La solidità del passaporto può rendere gli spostamenti internazionali più facili e convenienti. Un passaporto che consente l'ingresso senza visto in molti Paesi fa risparmiare agli espatriati molto tempo, stress e denaro. Italia, Germania, Spagna e Singapore hanno i passaporti più potenti del mondo, mentre alcuni Stati del Medio Oriente, dell'Africa e dell'Asia quelli più deboli.
Il costo per il rilascio di un passaporto e (se necessario) di un visto varia a seconda della nazionalità
Il primo fattore che può semplificare o complicare la vita di un espatriato è il costo per il rilascio o il rinnovo del passaporto. Nella maggior parte dei Paesi va rinnovato ogni 10 anni, a un costo variabile.
In Repubblica Ceca, Lettonia e Spagna il costo dei passaporti è molto conveniente: solo $27, $29 e $33 rispettivamente. In Australia, Messico, Svizzera, Stati Uniti e Regno Unito vale l'opposto perchè le spese di rilascio o rinnovo del passaporto sono elevate: $230, $170, $140, $130 e $100 (fonte Forbes). Per le famiglie numerose, fare il passaporto per andare a vivere all'estero comporta un'uscita elevata.
La seconda spesa correlata al passaporto è il visto. Se il tuo Paese d'origine non ha un accordo bilaterale con quello di trasferimento devi richiedere un visto prima di partire, oppure direttamente all'arrivo. L'aspetto positivo del visto all'arrivo, disponibile ad esempio in Kenya e in Indonesia, è la facilità con cui si ottiene. Niente liste d'attesa e non c'è bisogno di pianificare troppo, basta solo avere dei contanti per pagarlo in aeroporto subito dopo l'atterraggio.
Nella maggior parte dei casi, però, la domanda di visto va fatta prima del viaggio. Il disordine organizzativo causato dalla pandemia, la carenza di personale nelle ambasciate e l'aumento di pratiche inevase potrebbero costringerti a un'attesa molto lunga, anche se si tratta di un visto per turismo. Inoltrare la richiesta di visto turistico, o d'affari, mesi prima di intraprendere un breve viaggio, è stressante.
Come se non bastasse, i visti a breve termine per i non immigrati (short-term non-immigrant visas) sono costosi. In cima alla lista ci sono gli Stati Uniti, il cui visto turistico costa attualmente 185 dollari e la procedura per ottenerlo è macchinosa. Infatti, anche chi si reca negli States per un breve periodo deve fornire informazioni sulla situazione lavorativa e familiare, i contatti negli Stati Uniti, la disponibilità finanziaria e l'attività sui social media. Da ultimo bisogna presentarsi per un colloquio presso l'ambasciata statunitense nel Paese di residenza.
Gli stranieri che viaggiano negli Stati Uniti con passaporti che si qualificano per il Programma Viaggio senza Visto (Visa Waiver Program) possono evitare l'estenuante procedura di richiesta descritta sopra. Le nazioni che aderiscono a questo programma sono per lo più europee e alcuni Stati asiatici ad alto reddito come Singapore e Giappone. Purtroppo, la maggior parte dei viaggiatori in arrivo da Paesi in via di sviluppo sono obbligati a una lunga trafila burocratica per ottenere il visto. Alcuni operatori turistici americani hanno chiesto di semplificare questa procedura per non disincentivare le persone a recarsi negli States.
Oltre agli Stati Uniti, altre destinazioni dove ottenere il visto costa molto sono la Russia ($160), la Nigeria ($160-180) e l'Algeria ($160).
I Paesi con i passaporti più forti e più deboli
L'Henley Passport Index è una classifica annuale che valuta i passaporti in base al numero di Paesi a cui consentono l'accesso senza bisogno di richiedere un visto. Nel 2023, quello di Singapore, Germania, Italia, Spagna, Austria, Finlandia, Francia, Giappone, Lussemburgo, Corea del Sud e Svezia sono stati classificati come i più forti del mondo. Gli espatriati in possesso di questi passaporti possono entrare in quasi 200 nazioni senza visto. I singaporiani, ad esempio, possono entrare in 192 paesi, gli svedesi in 189.
Gli espatriati provenienti da queste nazioni hanno comunque bisogno di un visto di lavoro, o di un visto per nomadi digitali, se intendono lavorare all'estero, ma possono effettuare più facilmente brevi viaggi d'affari e costruire una rete professionale internazionale. Le nazioni con i passaporti più deboli si trovano in Medio Oriente, Asia e Africa. Alcune sono state recentemente colpiti da guerre (come Afghanistan e Iraq), ma l'elenco comprende anche Pakistan e Bangladesh. Il passaporto del Pakistan, ad esempio, è debole anche a causa dei legami con il terrorismo. I cittadini pakistani possono recarsi solo in 11 piccoli Stati, tra cui Haiti, Trinidad e Tobago, senza bisogno di un visto.
Chi ha un passaporto debole potrebbe essere vittima di discriminazione, razzismo e sospetti da parte dei funzionari dell'immigrazione. Di recente, giornalisti e artisti africani hanno dichiarato di aver perso importanti eventi professionali all'estero perché i loro visti sono stati emessi in ritardo o, in alcuni casi, rifiutati per motivi vaghi. Sul sito web dell'International Journalists Network, il giornalista beninese Virgile Ahissou sostiene che alcuni suoi colleghi sono stati costretti a fornire una lista più lunga di documenti giustificativi al momento della richiesta del visto, e sono stati sottoposti a controlli più severi sui passaporti, rispetto ai giornalisti non africani.