SANITA'
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SONO CIUSCO BUONA SERA A TUTTI
MOLTO PROBABILMENTE ENTRO QUEST'ANNO FARO' IL GRAN SALTO ITALIA/TUNISIA E PORTERO' CON ME UNA SIGNORA ANCH'ESSA PENSIONATA EX INPIDAP.
FORSE GIA' MI AVETE RISPOSTO, MA DESIDERAVO NOTIZIE PIU FRESCHE IN MERITO:
A) L'AFFITTO DELLA CASA CHE ANDRO' A PRENDERE, UNA DELLA CONDIZIONI PER AVERE LA DEFISCALIZZAZIONE, POTRA' ESSERE INTESTATO AD ENTRANBE O OGNUNO DI NOI NE DOVRA' AVERE UNO?
B) FRUENDO IN iTALIA PER PATOLOGIA DI CURE E MEDICINALI CON TIKETS,RIENTRANDO IN ITALIA DOPO AVERE OTTENUTO LA RESIDENZA IN TUNISIA, SI PERDONO?
C) PER POTER AVERE I N TUNISIA O MEGLIO AD HAMMAMET DOVE VORREI TRASFERIRMI UN'ADEGUATA ASSISTENZA SANITARIA, SAREBBE OPPORTUNO ATTIVARE ( SE ESISTE) UNA ASSICURAZIONE SANITARIA OMNI COMPRENSIBILE?
C) PER SOMMI CAPI A QUANTO AMMONTA LA CIFRA DA UTILIZZARE PER TUTTE LE PRATICHE AFFERENTI LA RESIDENZA E/O DEFISCALIZZAZIONE?
GRAZIE COME SEMPRE
A.. Il Contratto d'Afditto e' uno... Se no vorrebbe dire che il Proprietario x lo stesso appart. Prenderebbe cifra doppia.. Ognuno poi lo Utilizzera' x le proprie Pratiche Necessarie
B.. Di regola si perdono i diritti.. Sui Tickets... Ma tra il dire e il fare..... Con la lentezza della Burocrozia Italiana... Li userete chissa' x quanto....
C.... Assicurazioni ci sono x ogni uso e consumo.. Basta Scegliere...
D.... Dipende a chi vi rivolgete.. C'e' chi non fa pagare nulla... Solo le Marche Obbligatorie... 50 euro ca.... Chi chiede 400..chi 800...chi 1.200..1.500...a secondo di quante Difficolta'.. Complicazioni... Vi fanno Credere x Ottenere tutti i Documenti....
GRAZIE SEMPRE PER LA TEMPESTIVITA' DELLE ESAUSTIVE RISPOSTE E SPERO A PRESTO
Buonasera Mario e buonasera Ciusco.
Mi sono affacciato per caso su questo argomento di discussione, e sulla base della mia esperienza personale devo purtroppo contraddire il messaggio ottimista di Mario in merito alla lentezza della burocrazia italiana.
Non so dire se vale per tutte le regioni o provincie, ma purtroppo in provincia di Pisa dove abito, il comune dove avevo la vecchia residenza, appena ho effettuato l'iscrizione all'AIRE, ha comunicato che non ero più residente alla USL locale, la quale ha provveduto immediatamente a disattivare la mia tessera sanitaria.
Approfitto di questo chiarimento per chiedere se esiste uno specifico argomento di discussione che tratta in maniera approfondita la normativa della CNAM.
Ho provato a cercare un argomento simile ma non riesco a trovarlo.
Un cordiale saluto
Angiolo
Buongiorno Angiolo,
Posso solo riportarti l’iter da me intrapreso per la richiesta di iscrizione al CNAM
(Caisse Nationale d'Assurance Maladie). Per quanto riguarda i rimborsi, le trattenute, ect.
non riferisco alcuna info perché quelle in possesso sono discordanti e quindi non attendibili.
1) Presentandoti agli uffici alla sede del CNAM di zona, ti verrà richiesto di produrre il
formulario I/IT9 daparte dell’INPS dove sei iscritto in Italia.
1a) Il formulario, in sostanza trasferisce alla CNAM le competenze di assistenza ed autorizza
la stessa ad effettuare le trattenute sulla pensione del medesimo importo di quelle INPS.
2) Richiedi il formulario di persona all’INPS in Italia o tramite un Patronato.
3) Una volta ottenuto lo presenti all’ufficio CNAM e trascorso un mese circa sarai iscritto all’Ente.
So che sono informazioni scarne ma spero possano essere ugualmente utili a qualcuno
Buona giornata a tutti
Buongiorno Glauco.
Ti ringrazio per le informazioni fornite, ma i tre passaggi che tu citi io li ho già conclusi.
In data 01/07/2019 ho consegnato alla CNAM di Hammam Sousse il mod. I/TN 9, debitamente vidimato dall'Ufficio Inps e USL provinciale.
Dopo più di due mesi mi è stato comunicato il mio numero di iscrizione alla CNAM ma non il carnet, perché il responsabile dell'ufficio che tiene i rapporti con gli stranieri mi ha detto che la sede centrale di Tunisi non aveva ancora effettuato l'inserimento telematico dei dati. Tale situazione sussiste ancora come da un controllo effettuato due giorni fa.
Pertanto durante tutto il periodo trascorso in tunisia ( fino al 15 settembre) ho dovuto pagare tutti i medicinali, esami e terapie effettuate.
Non capisco come mai, con tutti gli espatriati che vi sono in Tunisia, non siano sorte delle associazioni o dei comitati che curino i rapporti con uffici ed Enti tunisini, che a quanto pare, con ritardi non giustificati, procurano danni economici ai connazionali
Io a dire il vero speravo di riuscire a reperire notizie in merito ai tre diversi sistemi di assistenza che la CNAM propone, ed in base ai quali cambia anche la tipologia di Carnet fornita.
Al momento del mio rientro in Tunisia, se l'ufficio Centrale di Tunisi avrà inserito i miei dati telematici, dovrò comunicare alla CNAM di Hammam Sousse la mia scelta, senza avere la minima idea della differenza tra i diversi sistemi e quale di questi può essere più vantaggioso per le mie esigenze.
Comunque è strano che esistendo espatriati da diversi anni, non si abbiano notizie chiare su tale argomento.
Spero che chi è informato sui temi che ha proposto Angiolo condivida le sue informazioni sul Forum perchè credo parecchi connazionali, me compreso, siano senza delucidazione su un tema così importante
Buona giornata
glauco2013 ha scritto :Spero che chi è informato sui temi che ha proposto Angiolo condivida le sue informazioni sul Forum perchè credo parecchi connazionali, me compreso, siano senza delucidazione su un tema così importante
Buona giornata
Buonasera Glauco.
Sai qual'è il problema ?
La stragrande (stragrandissima) maggioranza di espatriati è di provenienza Indap e quindi non particolarmente interessata all'argomento di discussione in quanto sprovvista di copertura sanitaria tunisina.
Come detto sarebbe necessario che ci fossero delle associazione o dei comitati di espatriati, che, anche tramite contatti con il Consolato Italiano, svolgessero un minimo di controllo sul corretto comportamento dei dipendenti della CNAM, fornendo nel contempo dei chiarimenti agli espatriati interessati.
Dico questo perché, come in tutti gli altri uffici della pubblica amministrazione tunisina, è facile riscontrare un comportamento non trasparente da parte dei dipendenti
Speriamo che qualcosa si muova.
ehhhhhh.........già.....strano che ancora non ci sia nessuno......forse perché alla fine hanno altri interessi che quelli di informare o presentarsi agli impiegati/funzionari di turno a pretendere il rispetto delle leggi e dei diritti.....o forse perché neppure loro li conoscono bene.
Qualche privato lo fa. Con ottimi risultati. Ma ovviamente hanno un costo.
Ad ogni modo, in sintesi:
Per tutti: esiste un plafond di 200 Dinari annui per il rimborso delle prestazioni e medicinali alle tariffe convenzionate (diciamo per visite dal medico generico, medicinali per il mal di pancia e la tosse ecc. ecc.).
Vi è poi una lista di 25 patologie croniche e 18 tipologie di cure ospedaliere per le quale è prevista, a determinate condizioni (diagnosi validata da uno specialista), la cosiddetta Prise en Charge (presa in carico).
Sotto questo cappello che vale per tutti vi sono i tre regimi.
1) Regime pubblico
- paghi solo un ticket
- puoi solo recarti presso gli ospedali pubblici
- puoi solo usufruire delle farmacie degli stessi
Evitato anche dai tunisini se appena ne hanno la possibilità. Non tanto per la qualità dei medici, ma, come da noi del resto, per le lunghe attese e la scarsa qualità delle strutture. Del tutto sconsigliabile per uno straniero.
2) Regime Tiers Payant
- paghi circa un terzo del costo delle prestazioni
- ti rivolgi alle strutture/medici/ambulatori privati
- la CNAM paga la differenza direttamente alle strutture
- hai l'obbligo della scelta del medico di base e devi passare dallo stesso sempre
- puoi cambiare medico una volta l'anno, ma con il consenso dello stesso
- ti fornisci in tutte le farmacie
- le strutture private hanno il diritto di rifiutarti (in quanto la CNAM paga spesso con ritardo la sua quota)
Nell'ambito delle 25 patologie e 18 cure ospedaliere di cui sopra, una volta ottenuta la presa in carico, a fine anno si chiede il rimborso delle quote pagate direttamente (nei limiti delle tariffe convenzionate). Fuori da quell'ambito vale il discorso dei 200 Dinari, pertanto può anche accadere che a fine anno occorra rifondere la CNAM (che nel frattempo ha anche pagato i due terzi rimanenti). Occorre quindi calcolare che si può domandare un rimborso fino a circa 60 Dinari si spese effettive sostenute, non 200.
Regime utilizzato dai tunisini che non hanno molta liquidità per anticipare il costo integrale delle prestazioni. Anche questo, considerate le varie limitazioni che comporta, sconsigliato per gli stranieri, che usualmente non hanno certo problemi ad anticipare il costo delle prestazioni private.
3) Regime Remboursement
- paghi l'intero ammontare della prestazione direttamente
- ti rivolgi ai privati
- ti fornisci in tutte le farmacie
- non hai l'obbligo del medico di base (puoi andare direttamente dagli specialisti)
- ti accettano tutti (ovvio: paghi)
Nell'ambito delle 25 + 18 fai domanda di rimborso immediatamente. Nel giro di 30 giorni viene emesso il mandato di pagamento tramite la compagnia di assicurazioni Carte con cui vai in Posta ad incassare. Al di fuori domandi i rimborsi delle spese sostenute fino al plafond dei 200 Dinari. Da lì in poi e fino al nuovo anno non chiedi più nulla che tanto non saresti rimborsato.
Va da se che ben pochi chiedono i 9 Dinari che la CNAM rimborsa ad esempio per la visita di un medico generico e cose del genere. Comunque volendo si può fare.
Semplice, lineare, nessun vincolo. Decisamente il regime consigliato.
La parte interessante di tutta la questione è la copertura nel caso di una delle patologie che rientrano nella Prise en Charge.
In pratica vuol dire pagare nulla o una frazione dei costi relativi alla cura di queste patologie e all'effettuazione di questi interventi.
Il tutto pur utilizzando strutture, laboratori, ambulatori e cliniche privati che sono di livello pari all'europeo. Ma con tempi di attesa nulli.
Il regime scelto può essere cambiato una volta l'anno, mi pare nel mese di settembre.
S.E.O.
PS:
questo:
glauco2013 ha scritto :1a) Il formulario, in sostanza trasferisce alla CNAM le competenze di assistenza ed autorizza
la stessa ad effettuare le trattenute sulla pensione del medesimo importo di quelle INPS.
i
non è corretto.
Non viene effettuata alcuna trattenuta sulla pensione.
La questione è interamente gestita tra le istituzioni competenti italiana e tunisina in regime forfettario.
Ovvero ogni anno si va a vedere quanti tunisini sono residenti in italia con costi a carico della Tunisia e quanti italiani sono residenti in Tunisia con costi a carico dell'Italia. Si fa la differenza e si stabilisce chi deve pagare chi.
Indipendentemente da quali e quante prestazioni siano state effettivamente utilizzate.
Grazie per le esaustive ed utilissime delucidazioni e la correzione su quanto avevo riportato, di cui mi scuso con l'erronea involontaria informazione
Glauco
Aggiungo, che nel regime privato il medico generico è più che obbligatorio. Ma forse era ovvio.
Live in tunisia ha scritto :Aggiungo, che nel regime privato il medico generico è più che obbligatorio. Ma forse era ovvio.
Scusate. Ho scritto privato. Volevo scrivere pubblico.
<< ehhhhhh.........già.....strano che ancora non ci sia nessuno......forse perché alla fine hanno altri interessi che quelli di informare o presentarsi agli impiegati/funzionari di turno a pretendere il rispetto delle leggi e dei diritti.....o forse perché neppure loro li conoscono bene.
Qualche privato lo fa. Con ottimi risultati. Ma ovviamente hanno un costo.
Ad ogni modo, in sintesi:
Per tutti: esiste un plafond di 200 Dinari annui per il rimborso delle prestazioni e medicinali alle tariffe convenzionate (diciamo per visite dal medico generico, medicinali per il mal di pancia e la tosse ecc. ecc.). >>
Buonasera a tutti.
Mi riallaccio al messaggio di Live in tunisia, del quale o riportato uno stralcio, per fornire ulteriori chiarimenti, sia in merito all'argomento di discussione "Sanità", ed anche in merito alle mie eccezioni sulla mancanza di organizzazioni che tutelino i diritti degli espatriati nei rapporti con la CNAM e forniscano chiarimenti e notizie agli espatriati stessi.
= Spero di riuscire a scrivere tutto in un messaggio, altrimenti integrerò in un secondo momento=
Io già da tempo avevo cercato di chiarirmi le idee in merito alle norme della sanità tunisina, collegandomi al sito della CNAM all'indirizzo cnam.nat.tn/espace_assure.jsp, sul quale è possibile avere anche la traduzione in italiano.
Dopo la lettura di vari argomenti sono rimasto con numerosi dubbi e con delle incomprensioni nel merito di alcune norme.
Per tale motivo avevo chiesto di confrontarmi con altri partecipanti al Forum.
Per fortuna una parte di questi dubbi sono stati chiariti da Live in tunisia, come sempre al Top, ma alcuni per me rimangono ancora da chiarire.
Una cosa che ho appreso, e che dalla lettura del sito della CNAM non sono riuscito a trovare, è che esiste un plafond di 200 dinari, ben misera cosa, come spiegherò più avanti riferito al mio caso personale.
Seguendo la disamina di Live confermo la presenza di tre regimi di assistenza, che sul sito sono suddivisi in: (1) La filière publique (il settore pubblico), (2) Le système de remboursement (Il sistema di rimborso), (3) La filière privée (Il settore privato).
Per ciò che riguarda il Settore pubblico, è corretto quello che ha scritto Live, anche se sul sito non viene specificata l'entità del tale ticket da pagare.
Per ciò che riguarda il Sistema di rimborso, è completamente esatto quello che ha riportato Live, l'unica piccola discordanza è legata alle patologie croniche che sul sito risultano 24 sotto la voce "Liste des affections prises en charge integralment APCI",
mentre invece per quanto riguarda le 18 tipologie di cure ospedaliere, non sono riuscito bene ad inquadrare quali siano, a meno che non si tratti delle numerose prestazioni cliniche ( oltre 50) suddivise per 9 categorie riguardanti diverse branche della medicina (ortopedia, urologia, chirurgia generale, ect).
Se quello che penso è esatto, mentre per le patologie croniche il rimborso è totale, escluso una parte sui medicinali, per quel che riguarda le cure ospedaliere (penso operazioni), dai prospetti che ho visionato il rimborso della CNAM risulta essere in alcuni casi molto ridotto.
Per esempio, il "trattamento chirurgico semplice di un'ernia", a fronte di una spesa richiesta dall'ospedale di 800 DN, la CNAM rimborsa solo 300 DN.
Non so se Live ha ulteriori notizie su quali sono tali cure ospedaliere.
Per ciò che riguarda il Settore privato, la traduzione mi è risultata in gran parte incomprensibile.
Le uniche cose chiare sono, come riportato da Live, la scelta obbligatoria di un medico di base ( come il nostro medico di famiglia) e l'obbligo di passare tramite lui per effettuare visite specialistiche, con eccezione per le branche : oftalmologia, pediatria, ginecologia e cure dentarie.
Il pagamento di un "cofinanziamento" sulle prestazioni, così viene descritto sul sito, che dovrebbe corrispondere ad un terzo della spesa, come chiarito da Live.
Per ciò che riguarda le malattie croniche (APCI) sembrerebbe che è il medico di base a dover compilare un modulo di richiesta per la CNAM.
In tal senso mi sembra di aver capito che con il Sistema di rimborso invece deve essere lo specialista che effettua le cure ad attestate un APCI.
Non ho trovato chiarimenti in merito alle cure ospedaliere, e quindi non ho capito bene se sono anche queste soggette ad APCI ( o presa in carico), oppure rientrano nel pagamento di quel " 1/3 " menzionato da Live.
Però, come detto in precedenza, dai prospetti esistenti sul sito della CNAM per tutte le tipologie di interventi ospedalieri, sembra che gli importi rimborsati dalla CNAM agli ospedali siano molto più bassi dei 2/3 mancanti.
Tra gli altri numerosi stampati esistenti sul sito, è possibile trovare anche un prospetto chiamato "Consultations" che a mio parere riporta gli onorari da corrispondere per una consultazione : al medico generico, al medico specialista, al medico dentista, ect.
Non so se tale tariffario sia obsoleto oppure, come probabile, non rispettato dai vari medici, questo per esperienza personale, che chiarirò in un prossimo messaggio.
Questi eventuali soprusi, ed altre anomalie che ho riscontrato personalmente nei rapporti con la CNAM, sono il motivo per cui in un precedente messaggio avevo chiesto se esistevano eventuali associazioni o comitati di espatriati che curassero gli interessi di TUTTI gli italiani che hanno preso la residenza in Tunisia, facendo rispettare le norme vigenti per poter eliminare eventuali abusi da parte degli impiegati del servizio sanitario tunisino.
Adesso devo assolutamente andare, terminerò in un secondo momento la disamina su questo argomento di discussione, integrando il tutto con eventuali dimenticanze e riportando le mie esperienze personali.
Una buona serata a tutti.
Angiolo
Ciao Angiolo, non ho informazioni attuali se le patologie siano passate a 24. Possibile, in quanto ogni tanto variano.
Le 18 tipologie di chirurgia funzionano come le patologie in linea di principio.
C'e' sempre una tariffa convenzionata che viene rimborsata.
Attenzione che la prise en charge esiste per tutti i tre regimi. Non ha nulla a che vedere con il discorso dei 2/3.
Vero che i 200 Dinari paiono miseri. Ma è anche vero che sono essenzialmente per l'aspirina e cose simili.
Il punto vero è capire se la tua patologia è soggetta alla prise en charge.
Questa poi è riconosciuta indipendentemente dal regime scelto.
Fondamentalmente se hai patologie da prise en charge e se hai la possibilità di anticipare integralmente i costi di volta in volta sostenuti per visite, esami e farmaci scegli il Remboursement. Per ogni spesa che sostieni fai domanda di rimborso e nel giro di 30 giorni usualmente incassi il dovuto.
Live in tunisia ha scritto :Ciao Angiolo, non ho informazioni attuali se le patologie siano passate a 24. Possibile, in quanto ogni tanto variano.
Le 18 tipologie di chirurgia funzionano come le patologie in linea di principio.
C'e' sempre una tariffa convenzionata che viene rimborsata.
Attenzione che la prise en charge esiste per tutti i tre regimi. Non ha nulla a che vedere con il discorso dei 2/3.
Vero che i 200 Dinari paiono miseri. Ma è anche vero che sono essenzialmente per l'aspirina e cose simili.
Il punto vero è capire se la tua patologia è soggetta alla prise en charge.
Questa poi è riconosciuta indipendentemente dal regime scelto.
Fondamentalmente se hai patologie da prise en charge e se hai la possibilità di anticipare integralmente i costi di volta in volta sostenuti per visite, esami e farmaci scegli il Remboursement. Per ogni spesa che sostieni fai domanda di rimborso e nel giro di 30 giorni usualmente incassi il dovuto.
Buonasera a tutti ed un ringraziamento a Live.
Prima di continuare il mio excursus sull'argomento Sanità in Tunisia, e raccontare delle problematiche da me riscontrate, chiedo gentilmente a Live se ha notizia di dove è possibile trovare l'elenco delle 18 tipologie di chirurgia per poterne prendere visione.
Durante il breve periodo di soggiorno in Italia a cavallo tra la fine di Dicembre 2018 e la prima decade di Gennaio 2019, avendo necessità di acquistare entro la fine dell'anno una nuova autovettura da immatricolare in Tunisia, mi sono completamente dimenticato del problema legato all'assistenza sanitaria in Tunisia, e non ho provveduto a munirmi del modello I/TN 9 firmato dalla USl da portare alla CNAM.
Pertanto, quando a metà Gennaio sono tornato a Sousse, mi sono trovato sprovvisto di qualsiasi assistenza sanitaria.
Verso la fine di Febbraio ho cominciato ad avere dei problemi di salute legati a dolori artritici alla parte bassa della colonna vertebrale che in breve tempo, interessando il nervo sciatico, si sono irradiati a tutta la gamba sinistra, piede compreso (la famosa sciatica).
Dolori abbastanza forti, con notti insonni e periodi della giornata con difficoltà a svolgere una normale attività.
Sono riuscito a trovare un medico generico, che per fortuna parla italiano, che ha iniziato a darmi delle cure, penso antinfiammatori ed antidolorifici, cure di due/tre settimane al termine delle quali, non avendo avuto risultati apprezzabili, mi costringevano a tornare dal medico che cambiava tipo di medicinali.
Questo è avvenuto per tre/quattro volte, arrivando alla fine anche all'uso di 3 punture di cortisone.
Niente da fare, l'unico risultato è stato che tutte queste medicine mi hanno provocato dei grossi problemi a livello di gastrite e colite.
Lo strano è che negli anni precedenti, quando in Italia avevo avuto dolori simili (non così forti però), era bastato un solo ciclo di cure, o al massimo un pò di cortisone, per risolvere il problema.
Ho sempre avuto l'impressione che i medicinali tunisini siano meno potenti degli equivalenti italiani.
Dopo aver speso una buona dose di Dinari per svariate medicine, ma più che altro per le visite dal medico (40 DN a botta), lo stesso mi ha fatto una prescrizione per fare una IRM (risonanza magnetica) alla colonna vertebrale.
Con l'impegnativa del medico sono andato in una clinica privata di Hammam Sousse chiedendo notizie di come poter fare questo esame.
Mi hanno detto che era possibile farlo nel pomeriggio al costo di 400 DN, prezzo che mi hanno scritto sul retro dell'impegnativa.
Ho fatto presente che dovevo organizzarmi per trovare qualcuno che accudisse al mio cane ( che non vuole restare solo) e che pertanto sarei tornato per un appuntamento.
Su indicazione di un tunisino che mi aveva parlato di una clinica in centro che applicava dei prezzi più vantaggiosi, nel pomeriggio sono andato a Sousse ad informarmi e logicamente mi hanno chiesto più di 600 DN.
Trascorsi alcuni giorni, dopo aver preso un appuntamento, mi sono recato di mattina alla clinica di Hammam Sousse per effettuare l'esame. Alla ricezione mi hanno chiesto di pagare anticipatamente l'importo dovuto, cioè 450 DN.
Di fronte alle mie reiterate rimostranze, in merito al cambiamento del prezzo, sono stati irremovibili, disconoscendo pure quello che alcuni giorni prima avevano scritto sull'impegnativa.
L'unica cosa che penso di aver ottenuto è stato un ostracismo da parte di chi ha effettuato l'esame (erano in 3/4 dietro il vetro), infatti mi hanno tenuto oltre due ore dentro il tubo dove si sentivano dei colpi fortissimi avendo omesso di mettermi le proverbiali cuffie agli orecchi.
Con i risultati della IRM sono tornato dal medico generico (altri 40 DN), il quale ha affermato che dovevo sottopormi ad un intervento chirurgico, insistendo per mandarmi da un neurochirurgo di sua conoscenza, a suo dire molto bravo.
Ho risposto che non era possibile per me sottopormi ad una operazione in Tunisia, perché essendo sempre in compagnia di un piccolo cane non mi era possibile assentarmi da casa, anche soltanto per alcuni giorni, inoltre a breve avevo la nave prenotata per tornare in Italia.
Effettivamente sono restato in Italia da metà Maggio a metà Giugno, provvedendo a far predisporre dalla USL il modello I/TN 9 che al mio ritorno in Tunisia ho consegnato alla CNAM di Hammam Sousse in data 01/07/2019.
Vi anticipo, come eventualmente chiarirò in seguito, che passati oltre 4 mesi alla data odierna non mi è ancora stato assegnato il numero di iscrizione alla CNAM.
Non vi annoio con le problematiche avute in detto periodo in Italia, con lo stato di espatriato senza assistenza sanitaria.
Dell'ulteriore periodo dal 15 giugno al 15 Settembre, e dei diversi problemi avuti con la CNAM, ed indirettamente con il medico generico, parlerò eventualmente in un successivo messaggio, a meno che qualche partecipante al Forum non mi fa capire che tali messaggi chilometrici non sono ben graditi.
Comunque per quanto riguarda lo stretto argomento della Sanità, vorrei intanto far rilevare che il plafond di 200 DN, come nel mio caso specifico, risulta ben misero rispetto alle spese da me sostenute per medicinali e consultazioni dal medico generico, senza considerare le spese per IRM, che ancora non ho ben presente se rientrino nel plafond (probabilmente) oppure in qualche norma di rimborso.
Inoltre sempre in relazione a quanto scritto in precedenza, ritengo che i medici e le cliniche applichino delle tariffe nettamente superiori a quelle riportane nel prospetto presente sul sito della CNAM, a meno che lo stesso non sia obsoleto.
Inoltre è veramente vergognoso il ritardo con il quale viene assegnato il numero di iscrizione al Servizio Sanitario tunisino, che, a quanto mi risulta, e come eventualmente chiarirò in seguito, non riguarda solo il sottoscritto.
Per questo motivo sarebbe importante che nascesse qualche organizzazione che aiutasse gli espatriati a muoversi in questa giungla, curando i rapporti con la CNAM, imponendole il rispetto di tempistiche nell'iscrizione e eventualmente un maggiore controllo sul rispetto delle tariffe da parte di tutti gli operatori del settore.
Mi scuso di aver eventualmente tediato qualche partecipante.
Angiolo
"Per questo motivo sarebbe importante che nascesse qualche organizzazione che aiutasse gli espatriati a muoversi in questa giungla, curando i rapporti con la CNAM, imponendole il rispetto di tempistiche nell'iscrizione e eventualmente un maggiore controllo sul rispetto delle tariffe da parte di tutti gli operatori del settore."
Buongiorno Angiolo,
Più che un dubbio è una certezza che qui non si possa formare una ben che minima organizzazione di connazionali, visto che in tre non riusciamo a metterci d'accordo su quando o come andare insieme a prendere un caffè.
Cercare di spronare ad un miglioramento l'organizzazione sanitaria in Tunisia mi lascia piuttosto perplesso.
Quando l'ultimo anno trascorso in Italia, ero reduce da soggiorni all'estero per lavoro, trovai nella conduzione del servizio sanitario una situazione vergognosa per burocrazia eccessiva e tempistica oltre ogni limite. Talvolta mi lamentai con chi di dovere, ma ero in Italia.
Trovo improponibile che io, cittadino italiano e ospite temporaneo in Tunisia, in forma organizzata esponga alle autorità competenti tunisie motivi di lamentele simili a quelle già fatte in Italia, con la differenza che nel caso, non ho nessuna voce in capitolo.
In Italia, bene o male anche da espatriato - rientrato, ero sul suolo patrio qui, scusate se ripeto il concetto, sono ospite di uno Stato estero che misura il Tempo con una sua concezione che proviene dai tempi dei tempi.
Non mi pare il caso che. per ironia del destino. sia proprio un italiano a sollecitare maggiore efficienza e divenire come uno servizio pubblico elvetico. Medice cura te ipso.
Ti confido che sono con i tuoi stessi problemi e devo sottopormi ad un intervento chirurgico di rivascolizzazione periferica in Tunisia ma ancora adesso non mi è chiaro il mio esborso iniziale,il rimborso in se stesso e i tempi del tutto.
Con simpatia
glauco2013 ha scritto :"Per questo motivo sarebbe importante che nascesse qualche organizzazione che aiutasse gli espatriati a muoversi in questa giungla, curando i rapporti con la CNAM, imponendole il rispetto di tempistiche nell'iscrizione e eventualmente un maggiore controllo sul rispetto delle tariffe da parte di tutti gli operatori del settore."
Glauco, veramente esistono le organizzazioni, sono le agenzie di servizi che per "aiutarti" chiedono un compenso che varia da agenzia ad agenzia… le associazioni gratuite in quanto tali non offrono alcuna garanzia sull'esattezza del lavoro svolto, è per questo che ci sta una jungla di comprensione… personalmente sono fortunato, non ho la CNAM, non ho più la mutua italiana, sto benissimo e se dovessi avere un problema particolare rientro in Italia e mi faccio curare al meglio a casa mia
Non esiste defiscalizzazione che tenga quando ci sta di mezzo la salute.
Mi spiace per i problemi descritti.
La mia esperienza, personale e non, è molto differente.
Credo effettivamente che qualcuno si sia approfittato della scarsa conoscenza del sistema, dei costi e tutto il resto.
40 Dt per il medico generico sono un esagerazione. Oltretutto per le visite ripetute in breve tempo per la stessa ragione usualmente le successive non vengono fatte pagare.
Anche sui tempi di rilascio dell'iscrizione alla CNAM ho notizie di circa 30/60 giorni massimo.
Evidentemente a Sousse sono più disorganizzati.
Ripeto, mi spiace.
PS: la lista te la dovrebbero fornire alla CNAM.
Se ho tempo vedo di pubblicare quella a mie mani o quantomeno di riportare l'elenco.
Buonasera a tutti.
Tenuto conto che alcuni hanno commentato il mio ultimo messaggio, e considerato che a Pisa sono due settimane che piove quasi ininterrottamente tutti i giorni e quindi è un problema uscire quando è buio, ne approfitto per descrivere le traversie dell'ultimo periodo che ho trascorso a Sousse.
Come accennato in precedenza, dopo un breve periodo passato in Italia, a fine di Giugno sono tornato a Sousse ed il primo di Luglio sono andato alla CNAM di Hammam Sousse, per consegnare il mod. I/TN 9.
Li ho conosciuto l'impiegato che è adibito a curare i rapporti con gli stranieri che richiedono l'assistenza sanitaria, una persona che tutte le (numerose) volte che ho avuto il piacere
Buonasera
Chiedo scusa a tutti, ma per la seconda volta dopo aver scritto un lungo messaggio, impiegando moltissimo tempo, al momento dell'invio, mi viene un avviso di "pagina scaduta" e mi accorgo che il messaggio è partito in forma molto ridotta.
proverò ad integrare in un secondo momento.
Ti consiglio di scrivere il post su un documento di text editor e poi una volta pronto copiarlo qui e inviarlo.
mauro biazzi ha scritto :A.. Il Contratto d'Afditto e' uno... Se no vorrebbe dire che il Proprietario x lo stesso appart. Prenderebbe cifra doppia.. Ognuno poi lo Utilizzera' x le proprie Pratiche Necessarie
B.. Di regola si perdono i diritti.. Sui Tickets... Ma tra il dire e il fare..... Con la lentezza della Burocrozia Italiana... Li userete chissa' x quanto....
C.... Assicurazioni ci sono x ogni uso e consumo.. Basta Scegliere...
D.... Dipende a chi vi rivolgete.. C'e' chi non fa pagare nulla... Solo le Marche Obbligatorie... 50 euro ca.... Chi chiede 400..chi 800...chi 1.200..1.500...a secondo di quante Difficolta'.. Complicazioni... Vi fanno Credere x Ottenere tutti i Documenti....
Ciao Mauro,appena l'ambasciata comunica l'iscrizione, tanto il Comune di Provenienza che la ASL ti radiano e torni ad essere un immigrato(quasi clandestino) perdendo immediatamente la tessera sanitaria e le agevolazioni collegate(esenzioni)
Proprio ieri ho avuto uno scontro presso la Direzione ASL per il rilascio della tessera sanitaria temporanea. Non avevo con me il passaporto ma la carta d'identità e dovendo riempire un modulo che prevedeva il numero del passaporto, l'impiegata non mi ha fatto la tessera provvisoria tenendo sospesa la richiesta da sottoporre al suo capo ufficio momentaneamente assente.Inoltre non devi avere un assicurazione medica di nessun tipo, altrimenti non la rilasciano. quindi attenzione! se avete stipulato un assicurazione (Italiana o Tunisina) per la Asl non abbiamo alcun diritto neanche per le prestazioni urgenti..praticamente stanno meglio i clandestini.
Il contratto abitativo lo fanno ad una persona singola.
Per i costi hai ragione tu, dipende da chi ci si rivolge.
Buona giornata
I contratti si fanno cointestati senza alcun problema.
Ciascuno poi avrà il suo conto bancario e relativa attestazione.
Meglio presentare la domanda in polizia separatamente, a distanza di tre/quattro giorni, meglio ancora una settimana (i dossier partono settimanalmente).
Difficilmente noteranno lo stesso indirizzo, sia localmente che a Tunisi.
Giusto per non farsi rompere i gabbasisi con astruse richieste di certificati di concubinaggio.......
PS: i costi maggiori non sono per le 4 carte da fare, ovviamente, ma per tutto il contorno, che per molti è ancor più importante. Non si fa "credere" un bel nulla, tutt'altro.
Giusto per puntualizzare.
Live in tunisia ha scritto :I contratti si fanno cointestati senza alcun problema.
Ciascuno poi avrà il suo conto bancario e relativa attestazione.
Meglio presentare la domanda in polizia separatamente, a distanza di tre/quattro giorni, meglio ancora una settimana (i dossier partono settimanalmente).
Difficilmente noteranno lo stesso indirizzo, sia localmente che a Tunisi.
Giusto per non farsi rompere i gabbasisi con astruse richieste di certificati di concubinaggio.......
Si è un escamotage che può funzionare se l'addetto all'ufficio stranieri tunisino non se ne accorge...il che non è garantito.
Ma come italiani siamo abbastanza creativi, ci sono varie alternative.
Buongiorno a tutti i partecipanti.
Con questo chilometrico messaggio, che fa seguito a quello del 18 Novembre, intendo terminare il racconto della mia esperienza personale legata ai rapporti avuti con la “Sanità” tunisina, e di tutte le problematiche che ho dovuto affrontare, sperando che possano essere di utilità per altri espatriati.
Spero che abbiate tempo e pazienza per leggere il tutto.
Come accennato in precedenza, dopo un breve periodo passato in Italia, a fine di Giugno sono tornato a Sousse ed il primo di Luglio sono andato alla CNAM di Hammam Sousse, per consegnare il mod. I/TN.9.
Li ho conosciuto l'impiegato che è adibito a curare i rapporti con gli stranieri che richiedono l'assistenza sanitaria, una persona che tutte le numerose volte che ho avuto il “piacere” di parlarci ha sempre cambiato versione rispetto a quanto mi aveva detto la volta precedente. La sensazione che si ha avendolo di fronte è la stessa di quando si cerca di stringere un’anguilla.
La prima volta che abbiamo parlato mi ha assicurato che entro un mese la sede centrale della CNAM di Tunisi mi avrebbe assegnato il numero di iscrizione, e lui avrebbe provveduto a consegnarmi un Carnet.
Non mi ha assolutamente parlato delle possibilità di scegliere un regime assistenziale e mi ha consegnato uno stampato da far riempire e firmare da un medico generico per la scelta del medico di base.
Durante il colloquio gli ho fatto presente dei miei problemi alla colonna vertebrale, facendogli visionare la fattura della IRM effettuata a Maggio, al che lui mi ha fornito un ulteriore stampato di colore blu, intestato “Demande d’admission en APCI” e mi ha detto di farla compilare dal medico di base per la richiesta di “prises en charge”, in modo che lui poteva rimborsare le prestazioni relative a tale malattia.
In pratica lui considerava la mia artrosi una malattia cronica, visto che dalla IRM risultavano cinque discopatie, tre al collo e due alla colonna lombo-sacrale, una con un’ernia che è la causa del dolore sciatico.
Tutto contento per tale notizia, mi sono recato nuovamente dal mio medico di base (altri 40 DN) il quale mi ha invece comunicato che a suo parere la mia artrosi lombare con annessa sciatalgia, non rientrava tra le malattie previste come APCI, e quindi non mi ha compilato il modello.
Come si può notare siamo in presenza di interpretazioni normative difformi tra gli uffici del Servizio Sanitario Tunisino, cioè il dipendente della CNAM, e gli operatori del settore (medici).
Come se in Italia un impiegato della USL asserisse la valenza di una norma, ed il medico di famiglia la disconoscesse.
Inoltre, per rendere l’idea della competenza delle persone con le quali ho avuto a che fare, faccio notare che entrambi i moduli forniti dall’impiegato della CNAM per essere validi devono riportare il numero di iscrizione dell’assicurato, quindi anche se firmati dal medico non avrebbero avuto nessuna valenza, perché io ancora non ne ero in possesso. .
Per riassumere gli ulteriori rapporti intrattenuti con l’impiegato della CNAM, posso dire che trascorso un mese sono tornato da lui pensando di poter ritirare il Carnet, ma niente da fare, perché ancora non mi era stato assegnato il numero di iscrizione.
Su suggerimento del Fantozzi tunisino, sono tornato a trovarlo svariate volte, sempre a distanza di una decina di giorni, senza ottenere risultati, ma comunque approfittandone per consegnare nuova documentazione relativa ad esami, medicine ed altro, che a suo dire sarebbero state oggetto di un parziale rimborso appena si fosse concretizzata la mia iscrizione alla CNAM..
Verso la fine di Agosto mi è stato finalmente assegnato un numero identificativo, ma nonostante ciò nessun Carnet e nessun rimborso, perché l’impiegato ha asserito che la sede centrale di Tunisi non aveva provveduto ad inserire nel programma telematico della CNAM i miei dati personali, e pertanto lui non poteva procedere ne al rilascio del Carnet ne ad eventuali rimborsi.
Anche in questo caso mi ha consigliato di tornare periodicamente per vedere se la situazione era stata regolarizzata. Niente da fare; a metà settembre sono tornato in Italia senza che la mia posizione si fosse sbloccata.
Da notizie ricevute, sembra che il notevole ritardo nella lavorazione delle domande di iscrizione alla CNAM da parte della sede centrale di Tunisi, ha interessato diversi altri espatriati del 2019, però di tutto ciò non ho la sicurezza, essendo notizie a me riportate..
Comunque, proprio per delle problematiche del genere che possono riguardare numerose persone, servirebbero delle associazioni (tipo patronati) che curino l’interesse generale di tutti gli espatriati e non del singolo.
E con questo intendo riallacciarmi al commento di Antonello che menziona delle agenzie di servizi, che dietro compenso curano il tuo interesse.
A prescindere dal fatto che non ho notizie di nessuna agenzia del genere a Sousse, io preferirei un’associazione, appunto tipo Patronato, al quale versando una quota annuale di affiliazione, in presenza di problemi, tipo ritardi burocratici (come nel mio caso), ovvero di qualsiasi altre problematiche, agisce cercando di risolvere il problema in generale, curando in tal modo l’interesse di tutte le persone interessate.
Chiarisco. Se per ipotesi, io avessi avuto conoscenza di un’agenzia di servizi a Sousse, e avessi fatto presente il mio problema, l’agenzia avrebbe sicuramente inviato qualcuno all’Ufficio centrale di Tunisi, e probabilmente avrebbe sbloccato la mia situazione, caso mai offrendo “un caffè” all’impiegato di turno, facendo si che il giorno successivo i miei dati sarebbero stati inseriti nel sistema informatico.
Nella stessa situazione penso che un Patronato, venendo a conoscenza di tali ritardi, avrebbe potuto cercare di far snellire le procedure in modo che gli eventuali vantaggi sarebbero andati alla totalità delle persone interessate, eliminando anche a loro il problema della mancanza di assistenza sanitaria..
Capisco che, come ha detto Glauco nel suo commento, sia estremamente difficile riuscire a spronare la burocrazia tunisina, però mi sembra anche ingiusto non fare nulla e lasciare persone completamente sprovviste di assistenza medica per un lungo periodo.
Probabilmente al governo Italiano, e di rimando all’Ambasciata e al Consolato Italiano, non interessa granché se un numero considerevole di espatriati rimane senza assistenza medica per un anno intero, anzi ne saranno sicuramente felici perché certe problematiche possono fungere da deterrente per nuovi espatri, quello che vogliono i nostri benamati governanti.
Dovrebbe essere però il governo Tunisino (che vive molto sul turismo) ed i vari uffici ministeriali, ad avere interesse a fare in modo che non si creino problematiche che potrebbero rallentare l’arrivo nuovi pensionati.
Per ciò che riguarda il velato consiglio di Antonello su un eventuale ritorno in Italia, oltre allo smacco di un veloce ritorno in patria, con relativa figuraccia nei confronti di parenti ed amici, mi frena molto il fatto di aver da pochi mesi importato In Tunisia un’auto nuova in esenzione d’imposta, e di non sapere di preciso se, e a quali condizioni e sacrifici economici, potrei riportarla in Italia.
Per ciò che riguarda la defiscalizzazione, non è stato certo il motivo che mi ha portato ad espatriare, perché grazie al cielo con la mia pensione vivevo più che degnamente anche in Italia.
La necessità di allontanarmi dai parenti che mi avevano lasciato solo a gestire la grave malattia di mia madre (che mi ha segnato la vita), e la voglia di trovare un clima più caldo, mi hanno spinto ad andarmene dall’Italia, e comunque se non fosse per la presenza di un piccolo cane che era di mia madre, che purtroppo non mi permette di fare lunghi spostamenti, la Tunisia non sarebbe stata sicuramente la mia destinazione preferita.
Ormai, anche se sicuramente tedierò molte persone, intendo sfogarmi fino in fondo, parlando oltre che dei rapporti avuti con la CNAM anche quelli intrattenuti con gli operatori del settore (medici, specialisti, cliniche, ect), perché tutto quello che mi è successo quest’anno in Tunisia mi ha lasciato talmente un amaro in bocca, che non riesco a mandarlo giù in nessun modo.
Come detto sono tornato in Tunisia a metà Giugno, ma dopo una ventina di giorni di discreta salute, ho iniziato ad avere nuovamente dolori alla gamba sinistra, forse a causa del letto non particolarmente comodo e del continuo scotimento al quale sono sottoposto viaggiando spesso in macchina in presenza di strade un bel po’ dissestate
Nuova visita dal medico di base (altri 40 DN), il quale, come prima della mia partenza per l’Italia, mi ha consigliato di sottopormi ad un intervento chirurgico, asserendo di conoscere un neurochirurgo bravissimo, che aveva già operato altri stranieri rimasti tutti soddisfatti.
Io, come nei mesi precedenti, ho fatto presente che abitando da solo con un piccolo cane, non potevo restare in una clinica alcuni giorni per sottopormi ad un’operazione.
Dopo vane insistenze, effettuate anche consigliandomi di far venire per alcuni giorni un parente dall’Italia per assistermi, il medico si è arreso all’evidenza e allora mi ha suggerito di passare una visita dal neurochirurgo di sua conoscenza.
Il giorno 10 Luglio mi sono recato in una clinica privata portando con me la IRM fatta in data 9 Maggio, ma appena il neurochirurgo l’ha vista mi ha detto che era vecchia (?) e mi ha invitatoi a farne una nuova. La sua solerte segretaria, dopo aver riscosso 70 DN per la visita durata 5/6 minuti, mi ha accompagnato direttamente nell’edificio adiacente, dove avevo fatto la risonanza due mesi primi, e mi ha prenotato il nuovo esame.
Il giorno dopo ho fatto la nuova IRM, questa volta solo 400 DN, probabilmente si ricordavano delle discussioni di due mesi prima, ed il giorno successivo l’ho portata dal neurochirurgo, il quale mi comunicato che era uguale alla precedente (ma guarda te, che strano).
Anche lui in un primo momento mi ha parlato della necessità di un’operazione, ma successivamente, avuto il mio diniego per i problemi accennati, ha ripiegato su un’infiltrazione lombare tramite Scanner da fare logicamente nello stesso edificio dove avevo fatto la IRM, praticamente tutto in famiglia.
Non mi ha prescritto nessuna cura, ne mi ha comunicato di tornare per una visita di controllo, come di regola avviene in questi casi.
Il giorno dopo ho fatto l’infiltrazione, costo 350 DN, così costosa perché mi hanno detto che è stata effettuata tramite Scanner, cioè utilizzando un’apparecchiatura simile a quella per fare la risonanza, che serve per trovare con precisione dove effettuare l’infiltrazione..
La macchina era così precisa, che al momento della iniezione ho percepito per alcuni secondi un dolore fortissimo alla spina dorsale.
Per alcuni giorni sono rimasto un po’ intontito nei movimenti della vita, dopodiché ho iniziato ad avere dei forti formicolii con impressione di calore ad entrambi i piedi, anche quello destro che in precedenza non mi aveva mai dato fastidio.
Da metà di Luglio e per circa un mese sono dovuto tornare altre volte dal medico di base, prima per farmi prescrivere e dopo per farmi cambiare gli antidolorifici perché quelli precedenti risultavano inefficaci (tutte le volte 40 DN).
Verso la fine di Agosto avendo in continuazione formicolii alle dita e bruciore sotto la pianta di entrambi i piedi, sono tornato per l’ennesima volta dal medico il quale mi ha suggerito di provare a fare delle terapie alternative ( del tipo riabilitative) consistenti nel riscaldamento della colonna vertebrale tramite lampade, con successive piccole scariche elettriche e per terminare anche dei massaggi.
Ne ho fatte 12 a 30 DN l’una (totale 360 DN), + 50 DN per la visita iniziale obbligatoria effettuata da un ortopedico che ha preparato la scheda della terapia.
Non sono in grado di quantificare l’entità precisa di quanto speso per i medicinali a partire dai primi mesi dell’anno, cioè da quando ho avuto i primi problemi alla schiena (fine febbraio), ma sono sicuramente spese rilevanti in quanto il dottore di base mi ha cambiato la cura numerose volte.
Mi ricordo comunque delle somme abbastanza rilevanti per le tre punture di cortisone e per le pastiglie prescrittemi con l’ultima ricetta che costavano più di 80 DN, un costo stratosferico rispetto alla norma.
Comunque per finire, terminate le terapie riabilitative, sono stato per oltre una settimana più male che bene, dopodiché è iniziato un costante miglioramento, tant’è che quando sono tornato in Italia a metà Settembre, stavo praticamente bene e lo sono stato fino ai primi di Novembre.
Dopo purtroppo, probabilmente a causa del cattivo tempo ed umidità, sono gradatamente riapparsi i dolori ed in questo momento sono di nuovo punto ed a capo.
Alcuni giorni fa ho chiesto ad un conoscente italiano che abita e lavora a Sousse, se gentilmente andava alla CNAM per parlare con il signore di mia conoscenza, e chiedere se la mia situazione era stata regolarizzata e se aveva dato seguito al rimborso di alcune spese, come mi aveva più volte assicurato.
Proprio quel giorno non era presente (oppure non si è fatto trovare) tant’è che il mio amico ha parlato con una sua collaboratrice che gli ha detto che i miei dati non erano stati ancora inseriti, e che comunque avevo diritto al rimborso di 200 DN, come nei prossimi anni, a meno ché non opti per la presa in carico totale in ospedale pubblico.
Probabilmente se avessi avuto l’opportunità di conoscere prima alcune norme, ma più che altro se avessi avuto l’assistenza di qualche Associazione specializzata in materia, che poteva controllare il corretto comportamento dei dipendenti della CNAM e degli operatori professionali (cliniche, medici, specialisti,ect), probabilmente non mi sarei trovato in queste situazioni e non avrei sostenuto delle spese così rilevanti, perché, come già accennato nel messaggio del 18 Novembre, sul sito della CNAM esistono dei tariffari che riportano dei compensi nettamente inferiori a quelli da me corrisposti.
FINE.
Praticamente non ho il morale sotto i tacchi (com’è il modo di dire), bensì in Australia, cioè dall’altra parte del mondo.
Sono esterefatto x la tua Odissea cosi' negativa oltreche'. Costosa. Posso solo augurarti prima cosa la tua salute migliori seconda Tu riesca a risolvere se non tutto ma in parte il Calvario con la CNAM...
Angiolo, spiace davvero constatare in che razza di matassa e sorte di dolori e delusioni tu ti sia ritrovato. Ora, non vorrei rincarare la dose ma.... lo dico anche proprio per chi si affaccia al foro per valutare sul da farsi (espatrio sí o no, pro e contro, rischi e vantaggi - ecc.ecc...):
Davvero, se la salute non è buona, sul piatto della bilancia andrebbero messi i vantaggi del "restare a casa propria (in patria -o dove si hanno i propri punti di riferimento assodati- rispetto al desiderio di mettere mare e terra fra sé e certi famigliari...) - Forse, a volte, si potrebbe anche cambiare città o regione, mantenendo i vantaggi acquisiti e almeno le certezze di "cose note" e funzionanti.
In quanto a non considerare un rientro, pensando "alla relativa figuraccia con parenti e amici", scusa ma.... allora sulle priorità non ci siamo proprio. Eppoi, scusa, ma forse che la tua salute e il tuo benessere personale dipendono dalle opinioni di simili amici e parenti? E forse che non sarebbe più importante considerare (tu stesso) di avere tu avuto il fegato di provare questa esperienza, eppoi avendo però (o riconoscendoti e concedendoti tu... LA LIBERTÁ di decidere, oltre che di partire, anche di rientrare? La salute è la tua! Le decisioni sono tue! Chi critica soltanto, non ha di meglio da fare?
No, non si possono far dipendere decisioni importanti dal "cosa poi diranno, che vergogna".... Forse che vivere non corrisponde pure a provare, sperimentare, azzeccare o no, e dunque pure a commettere imprudenze e a volte prendendo decisioni che poi non si rivelano essere state ideali? Solo chi non si muove e non fa nulla, crede di avere il diritto di criticare chi invece ha osato provare e tentare altro.
Sì; vivere è anche sbagliare. Perché sono tutte esperienze e non si nasce saputi. Eppoi non è neppure uno sbaglio; perché se tu non ti fossi azzardato a venire qui, sempre ti sarebbe rimasto il tarlo del "forse sarebbe stato meglio andare in Tunisia".
Riguardo alla macchina importata dall'Italia, io non me ne intendo, ma altri qui ti potranno dire se magari la puoi addirittura vendere qui e persino guadagnandoci.
Insomma, guarda, la salute va' salvaguardata e messa al primissimo posto della graduatoria di ciò che conta e, anzi, che è imprescindibile. Oltretutto, lo stress medesimo potrebbe incidere molto sulle tue dolorose "disfunzioni motorie e dintorni" (colonna ecc.) perché il corpo dice la sua e se necessario pure grida ... quando non si ascolta, dentro di sé, cosa davvero conti e cosa sia il caso di fare.
Pensaci. Pensaci con serenità e tranquillità. E non farti condizionare appunto da simili cose tipo "il che diranno".
Sai, è sempre facile stare a casa in poltrona con il dito puntato e la lingua in movimento contro chi invece ha osato alzarsi in piedi e infilare la porta. Lascia perdere le reazioni (reali o supposte) e pensa bene a te stesso. Tocca a ognuno di noi essere l'amico/a migliore di sé stessi ! ...
Eh sí, caro Mauro Biazzi, (anche per il mio commento a Sersé ... )non si tratta di pessimismo bensí di duro, puro e crudo realismo ... Le esperienze insegnano ... sia a remare, che a tirare i remi in barca . (Per me, l'onore della persona risiede nella sua facoltà di saper essere profondamente sincera e onesta con sé stessa innanzitutto. Premessa per essere leali e sentirsi in armonia e fiduciosi a prescindere da tutti gli altri possibili "venti e tempeste").
C'è un detto/proverbio (in tedesco) che dice più o meno cosí:
Quando parti con una valigia o due, al tuo ritorno avrai almeno un baule di esperienze da raccontare, ma pure un sacco di cose che non prevedevi e che preferiresti non aver da raccontare. Sono però quelle il tuo tesoro, per averne tu imparato il valore.
Buona giornata a tutti !
P.S. Appena chiuso questo post, mi è venuta un'idea che forse potrebbe essere buona -stando ad Angiolo semmai valutarla e decidere...- : Dici che tu venivi qui specialmente per il caldo perché ti fa bene. Io credo che al sud vi sono ancora gruppi di persone autoctone che si curano con i loro metodi tradizionali. Persone oltretutto non ancora intaccate dal verme della codizia. Magari a Douz o in qualche zona del sud dove non ti troveresti solo e pure potendo, chissá, sperimentare qualche soluzione alternativa anche per i tuoi mali.
Insomma, in alternativa a un rientro in patria, ci potrebbe essere l'estremo opposto: spingerti oltre, avventurandoti davvero in qualcosa che potrebbe darti soddisfazione e serenità.
D'accordo con te Lavinia.. Ma sai che a volte tendo a fare buona santa ironia... e cerco di vedere Quasi sempre.. Quando possibile... Il Bicchiere mezzo Pieno. Non Lezzo Vuoto
Come pausa divertente, carina e rilassante...
NON e' del tutto
perche' SALUTARE:
httpss://youtu.be/Iq9wM-jQ710
(x copia-incolla)
Francesca, non cancellare please... NON è nessuna pubblicita'...
laviniavirginia ha scritto :
Come pausa divertente, carina e rilassante...
NON e' del tutto
perche' SALUTARE:
httpss://youtu.be/Iq9wM-jQ710
(x copia-incolla)
Francesca, non cancellare please... NON è nessuna pubblicita'...
A me vengono fuori immagini di spanish guitar ma la pagina non si apre su un video specifico, è cosi il link che intendevi pubblicare?
Salve Angiolo,
Mi sono riconosciuto in parte nelle tue, e detto senza esagerazioni, traumatiche esperienze e vicissitudini odierne.
Solo da poco, dopo quasi un anno, ho aperto gli occhi sui rapporti tra me e la variegata compagnia gaudente composta da medici, visite specialistiche, consulti con altri medici, che hanno un denominatore comune: far parte di quel mondo di mezzo in cui sguazzano profittatori, tirapiedi e scrocconi.
Degli esempi emblematici.
Aprile 2019 Vado dal medico generico ( 45 dt) per farmi una ricetta per un antinffiamatorio che mi aveva già prescritto per imiei problemi di artrosi.
Durante la visita gli dico en passant che da un po' di giorni avverto durante i pasti un gusto metallico, ma niente di importante, solo un leggero fastidio. Mi chiede se ho sofferto di problemi digestivi e altre domande sulle mie abitudini alimentari. Nego di aver mai sofferto disturbi digestivi e quindi mi misura la glicemia. Caspita, che scrupoloso penso.
A visita terminata (45 dt) mi prescrive una risonanza magnetica che volendo posso effettuare subito nel laboratorio di diagnostica al piano di sotto.
Io credendo si trattasse di un esame di verificaalla mia patologia vado dove mi ha suggerito.
Da questo punto in poi pare una riscrittura della commedia degli equivoci anni '70, cara a tanti film comici.
Titolo: Merlo che più merlo non si può
Protagonisti principali: il sottoscritto, nella parte dell' ingenuotto che va in città per la prima volta e infilza una troiata dopo l'altra, a tutto beneficio di volponi e volpine
Attori comprimari: un medico che invia il paziente del contado a fare esami per determinare il sesso degli angeli, sempre a spese gonfiate dell'Einstein di turno.
Una graziosa assistente di studio che con una lungimirante occhiata ha già soppesato il quoziente intelletivo di chi le chiedo una risonanza completa allo stomaco per la sua artrosi.
Tralascio la trama e per amor di patria vado subito alla fine. 45 dt per visita medica e 350 dt per RM allo stomaco per aver azzardato a dire di un vago sapore metallico. Per la mia artrosi invece una ricetta scritta in 30 secondi netti.
Giugno 2019. Sempre lo stesso buon medico di base, che deve essere anche un buon padre di famiglia perchè provvede con tutti i mezzi al sostentamento della famiglia, mi invia da un suo amico, Primario di Cardiochirurgia, per una visita per il mio problema di circolazione arteriosa alle gambe.
A controllo effettuato nel suo studio privato (60 dt) mi riferisce l'apoteosi dell'Ovvio. Serve una RM con contrasto. Mi chiede se conosco un laboratorio dove effettuare l'esame e al mio diniego mi scrive una presentazione ad un Centro Diagnostico.
A questo punto questa storia dei pizzini che devo consegnare agli amici degli amici comincia a darmi dei sospetti.
Mi informo del costo da una clinica di Sousse, 450 dt perchè con il contrasto. Adesso ho perlomeno un punto di riferimento.
Mi presento al centro con il "pizzino" e chiedo la disponibilità e il costo dell'esame e la volpina dell'accettazione senza arrossire sentenzia: 450 dt e 150 dt per i flaconi del contrasto che avrei dovuto acquistare io nella vicina farmacia.
Stavolta il merlo è sbiancato ed è diventato un'aquila assetata di sangue.
Le dico chiaro e tondo che è meglio allora che mi rivolga a Sousse e facendole capire che avevo capito che si giocava a rubamazzetto con i miei soldi e alla mia inaspettata reazione chiede di andare a parlare con qualcuno in comando.
Ritorna con un sorriso smagliante e mi riferisce che la spesa era "solo" di 450 dt e il richiesto costo del liquido di contrasto era stata solo una mia impressione.
Capito, caro Angiolo?
Non siamo stati i primi e di sicuro non saremo gli ultimi.
In questi giorni contatterò un amico giornalista tunisino e chiederò che tasti il terreno per te e me e vedremo se possiamo uscire a riveder le stelle da queste pastoie burocratiche
Stammi bene
Glauco
Francesca / per Spanish Guitar :
Inserire su Google e súbito nella línea sotto (nelle proposte-opzioni per aprire) appare la stessa cosa ma IN BLU. Ed è cliccando sopra il blu che si puo' piu' aprire il video
Glauco & Angiolo,
associatevi e mettetevi alla ricerca di qualche buon sciamano o curandero nelle tribu ...
No, dico sul serio !
laviniavirginia ha scritto :Angiolo, spiace davvero constatare in che razza di matassa e sorte di dolori e delusioni tu ti sia ritrovato. Ora, non vorrei rincarare la dose ma.... lo dico anche proprio per chi si affaccia al foro per valutare sul da farsi (espatrio sí o no, pro e contro, rischi e vantaggi - ecc.ecc..
Buonasera a tutti.
Prima di commentare alcune argomentazioni espresse da Laviniavirginia nel messaggio che ho riportato in stralcio, VORREI CHIARIRE (anche se non si dovrebbe scrivere in maiuscolo, questa volta mi serve per evidenziare), ripeto, vorrei chiarire a tutti, che quando ho scritto i precedenti messaggi, il mio intento non era quello di mettere in evidenza i problemi personali (sia fisici che pecuniari) riscontrati in Tunisia in questi mesi, bensì, rimanendo nell’argomento di discussione, evidenziare alcune delle problematiche che un espatriato si può trovare di fronte, quando da solo e non parlando perfettamente la lingua, si trova a dover far fronte ad una masnada di disonesti, appartenenti al settore della Sanità Tunisina.
A partire dal 2014, io ho trascorso molti periodi di vacanze in Tunisia, generalmente tre mesi in primavera e tre in autunno, e quindi non sono un novellino e so che quando ho a che fare con il macellaio, il barbiere, l’idraulico, l’antennista ect, oppure quando vado ai mercati rionali, od in qualsiasi altro negozietto, mi viene richiesta una somma (più o meno rilevante) maggiore di quella che viene richiesta ai tunisini.
Però in questo caso lo sai e sei preparato eventualmente a contrattare, e comunque si tratta di piccole somme , e quello che è più importate ti vengano richieste da persone non certo agiate, e quindi lasci perdere volentieri.
Quello che mi ha veramente disturbato è che questo ladrocinio, sia diretto, che indiretto (tramite visite o esami inutili), venga messo in atto da professionisti, da cliniche, da centri di riabilitazione, ect, perché in questo caso ti senti impotente, e più che altro in una posizione di debolezza, visto che si tratta della tua salute.
Proprio mentre sto scrivendo ho avuto l’opportunità di leggere il messaggio di glauco2013. Leggetelo anche voi e capirete come sarebbe importante avere alle spalle un’organizzazione legalizzata (solito Patronato, non mi viene altre idee) che in presenza di certi soprusi, prende e va a conferire con il Direttore della CNAM locale o di Uffici più in alto, denunciando il tutto. Penso che anche se non immediatamente, in breve tempo le dose cambierebbero.
Forse la mia è solo un’utopia, ma mi piace pensare di no.
Prima di trattare alcune argomentazioni di laviniavirginia, voglio ringraziare mauro biazzi per gli auguri di un miglioramento della mia salute. Purtroppo Mauro non è così semplice, perché anche in Italia ci sono un’infinità di problemi. Infatti ho già passato due diverse visite private da dei Neurochirurghi, e ti posso assicurare che anche questi non hanno fatto il giuramento di Ippocrate.
Il grosso del problema caro Mauro, è che sfortunatamente in Tunisia l’artrosi ( anche degenerativa) non viene considerata tra le 24 malattie croniche, mentre rientrano in questa categoria: disturbi urinari, glaucoma e qualche altra patologia minore. Pura sfortuna.
Passiamo a laviniavirginia.
Quando affermi che << se la salute non è buona, sul piatto della bilancia andrebbero messi i vantaggi del "restare a casa propria”>>, capisco che purtroppo ti deve essere sfuggito un passaggio del mio messaggio del 18 Novembre, e precisamente “Lo strano è che negli anni precedenti, quando in Italia avevo avuto dolori simili (non così forti però), era bastato un solo ciclo di cure, o al massimo un pò di cortisone, per risolvere il problema”.
Questo per dire che quando sono partito a metà Novembre 2018 per prendere la residenza per la Tunisia, non avevo mai avuto a che fare con i grossi problemi che poi sono sorti nei primi mesi del 2019, e nemmeno potevo prevederli.
Basta dire che da marzo a maggio 2018 sono stato in vacanza a Tantana, a pochi chilometri da Sousse, e sono stato benissimo in salute, l’unica cosa che non andava era una sistemazione non soddisfacente.
E’ chiaro che se prima di partire mi fossero state diagnosticate due discopatie lombo-sacrali con relativa ernia, non mi sarei mosso e mi sarei curato per bene in Italia, anche se non mi sarei operato, perché a parte i neurochirurghi che vogliono operare per forza, altri specialisti consigliano un’operazione solo al momento estremo, cioè quando uno non si muove quasi più dal dolore, perché mi hanno spiegato che se uno si opera abbastanza giovane sicuramente risolve il problema per alcuni anni, ma dopo se con la vecchiaia il problema si ripresenta allo stesso nodello della colonna, oppure in uno adiacente, non è più possibile fare nessun intervento.
Per ciò che riguarda cambiare città o regione, ribadisco che, visto tutti i miei acciacchi, cerco di passare più tempo possibile in una zona più calda o temperata rispetto a quella in cui abito.
Il fatto di andare caso mai a risiedere nel Sud italia, visto i cataclismi che stanno capitando in questi periodi in tutta Italia, sud compreso, non mi sembra una buona idea.
Comunque ripeto che, se io non fossi legato dalla presenza di un piccolo cane che non può fare lunghi spostamenti, in questo momento sarei alle Isole Canarie, dove si può andare al mare tutto l’anno, e dove, essendo territorio spagnolo, uno ha l’assistenza medica come in Italia.
Un cordiale saluto e comunque un ringraziamento a tutti coloro che sono riusciti a leggere i miei precedenti messaggi.
Angiolo
laviniavirginia ha scritto :Glauco & Angiolo,
associatevi e mettetevi alla ricerca di qualche buon sciamano o curandero nelle tribu ...
No, dico sul serio !
Grazie laviniavirginia.
non ho il piacere di sapere la tua età, sinceramente non mi interessa, e poi ad una donna è scortesia chiedere.
Comunque, se quando arriverai alla soglia dei 70 anni, avrai anche tu la sfortuna di avere qualche grosso problema di salute ( sai nella vita non si può sapere il futuro), contatta me e Glauco, perché se nel frattempo riusciamo a trovare un buon sciamano, possiamo darti il suo indirizzo.
Buona serata
Cara Lavinia,
Ho passato mezza vita lavorativa in Africa subsahariana dove non ci sono gli sciamani dei pellirossa come suggerisci, ma i maribut, i cosidetti stregoni.
Li ho già contattati a suo tempo ma al posto dei cfa volevano dollari americani, senza peraltro garantire il risultato.
Certo-certo, so benissimo che lo sciamanismo in senso stretto era o sarebbe tipico dei pellerossa. Ma come tecnica, a parte che la si trova per esempio anche in vari paesi del Sudamerica e America Latina, ha basi anche simili e seppure sotto altre denominazioni. In altri dettagli non volevo entrare e ora ancor meno. Eppoi andarci cosí, da fuori, non è di certo come vivere in un posto stabilmente e venire a conoscenza di qualcuno in base ad esperienze positive di altri. Come sempre e ovunque, le precauzioni ci vogliono. Comunque sia, per carità, come non detto.... (Non a caso avevo nominato Douz e sapendo di una persona che l'aiuto lo aveva trovato, ma di certo non da un marabú. Mo' però che ognuno qui cerchi pure la sua strada).
Ad Angiolo neppure vorrei rispondere, visto il tono ironico supponente e il commento sgarbato, oltre che fuori luogo. Spesse volte constato che davvero il mio tempo su questo foro è assolutamente sprecato. Avevo inteso essere utile, rispondendo stamattina alla sua esposizione. Era per empatia e comprensione, ma eccoti il veleno che forse, chissà, è proprio quello che gli esubera da chissà dove. (Francamente- proprio da lui non me lo aspettavo).
Ebbene, sono io stessa vicina ai 70 e affetta da una malattia cronica sin dalla gioventú (che ha lasciato parecchie conseguenze a livello organico), inoltre sono pur sempre stata professionalmente attiva nel campo medico e mio marito (deceduto purtroppo da decenni) -medico chirurgo eppoi specializzatosi in tutt'altra direzione medica- lo era appunto in un settore della medicina che preferisco non dare in pasto, visto il malanimo con cui mi si legge. Ma, soprattutto, è data la mia esperienza sulla mia, di pelle che so come cavarmela senza dover dipendere tanto da medici e medicine. Il fatto è che quando si è malati da decenni si è forse capito (nel mio caso è stato cosí) che si possono fare tante cose in proprio -sia come prevenzione che come sistemi atti a lenire e, spesso, anche a sanare-. Per esempio, ho pure io episodi di dolorosissima artrite (meno in questi ultimi anni, rispetto a quando ero ben piú giovane), ma di certo qui "non mi sprecherò" per indicare con quali sistemi e metodi si possono tenere sotto controllo queste affezioni e diminuirne le incidenze. Guarire, o almeno migliorare, mantenere una buona mobilità implicano senso di responsabilità, impegno e lavoro in proprio. Quello che la maggior parte delle persone non intende considerare, è che quando ci si ammala si ha da divenire protagonisti in primis, ossia proattivamente, del proprio percorso di paziente ... in ricerca di guarigione o di miglioramento il più possibilmente evitando tutto ciò che genera quelle che sono poi le malattie iatrogene (spesso peggiori della patologia iniziale).
Scusate, ma ora mi limito dunque ad augurare ... Buona peregrinazione e, ad ogni modo, migliori esperienze ...
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