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Regno Unito: tutto quello che devi sapere sulla nuova politica d'immigrazione

immigration au Royaume-Uni
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Scritto daAsaël Häzaqil 16 Gennaio 2024

Gli ultimi annunci del governo britannico fanno pensare che quest'anno potrebbero essere introdotte nuove restrizioni sull'immigrazione. Dovrai rinunciare al tuo sogno di andare a vivere nel Regno Unito? 

Immigrazione: ennesimo giro di vite del governo Sunak

Il governo britannico sta facendo i conti con gli ultimi dati pubblicati dall'Ufficio nazionale di Statistica (ONS): con una migrazione netta stimata a 745.000 unità nel 2022, il Paese sta toccando i minimi storici. A fine giugno 2023, l'ONS ha registrato 1.180.000 immigrati, che intendono rimanere nel Paese per un altro anno, e circa 508.000 partenze. L'immigrazione netta è diminuita in modo significativo, raggiungendo le 672.000 unità a fine 2023.

Il sistema di visto a punti, lanciato non appena il Regno Unito ha lasciato l'UE, è stato introdotto per regolamentare gli ingressi degli stranieri. Il governo aggiungerà nuove misure a partire dalla primavera del 2024, per limitare i nuovi arrivi. Ricordiamo che il sistema di visto a punti è entrato in vigore 2008, ma all'epoca interessava solo agli espatriati non appartenenti all'UE. Dopo la Brexit, il governo dei Conservatori ha esteso il raggio a tutti i cittadini stranieri.

Nuove misure per ridurre l'immigrazione

Tra le nuove misure previste per il 2024, per richiedere un visto di lavoro bisogna ottenere un'offerta d'impiego e percepire uno stipendio elevato. Il contributo da versare al sistema sanitario aumenterà ulteriormente e i datori di lavoro dovranno retribuire gli stranieri ben al di sopra della soglia minima.

Offerta di lavoro e salario minimo

In passato, gli stranieri dovevano percepire un salario minimo di almeno 26.200 sterline all'anno. Quest'anno dovranno guadagnare almeno 38.700 sterline, quasi il 50% in più. La misura non riguarda le professioni legate alla sanità e ai servizi sociali che devono però sottostare ad altre restrizioni: non potranno più portare con sé i familiari (visto a carico).

Studenti e persone a carico

Gli studenti sono nel mirino del governo. Nonostante gli appelli lanciati dalle università, l'esecutivo è deciso a negare loro il diritto di portare con sé le famiglie, salvo alcune eccezioni. A fine settembre 2023, le autorità avevano rilasciato 486.107 visti per studenti e 152.980 visti per persone a carico. Per "persone a carico" si intendono coniugi, partner e figli minori di 18 anni. Dalla primavera del 2024, gli studenti non potranno più trasferirsi con la famiglia. Solo gli studenti del 3° anno che partecipano a un "programma di ricerca" manterranno questo diritto. Gli altri, dovranno provare di guadagnare almeno 38.700 sterline all'anno, contro le 18.600 sterline attuali. Solo così potranno richiedere un visto per ricongiungimento familiare. Nel 2023, le persone entrate nel Regno Unito con questo visto sono state circa 70.000 (ultimo dato a giugno 2023). Il governo vuole ridurre questo numero.

Visto a punti

Il sistema di visto a punti sarà inasprito per filtrare ulteriormente le domande dei richiedenti. Partendo da una base di 50 punti (su 70) che il candidato ottiene in base al livello di conoscenza dell'inglese, gli altri 20 sono assegnati in base allo stipendio (a seconda che raggiunga o meno la nuova soglia), alla posizione ricoperta (che rientri, o meno, nell'elenco delle professioni più richieste) e alle qualifiche (in possesso, o meni, di un titolo accademico "adeguato").

Aumento dell'IHS

Nel luglio del 2023, il governo Sunak ha annunciato l'aumento dell'IHS (Immigration Health Surcharge), il supplemento annuale che consente agli stranieri di accedere all'assistenza sanitaria. Da quando è stata introdotta nel 2015, la tassa è aumentata costantemente fino a raggiungere 1.035 sterline nel 2024, rispetto alle 624 sterline del 2023 e alle 200 sterline del 2015.

Lavori in settori sotto pressione e salario minimo

Ci sono delle professioni, nel Regno Unito, che rientrano nelle categorie in tensione e che possono essere pagate all'80% della tariffa normale. E' una pratica che, fino ad oggi, è stata adottata da parecchie aziende per assumere manodopera straniera a un costo inferiore. A partire dalla primavera di quest'anno, questa pratica non sarà più attuabile e il governo intende ridurre l'elenco delle professioni in tensione, che gode di regole d'immigrazione più flessibili. 

Tendenze della migrazione netta nel Regno Unito

Nel 2012, la politica del governo conservatore di Cameron ha visto l'immigrazione netta scendere a 161.000 unità, un minimo storico che non si registrava dal 2000. All'epoca, l'obiettivo era quello di inasprire ulteriormente la politica di immigrazione, per raggiungere un tasso di migrazione netta inferiore alle 100.000 unità. Gli spot pubblicitari descrivevano un Regno Unito poco dinamico per dissuadere i potenziali espatriati. Nonostante questo, la migrazione netta non si è fermata: 208.000 nel 2013, 249.000 nel 2017 (dati: Statista).

Dopo il 2016, data del referendum sulla Brexit, la migrazione netta ha continuato a salire anche se gli immigrati europei che tentano la fortuna nel Regno Unito sono sempre meno. Nel 2019 sono stati registrati circa 70.000 nuovi immigrati europei, a fronte di oltre 200.000 immigrati extraeuropei. Dopo la pandemia (periodo in cui la migrazione netta è scesa al di sotto delle 100.000 unità), gli ingressi sono ripresi: 504.000 tra giugno 2021 e giugno 2022, ovvero + 331.000 persone rispetto all'anno precedente (dati: ONS).

Il Regno Unito ha bisogno di forza lavoro dall'estero; la sua economia fa, da sempre, largo affidamento sugli immigrati. Secondo l'OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), nel 2020, il tasso di occupazione in UK delle persone con nazionalità estera era del 75,5%. Si tratta di un dato superiore alla media OCSE (67,3%) e leggermente superiore a quello delle persone nate nel Regno Unito (74,6%). Il governo dei Conservatori sa di non poter fare a meno dell'immigrazione, ma vuole controllarla sempre di più. La storia è un po' diversa per gli stranieri qualificati, gli imprenditori e i laureati, a cui Rishi Sunak stende il tappeto rosso.

Espatrio nel Regno Unito: quali opportunità?

"Se sei un designer, un imprenditore o un ricercatore, il miglior sistema di vistO a punti, dedicato a talenti internazionali altamente qualificati, è quello del Regno Unito", così ha dichiarato Sunak nel suo discorso al Global Investment Summit del 27 novembre 2023. Il Primo Ministro ha ammesso che molte aziende britanniche innovative sono state create da stranieri. Per attirare nuovi talenti, ha presentato il Regno Unito come "il miglior Paese al mondo DOVE investire e fare affari".

Sì all'immigrazione, quindi, ma a quella altamente qualificata. Sunak ribadisce la validità del suo sistema di visto "ultra-competitivo" per selezionare i profili migliori. Si sofferma sul visto High Potential Individual (HPI), riservato ai laureati delle 50 migliori università del mondo. Parla di questo visto, che consente alle persone di studiare, lavorare e vivere con le loro famiglie nel Regno Unito per 2 anni, come qualcosa di "unico al mondo".

Il discorso di Sunak convincerà i talenti stranieri? Come evolverà il tasso di immigrazione e che possibilità di lavoro ci saranno per gli stranieri? Con l'entrata in vigore delle nuove misure sui visti, le offerte di lavoro si ridurranno notevolmente. La diminuzione del numero delle professioni in tensione avrà un impatto sia sui lavoratori stranieri che sulle aziende che scarseggiano di manodopera. Queste ultime, infatti, non vedono di buon occhio le nuove misure del governo. Sottolineano che la carenza di personale avrà un impatto diretto sulla crescita.

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A proposito di

Mikki è un'espatriata che vive in Giappone. Scrive contenuti per Expat.com ed è una blogger appassionata di lifestyle e cultura pop.

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