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Le due facce della Germania

Ultima attività 17 Aprile 2015 di VF_Vincenza

Nuova discussione

Francesca

Buongiorno a tutti,

quando si visita un paese straniero per turismo, tutto sembra meraviglioso.

Trasferirsi allestero per viverci è diverso. Per quanto sia unesperienza che arricchisce, il percorso di un espatrio comporta difficoltà.

E importante considerare le due facce della vita in Germania.

Tu, espatriato in Germania, come descriveresti i diversi aspetti della tua esperienza?

Grazie in anticipo per la gradita testimonianza,

Francesca

Francesca

Ciao a tutti gli amici del forum,

riporto alla vostra attenzione questo argomento.

Amici e parenti da casa a volte invidiano la nostra scelta di vivere all'estero ma è davvero tutto rose e fiori?

Quali sono, in base alla vostra esperienza, gli aspetti positivi e quelli più difficoltosi della vostra vita in Germania?

Fatevi sentire!

A presto,

Francesca

VF_Vincenza

Mi era stato chiesto di rilasciare un'intervista sul mio espatrio in Germania in questo e anche in altri siti che trattano tematiche analoghe a questa. In un primo momento avevo accettato, poi ho deciso di lasciar perdere dopo aver letto delle esperienze riportate da chi mi aveva preceduto. In precedenza, quando avevo cercato di far presente che bisogna stare molto attenti e che esiste anche una "seconda faccia" che viene ben celata, sono stata tacciata come ingrata, invidiosa e altro ancora dai miei connazionali in Italia e all'Estero. Che cosa ho pensato e concluso? Che non c'è sordo peggiore di chi non vuol sentire ... che non c'è cieco peggiore di chi non vuol vedere. Mi rifiuto di far credere che sia tutto rose e fiori, inducendo la gente a "salti nel buio" e "bagni in acqua gelata" deleteri.
Premesso ciò, sintetizzo la mia esperienza e sono a disposizione per eventuali domande o chiarimenti.
La difficoltà maggiore è stata quella di "abituarmi", senza tuttavia rassegnarmi passivamente, alle loro "forma mentis" e "ratio agendi". Neanche in Egitto e negli Emirati, lo "shock culturale" era stato così forte. Ho vissuto un anno a Stoccarda. Ora mi trovo a Düsseldorf. È stato soprattutto agli inizi ed è tuttora tutt'altro che rose e fiori. Ciò era ed è dovuto anche ai pregiudizi della gente locale nei confronti dell'Italia e degli italiani. E devo ammettere per esperienza che, troppo spesso, queste opinioni si sono rivelate più che fondate. Purtroppo. Tuttavia, ho presto realizzato che loro non sono migliori di noi. Tutt'altro. È l'altra faccia della medaglia che riescono a mascherare molto bene, poiché "i loro panni sporchi, se li lavano in casa" e senza "sbandierare di tutto e di più ai quattro venti", come facciamo noi italiani. È un vero peccato che politici, economisti, editori e giornalisti del Nostro e di altri Paesi non conoscano la lingua tedesca e reputino linguisti e  traduttori dei professionisti inutili e costosi (leggi sullo scandalo delle traduzioni all'Expo di Milano). Pertanto, ignorano l'esistenza e la necessità di indagare la "seconda faccia" celata di questo Paese: nel migliore dei casi, si affidano a traduzioni e interpretazioni dei fatti proposte da inglesi, americani o addirittura tedeschi che non hanno alcun interesse a sollevare la cortina di "fumo buttato negli occhi" dell'Europa e del Mondo. Un esempio? Il concetto del cosiddetto "reddito di cittadinanza come in Germania", tanto elogiato e magnificato in Italia al momento: una vera e propria "bufala". Un altro esempio di bufala: la bontà degli investimenti nelle abitazioni in Germania e la tutela delle leggi di questo paese contro truffe e raggiri.

Hiemo

Ciao vincenza, e grazie per le info. Proprio l'altro giorno leggevo un articolo su Berlino che appoggiava il tuo intervento.
Mi piacerebbe però qualche esempio più preciso....se ti va logicamente  wink.png
Avrei in programma di trasferirmi in Germania, quindi qualsiasi info è sempre utile!
Grazie tante.
A presto

VF_Vincenza

Esempi di prevenzione e pregiudizi? In qualità di traduttrice ed assistente di direzione, ho messo a disposizione di italiani la mia conoscenza di alcune lingue straniere ed esperienza professionale, per aiutarli nella ricerca del lavoro su canali di ricerca internazionali e tradurre o addirittura redigere il loro curriculum vitae. Ho lavorato quasi dieci ore al giorno e per diversi giorni alla ricerca di potenziali datori di lavoro. Ultimato il lavoro, mi sono fidata e ho inviato la documentazione senza chiedere il pagamento anticipato, e la fiducia accordata è stata tradita. Non mi hanno pagato per il lavoro svolto: per me lavorare non è solo un piacere, bensì anche una necessità. Anche io ho dovuto lasciare l’Italia ed emigrare all’estero per poter lavorare. Anche io devo pagare le spese per l’appartamento, le bollette e altro alla fine del mese.  Sto ancora aspettando i miei soldi: sono riuscita a trovare per loro un lavoro nel giro di una-due settimane e, anche se sono trascorsi già sei mesi, se ne fregano. In un altro caso, ci ho rimesso oltre a un'intera giornata di lavoro e anche sessanta euro di viaggio per accompagnare -o meglio trascinare- un "tale senza arte né parte con moglie e figli a carico in Italia" per il quale ero riuscita a trovare un lavoro nonostante tutto. Lui aveva deciso non accettare il lavoro e di continuare a vivere in casa mia. L’altro errore commesso è stato quello di offrirgli un posto letto in casa mia e di dargli lezioni di tedesco. Mi ha creato problemi anche col vicino di casa. E quando ho raccontato come stavano le cose, ho dovuto ascoltare i suoi commenti e anche dargli ragione. Purtroppo. La frase ricorrente: “sta lontana dagli italiani, è meglio”.
Non so quali siano gli argomenti di tuo interesse. Come ho già scritto in precedenti discussioni, occorre prepararsi ... e prepararsi bene, se possibile. Il punto di partenza non è solo la conoscenza della lingua. È necessaria anche un minimo d'informazione sull'organizzazione politica ed economica del paese: ciò ti aiuterà a scegliere la destinazione più appropriata, in considerazione delle tue esperienze e competenze professionali. La conoscenza delle caratteristiche sociali e relazionali aiuta l’inserimento e interazione nel contesto socio-culturale di riferimento.
Se hai altre domande chiedi e, se posso, rispondo volentieri.

Hiemo

Purtroppo questo che hai raccontato, penso non dipenda dal luogo in cui vai ma dalle persone che incontri. Inoltre se non ho capito male il problema l'hai avuto per lo più con italiani, no?

VF_Vincenza

Sí, erano italiani. Purtroppo.

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