The World Passenger

L'espatriato del mese
  • The World Passenger
Scritto da Expat.com team il 01 febbraio, 2016
Le mie (dis)avventure ed esperienze di vita in Germania. Tanti consigli per chi vuole imparare il tedesco (e non solo) in modo autonomo. La mia grandissima passione per i viaggi.

Incontriamo Simone, autore di “ The World Passenger”, il blog che abbiamo selezionato per voi nel mese di Febbraio. Via alle presentazioni: chi sei e da dove vieni?


Simone Pollastri all'anagrafe, che diventa Simone Pols online da quando mi sono trasferito all'estero perché al telefono capiscono tutti Polanski, e iniziano a parlarmi in polacco (purtroppo non ho nulla a che fare con il famoso regista).
27 anni appena compiuti, sono originario di Busto Arsizio, troppo vicino a Malpensa per non espatriare.

Qual è il tuo paese d'espatrio e da quanto tempo ti sei trasferito?
Vivo in Germania da 2 anni esatti, più precisamente in Nord-Reno-Vestfalia, nella città di Düsseldorf, non lontano dal confine con il Belgio e con l'Olanda.

Cosa facevi in Italia e di cosa ti occupi attualmente?
Sono espatriato dopo 5 mesi dalla laurea magistrale in Ingegneria Gestionale. In Italia lavoravo a Milano nella funzione logistica di una nota azienda di fashion online.
La voglia di fare un'esperienza all'estero era tanta e una volta trovata la giusta opportunità sono partito per la Germania. Ho iniziato lavorando per una multinazionale olandese in ambito informatico/logistico per poi passare alla gestione di progetti puramente informatici di cui mi occupo tutt'ora.


Spazio al tuo blog “ The World Passenger”, quand'è che hai cominciato a scriverlo e quali sono le principali tematiche di cui ti piace parlare?


La mia avventura con il mondo dei blog inizia nel Gennaio 2015 attraverso il blog “Un Italiano a Düsseldorf” con l'idea di aiutare altri Italiani che come me volessero espatriare o già vivessero in città.
Con il passare del tempo però iniziai a scrivere non solo di Düsseldorf ma anche di Germania, del mio amore per i viaggi e per l'apprendimento delle lingue, assolutamente fondamentali per potersi integrare all'estero con la cultura locale. Ci voleva un nuovo titolo: nel Novembre del 2015 nasce The World Passenger! Non a caso il motto del blog è proprio Viaggia (tanto), Apprendi (le lingue e le culture) e Vivi i Luoghi del Mondo (expat life).

Da dove nasce il titolo del tuo blog?
Innanzitutto approfitto di questa domanda per ringraziare amici e family che ho inondato di sondaggi e di domande per aiutarmi a scegliere il titolo più adeguato.
Perchè The World? Perchè è il posto in cui viviamo, in cui vivi anche tu che stai leggendo questo articolo. E chi più di un espatriato vive nel (e il) mondo?
The Passenger è invece per ricordarmi (e per ricordarti) sempre che a questo mondo siamo solo di passaggio. E come diceva qualcuno: se siamo tutti di passaggio, importa poco quello che prendi, ma importa molto quello che lasci. Come racconto anche sul blog ciò che vorrei lasciare io è una serie di esperienze e di consigli, perchè possano essere d'aiuto o di ispirazione a chi vuole trasferirsi all'estero e intraprendere una scelta di vita importante come questa.

So che sei un appassionato di lingue straniere. Che consigli puoi dare a chi sta per approcciarsi all'apprendimento del tedesco? Tu lo parli bene, sei un autodidatta oppure segui/hai seguito dei corsi?
A Febbraio del 2014 mi trasferivo in Germania conoscendo solo una parola: Hauptbahnhof, che in tedesco significa stazione centrale. Con questa parola, anche se mi fossi perso, in qualche modo sarei riuscito a tornare a casa.
Scherzi a parte, io ho avuto la fortuna di avere un datore di lavoro che mi ha pagato il primo corso di tedesco (A1).
Ho poi proseguito da autodidatta, seguito un corso di B1, continuato da autodidatta e prima di Natale ho terminato di seguire un corso di livello C1.
Il mio tedesco è lontano da essere perfetto ma già dalla primavera scorsa lavoro e partecipo a meeting in tedesco (che ha sostituito l'inglese in molti casi).
Il mio consiglio è di studiare quotidianamente anche solo 15-20 minuti al giorno. Siamo tutti stanchi la sera rientrati dal lavoro, ma riuscire a ritagliare uno spazio per la lingua è fondamentale. Iscriverti a un corso e frequentare 2 volte a settimana non basta se poi non pratichi la lingua con costanza.
Sul blog sto scrivendo una serie di 10+ articoli sull'argomento, ma se dovessi riassumere tutto in una riga direi: immergiti nella lingua il più possibile. Inizia oggi e dalle piccole cose, come impostare il tuo telefono in tedesco…. Fatto?

Ti risulta che il Governo tedesco offra dei corsi di lingua gratuiti agli stranieri (principianti) e che requisiti bisogna soddisfare per parteciparvi?
Il governo tedesco offre dei corsi quasi gratuiti, si parla infatti di cifre attorno ai 2€/ora, contro una media di 10€/ora per un normale istituto che possono arrivare oltre ai 30€/ora per un insegnante privato.
I corsi sono sei e fanno riferimento al quadro generale europeo per lo studio delle lingue [A1.1, A1.2, A2.1, A2.2, B1.1, B1.2]. Questo tipo di corsi viene chiamato Integrationkurs – corso di integrazione – perchè il raggiungimento della soglia B1 è anche uno dei requisiti necessari per poter richiedere la cittadinanza tedesca. C'è poi un modulo extra nel quale si discute di attualità e politica con i compagni di corso.
L'unico requisito necessario per accedere alle sovvenzioni statali è presentare l'Anmeldung alla scuola di lingue, ovvero quel pezzo di carta che dichiara che sei domiciliato in Germania: viene rilasciato dall'ufficio comunale preposto. Non è necessario essere iscritti all'AIRE (associazione italiani residenti all'estero).

Cerco lumi sulla questione della residenza in Germania: come fare per ottenerla e soprattutto è imprescindibile per trovare lavoro?

Avere la residenza in Germania significa essere un Italiano residente all'estero, quindi essere iscritti all'AIRE.
Per poter lavorare in Germania non è invece necessario essere iscritti all'AIRE. Si può lavorare in Germania anche senza essere iscritti all'AIRE (anche se io consiglio a tutti di iscriversi).
Indirettamente però serve l'Anmeldung che – come già detto – testimonia che sei domiciliato in Germania (non confondiamo residenza e domicilio). Perchè indirettamente? Perchè nel momento di iniziare un rapporto di lavoro un'azienda non vorrà vedere l'Anmeldung, ma avrà bisogno dei tuoi numeri di previdenza sociale e sanitaria, e saranno proprio gli uffici che rilasciano questi documenti a chiederti l'Anmeldung. In quanto cittadini Italiani, facendo parte della Comunità Europea per lavorare in Germania non serve nessun permesso di lavoro o visto.
PS. L'Anmeldung è serve in realtà per fare molte altre cose: aprire un conto in banca, registrarsi alla biblioteca comunale, noleggiare una macchina. No Anmeldung No Party.

In quali quartieri di Düsseldorf consigli di vivere tenendo conto di qualità/prezzo di vita/alloggi e collegamenti con il centro città?

Domanda non semplice in quanto conosco bene i quartieri centrali, molto meno gli altri.
Io vivo in Altstadt, in pieno centro. Questo quartiere è diviso in due parti: una parte piena di locali, pub e feste, dove non vuoi abitare, e una più tranquilla dove abito io. E' okay se dividi l'appartamento con qualcuno, se no è una zona molto cara.
Se stai cercando un quartiere giovane e non troppo costoso consiglio Bilk o Unterbilk, che vista la vicinanza con l'università sono pieni di studenti, ma anche ben connessi sia con il centro che con la stazione centrale.
Un altro quartiere che a me piace è Oberkassel. A poche fermate di U-Bahn dal centro e a due passi dal Reno, è davvero comodo in estate per una grigliata lungo il fiume con gli amici. E' però la zona VIP della città per cui il costo degli affitti aumenta.
Un amico del posto invece mi ha detto che a Gerresheim ci sono moltissimi Italiani, però non ci sono mai stato. Se non sbaglio stanno anche lavorando a una nuova linea di U-Bahn per meglio connettere questo quartiere al centro.
Quali sono secondo te i pro e i contro della vita in Germania rispetto all'Italia?
Un grosso pro di Düsseldorf è sicuramente l'elevata qualità della vita, non a caso è stata di nuovo nominata come sesta città al mondo per la qualità della vita da Mercer. Se la confronto con Milano, città in cui ho studiato e lavorato, a Düsseldorf gli stipendi sono più elevati ma allo stesso tempo il costo della vita è inferiore. Anche il modo di lavorare è molto meno stressante.
Contro? La mancanza totale di una cultura culinaria. E' forse scontato da ricordare ma da Italiani sotto questo punto di vista siamo abituati bene, e certe cose mancano.

Le cose che più ti soddisfano della tua nuova vita tedesca…

Una delle soddisfazioni più grandi per me è stata sicuramente l'aver imparato una nuova lingua. Questo mi ha permesso di scoprire anche quanto mi appassionino le lingue straniere. In questo 2016 infatti – dopo aver ultimato di perfezionare il tedesco – in cima alla lista dei miei buoni propositi c'è quello di imparare il francese.
Vivere all'estero mi ha anche permesso di viaggiare tanto. Ho avuto modo di esplorare bene la Germania così come il Belgio e l'Olanda, poiché il confine è a poco più di un'ora di macchina da Düsseldorf.
Ultimo ma forse primo per importanza, vivendo all'estero ho imparato a vedere le cose con occhi diversi e ad apprezzare molte piccole cose che prima davo per scontate.



 

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