Rinunceresti alla tua cittadinanza se non avessi diritto alla doppia nazionalità?

Vita quotidiana
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Scritto da Asaël Häzaq il 12 luglio, 2022
La doppia cittadinanza è riconosciuta nella maggior parte dei Paesi, ma Olanda e Cina, ad esempio, non la concedono. Altri, come la Finlandia, la concedono solo a determinate condizioni. Cosa fare, dunque, se siete espatriati in un Paese che non ammette la doppia cittadinanza? Dovete rinunciare alla vostra nazionalità?

Quali Paesi non concedono la doppia cittadinanza?

Nel 2017, i negoziati per la Brexit hanno suscitato molti dubbi negli olandesi residenti nel Regno Unito, quasi 100.000. Avrebbero potuto ottenere la cittadinanza britannica mantenendo quella olandese? Mark Rutte, Primo Ministro dei Paesi Bassi, risponde con un "no" secco. Secondo il suo punto di vista, se i legami dei cittadini olandesi con un altro Paese sono diventati più forti di quelli con la madrepatria, devono rinunciare alla nazionalità olandese. La legge dei Paesi Bassi, modificata nel 2010, stabilisce chiaramente che prendere un'altra nazionalità comporta automaticamente la perdita di quella olandese. Durante gli interminabili negoziati intercorsi durante la Brexit, alcuni speravano in una maggiore flessibilità da parte delle due nazioni. Purtroppo, quello che poteva essere un passo avanti, è stato un fallimento. In tanti però ricorderanno che la regina dei Paesi Bassi ha la doppia cittadinanza per matrimonio. Questa è infatti una delle eccezioni, insieme all'adozione, che dà diritto alla doppia cittadinanza.

Anche Estonia, Lettonia, Andorra, Azerbaigian, Repubblica Democratica del Congo, Camerun, Cina, Indonesia, Laos, Messico, Malesia, Norvegia, Vietnam e Giappone si oppongono alla doppia cittadinanza. Ciò che alcuni identificano come un segno di apertura, per altri è una minaccia. In che modo, questa presa di posizione di certi Stati, può influire sui vostri piani di trasferimento all'estero e sulla vostra vita da espatriati?

Cosa fare quando un Paese non accetta la doppia cittadinanza?

Rinunciare alla propria nazionalità va ben oltre la questione del passaporto. E' una scelta che mette in discussione l'espatrio nella sua interezza, e che va seriamente ponderata anche facendosi queste domande:

  • Hai già vissuto all'estero?
  • Da quanto tempo sei espatriato?
  • Vorresti entrare a far parte della vita politica della tua nazione di espatrio (votare, candidarti alle elezioni, ecc...)?
  • Non avere la cittadinanza del Paese ospitante ostacola la tua carriera lavorativa (ad esempio, non hai accesso a posizioni in ambito pubblico) oppure rallenta alcuni progetti (come l'acquisto di un immobile)?
  • L'acquisizione della cittadinanza estera favorirà il tuo inserimento? Sei pronto a integrare nel tuo quotidiano la lingua e la cultura di uno Stato diverso da quello dove sei nato?
  • Che rinunce sei disposto a fare per diventare residente permanente o cittadino del Paese che ti ospita?
  • Puoi ottenere la doppia nazionalità?

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi della doppia cittadinanza?

Il passaggio dallo status di residente temporaneo a quello di residente permanente, pur mantenendo i diritti nel Paese d'origine, presenta numerosi vantaggi tra cui non avere più bisogno di visti e permessi di soggiorno. Inoltre, avrete il diritto di voto e, quindi, di partecipare alla vita politica locale. Potrete lavorare nel settore pubblico e usufruire della previdenza sociale, dell'assistenza sanitaria ecc... Inoltre, la doppia cittadinanza consente di viaggiare in più Paesi sfruttando i vantaggi offerti dai due passaporti.

La doppia cittadinanza presenta però alcuni rischi, oltre all'obbligo di dover rispettare le leggi della nazione ospitante. Ad esempio, potreste essere vincolati a doveri specifici di cui non siete a conoscenza. Non dimenticate che la doppia cittadinanza impone anche degli oneri. Ad esempio, ottenere la cittadinanza statunitense mantenendo la propria, comporta degli obblighi fiscali. Dovete infatti pagare le tasse in America, indipendentemente dal fatto che viviate o meno sul territorio. Negli Stati Uniti vige il principio che tutti i cittadini americani pagano le tasse, indipendentemente dal luogo in cui risiedono. Pertanto, molti espatriati, che siano di origine americana o meno, sono costretti a pagare le tasse negli USA anche se non vivono lì da anni o non ci hanno mai vissuto (ad esempio, se sono nati negli Stati Uniti ma sono cresciuti all'estero). L'unica soluzione per loro è rinunciare alla cittadinanza americana che è un processo lungo e costoso.

Prima di rinunciare alla vostra cittadinanza, assicuratevi di avere informazioni sufficienti sui vantaggi e gli svantaggi che questa mossa comporta. Per alcuni, le conseguenze potrebbero essere così gravose da farli desistere dal progetto di andare a vivere all'estero. Per altri, invece, il passaggio potrebbe essere vantaggioso, vedi benefici fiscali o burocrazia più snella. Spetta quindi a ciascuno interrogarsi sulle motivazioni profonde che lo spingono a questa scelta importante.

A proposito di Asaël Häzaq

Mikki è un'espatriata che vive in Giappone. Scrive contenuti per Expat.com ed è una blogger appassionata di lifestyle e cultura pop.