Testimonianza di Alberto dal Qatar

Interviste agli espatriati
Scritto da Francesca il 24 maggio, 2018
Alberto è il Direttore sportivo della prima squadra di calcio qatarina WAKRA FC. Originario di Firenze, ha lasciato l'Italia nel 2010 per trasferirsi a Doha dove vive e lavora. I lati positivi del trasferimento - secondo Alberto - sono molti, tra tutti una buona retribuzione e la sicurezza personale. L'aspetto negativo è senza dubbio la lontananza dagli affetti. 

Ci racconti un po' di te, da dove vieni e quanto tempo fa hai lasciato l'Italia?

Vengo dalla meravigliosa città di Firenze a cui sono attaccato visceralmente. Ho lasciato l'Italia nel 2010 quando dopo un'esperienza come preparatore atletico per l'Inter FC in Slovacchia, nonché con Empoli e Siena precedentemente, ho accettato l'invito di un Direttore sportivo a trasferirmi in Medio Oriente per lavorare con la prima squadra del WAKRA FC.

Quali sono i motivi del tuo trasferimento in Qatar?

Presi questa difficile decisione a causa del periodo di crisi che stava iniziando in Italia anche nel mio settore e colsi l'occasione. All'epoca oltre che come preparatore atletico di calcio lavoravo come personal trainer alla Virgin Active e seguivo personalmente clienti importanti.

Quali strumenti hai utilizzato per reperire informazioni sulla destinazione?

Per avere notizie sulla mia destinazione ho cercato su internet e mi sono fidato del Direttore sportivo che mi aveva fatto la proposta.

Ti sei trasferito solo o in famiglia?

Purtroppo la nota dolente è che avendo all'epoca figlie di 18 e 14 anni non potevo trasferirmi con tutti per motivi logistici e solo mia moglie è potuta venire a passare un mese si e uno no in Qatar dato che il suo lavoro glielo permetteva.

Di cosa ti occupavi prima del trasferimento?

Come dicevo sopra lavoravo sempre nello sport e non ho mai smesso di farlo anche perché prima di essere un lavoro è una passione che ha accompagnato tutta la mia vita.

Quali sono i profili professionali più ricercati in loco?

I profili che ricercano qui sono nei settori alberghieri e ristorazione, ingegneri, architetti, manodopera (però sottopagata rispetto agli standard occidentali) ed ovviamente sportivi dato che il prossimo mondiale di calcio si terrà proprio in Qatar dopo quello imminente di Russia 2018.

Che tipo di visto possiedi e che iter hai seguito per l'ottenimento?

Sono entrato con un visto turistico e dopo ho acquisito quello permanente di lavoratore (sono iscritto all'AIRE presso l'Ambasciata Italiana di Doha).

Come si svolge la tua giornata?

La mia giornata se non ci sono riunioni ad ASPETAR (struttura governativa dove lavoro e Centro Medico di Eccellenza per la FIFA) inizia con la registrazione degli allenamenti fatti il giorno prima con la squadra e con la programmazione del successivo. Segue poi lavoro di aggiornamento su alcune tematiche inerenti al mio lavoro e poi nel pomeriggio si va sul campo per effettuare la seduta di allenamento che viene effettuata quasi sempre al calar del sole viste le temperature soprattutto in certi periodi dell'anno

Cosa ne pensi della qualità dei servizi al cittadino a Doha?

Il Qatar è un Paese in crescita e i servizi per il cittadino, burocrazia a parte, sono sempre più efficienti. Purtroppo altrettanto non si può dire del traffico che è un vero e proprio incubo essendo praticamente tutto il Paese (soprattutto a Doha la capitale) un cantiere a cielo aperto con costruzioni di metropolitana e ferrovia che certamente non facilitano il trasporto via macchina.
E per quel che riguarda la sicurezza personale?
 Fiore all'occhiello invece è il tema della sicurezza del cittadino che è tutelato come si deve.
In altre parole chi sgarra paga e non si scherza per fortuna.

Quanto ti costa la vita al mese? 

La vita è cara per le cose essenziali come affitto degli appartamenti o scuole (carissime) per chi ha figli in età scolare. Io condivido casa con altre due persone e pago circa 1200 euro al mese di affitto. Poi va messo il noleggio della macchina (in passato l'avevo di proprietà ma poi ho optato per “rent a car”), mentre per quanto riguarda il cibo si può spendere molto (soprattutto se si ordinano alcolici) o poco se si mangia in posti più popolari.
I prezzi al supermercato si sono alzati dopo i problemi con Emirati e Arabia Saudita e poi si sono abbassati di nuovo dopo che il Qatar ha cominciato a produrre i propri prodotti.

Per avere assistenza sanitaria, come ci si deve muovere?

L'assistenza sanitaria per me è coperta dal mio datore di lavoro e per chi vuole farsela da sé costa sui 25 euro annui e copre la maggior parte dei costi sanitari pubblici.

Quali sono i principali operatori locali di telefonia fissa/mobile?

Qui operano OREDOO (la Telecom di qui ) e VODAFONE .
Io uso il primo e pagando circa 25 euro al mese ho 1000 minuti di telefonate e 6GB di internet. Considera che qui la copertura internet è anche nel deserto!

Quali sono le caratteristiche climatiche della zona dove vivi?

Il clima qui è molto piacevole nei mesi invernali mentre diventa insopportabile in quelli estivi tanto che diciamo che esistono due sole stagioni : ESTATE E ….INFERNO!”

Quali sono i passi da fare per cercare casa a Doha?

Per cercare casa basta andare su internet ma la cosa migliore è cercarla possibilmente vicino al posto di lavoro o della scuola dei figli visti i problemi legati al traffico.
Gli affitti si sono abbassati ma sempre molto cari.
Un appartamento con due stanze può costare anche 2.000-3.000 euro al mese.

Esiste una rete di trasporto pubblico a Doha?

La rete di trasporto pubblico esiste da poco ma è utilizzata soprattutto dai lavoratori stranieri e non da quelli occidentali.

Lati positivi e negativi della tua esperienza di expat in Qatar

I lati positivi sono gli stipendi più alti, la benzina che costa poco rispetto all'Italia (sebbene il prezzo sia cresciuto negli ultimi due anni), la sicurezza personale, il clima invernale e l'assistenza sanitaria praticamente gratuita.
I lati negativi sono lo stare lontano dai propri affetti per chi non ha la famiglia accanto come me e dalle proprie radici, la difficoltà a creare rapporti sinceri e duraturi con le persone data la mobilità continua di queste e il dover essere costretti a richiedere un exit permit al proprio datore di lavoro per poter uscire anche un solo giorno dal Paese.

Che suggerimento puoi dare a chi sta per trasferirsi a Doha per prepararsi all'espatrio ed evitare passi falsi?

Suggerisco di valutare tutto prima di partire nel senso che da un punto di vista lavorativo e di stipendio ci deve essere una grossa differenza rispetto all'Italia per scegliere di fare questo passo (come fu all'epoca il mio caso) mentre soprattutto dal punto di vista umano consiglio di non stare troppo a lungo lontano dai propri cari e dove sia possibile portarli con sè ben sapendo comunque che i costi aumenteranno a dismisura.

A proposito di Francesca

Faccio parte del team di Expat.com e gestisco la comunità italiana. Amo viaggiare ed entrare in contatto con culture diverse. Ho una passione particolare per le lingue straniere ed ho vissuto e lavorato in Egitto, Spagna, Irlanda, Messico e Mauritius.

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