Guida per espatriare in Turkmenistan

Fino al 2006 era solo una repubblica ricca di statue del suo eccentrico leader. Oggi è un Paese più aperto al turismo, e i suoi visitatori possono ammirare un panorama unico: monumenti d'oro su sfondo di paesaggi desertici.

Il Turkmenistan si estende su un territorio di 491.210 chilometri quadrati, prevalentemente desertico e interrotto qua e là da oasi irrigate. Oltre l'80% del territorio nazionale è infatti coperto dal Karakum, il più grande deserto dell'Asia centrale. La popolazione attuale si avvicina ai sei milioni di persone. La capitale è Ashgabat, e altre grandi città sono Balkanabat, DaÅoguz, Mary, Türkmenabat e Turkmenbashi.

Il turkmeno è la lingua ufficiale anche se in alcune zone viene parlato russo.

I principali gruppi etnici sono i turkmeni (la maggioranza della popolazione), gli uzbeki e i russi.

Il Turkmenistan possiede importanti riserve di petrolio e la quarta riserva di gas naturale al mondo. L'agricoltura è limitata, le colture di cotone e grano sono le più diffuse.

Il PIL pro capite è stato stimato intorno agli 11.630 dollari nel 2016, ma con prezzi fluttuanti del petrolio e del gas che rendono instabili le previsioni.

Sebbene il Turkmenistan sia lungi dall'essere una delle principali destinazioni di viaggio, nasconde alcune attrazioni uniche. Tra queste, si annoverano il cratere di Darvaza, conosciuto come "la porta dell'inferno", il lago sotterraneo di Kow-Ata, il sito archeologico di Gonur Tepe e il parco divertimenti di Ashgabat (o World of Turkmenbashi Tales), che può essere considerato la versione turkmena di Disneyland.

Uno dei motivi per cui il Turkmenistan non è una destinazione turistica popolare è la sua politica circa i visti. Gli stranieri, a prescindere dal luogo di provenienza, devono fare richiesta di visto all'Ambasciata del Turkmenistan nel proprio Paese o, a un costo maggiorato, esplorare la possibilità di ottenerne uno al momento dell'arrivo.