L'orientamento sessuale può essere un fattore che influenza i tuoi piani di trasferimento all'estero. Se in molti Paesi si stanno facendo progressi importanti a favore dei diritti della comunità LGBTQ, inclusa la legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso, in altri, la sessualità e l'identità di genere restano argomenti tabù.
Secondo vari sondaggi la maggior parte dei paesi LGBTQ friendly si trova in Europa occidentale, Nord America e Oceania. In diverse nazioni nel mondo il mese di giugno è dedicato al Gay Pride, l'orgoglio omosessuale, e alla celebrazione e rivendicazione della parità dei diritti di genere. Germania, Norvegia, Paesi Bassi, Belgio, Danimarca e Svezia si battono strenuamente per il miglioramento dei diritti della comunità LGBTQ e per la legalizzazione del matrimonio tra persone omosessuali, già accettata ad esempio in Brasile e in Argentina. Come devi regolarti se, facendo parte di questa comunità, vuoi trasferirti in una destinazione che non compare in questo elenco?
L'omosessualità in Medio Oriente
In Medio Oriente l'omosessualità è percepita come un reato e severamente punita. In Arabia Saudita, dove vige la legge della Sharia, è passibile della pena di morte. In passato, secondo quanto riportato dai media internazionali, uomini e donne sorpresi in atteggiamenti ritenuti ambigui sono stati sottoposti a una pena corporale di 100 frustate. Ad altri è stato addirittura vietato l'ingresso nel Paese per un anno.
Gli Emirati Arabi Uniti figurano tra le destinazioni migliori per gli espatriati, in virtù dei numerosi vantaggi che offrono. Vale lo stesso anche per gli espatriati LGBTQ? Si direbbe di no dato che solo fino a poco tempo fa le coppie eterosessuali non sposate non potevano vivere sotto lo stesso. La legge che consente loro di convivere è stata varata solo nel novembre 2020 ed è stata accolta come una misura rivoluzionaria. Il fatto che due persone dello stesso sesso possano vivere insieme non è stata in alcun modo presa in considerazione. A oggi, se un uomo viene sorpreso a indossare abiti femminili in pubblico rischia una multa fino a 10.000 Dh e un anno di carcere.
Nello Yemen, Paese mulsulmano e conservatore, l'ostilità verso le coppie dello stesso sesso è radicata. Le donne rischiano 100 frustate e il carcere mentre gli uomini sposati ritenuti colpevoli di atti omosessuali vengono lapidati. Lo stesso vale in Oman, dove i movimenti LGBTQ non sono solo vietati ma è sufficiente che una persona simuli degli atteggiamenti a carattere omosessuale per essere incarcerata: 3 anni di pena. Alla luce di ciò, possiamo facilmente immaginare quale sorte tocchi a chiunque si esponga pubblicamente.
Con l'avvicinarsi della Coppa del Mondo FIFA 2022, e per rilanciare l'industria del turismo, in Qatar si era discussa la possibilità di sospendere temporaneamente le leggi anti-LGBTQ. La proposta è stata però respinta dal governo. Secondo la Sharia, i membri della comunità LGBTQ in Qatar rischiano la fustigazione, 3 anni di carcere e addirittura la pena di morte.
La comunità LGBTQ in Asia
La Thailandia è la destinazione più gay-friendly dell'Asia ma anche in Vietnam, India, Giappone, Filippine e Taiwan, l'omosessualità è legale. Non è questo però il caso della Malesia, che segue le leggi della Sharia e punisce l'omosessualità a suon di frustate, multe e carcerazione. In Myanmar la legge identifica le unioni gay come rapporti contro natura. In linea di massima si conviene che la comunità LGBTQ in Asia non goda di molti diritti, pur non essendo ostacolata in alcuni Stati. Se pianifichi un espatrio in questa parte del mondo, fai le dovute considerazioni.
Comunità LGBTQ in altre parti del mondo
In Africa si contano molte nazioni a maggioranza musulmana come l'Egitto, il Marocco e la Nigeria. Secondo la legge nigeriana della Sharia, una persona che commette un atto omosessuale, o è semplicemente omosessuale, rischia 14 anni di carcere e la pena di morte. Per questo motivo, secondo un cittadino nigeriano con cui siamo entrati in contatto ma che desidera restare anonimo, le persone non osano nemmeno parlare di questioni inerenti alla comunità LGBTQ. "Dobbiamo stare molto attenti a qualsiasi cosa diciamo o facciamo. Siamo obbligati a fare attenzione a come ci esprimiamo o come gesticoliamo perchè rischiamo di essere denunciati. Sfortunatamente la mentalità è questa " dice. In Malawi l'omosessualità è punibile con 14 anni di carcere per gli uomini e 5 anni per le donne. E' persino proibito agli uomini di portare i capelli lunghi, pena 6 mesi di carcere!
Se stai pensando di trasferirti in Marocco, informati con cura prima di fare le valigie. Sebbene sia più aperto rispetto ad altri del continente africano, è consigliabile non rendere pubblico il tuo orientamento sessuale. Pur essendo abbastanza comune vedere uomini che si abbracciano o si lasciano andare a dimostrazioni d'affetto, evita di fare lo stesso. Potresti essere incarcerato con una pena da 6 mesi a 3 anni. Fai attenzione inoltre alle informazioni personali che divulghi sui social media e sui siti di incontri. In Egitto, dove l'omossualità è perseguita con l'incarcerazione, la polizia arriva addirittura a creare account fittizi sui social network per scovare persone che appartengono alla comunità LGBTQ.
Se vai in Algeria come turista non sei sottoposto alle leggi anti-LGBTQ ma le cose cambiano se hai intenzione di stabilirti lì come espatriato. Il tuo orientamento potrebbe non essere approvato e in casi estremi sfociare in atti violenti.
Lo sapevi?
In Russia fino al 1999 l'omosessualità era inserita nell'elenco delle malattie mentali. Ad oggi il matrimonio tra coppie omosessuali è illegale.