Impatto delle rivolte anti-immigrazione sull'espatrio

Vita quotidiana
  • riot in Ireland
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Pubblicato 16 gennaio, 2024
I disordini anti-migranti a Dublino, nel novembre 2023, hanno lanciato un messaggio preoccupante sulla xenofobia nei Paesi in cui vivono molti espatriati. L'ascesa dei gruppi di estrema destra è al centro delle cronache da qualche tempo. L'escalation di questi disordini per le strade, unitamente al coprifuoco, sono un campanello d'allarme. Una certa tendenza politica potrebbe mettere in pericolo gli espatriati e gli studenti internazionali, in particolare quelli appartenenti a minoranze etniche e religiose. Questi episodi di violenza possono ostacolare il loro progetto di trasferirsi all'estero?

La xenofobia va di pari passo con l'ascesa dell'estrema destra

La xenofobia è il pregiudizio e l'odio nei confronti degli stranieri. Il più delle volte si sovrappone al razzismo, ed è diretta agli immigrati di colore che dal Sud del mondo si trasferiscono nell'emisfero settentrionale, o prende forma di discriminazioni religiose come l'islamofobia e l'antisemitismo. Nell'ultimo decennio si è assistito all'ascesa di gruppi di estrema destra in Paesi che ospitano grandi comunità di immigrati: Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania e Paesi Bassi, tra gli altri.

L'ascesa dei gruppi di estrema destra in Irlanda ha colto alla sprovvista. Come riportato dal The Guardian, il motivo dipende dal fatto che questi gruppi sono poco conosciuti. Nessun candidato di estrema destra è stato votato nelle elezioni generali del 2020, e quelli in lista hanno ottenuto solo il 2% dei voti nelle circoscrizioni di appartenenza. I dati dei sondaggi post-elezioni indicano che solo l'1% degli elettori è preoccupato dal fenomeno dell'immigrazione, che è molto più basso rispetto ai Paesi in cui la xenofobia è un problema sociale radicato. 

Anche dopo la fine delle rivolte, gli espatriati e gli studenti internazionali riferivano di avere paura. L'Irish Post scriveva che, dopo i disordini, alcuni tra loro uscivano di casa solo se strettamente necessario, o non si sentivano sicuri nell'attraversare le vie del centro dopo il lavoro. 

I disordini anti-migranti possono ostacolare i piani di trasferimento

È ancora troppo presto per capire se i disordini xenofobi di Dublino avranno un impatto sulla capacità del Paese di attrarre studenti internazionali e professionisti stranieri, o se indurranno chi già ci vive a trasferirsi in un'altra destinazione. 

Ad ogni modo, tendenze simili in altri Paesi rivelano che le mobilitazioni di estrema destra possono sicuramente avere un impatto sulla scelta degli stranieri di non trasferirsi in una determinata nazione. Non è per tutti così, ovviamente, soprattutto per chi espatria per questioni economiche. In questo caso, la motivazione legata alla possibilità di guadagnare bene, è più forte di potenziali rischi legati alla xenofobia. 

Il Migration Data Brief sulla Germania, pubblicato dall'OCSE a metà del 2023, mostra che, il 55% degli stranieri non riesce a trasferirsi perché non trova lavoro, il 45% perchè non sa dove cercare lavoro, il 40% perché non dispone di mezzi finanziari sufficienti, il 38% perché non conosce la lingua tedesca e il 37% perché non conosce i tempi di attesa per il rilascio del visto. Solo una minoranza, inferiore al 20%, ha indicato xenofobia e razzismo come un ostacolo al trasferimento.

Va precisato che molti dei potenziali espatriati intervistati dal Migration Data Brief sono persone di colore provenienti dal Sud del mondo, soprattutto da India, Colombia e Turchia. Questo li rende più vulnerabili ad episodi di razzismo o all'islamofobia, anche se le preoccupazioni dei candidati sono principalmente legate a questioni economiche. Nel contesto attuale, il partito di estrema destra anti-immigrazione AfD sta guadagnando terreno in Germania.

Negli Stati Uniti, gli anni del governo Trump (2017-2021) hanno avuto un impatto molto forte sull'ingresso degli studenti stranieri. Il periodo è stato caratterizzato da manifestazioni di estrema destra, tra cui il raduno di Charlottesville nel 2017, e da leggi xenofobe come il "Muslim ban", un ordine esecutivo presidenziale che ha temporaneamente revocato i visti agli espatriati e agli studenti internazionali provenienti da un elenco di Paesi a maggioranza musulmana. Nel 2017, le iscrizioni degli studenti internazionali sono calate del 14% (fonte: National Student Clearinghouse Research Center).

È importante valutare la rapidità e l'efficienza con cui il governo di un Paese reagisce alle rivolte di estrema destra. I potenziali espatriati e gli studenti internazionali si sentono più sicuri se constatano che le autorità si adoperano per garantire la loro sicurezza.