Ciao Ines, hai voglia di raccontarci un po' di te e dei motivi che ti hanno portata a Auckland in Nuova Zelanda?
Ciao a tutti! Quando ero in Italia vivevo a Genova, avevo comprato casa da qualche anno e avevo quel famoso posto fisso che per molti è un miraggio. Insomma stavo bene, non ero una vittima della crisi, non sono scappata all'estero perché in Italia non riuscissi ad arrivare a fine mese. Nonostante ciò mi mancava qualcosa dentro, non ero felice, volevo inseguire i miei sogni invece che fare quello che era giusto fare. Mi è sempre piaciuto viaggiare, sognavo Londra, però mi sentivo inchiodata alle mie responsabilità, legata al mutuo da pagare. In una vacanza a Fuerteventura ho conosciuto un sacco di ragazzi che nonostante avessero una storia simile alla mia, avevano trovato il modo di rompere quelle “catene” e andare dove volevano, a fare quello che volevano. Li ho ammirati, invidiati. E dopo un anno mi sono detta: se lo hanno fatto loro, lo posso fare anche io! Ho pensato a lungo a cosa mi sarebbe piaciuto fare. Lavorare e viaggiare? Crociere! Ma se non hai competenze specifiche, per aver un buono stipendio in quell'ambiente, ti serve la padronanza dell'inglese. Così ho deciso di partire per impararlo meglio. Ho sentito dell'esistenza dei Working Holiday Visa per l'Australia e la Nuova Zelanda, ed essendo al limite di età (30 anni), ho fatto il visto per entrambi i paesi, mi sono licenziata, ho dato in affitto il mio appartamento e sono partita! Il tutto nel giro di qualche mese, senza stare a pensarci troppo. In realtà volevo andare in Australia, consapevole degli stipendi più alti in questo paese, ho pensato di fare tappa in NZ per migliorare l'inglese e avere maggiori possibilità in Australia. Della NZ non sapevo nulla! Non rientrava nei miei sogni, non avevo mai nutrito curiosità nei confronti di questa destinazione, non ho neppure mai visto “Il signore degli Anelli”. Eppure sono ancora qua, ho rinunciato al visto per l'Australia e sinceramente spero di poter avere un futuro in questo paese.
Sei l'autrice del blog “
Viaggi dentro e fuori dalla testa”, quand'è che hai cominciato a scriverlo e qual'è il motivo principale che ti ha spinta a farlo?
Ho iniziato a scrivere appena ho deciso di partire. Il blog mi aiutava a riordinare quell'infinità di pensieri che mi giravano per la testa, senza sosta, di notte e di giorno. Stavo facendo una cosa grossa, mollare tutto e ripartire da zero in un nuovo paese, che non conoscevo, da sola, parlando un'altra lingua, cambiando tipo di lavoro. Non avevo idea di cosa mi aspettasse, di cosa potessi o volessi fare, insomma hai presente un salto nel buio?
Ho passato alcuni mesi attaccata al computer, cercando informazioni per organizzare il mio viaggio, il volo, avere un'idea di come cercare lavoro, fare un corso di inglese, trovare un alloggio. E mentre cercavo, scrivevo! Volevo che il mio blog fosse uno strumento utile per chi stava considerando l'idea di partire, come me. Utile a livello pratico, ma anche a livello emotivo. Perché so che i miei lettori si dividono in due categorie: quelli che stanno per partire e quelli che non trovano la forza per farlo. Sono questi ultimi che vorrei ispirare! Sono una come tante, se sono riuscita io a mollare tutto e ad assecondare i miei desideri, lo può fare chiunque.
Il blog ti è stato utile per entrare in contatto con altri expat bloggers e fare nuove amicizie?
Ho conosciuto qualcuno dei miei lettori che è venuto qua ad Auckland. Ma non sono la massima esponente del partito “italiani che stanno tra italiani”. Se volevo stare con gli italiani, rimanevo in Italia! Sono restia ai contatti con i compatrioti soprattutto per la questione dell'inglese, che se non lo parli, non lo impari! Attraverso il mio blog, piuttosto, sono entrata a far parte di una community di Facebook che si chiama “Donne che emigrano all'estero”, siamo una trentina di donne italiane, sparse per il mondo, che giornalmente raccontano le proprie esperienze nel paese ospitante. E' molto bello e stimolante, sia l'esperienza del lettore, che quella da scrittore!
Da dove nasce il titolo del tuo blog?
Sicuramente dalla miriade di pensieri che avevo in testa prima di partire. Viaggi dentro e fuori dalla testa, perché avrei parlato dei miei “viaggi mentali”, emozioni, aspettative, ma anche viaggi reali, quindi fuori dalla testa.
Quali sono gli steps da seguire per l'ottenimento del visto per la Nuova Zelanda?
Dipende di che visto stiamo parlando! C'è il visto turistico, che si attiva appena si entra nel paese (di solito non serve richiederlo). C'è lo student visa, per chi vuole studiare qua (corsi di inglese, corsi professionali, università… attenzione ai prezzi, che per i non residenti sono esorbitanti), c'è il work visa che si ottiene con un'offerta di lavoro da parte di un datore NZ, ci sono i visa per gli imprenditori, quelli per persone qualificate che rientrano nelle liste delle professioni richieste. Insomma ognuno ha un caso diverso e bisogna sempre far riferimento al sito dell'immigrazione (immigration.govt.nz).
Io sono arrivata qua con il Working Holiday Visa, che è quello che utilizzano i giovani tra i 18 e i 30 anni. Con questo visto si può stare in NZ per un anno, lavorare, viaggiare, insomma vivere. Il visto si richiede online sempre sul sito dell'immigrazione (immigration.govt.nz) e si riceve via email a distanza di poco tempo. Non servono particolari documenti a parte il passaporto e un carta di credito. Sul mio blog ne parlo nel dettaglio.
Quali sono i luoghi di interesse che ci consigli di visitare a Auckland e dintorni?
Se venite in NZ in vacanza, non perdete troppo tempo nel centro di Auckland. Auckland va bene per viverci, perché essendo la città più grande offre maggiori opportunità a livello di studio, lavoro e divertimento. Se venite in NZ dovete viaggiare, esplorare. Paesaggi incantati e incontaminati, viste mozzafiato, spiagge selvagge, parchi, riserve naturali, foreste, cascate, vulcani, isole, colline verdissime, ma anche terre aride bruciate da sole. Il centro di Auckland si chiama CBD ed è la zona con le strade degli uffici, dei negozi, dei palazzoni. Un giro veloce in Queen Street, una passeggiata in Karangahape road (meglio nota come K Road, la via più eccentrica del centro), un salto al porto, magari per cenare in un ristorante chic. La Sky Tower è più bella di notte, tutta illuminata di colori diversi in base all'occasione. Le solite tappe turistiche sono Mt Eden (cratere di un vulcano inattivo) e il parco One Tree Hill con le sue pecorelle da fotografare, perché ovviamente se si pensa alla NZ si pensa alle pecore! Per una passeggiata in spiaggia Takapuna, Devonport e Mission Bay, che sono dotate di strada con bar, ristoranti e negozi. Per vedere delle spiagge belle sul serio occorre andare nella zona West (ad esempio Piha e Muriwai Beach), oppure nel North Shore (Long Bay, Orewa). In generale, più vi allontanate dal centro di Auckland e più ci saranno cose bellissime da vedere. Auckland ha ben poco di Nuova Zelanda, bisogna spostarsi nelle zone rurali per capire l'essenza di questo paese.
Qual è il modo migliore per cercare alloggio a Auckland: consultare siti immobiliari on-line, annunci sui quotidiani oppure agenzie immobiliari?
Lo strumento più utile è sempre internet. Il sito che si usa maggiormente è trademe.co.nz sia per gli appartamenti che per le stanze. Le stanze di solito sono gestite dai privati e la maggior parte delle case è in mano alle agenzie, che ovviamente vogliono la loro provvigione!
Per affittare un alloggio, sono richiesti dei documenti in particolare?
Le referenze sono molto richieste qua. Sia per affittare casa, che per cercare lavoro. I pagamenti si effettuano sempre tramite banca, quindi è indispensabile avere un conto in NZ. Letting fee è la quota da dare all'agenzia immobiliare, bond è la caparra, di solito si paga in anticipo anche qualche settimana di affitto. Già perché qua gli affitti (ma anche gli stipendi) sono settimanali. Quindi se vedete un annuncio che dice che l'affitto è di 500$ non si riferisce al mese, ma a settimana! Non credo che servano documenti particolari.
Ci potresti consigliare dei siti on-line o degli uffici per il lavoro a Auckland?
trademe.co.nz e seek.co.nz sono sicuramente i migliori. Le agenzie interinali pubblicano continuamente annunci su questi portali. Poi c'è tutta una serie di siti più o meno seri, con più o meno offerte di lavoro in base a quello che si cerca. Se si cerca nell'hospitality, nell'edilizia, nel commercio, nelle farm ecc. Sul mio blog avevo raccolto tutti i link utili per trovare lavoro, ma ripeto che Seek e Trademe sono i migliori. (menteviaggi.blogspot.co.uk/2013/06/cercare-casa-e-lavoro-online.html))
Trasferirsi all'estero è un'esperienza che arricchisce ma comporta anche difficoltà, come descriveresti i diversi aspetti della tua esperienza?
Se ho deciso di rimanere all'estero, significa che nonostante le difficoltà vivo comunque meglio. All'inizio il problema più grosso è stato l'inglese. Nonostante avessi fatto il liceo linguistico, non ero preparata a conversazioni elaborate, ma neppure a cose basilari perché questi kiwi hanno il loro accento, il loro slang e non capivo molto. Questo mi ha penalizzato un po' nel lavoro all'inizio, nella ricerca della casa (chi la vuole una coinquilina che non capisce quello che dici?). Non capire quello che ti dicono o non poter rispondere perché il tuo vocabolario non è abbastanza ricco, sono due situazioni estremamente frustranti. Alcune persone ti aiutano, si sforzano di parlare in un modo più semplice, altri invece ripetono la stessa frase con le stesse parole, come se tu fossi sordo e non straniero.
Un'altra difficoltà è il cibo. Per avere prodotti italiani di qualità, bisogna spendere dei gran soldi. Dopo oltre un anno che ero qua, mi è venuta voglia di bresaola. L'ho pagata 100$ al kg e non era neppure buona. Lavorando in un ristorante, di solito mangio li, o pasta o pizza (più pizza, perché la faccio io!). Fuori dal lavoro, ho preso la brutta abitudine di mangiare fuori. Principalmente fast food (hamburger) oppure indiano, messicano, pies (che sono delle tortine salate con ripieno di carne, so yum!). I kiwi sono pigri e non cucinano, loro vanno avanti a take away, ossia cibo d'asporto. Per lo più cibo asiatico (cinese, thailandese, koreano, giapponese), ma in realtà si trova di tutto, da ogni angolo del mondo, tranne che dalla NZ, perché questo popolo pare non abbia una cucina tradizionale da proporre nei ristoranti! (a parte le PIES e il FISH AND CHIPS)
Ultimo tasto dolente: le case! I prezzi degli affitti ad Auckland sono esorbitanti e a meno che non si disponga di un bello stipendio, è praticamente impossibile abitare da soli. E anche i prezzi delle stanze sono parecchio alti, se si vuole vivere in un bel posto o almeno in una bella casa. Io ho scelto di accontentarmi di una casa non molto bella, in cui abitiamo in 5, non spendo tanto e sono in una bellissima zona, a 10 minuti a piedi dalla spiaggia e dal mio lavoro. Però ragazzi, la casa puzza di muffa! Ma almeno risparmio qualche soldino, che posso spendere per altre attività. Non si può avere tutto dalla vita, ma al momento sono felicissima di quello che ho, di come vivo, di come questo paese mi stia cambiando, perché si, la NZ mi sta cambiando profondamente! E' un altro vivere, senza ritmi frenetici, senza stress. Da questa parte del mondo la gente vede le cose positive della vita, non si lamenta delle cose negative come succede in Italia. E se c'è un problema, lo si affronta con serenità, perché tanto lo sappiamo che tutte le cose si risolvono.
Basandoti sulla tua esperienza, ti senti di dare qualche consiglio alle persone che stanno per affrontare un trasferimento in un Paese straniero?
Innanzitutto assicuratevi di aver una buona conoscenza della lingua parlata nel paese in cui volete trasferirvi. Se non siete ferrati in materia, fate dei corsi in Italia prima di partire e ulteriori corsi arrivati a destinazione. Informatevi su come funzionano le cose in quel paese, prima di tutto sui siti governativi, in secondo luogo su forum e blog di connazionali emigrati prima di voi. Meglio avere un budget emergenze, nel caso abbiate problemi a trovare lavoro. A proposito del lavoro, assicuratevi che ci sia una buona richiesta per la vostra professione.
Non mi dilungo perché andare a vivere all'estero sembra un gesto da leoni, ma in realtà è poco più che cambiare città. Se volete partire, fatelo e basta! Non raccontatevi scuse, smettetela di lamentarvi e partite! Quella di venire in NZ è una delle scelte migliori che abbia mai fatto nella mia vita!