Anche se in Belgio le cose sembrano tornate alla normalita, la crisi sanitaria del COVID-19 ha portato molti cambiamenti. Se pianifichi di trasferirti qui, ecco cosa devi sapere su requisiti di ingresso e visti, mercato immobiliare e del lavoro, studi, costo della vita, ecc...
Quali sono le condizioni attuali per l'ingresso in Belgio?
Ad oggi, solo i cittadini dell'Unione Europea, del Regno Unito, della Svizzera, del Liechtenstein, dell'Islanda e della Norvegia possono entrare liberamente in Belgio. Per quanto riguarda i cittadini di paesi terzi, il loro ingresso è soggetto ad un rigoroso controllo al fine di limitare i viaggi non essenziali. Al controllo in frontiera, i viaggiatori sono tenuti a compilare il documento Public Health Passenger Locator Form . Si consiglia di autoisolarsi per i 14 giorni successivi all'arrivo. Puoi trovare maggiori informazioni sul sito web del governo belga. Queste restrizioni di viaggio non si applicano ai familiari di cittadini dell'UE e a quelli degli Stati membri di Schengen, a condizione che dispongano di tutti i documenti richiesti per l'ingresso e che siano in grado di giustificare i loro legami di parentela. Lo stesso vale per i cittadini di paesi terzi ed i cittadini in possesso di un permesso di soggiorno o di un visto D. Leggi di più sul sito web dell'immigrazione belga.
Ci sono stati cambiamenti sui visti di recente?
Si, sono state introdotte nuove misure. Ad esempio, i visti di ricongiungimento familiare non saranno rilasciati fino a nuovo ordine. Di contro, gli studenti internazionali, provenienti da paesi terzi, che desiderano iscriversi a un'università belga, possono fare domanda di visto. Anche i professionisti altamente qualificati, con competenze indispensabili per l'economia belga, la cui missione non può essere rinviata o eseguita dall'estero, possono viaggiare in Belgio. I familiari di cittadini residenti, provenienti da paesi dell'UE e Spazio Schengen, posso inoltrare la richiesta per il visto D anche se il rilascio non è ancora previsto.
Sarà facile trovare lavoro in Belgio dopo la crisi?
Il mercato del lavoro belga è stato duramente colpito dalla crisi sanitaria il che fa presagire che sarà difficile trovare impiego nei mesi a venire. Secondo uno studio condotto dal Gruppo Manpower, le assunzioni per il terzo trimestre del 2020 sono le più basse degli ultimi 17 anni. L'11% delle aziende locali è incerto sulla possibilità di assumere nuovo personale mentre il 16% prevede dei licenziamenti. La pandemia ha inoltre costretto le piccole imprese a cessare l'attività. Tuttavia, è prevista una leggera ripresa nei prossimi 12 mesi. Per ora, la maggior parte dei settori dell'economia belga sono interessati dalla recessione economica anche se l'edilizia, l'industria manifatturiera, i trasporti e la logistica se la cavano un po' meglio rispetto agli altri. A partire dall'aprile 2020, i datori di lavoro possono cedere i loro dipendenti ad altre aziende che operano in settori critici.
Come ha funzionato il sistema sanitario locale durante la crisi?
Il Belgio vanta un sistema sanitario molto sviluppato ma il bilancio delle vittime da coronavirus è stato purtroppo pesante. Con oltre un migliaio di decessi, è stato uno dei paesi europei più colpiti. Alla luce di questa situazione, il National Institute for Health and Disability Insurance ha riadattato alcune delle sue normative in modo che tutti i cittadini possano beneficiare di un'adeguata assistenza sanitaria. L'ospedale universitario di Anversa ha utilizzato un robot per gestire l'emergenza! Questo robot, che parla più di trenta lingue, può rilevare gli aumenti di temperatura corporea degli esseri umani ed individuare le persone che non indossano una mascherina protettiva. Questo dispositivo è stato usato per garantire la sicurezza dei pazienti e ridurre i tempi di attesa nelle sale d'aspetto.
È cambiato qualcosa per quanto riguarda università e scuole?
Tutte le scuole, compresi gli asili nido, sono state riaperte il 2 giugno 2020. Anche se il distanziamento sociale non è più imposto, il personale docente è invitato ad indossare la mascherina protettiva. A partire da settembre 2020, tutti i bambini che hanno compiuto i 5 anni d'età, devono essere iscritti al terzo anno del kindergarten. Per quanto riguarda l'istruzione superiore, dal 1 luglio sono riprese le lezioni in classe, nel rispetto delle norme sanitarie in vigore. Le università belghe stanno iniziando a organizzare eventi, sebbene la loro fattibilità venga valutata caso per caso. Gli esami si svolgono a distanza fino a nuovo avviso.
Che impatto ha avuto la crisi sul mercato immobiliare?
Il mercato immobiliare belga ha subito un rallentamento nel secondo trimestre del 2020. Anche le transazioni immobiliari sono diminuite del 15,9% rispetto allo stesso periodo del 2019. Tuttavia, questa condizione varia da regione a regione. Il numero di transazioni immobiliari è diminuito maggiormente nel nord, nel sud e nella capitale. A Bruxelles è stato registrato un calo del 17,2%. Malgrado ciò il mercato immobiliare inizia a riprendersi e i prezzi stanno salendo. Secondo uno studio condotto da Fednot, c'è stato un aumento dei prezzi dell'1,9% rispetto al 2019, unitamente ad un incremento dello 0,3% del tasso di inflazione. Il prezzo medio di una casa in Belgio è ora di 267.000 euro.
Il costo della vita in Belgio è cambiato?
Il tasso di inflazione, che oggi tocca i livelli più bassi dal 2015, ha ampiamente contribuito alla caduta dei prezzi in Belgio. L'elettricità, il gas naturale, i carburanti, i combustibili liquidi e i servizi di telecomunicazione sono ora più economici. Di contro, i prezzi dei prodotti freschi (frutta e verdura), carne, pesce, bevande alcoliche, prodotti per la pulizia e i costi per l'affitto sono in aumento. Il prezzo del tabacco è aumentato del 2,7% rispetto al 2019.
La crisi sanitaria ha modificato lo stile di vita locale?
La vita sta tornando alla normalità in Belgio e le persone prestano meno attenzione al distanziamento sociale. Tuttavia, i raggruppamenti sono limitati a 15 persone, per ora. Dal 1 luglio sono stati riaperti teatri, sale da concerto, cinema, sale per eventi, centri benessere e parchi divertimento. Sale da ballo, locali notturni e gli eventi ripartiranno il 1 settembre 2020. La situazione finanziaria di molte famiglie è peggiorata a causa dei licenziamenti. Nel contempo, le aziende continuano a incoraggiare il proprio personale a lavorare da casa.
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