Ciao Ingrid! Ci parli un po' di te e delle ragioni che ti hanno portata in Svezia?
Mi e' sempre piaciuto viaggiare e conoscere culture diverse dalla mia, fin da piccola. Di sicuro Trieste, la citta' da cui provengo e dove convivono diverse minoranze etniche, mi ha predisposto in questo senso, alimentando la mia curiosita' di conoscere il mondo.
Seguendo la mia passione, mi sono laureata in lingue, nel 2003, specializzandomi in francese e greco moderno. Poi, una volta finiti gli studi, ho lavorato per alcuni anni in Italia, ma senza grosse soddisfazioni, finche' non si e' presentata una buona occasione che mi ha spinto a trasferirmi in un altro paese.
In Svezia, dove vivo da circa due anni, sono approdata per puro caso, seguendo il mio compagno, che ha trovato lavoro qui.
In che zona ti trovi?
Attualmente vivo nella regione di Norrbotten, la parte settentrionale della Svezia, in una citta' affacciata sul golfo di Botnia, che si chiama Luleå. Mi trovo solo a un paio d'ore dal confine con la Finlandia e dal circolo polare artico, in quella che e' nota come la Lapponia svedese. E' una zona dove la natura e' ancora incontaminata e un po' selvaggia. Qui da noi in particolare ci sono immense foreste di abeti e grandi fiumi. E' la regione svedese con piu' parchi nazionali e riserve naturali, da visitare rigorosamente durante la bella stagione. Le nostre temperature medie infatti variano dai -25C in inverno ai +15C d'estate. Da novembre a maggio la neve fa da padrona qui e, per chi ama gli sport invernali, e' un vero paradiso.
Pensa che il mare ghiacchia completamente e da gennaio ad aprile gli Svedesi lo usano come pista per correre con gli snowscooter, praticare lo sci di fondo o il pattinaggio. Quassu' e' facile anche assistere al fenomeno delle aurore boreali; e' d'obbligo guidare con prudenza perche' renne ed alci potrebbero tagliarti improvvisamente la strada (fuori dai centri abitati); bisogna fare i conti con la luce del sole che d'inverno dura pochissimo e d'estate invece non tramonta praticamente mai.
A due anni dal mio trasferimento, ti confesso che fatico ancora ad abituarmi a questi grandi cambiamenti.
Lo trovo un posto molto bello per fare una vacanza ma se ci si abita stabilmente, richiede grande spirito di sacrificio e buone capacita' di adattamento.
Avevi vissuto in altri paesi esteri prima?
Prima di arrivare in Svezia ho vissuto sei anni in Grecia, paese per cui ho sempre nutrito una grande passione e che mi ha regalato delle esperienze indimenticabili. Ho abitato da sola per alcuni anni ad Atene, dove si trovava la ditta per cui lavoravo, prima di incontrare il mio attuale compagno e spostarmi a casa di lui a Chania, sull'isola di Creta.
Ti sei trasferita sola o con la famiglia?
Come ti raccontavo, ho deciso di accompagnare il mio compagno in Svezia, quando gli si e' presentata una buona occasione di lavoro.
La mia famiglia di origine continua a vivere a Trieste e viene a trovarmi ogni tanto, in genere durante il periodo estivo.
Di cosa ti occupi attualmente?
Continuo a fare quello che ho sempre fatto negli ultimi dieci anni: lavoro come commerciale estero, una professione che finora mi ha permesso di viaggiare molto e allo stesso tempo praticare lingue che ho studiato all'universita'.
Attualmente sono impiegata in una societa' locale che sviluppa software gestionali e curo le relazioni commerciali con i clienti dei paesi dell'area mediterranea.
Qual'è stato l'aspetto più difficile da sormontare legato al trasferimento: cercare casa, trovare lavoro, la burocrazia...ci racconti la tua esperienza?
Noi ci siamo trasferiti in due fasi, nel senso che il mio compagno e' partito prima di me.
Una volta superato il periodo di prova e sistematosi dal punto di vista burocratico, sono arrivata io, che nel frattempo ero rimasta in Grecia ad occuparmi di liberare il vecchio appartamento e vendere l'auto che avevamo comprato. A noi sono serviti diversi mesi per sistemare tutto e quando sono arrivata qui il mio compagno aveva gia' risolto buona parte delle difficolta' legate al traferimento. Dal punto di vista burocratico la Svezia e' un paese molto organizzato e, se si hanno le carte e i documenti richiesti, nel giro di pochissimo tempo si disbrigano tutte le formalita' d'obbligo.
Il problema vero qui e' la casa. Il sistema immobiliare svedese e' molto diverso dal nostro: non solo ci sono pochi appartamenti liberi in citta' ma e' anche molto raro riuscire ad affittarli direttamente da privati. La gran parte delle abitazioni e' gestita da cooperative immobiliari che hanno un sistema tutto loro per valutare a chi assegnare gli alloggi liberi. Di solito si segnala il proprio interesse all'agenzia e poi si deve aspettare il proprio turno per vedere l'appartamento. In alcuni casi, per quanto riguarda gli appartamenti in centro, ad esempio, le richieste sono cosi numerose che si puo' rimanere in attesa addirittura degli anni.
Nella ricerca di una casa, aiutano sicuramente avere una discreta disponibilita' economica e un contratto di lavoro, meglio ancora se a tempo indeterminato. Per noi, tuttavia, e' stato determinante l'intervento del titolare del mio compagno, che a un certo punto si e' offerto di farci da garante ed ha interceduto per noi presso l'agenzia immobiliare, che ancora tentennava.
Ritengo importante segnalare che se non si dispone di un domicilio in Svezia non e' possibile avviare le procedure burocratiche per ottenere il Personnummer (il codice fiscale svedese) senza il quale non si fa proprio nulla in Svezia. Tra i vantaggi che offre ci sono la copertura sanitaria locale, la possibilita' di aprire un conto in banca e soprattutto dà accesso ai corsi di lingua svedese gratuiti (Sfi, Sas, Konvux ecc) per stranieri.
Quali sono secondo te le cose più importanti da fare a livello burocratico appena ci si trasferisce in Svezia?
Come gia' dicevamo, la prima cosa da fare e' procurarsi una casa oppure risultare domiciliati ad un indirizzo che non sia quello di un hotel.
Da quello che so, dal 2014 ai cittadini comunitari non e' piu' richiesto di presentarsi al Migrationsverket, l'ufficio immigrazione, per comunicare la loro presenza sul territorio svedese. Quindi si possono avviare direttamente le pratiche per farsi assegnare il personnumer dall'agenzia delle entrate locali, lo Skatteverket.
Se si arriva qui gia' con un lavoro in mano, la ditta che assume si occupa di aiutare il nuovo impiegato indirizzandolo e rendendo le pratiche piu' veloci presso gli uffici pubblici.
Le grane nascono se si arriva in Svezia per cercare un'impiego e senza essersi informati bene sulla documentazione necessaria. Nell'eventualita' non si riesca ad ottenere subito il fatidico personnummer, i cittadini europei possono richiedere un samordringsnummer, un codice identificativo temporaneo, con il quale possono almeno iscriversi presso l'Arbetsförmedlingen, l'ufficio di collocamento svedese, e provare a cercare lavoro.
Di solito a febbraio vengono pubblicati sul sito gli annunci per i lavori estivi disponibili e vengono comunicate le date di alcuni eventi, durante i quali si possono incontrare le imprese che cercano sostituti per il periodo tra giugno e agosto.
Per sperare di inserirsi in maniera stabile nel settore impiegatizio svedese ci sono solo due alternative: o si passa qualche mese in stage (praktik) o ci si fa conoscere come sostituto (vikarie) durante il periodo estivo.
Difficile che uno straniero venga assunto a Luleå al primo colpo, semplicemente mandando un CV dall'estero.
Come giudichi il costo della vita nella città in cui vivi?
Facendo due conti, posso dirti che si vive un po' meglio che in Italia, ma la Svezia e' comunque cara. Non che ci sia di che lamentarsi, per carita', uno stipendio medio svedese ti permette di vivere senza grossi pensieri, pero' e' comunque difficile risparmiare. La tassazione e' piuttosto elevata e mirata a incidere maggiormente sulle fasce piu' ricche della popolazione. Questo e' un fattore di cui bisogna tener conto quando ci si fa allettare da offerte di lavoro molto ben retribuite, per non avere sgradite sorprese in seguito. C'e' una bella differenza tra lo stipendo lordo, che compare in busta paga, e quello che poi effettivamente viene accreditato in banca. Di positivo c'e' che qui godi realmente dei servizi che contribuisci a finanziare e quindi, ti senti meno frustrato quando devi fare i conti con il fisco. Staremo a vedere cosa succedera' in futuro.
La Svezia ha scelto di accogliere un grande numero di migranti negli anni precedenti e ha adottato un programma di sostegno molto valido per aiutare le persone maggiormente in difficolta' a ricostruirsi una vita.
Il sistema sta dando buoni risultati e copre l'esigenza della Svezia di ripopolare il suo territorio, in alcune zone quasi disabitato. Purtoppo pero' i soldi delle casse comuni non sono infiniti e questo comincia a ripercuotersi sulla qualita' dei servizi offerti ai cittadini, alimentando il malcontento della gente del posto e alcune (per fortuna circoscritte) tendenze xenofobe.
In una scala da 1 a 10, quant'è importante saper parlare lo svedese per trovare lavoro e vivere li?
A meno che non si abbia la fortuna di lavorare per qualche societa' internazionale o all'interno del polo universitario, dove l'inglese puo' bastare, direi che sapere lo svedese e' molto importante. Se ci si vuole davvero integrare qui in Svezia, bisogna impararlo, altrimenti si resta bloccati in una specie di limbo da cui poi diventa difficile uscire.
Gli Svedesi parlano molto bene l'inglese e non fanno difficolta' ad utilizzarlo con gli stranieri. Quando si incontrano fuori dall'ambiente di lavoro pero' vogliono comprensibilmente rilassarsi e parlano solo la loro lingua. Anche se faranno uno sforzo all'inizio, a lungo andare diventa impossibile tradurre continuamente tutto quello che si dicono e quindi, per chi non vuole imparare lo svedese, diventa difficile relazionarsi con la gente del posto.
Sei riuscita a farti amicizie tra la gente locale?
Personalmente trovo che sia un po' difficile fare amicizia qui, in particolare perche' le occasioni di incontro al di fuori del lavoro, sono abbastanza limitate.
Mi sono fatta l'idea che gli Svedesi abbiamo un vero e proprio culto per la casa e che la maggior parte della loro vita sociale ruoti intorno ad essa. Infatti raramente mi e' capitato di essere invitata ad uscire e andare per locali, piuttosto ci si trova a casa di qualcuno.
Le attivita' piu' comuni qui sono cucinare insieme, guardare un film oppure...fare la sauna! Io mi ritengo fortunata perche' ho legato con una collega che mi ha preso in simpatia e mi poi mi ha introdotto pian piano ai suoi amici. Senza di lei pero' sarebbe stato difficile inserirmi in questo gruppo. Infatti il resto della mia rete sociale e' costituita da altri stranieri, conosciuti principalmente alla scuola di lingua, in palestra o in biblioteca.
Ci descrivi una tua giornata tipo?
La mia sveglia suona alle 06.30. Mi preparo, faccio colazione con calma e vado in ufficio.
Lavoro dal lunedi al venerdi, dalle 8.00 alle 17.00, con un'ora di pausa pranzo a disposizione.
D'inverno raggiungo il posto di lavoro in macchina oppure, se fa davvero tanto freddo e l'auto non vuol saperne di partire, prendo l'autobus.
Tra maggio e settembre invece mi piace usare la bicicletta.
Dopo l'ufficio cerco di fare un'oretta di moto, quasi ogni giorno: d'inverno pratico lo sci di fondo, vado in palesta o gioco a curling, uno sport molto in voga da queste parti. D'estate invece, mi piace alternare una lunga passeggiata o un po' di jogging nel bosco, a dei giri in bicicletta.
Noi ceniamo presto, intorno alle 18.00, secondo l'usanza locale. La sera sto generalmente a casa, soprattutto nei mesi piu' freddi. Passo il tempo leggendo un libro, ascoltando musica, navigando un po' su internet o guardando la tv con il mio compagno.
Nei weekend socializziamo il piu' possibile. Di solito la domenica vediamo gli amici che abbiamo in comune, mentre il sabato pomeriggio usciamo ognuno per conto suo, per darci un po' di spazio reciproco.
Qual è il tuo piatto tipico preferito?
La cucina svedese e' davvero molto internazionale e i piatti tipici che ho assaggiato finora sono relativamente pochi.
Tra le pietanze che ho apprezzato di piu' c'erano lo stufato di alce e le polpettine di carne, accompagnati da patate al forno e salsa di lingonberries (una variante di mirtilli rossi).
Quali sono, secondo te, la maggiori differenze tra il popolo svedese e quello italiano?
Non credo ci siano enormi differenze tra i due popoli. Noi Italiani pero' risultiamo sicuramente piu' spontanei e questo rende piu' facile la socializzazione.
I tuoi progetti per il futuro...
In questa fase della mia vita sento il bisogno di concentrarmi sulla famiglia. Spero di avere presto un figlio e con il mio compagno stiamo valutando la possibilita' di comprare casa qui.
In un futuro piu' lontano, invece, spero ci capiti l'occasione di spostarci in qualche citta' piu' a sud della Svezia, dove il clima d'inverno e' meno rigido.