra qualche anno disoccupati, magari al termine di un lungo e faticoso percorso di studi, senza prospettive e con meno "carte in mano" dei coetanei degli altri Paesi europei, ci preoccupava non poco.
Abbiamo iniziato a guardarci intorno, e mentre si aggravava la crisi in Italia ci è arrivata la proposta austriaca: ne abbiamo parlato in famiglia e tutti ci siamo sentiti pronti per fare questa esperienza.
Come si è svolto il vostro processo di adattamento in Austria?
Siamo qui da 9 mesi, per cui è ancora in corso!
Arrivando d'estate, l'ambiente naturale sicuramente ci ha favoriti: il paesaggio tirolese è incantevole e le giornate sono ricche di opportunità per viverle all'aria aperta.
I ragazzi erano in vacanza da scuola e hanno iniziato a settembre come tutti gli altri, quindi per loro l'inizio è stato "morbido".
Provenendo da una grande città italiana è stato un cambiamento molto positivo.
Per il resto, l'ostacolo più difficile è stato quello della lingua, nel senso che i nostri pochi rudimenti di tedesco servivano relativamente, parlando i tirolesi per lo più dialetto...!
In questo senso, l'adattamento è ancora in corso. Studiamo tutti tedesco, autonomamente e con dei corsi per stranieri, e questo senz'altro aiuta a capire e a farsi capire. Ma il tirolese rimane la "lingua" con cui le persone del posto comunicano tra loro e questo è obiettivamente un ostacolo per socializzare, specie per noi adulti (i ragazzi imparano tutto, anche il dialetto!).
Caratterialmente i tirolesi assomigliano un po' a noi genovesi, nel senso che anche noi abbiamo la reputazione di introversi e scontrosi mentre più che altro siamo molto riservati: una volta che ci si incontra e ci si conosce, tirolesi e genovesi ti aprono la casa e ti accolgono con grande generosità.
Di cosa ti occupavi in Italia e cosa fai adesso?
In Italia ho lavorato in ambito scolastico ed educativo, prima come insegnante e dirigente scolastico di istituti privati e poi come responsabile di una comunità per minori.
Parallelamente ho svolto attività di consulente e formatore, e sono un mediatore familiare sistemico.
Qui invece ho trovato lavoro come assistente di direzione nell'ufficio Qualità di una grossa azienda internazionale di logistica. E' stato un sogno per me non solo essere assunta subito a tempo indeterminato sebbene parlassi, all'epoca, un tedesco molto stentato, ma poter addirittura scegliere il mio orario di lavoro (part-time flessibile) per seguire i miei ragazzi da vicino durante questi mesi di adattamento.
In Italia il part-time per le donne con figli resta una specie di miraggio: qui è stato automatico chiederlo ed ottenerlo!
Con il mio datore di lavoro c'è l'accordo per cui, quando e se vorrò ampliare il mio orario settimanale, potrò farlo senza pressioni né problemi.
Questa è davvero la flessibilità di cui tanto si parla.
Quali sono gli aspetti che più apprezzi della vita in Austria?
Direi la qualità della vita (intesa come servizi pubblici eccellenti, ambiente naturale meraviglioso, zero inquinamento, zero criminalità, ritmi rilassati, etc. etc. etc.) e il modello scolastico.
Al di là dei programmi didattici che, in linea generale, sono analoghi ai nostri, quel che fa la differenza sono gli aspetti educativi.
Non si tratta solo di avere scuole più belle, più grandi, più nuove, e più ricche di strumentazioni di quelle italiane, ma soprattutto della bellezza di impostare il rapporto con i ragazzi all'insegna del rispetto reciproco.
Le regole sono poche, semplici e coerentemente rispettate da tutti: i bambini le interiorizzano sin dai primi anni con il risultato che spariscono i registri di classe e le note sul diario (i tirolesi quasi non ci credono, quando i miei figli raccontano cosa sono le note!).
A ricreazione i ragazzini possono addirittura uscire per qualche minuto dalla scuola, anche perché la delinquenza qui non esiste e i bambini non corrono rischi.
Tutti i libri di testo, dizionari compresi, sono pagati dallo stato austriaco e l'abbonamento ai mezzi pubblici (puliti e puntuali, ovviamente) ha costi irrisori. Piscine e impianti sportivi in genere sono eccellenti e hanno prezzi veramente molto bassi, specie per i ragazzi residenti in Tirolo.
Quale iter avete dovuto seguire per l'iscrizione dei ragazzi a scuola?
Abbiamo fatto richiesta al Landesschulrat (l'Ufficio Scolastico Regionale) del Tirolo, dove esiste un ottimo dipartimento dedicato all'inserimento nelle scuole dei ragazzi provenienti da altri Paesi (MigrantInnen). In aprile dell'anno scorso siamo venuti in Tirolo per parlare con la preside del Gymnasium locale, che ha ammesso i ragazzi per il successivo anno scolastico come "studenti speciali".
In quella sede ci hanno spiegato che per almeno un anno loro potranno concentrarsi solo sull'apprendimento della lingua e non avranno voti, per evitare di stressarsi e demotivarsi.
Un aiuto non indifferente, che ci ha convinti ad essere ottimisti e a trasferirci.
E' facile trovare alloggio in Tirolo? Quali sono i canali migliori per cercare casa: siti dedicati on-line, agenzie, annunci immobiliari sulla stampa locale?
Noi abbiamo trovato casa tramite il nostro datore di lavoro, e siamo stati molto fortunati perché la casa è enorme e molto confortevole.
In generale, le agenzie immobiliari sono poco usate e i tirolesi tendono ad accordarsi personalmente con i locatari: un contatto con qualcuno già sul posto può essere la cosa migliore, anche per evitare di pagare le commissioni (di solito tre mensilità) all'eventuale agenzia.
Ad ogni modo, le agenzie esistono e sono consultabili anche on-line.
Come giudichi il costo della vita in Tirolo rispetto a Genova?
Il costo della vita, per quanto riguarda gli alimentari e i beni di consumo in genere, è più o meno equivalente.
Costano di più la carne di manzo e alcune verdure, ma in compenso la rete di discount è molto migliore di quella che si trova in Italia (dove io ad esempio non ero solita comprare, cosa che invece qui in Tirolo faccio quasi abitualmente).
Per il resto, mangiar fuori costa un po' di più, ad esempio, ma gli stipendi sono molto più alti di quelli italiani, per cui in generale la qualità della vita è senz'altro migliore.
A livello lavorativo, com'è la situazione in Tirolo? Quali settori potrebbero offrire opportunità ad un Italiano che volesse cercare lavoro li?
Nel settore della ristorazione e nell'import/export di prodotti italiani anche in Tirolo noi la facciamo da padroni: i ristoranti e i negozi di alimentari italiani sono ovunque!
In generale consiglierei di rivolgersi a grandi aziende che commerciano con il nostro Paese, dove un tedesco elementare ma un italiano fluente possono essere interessanti, per chi assume. Poi l'ambito alberghiero in genere: se si conoscono le lingue, ci sono moltissime opportunità di lavoro, a tutti i livelli.
Il lavoro da queste parti non manca affatto: ma conoscere il tedesco è quasi sempre indispensabile.
Ti vorrei chiedere quali sono secondo te le maggiori differenze tra Austria ed Italia dal punto di vista della burocrazia?
La burocrazia in realtà c'è anche qui, più di quanto ci aspettassimo: ma la differenza sostanziale è l'efficienza dei funzionari e la velocità con cui le pratiche vengono evase una volta che le si inoltra.
Certo occorre conoscere il tedesco: tutti parlano un buon inglese, negli uffici e nei negozi, ma ovviamente i moduli (cartacei e on-line) sono in tedesco, per cui è indispensabile saperlo almeno leggere e scrivere, per non impazzire...!
Qualche nota negativa ovviamente c'è, come l'obbligo di immatricolare in Austria la propria auto a pochi mesi dall'espatrio (complicato e costoso), ma i vantaggi sono maggiori.
Uno tra tutti: gli assegni famigliari sono IL DOPPIO di quelli italiani, indipendentemente da quante ore settimanali si lavora.
Quali sono secondo te gli ingredienti fondamentali per un espatrio di successo?
Se ci si vuole trasferire in Tirolo, direi che bisogna possedere un buon tedesco, e anche un po' di pazienza perché lo choc culturale (specialmente per chi come noi proveniva da una grande città e per giunta sul mare!) è inevitabile. Ma con un buon tedesco trovare lavoro e una casa non è affatto difficile, e gli sforzi fatti vengono ampiamente ripagati dallo stile di vita di questi luoghi, rilassanti e piacevoli.