Cosa è cambiato in Indonesia durante e dopo il coronavirus

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Pubblicato da Francesca il 07 agosto, 2020

A causa della rapida diffusione del COVID-19, l'Indonesia ha scelto di mantenere chiusi i suoi confini fino a nuovo ordine. Se hai intenzione di trasferirti li dopo la crisi, ecco delle informazioni che riguardano cambiamenti sulla politica dei visti, sul mercato immobiliare e del lavoro, sul costo della vita e molto altro.

Quali sono le normative vigenti per l'ingresso in Indonesia?

Nel tentativo di contenere il diffondersi dei contagi, il governo indonesiano ha imposto rigide condizioni di ingresso nel paese. Allo stato attuale possono entrare in Indonesia solo i: titolari di permessi di residenza temporanea a ingressi multipli, titolari di permessi di residenza permanente (KITAS e KITAP), titolari di visti e permessi per diplomatici, bambini con doppia nazionalità registrati come cittadini indonesiani. E' concesso l'ingresso anche a: professionisti che partecipano ad un progetto autorizzato dal Dipartimento dell'immigrazione indonesiano e coloro che viaggiano per scopi umanitari. Anche i titolari di permessi di soggiorno permanenti e temporanei scaduti possono entrare in Indonesia da aeroporti specifici. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito web dell'Immigrazione. Tutti i viaggiatori devono essere in possesso di un certificato sanitario rilasciato nel loro paese d'origine. All'arrivo in Indonesia, devono obbligatoriamente sottoporsi a un test per il depistaggio del COVID-19 e rispettare un periodo di 14 giorni di quarantena in una struttura designata dal governo o in una struttura a loro scelta sotto la supervisione delle autorità sanitarie. Inoltre, non devono aver viaggiato in un paese ad alto rischio nei 14 giorni precedenti al loro ingresso in Indonesia.

Ci sono stati cambiamenti nella politica dei visti?

A partire dal 13 luglio 2020 (* leggere aggioramento nella sezione commenti in calce), i titolari di un visto BVK che sia scaduto, devono lasciare il paese entro 30 giorni. I titolari di visti in arrivo (on-arrival visas) e visti sponsorizzati (sponsored visa ) scaduti possono chiedere una proroga entro 30 giorni dalla scadenza. I titolari di visti KITAS o KITAP scaduti che si trovano attualmente all'estero devono tornare in Indonesia entro 60 giorni dalla scadenza per il rinnovo o fare domanda per un nuovo visto presso l'Ambasciata indonesiana nel loro paese d'origine. Il pagamento delle tasse di rinnovo è stato attualmente sospeso. Chiunque non riesca a regolarizzare il proprio visto è soggetto al pagamento di una multa, a un periodo di detenzione o all'espulsione. Scopri di più sul sito web dell'Immigrazione indonesiana.

Sarà possibile trovare lavoro in Indonesia dopo la crisi?

Trovare un lavoro in Indonesia come espatriato non è mai stato un compito facile e, con il sopraggiungere della crisi, è probabile che la situazione peggiori ulteriormente. Ci sono stati licenziamenti di massa in molti settori, principalmente nel turismo. Oggi, quasi 1.200 hotel in tutto il paese hanno chiuso, non si sa ancora se e quando riapriranno. L'industria automobilistica è stata costretta a ridurre le sue attività di circa il 30% durante il primo trimestre del 2020. Rimangono abbastanza stabili nonostante la crisi il settore alimentare, delle comunicazioni, della logistica, della vendita al dettaglio e quello energetico. Per quel che riguarda gli espatriati, vengono assunti solo i professionisti in possesso di competenze non disponibili sul mercato locale. Si prevede che il tasso di disoccupazione passi dal 5,8% del 2019 al 9,2% entro la fine di quest'anno. Ciò significa che 5 milioni di persone perderanno il lavoro.

Come ha funzionato il sistema sanitario indonesiano durante la crisi?

Il livello del sistema sanitario indonesiano era già precario prima dello scoppio della pandemia. La situazione è peggiorata negli ultimi mesi. Secondo le informazioni fornite dal Ministero della Salute, il paese ha una capacità di 321.544 posti letto per una popolazione di quasi 270 milioni di abitanti, e non dispone di sufficiente personale medico. Mancano anche le attrezzature che permettano al personale una corretta protezione. Data la rapida diffusione del virus, oltre alle 132 strutture ospedaliere governative dove si curano i pazienti affetti dal coronavirus, ne sono state designate altre 227. Si tratta di ospedali militari e statali. Edifici come l'Athletic Village di Jakarta e il campo profughi di Riau sono stati trasformati in centri di cura. Data la crescente domanda di personale, gli studenti di medicina sono stati chiamati sul campo. Allo stato attuale, il sistema sanitario si avvale dell'ausilio della tecnologia per dare assistenza. Grazie alla telemedicina gran parte della popolazione può ora beneficiare di consultazioni mediche online, via telefono o SMS. Gli espatriati in Indonesia credono che andare in ospedale per delle cure aumenterebbe solo il rischio di contrarre il COVID-19.

È cambiato qualcosa per quanto riguarda università e scuole?

Il 13 luglio 2020 hanno riaperto le scuole che si trovano nelle zone verdi, a basso rischio, con un numero ridotto di allievi. Tutte le altre strutture hanno optato per le lezioni a distanza. Le autorità locali monitorano attivamente l'andamento della situazione e non prendono rischi. L'uso delle mascherine, cosi come l'uso dei gel disinfettanti per le mani e il distanziamento sociale sono misure obbligatorie. In caso in cui studenti, personale docente, o i loro familiari, presentassero sintomi da coronavirus, devono auto isolarsi per 14 giorni prima di fare ritorno a scuola. A oggi sono operative solo le scuole medie e superiori. Le elementari, gli asili nido e le scuole materne, sono chiuse. Inoltre, i genitori non hanno l'obbligo di mandare i propri figli a scuola se non si sentono sicuri nel farlo. Sebbene il sistema delle lezioni a distanza funzioni bene, molti espatriati hanno optato per l'homeschooling. Alcune università stanno negoziando i costi dei pacchetti Internet con i fornitori per permettere a tutti gli studenti di seguire i corsi. Solo il 56% della popolazione indonesiana ha una buona connessione a Internet. Le università indonesiane stanno inoltre valutando nuovi metodi per migliorare l'efficacia dello studio a distanza.

Che impatto ha avuto la crisi sul mercato immobiliare?

Sebbene le banche indonesiane stiano attualmente offrendo prestiti bancari a basso interesse, il mercato immobiliare ha mantenuto una tendenza al ribasso dall'inizio della crisi sanitaria. Jakarta, Surabaya e Java (zone dove prima il mercato immobiliare era fiorente) ora sono ad alto rischio di contagi. Uno studio della Bank of Indonesia ha indicato che, durante la prima metà del 2020, c'è stato un calo del 43,9% sulla vendita delle case, indipendentemente dalla dimensione. Secondo previsioni ufficiali è probabile che il mercato immobiliare indonesiano non si stabilizzi prima della fine di quest'anno, anche quando tutte le restrizioni di viaggio saranno revocate. Gli espatriati in Indonesia riportano che alcuni proprietari stanno cercando disperatamente di vendere la loro proprietà a prezzi più bassi del normale. Anche i prezzi degli affitti stanno diminuendo a causa della scarsa domanda.

Il costo della vita in Indonesia è aumentato?

Gli espatriati in Indonesia concordano sul fatto che il costo della vita sia rimasto sostanzialmente invariato dall'inizio della crisi. Ovviamente, tutto dipende dallo stile di vita, ma ora come ora le persone tendono ad uscire di meno, il che significa che spendono di meno. Gli unici prezzi che in un primo momento si erano alzati erano quelli di mascherine e disinfettanti per le mani, ma era dovuto al fatto che le scorte scarseggiassero. A parte questo, dato che non ci turisti, gli hotel e i ristoranti applicano tariffe scontate sia agli indonesiani e ai residenti nel tentativo di non chiudere la loro attività.

La crisi sanitaria ha modificato lo stile di vita degli indonesiani?

Il COVID-19 ha portato molti cambiamenti in Indonesia, soprattutto per quello che riguarda lo stile di vita. La popolazione si è abituata al controllo della temperatura negli esercizi pubblici, all'uso della mascherina, e a disinfettare con frequenza le mani. Alcuni edifici hanno adottato misure innovative come ad esempio uno strumento che con un cenno della mano distribuisce il biglietto per il parcheggio. Altri hanno installato un sistema di controllo a pedale per ascensori. I centri commerciali sono stati aperti ma alcuni negozi restano chiusi. I ristoranti possono servire solo pasti da asporto. Le persone hanno cominciato ad incontrarsi in bar e ristoranti la sera senza indossare la mascherina.

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