Un test di lingua per ottenere il visto di lavoro
Per richiedere un visto di lavoro a volte è richiesta una conoscenza elementare o intermedia della lingua ufficiale del Paese. Ha senso perché gli espatriati dovranno vivere e lavorare in ambienti in cui la lingua ufficiale è il principale strumento di comunicazione, anche se in un'azienda vengono utilizzate una o due lingue straniere.
In Francia e in Germania non sono richieste competenze linguistiche per ottenere un visto di lavoro (per cittadini extra UE). Per coloro il cui visto per la Francia prevede la firma di un "contratto di integrazione" (contrat d'intégration) potrebbe essere necessario frequentare dei corsi di lingua dopo l'arrivo sul territorio. In Germania, mentre per i normali visti di lavoro non bisogna superare un test, per chi chiede il nuovo visto per ricerca di lavoro (che consente agli stranieri di entrare in Germania prima ancora di trovare un impiego) è necessario dimostrare di avere una conoscenza della lingua tedesca di livello B1 (intermedio inferiore), comprovata da un esame come quello del Goethe Institut.
Nei territori anglofoni, tra cui Canada, Regno Unito, Irlanda, Australia e Nuova Zelanda, per ottenere un visto bisogna sottoporsi a un test che comprovi la conoscenza della lingua inglese. Gli Stati Uniti fanno eccezione: non impongono alcun requisito linguistico per il visto di lavoro. In Canada, gli espatriati che fanno domanda per lavorare in Quebec devono presentare i risultati di un test di lingua sia in inglese che in francese.
I test linguistici riconosciuti a livello internazionale, come l'IELTS (International English Language Testing System), il TOEFL (Test of English as a Foreign Language) e il DELF (Diplôme d'études en langue française) sono generalmente accettati ovunque. Nel caso del Regno Unito, lo Skilled Worker Visa viene rilasciato solo se il richiedente ha un livello di conoscenza dell'inglese pari al B1 (lower intermediate), che equivale al livello 4 dello IELTS. Per alcune professioni, tra cui quelle in ambito medico per il sistema sanitario pubblico (NHS) il punteggio da ottenere è 7 (lower advanced proficiency).
In Australia, per la maggior parte dei visti di lavoro è necessaria una conoscenza dell'inglese di livello intermedio superiore B2 (punteggio IELTS: 6). In Nuova Zelanda, il punteggio richiesto è leggermente più alto: 6.5. In Irlanda, il livello richiesto va da 4 (B1) a 6,5 (B2), a seconda dell'area di lavoro del richiedente. In Canada, il livello da raggiungere è 6 o B2 (upper intermediate). Chi vuole lavorare in Québec deve inoltre dimostrare di aver raggiunto il livello 7 della scala di competenza in francese imposta dalle Autorità locali, che corrisponde a un B2 (intermedio superiore) del DELF.
L'Australia valuta anche le competenze professionali dei candidati prima di rilasciare i visti
Per ottenere i visti General Skilled Migration, Employer-Sponsored, Temporary Skill Shortage e Temporary Graduate, le Autorità australiane non valutano solo le competenze linguistiche dei richiedenti ma anche le qualifiche e l'esperienza professionale.
Secondo quanto precisato dallo studio Australian Immigration Law Services, gli stranieri con competenze in ambito tecnologico sono valutati dall'Australian Computer Society. I contabili e chi opera in ambito finanziario è valutato da tre enti: Chartered Accountants Australia and New Zealand (CAANZ), CPA Australia e Institute of Public Accountants (IPA).
Come si evince dal sito web del Department of Home Affairs, i professionisti stranieri devono contattare autonomamente le autorità competenti. Se l'ente professionale ritiene che le loro competenze o esperienze non siano adeguate, la domanda di visto viene respinta.
Altri Paesi valutano le qualifiche e l'esperienza degli immigrati in modo simile, ma su scala più ridotta. Nel Regno Unito, ad esempio, solo un numero minimo di professioni regolamentate deve essere valutato dagli organismi professionali britannici. Si tratta, in particolare, di impieghi nel settore dell'istruzione pubblica e della sanità pubblica.
Le regole imposte dal Kuwait per l'ottenimento del visto di lavoro
Il Kuwait non si limita a valutare le competenze dei candidati, ma li obbliga anche a sostenere due test per verificare che le loro qualifiche siano aggiornate. Nel settembre 2022, le autorità kuwaitiane hanno annunciato che gli espatriati che esercitano una tra le professioni inserite in un elenco preciso (che conta 20 professioni), devono ora sostenere due esami per poter ottenere il visto di lavoro.
Si tratta di mansioni richieste e altamente qualificate, come quelle nel settore dell'ingegneria. Il Gulf Insider riporta che l'Autorità Pubblica per il Lavoro, che funge da Ministero del Lavoro, ha indicato che l'elenco verrà lentamente ampliato per includere altre professioni. Il quotidiano Al Qabas riporta inoltre che le autorità hanno lasciato intendere che questi esami saranno richiesti anche per rinnovare il visto di lavoro. Gli espatriati che sono già sul territorio, impossibilitati a rinnovare il visto perché non superano gli esami, devono lasciare il Paese.
Il primo esame è teorico e viene organizzato presso l'ambasciata/consolato del Kuwait nella nazione di origine del candidato. Una volta superato, la persona può viaggiare in Kuwait e sostenere il secondo esame, che è più pratico. Se un espatriato non supera il secondo esame pratico, il suo sponsor ("kafeel" o datore di lavoro) deve pagare il suo viaggio di ritorno.
Questo nuovo sistema di doppio esame fa parte della politica di kuwaitizzazione, che vuole rendere l'economia kuwaitiana meno dipendente dagli stranieri, garantendo più posti di lavoro ai cittadini locali. Secondo Moody's, molti settori mirano ad avere il 30-100% di lavoratori locali nel prossimo decennio: il 30-60% nel settore privato e il 100% nel settore pubblico. Per questo motivo, i requisiti per richiedere o rinnovare un visto di lavoro sono diventati più severi. I test fanno in modo che solo gli espatriati più qualificati possano ottenere un visto.