Non per demoralizzare, ma occorre essere realisti. Soprattutto per chi, apparentemente, ha da offrire una competenza normale che qui è ampiamente disponibile (e poi occorrerebbe conoscere l'arabo, oltre che il francese) e che non vuole più utilizzare, oppure, stanco del proprio lavoro, vorrebbe reinventarsi in settori e attività delle quali, apparentemente, non ha alcuna esperienza (ma anche se ne avesse non farebbe moltissima differenza).
Come scritto più volte, la Tunisia non è un paese dove venire a cercare lavoro.
Soprattutto da dipendente.
Con oltre 800 mila disoccupati diplomati (superiori o università) e un tasso globale ufficiale di disoccupazione del 15%, la regola è che il lavoro va prima ai tunisini.
Le imprese che vogliono impiegare (legalmente) uno straniero devono chiedere il permesso al ministero del lavoro e DIMOSTRARE che la competenza che si vuole importare non è presente in Tunisia. Fuori da questi casi, non hanno alcun interesse a non assumere tunisini.
Le imprese "straniere", possono assumere un numero minimo di quadri dirigenti stranieri senza chiedere il permesso. Per il resto gli impiegati devono essere tunisini.
Difatti qui si viene da imprenditori.
Proprio perché la mano d'opera, anche qualificata e impiegatizia è molto economica rispetto all'Europa.
Nel turismo i tunisini sono bravissimi e costano poco.
Animatori (che parlano correntemente 5/6 lingue) ce ne sono a frotte.
Personale di contatto idem.
È rarissimo trovare stranieri. E quando si trovano spesso non sono assunti regolarmente. Ai livelli più alti (direttore d'hotel) devi avere la tua bella esperienza da offrire e sempre chi ti assume deve ottenere il permesso.
Tutte le attività rivolte al mercato interno sono riservate ai tunisini.
Alcune sono anche border line (vedi affitto appartamenti estivi che formalmente è vietato). Agenzie immobiliari ve ne sono ogni 300 metri. E sono regolamentate: oltre al socio tunisino al 51% che sia anche amministratore, occorre ottenere l'autorizzazione (legata ad avere un determinato livello di scolarizzazione e una adeguata pregressa e dimostrabile esperienza in campo - ad esempio come dipendente) e occorre un deposito di garanzia (verso i clienti) abbastanza importante (mi pare100.000 DT).
Si può prendere un'attività in gerenza; ma anche qui occorre versare l'avviamento e pagare un affitto; Serve quindi un ragionevole capitale per iniziare.
Totale: sì a imprenditori che danno alcuni, decine, centinaia o migliaia di posti di lavoro.
Sì, se hai un attività o servizio (non tutti) rivolto al mercato estero e che puoi svolgere in autonomia da remoto oppure con qualche collaboratore assunto localmente.
Sì se sei pensionato o dotato di una rendita vitalizia.
Detto questo, prova a cercare in rete cose tipo "work in tunisia": vedi che qualcosa trovi (ma, come detto, quando vai a ben vedere, molti sono riservati a tunisini: ad es: bit.ly/3hbFLML); devi poi registrarti nei vari siti di annunci di lavoro e, se corrispondi a qualcuno dei profili ricercati manda la tua application; la botta di fortuna può anche capitare, ma, ripeto ancora una volta, la Tunisia non è il regno Unito, la Germania, o l'Olanda. E neppure la Spagna o la Grecia, dove puoi liberamente andare e, se sei sei capace e intraprendente, magari un lavoro, anche nel settore turistico o affine, riesci a trovarlo.
Del resto sono i tunisini che vengono in Europa a cercare lavoro, non il contrario:
en.wikipedia.org/wiki/Tunisian_diaspora