Ciao Anna e grazie per averci concesso quest'intervista! Ti va di parlare un po' di te e delle ragioni che ti hanno spinta a trasferirti a Malaga?
Certo! Io faccio parte di quelle persone che hanno sempre voluto andare a vivere ‘fuori'. Ho quindi sempre pensato che l'avrei fatto e, dopo l'erasmus (sempre in Spagna, ma a Santiago), sono tornata a Padova per laurearmi e ripartire. Non avevo fatto i conti col fatto che proprio nel mio ultimo anno padovano avrei incontrato il mio attuale ragazzo, spagnolo e in erasmus lì. Per farla breve, dopo essermi laureata in Luglio 2013, lui sarebbe dovuto tornare in Andalusia per finire anche lui il suo percorso di studi: dato che quella ‘svincolata' ero io, mi è sembrato naturale seguirlo e di comune accordo abbiamo scelto Málaga (a metà strada tra la sua università e dove vivono i suoi) per vivacità della vita e possibilità di trovare lavoro. Mi sono candidata al progetto Leonardo LLP per giovani laureati tramite la mia università e dopo varie peripezie (tra cui la scadenza del bando, giusto un giorno dopo la discussione!) sono stata presa e sono partita.
Sei l'autrice del blog “ Canija Malagueña”, quand'è che hai cominciato a scriverlo e qual'è il motivo principale che ti ha spinta a farlo?
Ho cominciato a scrivere questo blog più o meno un mese prima della partenza (agosto 2013), per un paio di motivi: perché mi piace molto scrivere e perché avevo cercato informazioni sul progetto Leonardo in Spagna (e in particolare a Malaga), senza incontrare nulla. Mi sembrava quindi un punto di partenza utile anche per altre persone che potessero essere interessate a quell'enorme pila di burocrazia che sono i progetti europei.
Da dove nasce il titolo del tuo blog?
Il titolo è una sciocchezza, canija vuol dire ‘piccola, minuta' in spagnolo ed è come il mio ragazzo aveva preso a chiamarmi all'inizio della nostra relazione, per via della mia altezza non esattamente notevole. Malagueña l'ho aggiunto per dare un'idea generale di cosa trattasse il blog già dal titolo: è un blog su Málaga, di Málaga, scritto a Málaga.
Il blog ti è stato utile per entrare in contatto con altri expat bloggers e fare nuove amicizie?
Assolutamente sì, sono entrata quasi senza accorgermene in una cerchia di expats (quasi tutte donne incredibili) che si scambiano opinioni e si supportano l'un l'altra. In questo senso, il blog è stato fondamentale.
Imparare lo spagnolo: per farsi capire nella vita di tutti i giorni e per cercare lavoro, è necessario studiarlo un po' prima di trasferirsi oppure ci si può arrangiare inizialmente con l'Inglese e poi fare un corso in loco…qual è la tua opinione al riguardo?
A livello lavorativo, com'è la situazione nella zona in cui vivi? Quali settori potrebbero offrire opportunità ad un Italiano che volesse cercare lavoro li?
Al momento – e negli ultimi 4 anni in generale - l'Andalusia sta attraversando una crisi tremenda in cui quasi il 50% dei giovani sono disoccupati. Le opportunità che fornisce Malaga, essendo zona di costa e buon clima, sono soprattutto nel turismo: hotel, bar, ristoranti. Un Italiano che volesse cercare lavoro come cameriere dovrebbe far fronte alle orde di ragazzi spagnoli che competono per quello stesso lavoro: in generale sconsiglio di venire qui a cercare lavoro senza avere delle qualifiche specifiche che differenzino nettamente dalla massa e facciano risaltare il proprio cv.
Com'è cambiata la tua vita da quando vivi in Spagna?
Da quando vivo in Spagna e, nello specifico, nel sud della penisola, la mia vita ha subìto un rallentamento notevole. Mi spiego meglio: qui la vita viene vissuta molto più lentamente, almeno rispetto a dove provengo io (Veneto). La gente non ha fretta e si gode la vita, nessuno è mai in orario e fare la spesa può voler dire passare anche 2 ore al supermercato perché la cassiera deve raccontare i fatti di tutti alle vecchine che passano per la cassa e s'informano... Málaga ha le caratteristiche di un paesello del sud, ma racchiuse nelle dimensioni di una città (600.000 abitanti). È un modo di vivere completamente diverso a quello cui ero abituata e, anche se all'inizio può essere frustrante, alla fine la qualità del tempo e della vita ne esce migliorata nettamente.
Come giudichi il costo della vita a Malaga?
Comparandolo sempre con il Veneto, è ovviamente molto più basso in generale. Frutta e verdura pare quasi che li regalino al mercato, il pesce è buono ed economico (zona costiera) e gli affitti sono se non più bassi, comparabili con quelli di Padova. Ciò che costa di più sono le bollette di luce ed acqua (la Spagna ‘vanta' l'elettricità più cara d'Europa) e di Internet/telefonia, che nel complesso mi pare parecchio più caro che in Italia.
Quali sono i luoghi di interesse che ci consigli di visitare a Malaga e dintorni?
A Málaga è assolutamente un must visitare l'Alcazaba (un palazzo arabo usato come fortezza), il Teatro Romano ed il Museo-Casa di Picasso. Oltre a questi, ci sono i grandi musei internazionali come il Thyssen e il recentissimamente aperto Pompidour. Più che Malaga, consiglio soprattutto di andare a Granada (spettacolare l'Alhambra e l'Albayzin) e i famosi ‘pueblos blancos' di Andalusia. Molto vicino, se si noleggia la macchina, ci sono anche Tarifa (la punta più a sud d'Europa), Gibilterra e Siviglia.
Agli utenti di Expat blog che stanno progettando di trasferirsi in Spagna, c'è qualche consiglio che vorresti dare per organizzarsi nel modo più consapevole possibile?
Molti, sia sul blog sia sul sito di expat blog mi chiedono se sia un buon momento per venire in Spagna, voglio approfittare di questo spazio per renderlo molto chiaro: la risposta che do sempre a tutti è un rotondissimo NO. Non voglio convincervi né scoraggiarvi ma solo darvi la mia sincera opinione, la crisi si sente moltissimo e venire a cercare lavoro qui è un mezzo suicidio. Se però avete già un lavoro o siete assolutamente decisi a venire, sappiate che si può vivere molto bene. Come già detto, la qualità di vita è alta ed il clima è perfetto praticamente tutto l'anno, con inverni miti ed estati calde ma ventilate. A quelli che sono convinti di venire consiglio di impararsi bene lo spagnolo e di prepararsi: la burocrazia spagnola è forse persino peggio di quella italiana, e la corruzione in politica va paro paro. Venire in Spagna non è ‘cercare fortuna' , è prendere la direzione contraria al buonsenso e ci vuole coraggio, ma una volta qui è impossibile pentirsi della scelta fatta. Buona fortuna a tutti!