
La Nuova Zelanda sta attualmente affrontando una carenza di manodopera e ci vorrà del tempo prima che le riforme dei programmi di istruzione e formazione abbiano un impatto positivo. In risposta, il governo sta attuando nuove riforme sui visti per attrarre lavoratori qualificati. Questa mossa è considerata un potenziale motore di crescita. Quali saranno i vantaggi di questi cambiamenti per gli investitori e i lavoratori stranieri?
Potenziamento del programma di visti per investitori
Il governo neozelandese sta rivedendo il suo visto per investitori per attrarre investitori stranieri più facoltosi, ponendo l'accento sulla semplicità e la flessibilità. A partire dal 1° aprile, il programma introdurrà due categorie di investimento. La categoria “Crescita” è rivolta agli investitori interessati a settori con un elevato potenziale di crescita, che richiedono un investimento minimo di 5 milioni di dollari neozelandesi (NZD) in tre anni. La categoria “Bilanciata”, che richiede il doppio dell'investimento in cinque anni, offre una gamma più ampia di opzioni di investimento, tra cui obbligazioni e beni immobiliari.
Requisiti di residenza semplificati
Il governo neozelandese ha semplificato i requisiti di residenza per le nuove categorie di visti per investitori. I titolari del visto Crescita (Grow visa) devono risiedere sul territorio nazionale solo per 21 giorni durante l'intero periodo di investimento, per mantenere il loro status. Per i titolari di visti Balanced, il requisito si estende a 105 giorni. Investimenti più consistenti possono qualificarsi per durate di residenza ridotte: 91, 77 o 63 giorni per investimenti di almeno 11, 12 o 13 milioni di NZD, rispettivamente.
Inoltre, il termine iniziale per l'investimento è fissato a sei mesi dall'approvazione del visto. Gli investitori che incontrano difficoltà possono ricevere una proroga di sei mesi, a condizione che possano dimostrare di fare tutto il possibile per finalizzare il loro investimento. Questa flessibilità mira ad assecondare le difficoltà degli investitori, incoraggiando nel contempo investimenti esteri significativi.
Aggiornamento delle norme sui visti di lavoro
A marzo sono entrate in vigore modifiche significative sul visto di lavoro per i datori di lavoro accreditati (Accredited Employer Work Visa, AEWV). A partire dal 10 marzo, le soglie salariali fisse sono state eliminate, ad eccezione del requisito del salario minimo, che aumenterà da 23,15 NZD a 23,50 NZD all'ora a partire dal 1° aprile. Inoltre, dal 10 marzo in poi, i datori di lavoro non sono più tenuti a corrispondere lo stipendio medio ai lavoratori stranieri titolari di un AEWV o di uno Specific Purpose Work Visa (SPWV). Ma devono continuare a pagare questi lavoratori alla stessa tariffa dei dipendenti locali. I lavoratori migranti che attualmente sono in possesso di un AEWV devono essere pagati in base ai termini esistenti dei loro contratti di lavoro.
Altri cambiamenti nelle politiche sui visti in vigore dal 10 marzo
Dal 10 marzo, la Nuova Zelanda ha ridotto l'esperienza professionale obbligatoria per i professionisti stranieri da tre a due anni. Questo cambiamento rientra nelle iniziative in corso per prevenire lo sfruttamento dei lavoratori stranieri. Inoltre, gli espatriati meno qualificati in possesso di un visto di lavoro emesso da un datore di lavoro accreditato (Accredited Employer Work Visa, AEWV) beneficiano ora di un visto di tre anni, che corrisponde alla durata massima consentita in base a uno o più contratti di lavoro. Questa modifica interessa coloro che sono classificati ai livelli 4 e 5 della Standard Classification of Occupations (ANZSCO) australiana e neozelandese, che è attualmente in fase di graduale eliminazione a favore della National Occupation List (NOL), un sistema in uso esclusivamente in Nuova Zelanda.
Alcune professioni, come cuochi, toelettatori di animali domestici e assistenti all'infanzia, sono state riclassificate dal livello 4 o 5 al livello 3 nell'ANZSCO per garantire che non siano svantaggiate dalla transizione alla NOL.
Riduzione dei tempi di elaborazione dei visti
Il governo neozelandese sta lavorando attivamente per ridurre i tempi di elaborazione dei visti. Le iniziative avviate nel 2022 hanno già ridotto il tempo medio di elaborazione da 14 giorni lavorativi, nel biennio 2022-2023, a 9 giorni lavorativi nel 2023-2024. Per quest'anno sono previsti ulteriori miglioramenti per aumentare l'efficienza del sistema e ridurre gli errori amministrativi, garantendo che il rilascio dei visti sia sicuro e che le informazioni fornite a chi si trasferisce siano chiare e accurate.
Il governo ha inoltre registrato un aumento sia del tasso di affidabilità (dall'89,2% al 91,6% per i visti di residenza e dall'85,6% al 91,2% per i visti temporanei) sia del tasso di rifiuto dei visti, che attribuisce a un maggiore controllo nella gestione delle domande. Queste riforme hanno lo scopo di aumentare l'attrattiva della Nuova Zelanda per i lavoratori stranieri qualificati.