Come adattarsi a vivere in una città inquinata quando sei un espatriato?

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Scritto da Chiara Badiali il 13 luglio, 2023 - Modificato 20 luglio, 2023
Nel 2023, IQAir, un sito web che misura la qualità dell'aria in tutto il mondo, ha classificato Chiang Mai tra le città più inquinate. Da diversi anni, questo centro nel Nord della Thailandia deve fare i conti con grandi nubi di smog, che incidono pesantemente sulla salute dei residenti e sull'industria del turismo, già indebolita dal Covid.

I responsabili sono i gas tossici, lo smog e le polveri sottili generati non solo dall'industria, ma anche dal sistema agricolo della regione e dei Paesi limitrofi. Che ripercussioni ha tutto questo sulla vita quotidiana e sulle attività economiche? È possibile condurre una vita "normale" quando sei espatriato in una città con alti livelli di inquinamento atmosferico?

La situazione in Thailandia

Vivere in una città molto inquinata può compromettere sia la vita privata che lavorativa dei residenti, in particolare di quelli che soffrono di problemi di salute. La Thailandia è stata recentemente criticata per i suoi alti livelli di inquinamento, in particolare la città di Chiang Mai, nel nord del Paese, nota per ospitare molti espatriati.

L'inquinamento è causato da particelle in sospensione (Particulate Matter, PM), soprattutto le PM2.5, le più fini e tossiche. Queste particelle si sprigionano quando vengono bruciati i terreni, da febbraio a maggio, al termine della raccolta del riso, della canna da zucchero e del mais. Anche le industrie e l'inquinamento provocato dalle emissioni dei veicoli aggravano i livelli di polveri sottili che raggiungono quasi 180 microgrammi di PM2,5 per metro cubo, 34 volte i livelli di sicurezza raccomandati dall'OMS.

La scarsa qualità dell'aria in Thailandia ha portato a un aumento dei ricoveri e delle malattie croniche come bronchite, asma, enfisema e altre condizioni che riducono la funzionalità polmonare. Dall'inizio del 2023, a Chiang Mai e Bangkok, quasi 2,5 milioni di persone si sono fatte curare per problemi respiratori e solo lo scorso aprile si sono registrati ben 185.000 ricoveri in una settimana.

L'impatto dell'inquinamento sul turismo

Secondo Tanit Choomsang, vicepresidente del Consiglio del Turismo di Chiang Mai, il numero di turisti è calato del 20% e, dall'inizio dell'anno, il settore ha registrato una diminuzione delle prenotazioni. Inoltre, alcuni espatriati in pensione avrebbero accorciato il loro periodo di permanenza in città per evitare la "stagione dello smog".

In un sondaggio condotto dal console onorario britannico a Chiang Mai, durante il Covid, su 1.500 espatriati provenienti da 45 Paesi, più della metà (52%) ha informato che stava seriamente considerando di lasciare Chiang Mai, soprattutto a causa dei problemi di qualità dell'aria durante la stagione secca e dell'impatto provocato sull'economia locale e regionale. Questa percentuale ha raggiunto il 65% negli espatriati di età compresa tra i 15 e i 45 anni.

Altre nazioni del mondo altamente inquinate

Secondo IQAir, i Paesi asiatici che rientrano nella top ten dell'inquinamento atmosferico sono davvero tanti. 46 delle 50 città più inquinate del mondo si trovano infatti in Asia, altre in Medio Oriente e in Africa. Le tre cause principali dell'inquinamento atmosferico sono, nell'ordine, l'industria con le sue fabbriche, le raffinerie e le miniere; l'agricoltura e l'uso massiccio di fertilizzanti nell'agricoltura; i trasporti con la combustione di carburante nei veicoli a motore.

L'ultimo Rapporto mondiale sulla qualità dell'aria (2022) fornisce un quadro generale dal 2018 al 2022, misurando l'evoluzione della qualità dell'aria PM2,5 in 323 città di 131 Paesi, regioni e territori. Secondo il rapporto, tra le nazioni più inquinate al mondo in base alle medie annuali della concentrazione di particelle PM2,5, ci sono Ciad, Pakistan, Bangladesh, India, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Cina e Indonesia. Tutti superano i limiti stabiliti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità di 5-10 volte.

Quelli con una buona qualità dell'aria sono l'Islanda, l'Australia, la Nuova Zelanda e la Finlandia, con livelli di polveri sottili che rientrano negli standard dell'OMS, compresi tra 3,4 e 5 microgrammi per metro cubo. Secondo il rapporto IQAir del 2022, la scarsa qualità dell'aria provoca oltre 6 milioni di morti ogni anno. L'esposizione all'inquinamento atmosferico causa e aggrava problemi come asma, cancro, malattie polmonari e cardiache. Inoltre, l'inquinamento atmosferico colpisce più duramente le popolazioni vulnerabili: oltre il 90% dei decessi legati all'inquinamento colpisce i Paesi a basso e medio reddito. Secondo l'OMS, solo il 10% della popolazione mondiale vive attualmente in un ambiente con una buona qualità dell'aria.

Trasferirsi in una città inquinata: come adattarsi?

L'inquinamento atmosferico è una problematica che interessa tutte le nazioni del mondo, anche se alcune più di altre si sforzano nel ridurre le concentrazioni di PM2,5, portandole a livelli accettabili. Purtroppo rappresentano solo il 10% delle destinazioni citate nel rapporto IQAir.

Se ti stai trasferendo in una città molto inquinata, è opportuno che adotti delle corrette abitudini per proteggere te stesso e la tua famiglia dall'impatto delle polveri sottili sulla vostra salute.

In primo luogo, ti consigliamo di documentarti sulla qualità dell'aria del Paese in cui ti stai trasferendo, comprese le variazioni che possono verificarsi durante le stagioni secche e umide, come in alcune nazioni asiatiche. Le destinazioni con alti livelli di inquinamento atmosferico impongono delle regole precise da seguire durante i picchi delle polveri sottili: evitare di uscire in determinate fasce orarie, astenersi dal praticare sport all'aperto, ecc. A tal proposito, contatta le autorità del tuo nuovo luogo di residenza per maggiori informazioni.

Numerosi siti web forniscono indici d'inquinamento atmosferico, consentendoti di rimanere aggiornato. Esistono anche applicazioni in grado di monitorare la qualità dell'aria che respiri come IQAir Air Visual, Plume Labs, AirNow o AirCare.

Puoi anche acquistare dei sensori per misurare la qualità dell'aria in ambienti chiusi e seguirne i cambiamenti, o installarne fuori da casa tua per tenere sotto controllo le fluttuazioni dell'inquinamento atmosferico. Questi sensori sono collegati a un'applicazione che puoi scaricare sul tuo smartphone o tablet.

Un altro modo per proteggersi dall'inquinamento atmosferico è quello di installare un sistema di purificazione/filtrazione dell'aria a casa. Anche se comporta un costo notevole, ti permetterà di purificare l'aria che entra in casa dall'esterno (quando la qualità dell'aria è accettabile) e di ventilare gli spazi interni. Se lo smog raggiunge livelli troppo alti, è meglio regolare i sistemi di condizionamento dell'aria in modalità di ricircolo e chiudere porte e finestre per evitare che l'aria inquinata entri in casa.

Infine, ogni volta che esci, ricordati di indossare mascherine protettive di buona qualità. La loro efficacia dipende principalmente da tre fattori: il filtro anti-inquinamento, la presenza e la tenuta di una valvola di ventilazione. I modelli consigliati per proteggersi dall'inquinamento sono N95 e N99, che in Europa equivalgono alle maschere FFP2 e FFP3.

A proposito di Chiara Badiali

Consultante en communication/ marketing et content writer avec un background de journaliste. Je suis basée à Milan depuis 2015 et travaille pour des clients italiens et internationaux.