Come risparmiare vivendo in Portogallo
Ultima attività 26 Gennaio 2018 di laviniavirginia
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SBERTAN ha scritto :..... ESATTO .... ben spiegato
in aggiunta i 183gg giorni per il fisco portoghese potranno essere anche "interpolados" cioè NON CONSECUTIVI.
Contrariamente all'Italia dove l'assenza deve essere di 183 gg minimi CONSECUTIVI.
Chiedo venia a Francesca, sperando di non andare off topic, ma posto per avere una conferma.
Ciao SBERTAN, ti chiedo gentile conferma, riportando uno stralcio del msg. INPS n. 8660 del 12 Aprile 2011 "Applicazione delle convenzioni Internazionali......"
""" 1.4 Decorrenza della detassazione
Ai fini delle imposte sui redditi sono considerati “non residenti” in Italia
(art. 2 DPR 917/86) coloro che non sono iscritti nelle anagrafi della popolazione
residente per la maggior parte del periodo d’imposta, cioè per almeno 183 giorni
nell’anno (184 per gli anni bisestili) e, ai sensi del codice civile (art. 43), non hanno
nel territorio dello Stato italiano né il domicilio (sede principale di affari e
interessi) né la residenza (dimora abituale).
Se manca anche una sola di queste condizioni i contribuenti interessati
sono considerati residenti in Italia. """"
In questo messaggio/circolare INPS, non viene specificato che i famosi 183/184 gg. devono essere consecutivi nel periodo di imposta (inteso come anno solare ndr.). Potresti indicare i riferimenti dove viene indicato la necessaria consecutività del periodo di 6 mesi o più? (magari dal 2011, anno della circolare, son cambiate le normative.)
Un saluto.
ciao.... non ricordo DOVE è il post che hai letto ....
ma quando sei su una discussione ... prosegui a leggerla tutta .
Nei post successivi ci sono degli aggiornamenti che spesso correggono precedenti affermazioni, dovrebbe essere questo il caso .....
mai fermarsi alla prima osteria.... il vino potrebbe non essere buono ...
MEGLIO PROVARLE TUTTE ehhheeee
183gg non continuativi in ITA ed anche in PT (interpolados)
meglio
183gg non continuativi FUORI da ITA per ag. Entrate
183gg non continuativi in PT (interpolados) per AT. Financas
ciao Saro,
i sei mesi più' un giorno di non residenza in Italia possono essere certamente non consecutivi
naturalmente dovrai tenere il massimo di prove di spese fatte all'estero possibile,
estratti conto di carte di credito, e/c bancari, biglietti di viaggio, ristoranti, ecc...
l'importante é che tu faccia attenzione alle spese verificabili in Italia:
nella tua residenza secondaria (italiana) non avere possibilmente utenze a te intestate se affitti o verificarne la curva del consumo annuale
non spendere con carta di credito o prelevamenti bancomat dal tuo conto di non residente italiano (se lo hai)
e neanche utilizzare una c/credito estera per le spese in Italia
ho letto e sentito dire che alcune amministrazioni comunali più' "aggressive" fanno anche indagini ad personam su vicini, portinerie, ecc... ma questo penso riguardi solo persone particolarmente in vista
un caro saluto
Dario
"non spendere con carta di credito dal conto italiano di non residente" (Darío A. Viale). / (?). Beh, la mía e' soltanto una ipotesi ... (di possibile impiego di tale carta) : se anche fosse (che si spendesse con quella), dall'estratto dettagliato mensile degli esborsi, risulta poi anche per cosa e dove si sia pagato. E se ne hanno appunto i correspondenti scontrini.
X Saro54. Io ti consiglio di non prendere per oro colato tutto ciò che viene scritto su questo blog. Sono stato presso l’agenzia delle entrate in Italia lo scorso anno per chiedere delucidazioni sulla dichiarazione dei redditi. Ho chiesto per le spese in Italia, mi hanno risposto di utilizzare il buon senso. Se uno ha un conto corrente italiano, pur vivendo all’estero, è libero di utilizzarlo con prelievi, operazioni, carte di credito, perché c’e la libera circolazione delle persone e dei soldi in Europa. L'importante è poter dimostrare che si vive all’estero la maggior parte dell’anno. Io non ho utenze in Italia, ma potrei averne, l’importante è che i consumi non siano continuativi e significativi. Insomma buon senso. Ciao, Luigi
Concordo con quanto scritto da Luigi.
Occorre buon senso e rispetto delle regole.
In Italia ho un bilocale di proprietà del quale pago l'IMU risultando NON più abitazione principale, ho le utenze intestate a me (energia elettrica con contratto "non residente") ed un conto corrente di appoggio per le utenza italiane sul quale di tanto in tanto bonifico qualche centinaia di euro per le utenze e quando sono in Italia non mi faccio nessun problema di quanto e come spendo.
Risiedo in Portogallo 8-9 mesi (documentabili con consumi, prelievi bancomat e contatti telefonici), il resto dell'anno quando sono in Italia non vivo da clandestino. Ovviamente se vivessi in Portogallo soltanto i "mitici" 183 giorni probabilmente dovrei stare molto attento ai dettagli.
Ripeto, non siamo condannati all'esilio, volontariamente siamo diventati residenti portoghesi ed allora comportiamoci come tali, risiediamo in Portogallo senza sotterfugi, in questo modo i rientri in Italia non si vivono con ansia.
brava,
evidentemente
ma il mio era un suggerimento appunto per evitare di doversi giustificare, se non risultano spese in italia ma solo all'estero é meglio, o no?
per quanto riguarda il sottoscritto le mie impressioni ed esperienze sono basate su più' di un anno passato in maniera non continua nella città di Porto
lo paragono non alla mia residenza precedente, il sud della Francia, dove il delta del costo della vita sarebbe ancora più ampio, ma rispetto alla mia esperienza di vita nella mia regione di nascita, il Piemonte, dove ho spesso viaggiato e vissuto, Milano, e della attuale residenza della mia famiglia, Aosta.
Posso con certezza e facoltà di prova affermare che il costo della vita in una delle più' belle zone residenziali di Porto, Foz, é in funzione dell'articolo acquistato dal 20 al 50% inferiore al costo della vita per una persona che affitta un bell'appartamento con giardino e posto macchina in quartiere "Crocetta" a Torino
solo la benzina é quasi allineata, alla Francia.
spero di aver chiarito
Dario Alfredo
Buongiorno Dario,
Infatti le cose stanno esattamente in questi termini.
Ancora di più direi e sicuramente condividere i quanto segue.
Trattiamo solo le entrate:
La differenza é da calcolare sui valori netti ossia:
A
Quanto era il netto post trattenute?
Quanto erano ke trattenute?
Quale é il rapporto tra le suddette due voci?
Proprio questo rapporto indica la giusta percentuale percepita in più.
B
se a tale percentuale (molto congrua) si aggiunge quanto viene speso in meno in PT, si avrà un risparmio a due cifre superiore perfino al 40%.
É evidente e di facile evidenza ma fi difficile, purtroppo "percezione.
Ecco il perché mi ero fermato all'analisi piu' semplice ossia % tra lordo e importo trattenute per più facile comprensione ma il corretto ragionamento é tra netto ( che si incassava ) e importo trattenuto.
Scusa se mi sono ripetuto nell'ultimo paragrafo.
Un caro saluto,
Molto cordialmente,
alfredo luigi caruso
tutto chiaro Alfredo
quindi a prescindere dalla scelta di vita, cioè dove vivere,
é fatto condiviso che a parità di condizioni il costo é decisamente e di molto inferiore in Portogallo
naturalmente i fattori che contribuiscono alla scelta non sono solo quelli economici
e la scelta deve essere molto molto ponderata, soprattutto per chi non ha mai vissuto all'estero
un caro saluto
Dario Alfredo
Buongiorno Dario,
hai perfettamente inquadrato il mio ragionamento ed io condivido in pieno il tuo punto di vista.
Non si può fare il pur minimo paragone
tra i due paesi e quindi opto al 100% per il paese che mi ospitato.
Francamente faccio a meno di arte e cultura, soprattutto se ho vissuto per oltre 40 anni per il mondo e ho visto molto di più di quello di un paese.
Ed altrettanto faccio a meno della cucina nostrana, meravigliosa, ma non altrettanto meravigliosa quanto quelle di casa mia.
Conclusione, speriamo sempre che il Portogallo e i portoghesi ci sorridono.
Un caloroso abbraccio,
alfredo
Buongiorno,
sono Giovanni, sono pensionato da ottobre e attualmente vivo in provincia di Pavia. Ad aprile ho intenzione di farmi un bel giretto in Portogallo con l'obiettivo di gettare le basi per il trasferimento definitivo, magari approfittando del viaggio per espletare le prime pratiche burocratiche e trovare una sistemazione.
L'idea è quella di trovare casa in Algarve (scelta dettata dal clima), ma non ho alcuna preclusione verso le altre città, visto che ho sentito (e letto) che (ad esempio) Porto e dintorni meritano attenzione.
Nel forum ho letto che per le pratiche burocratiche e bene affidarsi ad un'agenzia locale in grado di fornire tutta l'assistenza necessaria, ma mi sembra anche di capire che non tutte le agenzie eccellono per professionalità.
Se qualcuno mi può dare una mano ringrazio anticipatamente.
Buona giornata a tutti gli ... expat.
Giovanni
Per rimanere in tema del topic, vorrei fare delle domande a chi già risiede, facendo un elenco anche mirato, delle spese a cui uno va incontro quotidianamente, con le differenze avendo come riferimento l'Italia (anche se è stato detto più volte che il costo è minore in Portogallo):
1) Manutenzioni varie (Manut. auto, lavaggio auto, pulizia climatizzatore casa, in generale manutenzioni per apparecchi casalinghi).
2) Parcheggio auto.
3) Portali di e-commerce per spuntare il prezzo più competitivo come Amazon e via discorrendo.
4) Mercati "bancarelle" per generi alimentari (non so se ci sono come da noi)
5) Prodotti strettamente tipici italiani, che non si possono sostituire con quelli locali come avviene invece per formaggi, insaccati, pasta (?), pane, verdure, carne, pesce, vino ecc. come ho letto in altri topic.
6) Discorso immondizia (non so come viene gestito)
7) Visite mediche private e in generale medicinali di normale utilizzo.
Mi fermo qui. Ben venga se qualcuno vuole aggiungere altri costi.
Un grazie in anticipo.
Signor Saro54, mi sa che stiamo esagerando con questi post.....ma lei cosa cerca? Provi lei stesso e così vede.
COSTANS ha scritto :Signor Saro54, mi sa che stiamo esagerando con questi post.....ma lei cosa cerca? Provi lei stesso e così vede.
Non capisco. In che senso esagerando? Allora cosa servono i forum? Lei per esempio cosa li legge a fare?
Cosa vorrebbe trovare in un forum sul Portogallo, con il titolo "come risparmiare vivendo in Portogallo"?
Tanto per capire......
Se mi chiarisce, cerco di postare come lei desidera leggere.
Saro54....
"Come avviene invece per i formaggi" .... ah si?
A me quelli portoghesi fanno forse più ruminare* che piangere
*ruminare in senso figurato, per la difficoltà.... Poi, finisce -parlo per me (aiuto, non mi si avventi contro nessuno)- per essere semplicissimo: Li scarto tutti tranne due o tre... Penso possa essere pure questo, un indizio, detto da qualcuno che ama i formaggi.... e altre cose (che in Portogallo non ci stanno).
Quando sarà in loco (almeno per "vacanze sperimentali ") vedrà e conoscerà di prima mano. Per non dire di quante ricerche lei può già fare per conto suo, e proprio su internet direttamente. Con pagine e possibilità che ci stanno proprio per quello...
Altri utenti hanno già ampiamente, anzi, stra-ampiamente informato. Se legge, troverà abbondanza sia in opinioni e informazioni convergenti, come pure divergenti.... Ecco come stanno le cose, ed è logico, per non dire ovvio, che sia così. Appunto perche' molto dipende da zone, luoghi e così via... (esigenze personali incluse).
In generale, noi "vecchi del foro" siamo un po' ... a dire poco...restii, ecco, a sempre ritrovarci con le stesse domande ... Quindi, sia gentile; si tratta di leggere (anziché apostrofare in malo modo chi le ha risposto in una sola frase, quello che qui le ho messo io un tantino per esteso) , evitando di aspettarsi la porzione su misura e per giunta saltando la coda...
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