La Cina, dopo aver emanato una legge anti-spionaggio che ha destato preoccupazione tra gli espatriati, sta allentando le regole sui visti d'affari per gli stranieri che svolgono attività commerciali nel Paese. Sono state introdotte anche altre misure per semplificare l'ottenimento di alcuni visti e permessi di soggiorno. Ecco cosa cambia
Più flessibilità per i visti d'affari
Il Ministero della Pubblica Sicurezza cinese (MPS) ha annunciato nuove misure per facilitare l'ingresso degli espatriati in Cina. Nello specifico, la misura riguarda gli espatriati che si recano in Cina per attività commerciali di breve durata (partecipazione a mostre e conferenze, trattative commerciali, operazioni di manutenzione, visita di una filiale, ecc.). Adesso possono richiedere il visto all'arrivo nel Paese, anziché prima del viaggio. Requisiti: presentare una lettera di invito dell'organizzazione ospitante e qualsiasi altro documento che giustifichi il viaggio. Gli espatriati che visitano la Cina in più occasioni potranno ottenere un visto per affari a ingresso multiplo, valido 3 anni dopo il primo ingresso. Al momento non sono stati forniti ulteriori dettagli sull'elenco completo dei requisiti di idoneità legati a questo visto. Le autorità prevedono che le nuove regole entreranno in vigore verso la fine di agosto.
Niente più ritiro del passaporto durante le pratiche per il permesso di soggiorno
I cittadini stranieri che richiedono un permesso di soggiorno per la Cina possono ora tenere il passaporto durante l'elaborazione della domanda. La misura interessa i cittadini stranieri che arrivano in Cina con un visto di studio, o di lavoro, e che intendono soggiornare a lungo termine. Finora dovevano consegnarlo all'ufficio di pubblica sicurezza locale, autorizzato a trattare la domanda (una procedura generalmente eseguita con l'aiuto della scuola o dell'azienda). L'ufficio locale tratteneva il passaporto durante l'elaborazione della pratica, che durava mediamente 3 settimane. Durante questo periodo, rilasciava agli stranieri un permesso temporaneo di viaggio, che consentiva loro di spostarsi solo sul territorio cinese. La nuova misura consentirà ai cittadini stranieri di conservare il passaporto e quindi di viaggiare, anche all'estero.
Digitalizzazione delle procedure e sportello unico
La Cina sta facendo un passo avanti verso la digitalizzazione e la centralizzazione di alcuni servizi. L'MPS ha annunciato l'apertura di uno sportello unico per tutte le questioni di pubblica sicurezza. Lo sportello unico faciliterà e velocizzerà il disbrigo delle pratiche di sicurezza pubblica, del controllo del traffico e delle formalità di registrazione. Verranno inoltre introdotti servizi online che includono le richieste di permesso di soggiorno, i certificati di registrazione della residenza, la sostituzione delle carte di soggiorno smarrite (a patto che abbiano meno di 2 anni) e la registrazione dei neonati.
Nuove misure per rassicurare gli espatriati?
Tutte queste misure hanno lo scopo di semplificare la vita dei residenti stranieri in Cina e di attrarre nuovi espatriati. Dopo la crisi sanitaria, molti stranieri, tra cui uomini e donne d'affari, hanno lasciato la Cina. La nuova legge anti-spionaggio, in vigore dal 1° luglio, ha riacceso le preoccupazioni, soprattutto nel mondo imprenditoriale. La legge prevede una maggiore sorveglianza e può invalidare il possesso o il rilascio di "qualsiasi documento relativo alla sicurezza nazionale e agli interessi dello Stato". Alcune aziende e giornalisti stranieri temono di essere arrestati per spionaggio. È probabile che la Cina, tramite le nuove misure che facilitano gli spostamenti dei professionisti stranieri, intenda calmare le acque. Ma resta da vedere se queste agevolazioni riusciranno davvero a trattenere gli espatriati e ad attirarne altri.