richiesta della carta di soggiorno
Ultima attività 27 Maggio 2018 di AntoTunisia
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salve a tutti, siamo 2 ragazzi da poco trasferiti a Monastir, volevamo informazioni sulla richiesta della carta di soggiorno, premetto che abbiamo conto corrente in tunisia con circa 4000dt depositati, contratto di affitto, regolarmente registrato, il canone mensile e di 200dt, stiamo lavorando entrambi ma senza contratto di lavoro per circa 400dt al mese ciascuno, il corpo di polizia, mi dice che per i documenti tutto ok, ma che ci vuole una certificazione dalla banca italiana, per versamenti mensili sul conto tunisino, il nostro problema che il conto in Italia e stato chiuso, come possiamo muoverci per risolvere il problema. grazie a tutti per la disponibilità. marco e claudio
Buongiorno,
Stranamente questo vecchio post non ha ricevuto nessuna risposta. In effetti la tematica del permesso di soggiorno interessa anche a me.
Se per ottenere il permesso di soggiorno è necessario ricevere sul conto tunisino rimesse mensili regolari dall'Italia, pur avendo già un contratto di affitto registrato, come la polizia ha richiesto a Claudip, qual è la differenza in termini di "requisiti" tra permesso di soggiorno e residenza?
Al di là dell'autorizzazione a soggiornare senza residenza in territorio tunisino oltre i normali tre mesi (ma non più di sei circa continuativi, per non incorrere nell'obbligo di residenza), quali implicazioni comporta il permesso di soggiorno in termini di "status"? Ad esempio, in Spagna con il N.I.E. (= permesso di soggiorno) si può acquistare una vettura ed intestarsela con targa locale, pur non essendo residente.
Grazie.
salve Cilentano, tieni presente che in tanti casi si dice permesso di soggiorno per indicare la residenza o viceversa, queste sono due situazioni differenti, il permesso di soggiorno è l'autorizzazione a permanere sul territorio tunisino più di 3 mesi (visto turistico), la residenza invece (per lo stato tunisino) scatta dopo una permanenza continuativa di 6 mesi (amici nostri che benché provvisti di permesso di soggiorno non passano mai più di 6 mesi continuativi in Tunisia e quindi non mettono la marca da bollo da 60dt sul passaporto quando escono).
La residenza invece per lo Stato italiano è data dall'iscrizione AIRE ed alla sua successiva comunicazione all'ultimo comune di residenza che inserirà la persona nei propri registri AIRE.
Nel caso descritto nel post parliamo di due ragazzi che benché avessero un contratto di affitto non avevano una rendita costante che gli permettesse di vivere in Tunisia. Tutti dobbiamo dimostrare di ricevere mensilità regolari dall'Italia e questo viene attestato dalla banca dove abbiamo il conto corrente.
Il permesso di soggiorno viene richiesto dalla P.A. tunisina ad esempio per la dichiarazione fiscale (mod EP I/2 per defiscalizzazione), viene richiesto in fase di ingresso/uscita dalla polizia ai varchi di frontiera, viene richiesto dall'Alitalia per verificare in caso di viaggio di sola andata che il cliente sia residente in Tunisia (ancora non si è capito perché), viene anche richiesto per acquisti di auto, immobili ed immatricolazioni RS oltre ad altri beni "importanti" unitamente alla ricevuta di pagamento tasse.
Ti ho espresso qualche caso ma ce ne saranno senz'altro altri.
Aggiungo anche oltre a cio ottimamente documentatato da Antonello..che se vuoi ottenere la residenza devi x forza essere in possesso di permesso di Soggiorno....
mauro biazzi ha scritto :Aggiungo anche oltre a cio ottimamente documentatato da Antonello..che se vuoi ottenere la residenza devi x forza essere in possesso di permesso di Soggiorno....
Giusto, per poter fare l'iscrizione AIRE devi avere il permesso di soggiorno! Grazie Mauro era il primo caso da mettere
Ciao Antonello,
Ti ringrazio per la tua risposta sempre tempestiva.
La differenza legale tra i due status mi è chiara e credo che sia più o meno simile in molte parti del mondo. Quello che a volte potrebbe differire da un luogo a un'altro sono i requisiti richiesti per l'uno o per l'altro e gli oneri a ciascuno di essi connessi. Ed è proprio quello che mi interessa accertare riguardo a alla Tunisia, dove spero di poter soggiornare a lungo in un prossimo futuro, senza necessariamente diventarne residente.
In genere il permesso di soggiorno non attribuisce lo status di "soggetto fiscale" del paese ricevente. Sono stato tre anni in Spagna con permesso di soggiorno, ma non ero soggetto fiscale spagnolo e, non avendo redditi generati in Spagna, lì non facevo alcuna dichiarazione dei redditi. Tuttavia ho potuto acquistare un'auto nuova e immatricolarla a mio nome con comuni targhe spagnole.
Ora, correggimi se sbaglio, nel tuo ultimo paragrafo anche tu hai usato "permesso di soggiorno" in luogo di "residenza". Se così non fosse mi sfuggirebbe quale sia la differenza tra le due diverse situazioni.
Magari ne parleremo più a lungo a voce fra qualche settimana.
Ringrazio tutti e due, ma vedo che non ho saputo spiegarmi. Consentitemi di riprovarci.
A me non interessa, almeno a breve, la residenza. Quindi nessuna iscrizione all'A.I.R.E.
Potrebbe interessarmi, invece, permanere sul suolo tunisino come turista per più di tre mesi, ma non oltre i famosi sei (circa) che comporterebbero l'obbligo di residenza. Per poter far ciò ritengo di aver bisogno di un'autorizzazione ufficiale, che probabilmente sarà il "permesso di soggiorno" in discorso.
Potrebbe, inoltre, interessarmi acquistare una vettura, sempre come turista.
Non voglio invece diventare soggetto fiscale tunisino e mi seccherebbe dover assicurare rimesse bancarie mensili dall'Italia.
Da qui la mia richiesta di precisazioni sul regime del "permesso di soggiorno" in Tunisia, senza residenza.
Tieni presente che il rilascio del permesso di soggiorno è sempre vincolato a una rendita mensile percepita sul conto corrente tunisino, qualche anno fa esisteva la possibilità di "nullafacente" che per noi non è un bell'appellativo ma qui indicava una persona che aveva dei redditi idonei alla vita in Tunisia ma non da pensione. Bisognerebbe informarsi in polizia per sapere se è ancora valida la cosa ma se non ricordo male c'era stata qualche variazione a riguardo. In ogni caso era comunque richiesto il ricevimento di una somma costante che permettesse di vivere.
Grazie.
Per curiosità cercherò sul sito ufficiale ma rimarrà il problema dell'interpretazione delle norme, come in ogni buona burocrazia che si rispetti.
Quindi la soluzione migliore resta quella da te consigliata: chiedere all'ufficio che dovrà rilasciato, quando però avrò scelto il luogo.
Puoi anche restare come Turista oltre i tre mesi previsti....paghi una tassa giornaliera x ogni giorno in piu...che resti...mi sembra cmq cifra...modesta...che alla fine da sostenere
Non so di preciso l importo mi sembra ca.1 euro al giorno....
Scusate se mi introduco con una variante: credo pure sia possibile, senza quindi dovere fare nulla come tramiti burocratici, risiedere 3 mesi, uscire dalla Tunisia e foss'anche per un giorno soltanto, poi soggiornando di nuovo in Tunisia per non più di 3 mesi meno un giorno. Ecco che avrebbe il periodo inferiore ai 6 mesi in Tunisia, senza dovere fare null'altro. O sbaglio?
(Oltre sarebbe vietato in quanto obbligatoriamente si verrebbe a mettere nella dovuta posizione di residente fiscale.
In quanto alla tassa/multa causa il superamento del periodo concesso, erano 20 dinari alla settimana -se non ricordo male e per sentito dire da una "eterna turista" che viveva così un po' dappertutto).
Si esatto Lavinia ..anche la tua segnalazione e corretta....alcuni la praticano...
Grazie Mauro,
il problema non è il costo, ma gli eventuali benefici connessi (se ce ne sono) al permesso di soggiorno.
Ciao Lavinivirginia,
Grazie per il tuo intervento che non avevo ancora letto quando ho risposto a Mauro.
Come ho già risposto a Mauro, la questione è posta in termini diversi.
Cercherò di approfondire e poi vi dirò.
quello che chiede Cilentano è avere una carta di soggiorno con tutti i benefici, se esce dopo 3 mesi e rientra comunque non avrà la carta di soggiorno, se paga i 20 dinari settimanali (è questa la cifra) per le settimane che sfora comunque non avrà la carta di soggiorno, il problema è invece di averla
Giusto, quando verrai e deciderai il luogo dove stabilirti fai un salto in polizia e esponi il problema e vediamo che ti rispondono.
Giusto, hai centrato il problema.
Purtroppo dal sito ufficiale del Ministero dell’Interno tunisino
http://services.interieur.gov.tn/wap/fr … es/05.html
non emerge alcuna differenziazione tra "séjour" e "résidence".
Mentre il soggiorno viene dettagliatamente trattato nella sezione “Octroi de la carte de séjour pour Étrangers” (già chiaramente schematizzata da liveintunisia), per quanto riguarda invece la residenza si spiega solo come ottenerne la certificazione (“Attestation de résidence”).
Sembrerebbe lecito dedurne che in Tunisia séjour e résidence s’identificano e che, pertanto, chiunque ottenga la carte de séjour diventi automaticamente soggetto fiscale per lo Stato tunisino.
Tuttavia da qualche parte ho letto, ma non riesco più a trovare dove, che dopo cinque anni di carte de séjour si ottiene la residenza definitiva. Se così fosse una differenza di status tra "prima" e "dopo" dovrebbe pur esserci.
Bah! Farò come tu dici, chiederò in loco al momento opportuno.
Giusto per parlare ti porto ciò che seppi da un italiano rientrato in Patria dopo che aveva truffato i tunisini emettendo assegni scoperti.
Per il tipo di soggetto quindi è da prendere tutto con le molle ciò che mi aveva detto:
1) diceva che era un professore universitario in pensione ma che non aveva portato la residenza fiscale in Tunisia continuando a pagare le tasse in Italia;
2) aveva portato i mobili dall'Italia all'atto del trasferimento e quindi li voleva riportare via all'atto della partenza;
3) la Tunisia (sempre a detta sua) lo aveva bloccato per un non meglio individuato problema legato al trasloco (forse voleva il pagamento delle tasse);
4) dovette pagare (sempre detto da lui) 11.000 dinari di tasse alla Tunisia per avere il permesso di uscire;
5) emise assegni a vuoto per circa 20.000 dinari (vero).
A fronte di questo direi che se fosse stato vero che non aveva mai fatto la residenza fiscale in Tunisia questa può essere subentrata in automatico con l'ingresso dei mobili...
Giusto per fare 4 chiacchiere.
O aveva fatto il permesso di sogggiorno, senza iscrizione AIRE e senza detassazione e non aveva capito niente, come poteva capitare a me.
Comunque gli sta bene. Questi tipi sono solo una vergogna e danneggiano tutti i connazionali per bene..
Già non è credibile che si sia portato i mobili dall'Italia. Non lo si può fare se non che essendo residente fiscale qui (o con l'intenzione di diventarlo) e con tanto di casa o allora contratto di affitto annuale (e, ancora, chi lo ha fatto davvero, sconsiglia caldamente).
A Cilentano dico una cosa semplicissia: sul passaporto poi figurano le date di entrata e di uscita dal territorio, quindi, lo si voglia o no, a parte questo "dettaglio" e per cui tutto è noto in tal senso, non appena poi si siano superati i 6 mesi ed anche di un solo giorno, si è fiscalmente soggetti qui in Tunisia. E se uno non ha fatto le cose in regola, si ritrova poi a dover pagere le tasse sia al suo paese, che in Tunisia...
Per quanto ne so per esperienza personale, con l'iscrizione all'AIRE si viene depennati dal comune di provenienza ed anche dal SNN se ex inpdap...ma non si acquisisce alcuna residenza in Tunisia se non arriva il permesso di soggiorno definitivo.
In italia mi avevano chiesto un certificato di residenza ma non è stato rilasciato dalla polizia di Tunisi perchè il semplice permesso provvisorio non da luogo ad alcuna "residenza ufficiale" bensi al solo domicilio che risulta nel contratto di locazione.
Ergo sono "apolide"? non ho residenza nè in tunisia che in Italia...boh.
Nelle varie interpretazioni ci dovrebbe essere qualcosa che dice..si applica la legge dove uno domicilia abitualmente( avendo due domicili uno in Italia ed uno in tunisia) tecnicamente sto più in italia che in tunisia ma allora perchè mi hanno tolto la residenza e l'iscrizione al SNN?
Matteo S ha scritto :Per quanto ne so per esperienza personale, con l'iscrizione all'AIRE si viene depennati dal comune di provenienza ed anche dal SNN se ex inpdap...ma non si acquisisce alcuna residenza in Tunisia se non arriva il permesso di soggiorno definitivo.
No Matteo, in Italia l'ultimo comune di residenza riporta il tuo nome nel registro dei cittadini AIRE, verrai convocato tramite lettera dal tuo ultimo comune per tutte le elezioni comunali e regionali dove ti verrà anche indicata la possibilità di ottenere il rimborso del biglietto di viaggio secondo le condizioni previste dalla legge in vigore. Non sei né apolide e né senza domicilio/residenza.
Scusa se ti contraddico ..ma Tu perdi la Residenza Italiana e aquisisci la Residenza Estera Proprio tramite iscrizioneAire che documenta e registra la tua attuale Residenza presso la stato Estero in cui Tu sei Residente...e informa appunto il Tuo Commune dove tu sei effettivamente Residente...e il permesso di soggiorno lo devi avere gia in tuo possesso per avviare tutto l iter sopra indicato....tutto il resto....e noia....come cantava il grande Califano....
Concordo con te Antonello....come sempre....
Anto&Simo ha scritto :Matteo S ha scritto :Per quanto ne so per esperienza personale, con l'iscrizione all'AIRE si viene depennati dal comune di provenienza ed anche dal SNN se ex inpdap...ma non si acquisisce alcuna residenza in Tunisia se non arriva il permesso di soggiorno definitivo.
No Matteo, in Italia l'ultimo comune di residenza riporta il tuo nome nel registro dei cittadini AIRE, verrai convocato tramite lettera dal tuo ultimo comune per tutte le elezioni comunali e regionali dove ti verrà anche indicata la possibilità di ottenere il rimborso del biglietto di viaggio secondo le condizioni previste dalla legge in vigore. Non sei né apolide e né senza domicilio/residenza.
Antonello a parte le votazioni in realtà sono un pò nella cxxx per l'assistenza sanitaria non essendo più residente a Venezia. Ho preso già una settimana dei 90 giorni annuali che mi toccano, ma non mi danno il medico di base, persino farmi prescrivere una medicina diventa un problema di stato e devo ricorrere alla guardia medica come un turista straniero pagando tutto. Non parliamo poi di prenotare una visita..non si può. Tutto privatamente a prezzi che puoi immaginare. Il 15 luglio ho una prenotazione già programmata per farmi rimuovere un neo (fatto estetico) in ospedale, dovrò tornare in italia per farlo, ma se costa meno farlo privatamente in clinica tunisina converrà farlo giù ( evitando costi dei voli A/R) e ciò perche non sono più RESIDENTE in Italia nè in Tunisia. Certo ci mancherebbe che mi privano pure del diritto di voto... per ora stanno mostrando solo tutti i limiti che il mostro burocratico è capace di produrre...l'inps ritarda la defiscalizzazione a suo piacimento, il comune ti butta fuori dal SNN nonostante le tasse le pago ancora in italia e l'Asl per "circolare" legifera alterando la Convenzzione Italo/Tunisina creando discriminazioni tra pensionati..che vuoi più dalla vita? la saluteeee!!!! e tanto sole e buon umore
IL: "se non arriva il permesso di soggiorno definitivo" (così scritto da Matteo S) farebbe semmai sì una differenza, visto che un conto e' fare richiesta del permesso (ricevendo, in attesa, una carta provvisoria) e un altro paio di maniche è riceverlo. (Non è chiaro se sia questo il motivo del suo problema).
Matteo non confondere la residenza al comune con il SSN, certo dovrebbero essere collegati ma la prima rimane come trascrizione sui registri e quindi con le varie situazioni che si creano in caso di elezioni il secondo invece è vincolato al "Trasferimento all'estero" che si ha proprio con la trascrizione sui registri AIRE del comune. Come trasferito all'estero non hai diritto all'assistenza sanitaria nazionale ma resti comunque scritto nei registri comunali del tuo ultimo comune.
Considerando anche il costo dei medicinali in Italia e delle relative visite se ci si trasferisce conviene farlo in toto specie se ci sono particolari patologie e comunque verificare sempre se quanto ottenuto con la defiscalizzazione sia conveniente per coprire tutte le spese aggiuntive in caso di particolari patologie... altrimenti è meglio restare in Italia.
laviniavirginia ha scritto :IL: "se non arriva il permesso di soggiorno definitivo" (così scritto da Matteo S) farebbe semmai sì una differenza, visto che un conto e' fare richiesta del permesso (ricevendo, in attesa, una carta provvisoria) e un altro paio di maniche è riceverlo. (Non è chiaro se sia questo il motivo del suo problema).
Hai colto il problema che la burocrazia non riesce a vedere..o meglio non vuole vedere..semplicemente lo ignora.
1)Io non ho chiesto a nessun ufficio la cancellazione dal SNN.
2) Non ho chiesto al Comune di venezia di togliermi la Residenza italiana automaticamente solo perchè ho fatto una richiesta in Tunisia ( provate a fare il contrario , cioè a richiedere una Residenza, non la danno mica automaticamente per il solo fatto di averne fatto richiesta!!)
3) Sino a quando effettivamente uno cambia Residenza ottenendola altrove , la logica ed il buon senso richiederebbe la conservazione della residenza pregressa con annesi e connessi.
4) infatti, se una persona già residente a Palermo,per esempio, chiede la residenza a Milano, prima della variazione e cancellazione dalla residenza Palermitana si aspetta che il Comune di Milano conceda la sua! solo allora si perde quella precedente, Nel frattempo la persona conserva tutti i diritti che il Comune di provenienza garantiva senza interruzioni.
5) tutt'alpiù il Comune di Venezia doveva attendere che ottenessi realmente la nuova residenza e dire: visto che ora sei anagraficamente residente in Tunisia, cancelliamo la residenza anagrafica di Venezia..ma non prima di allora!
L'Inps ti fa lo stesso discorso nel suo interesse, e dice che tratteranno la defiscalizzazione a cominciare dal sesto mese, dopo che sarò stato in Tunisia per 6 mesi(o in altro Paese comunque fuori dallo Stato Italiano). Cioè per i vantaggi ti fanno aspettare e s'inventano termini mentre per gli svantaggi sono immediatamente esecutivi (Comune ed Asl).
Siamo nella repubblica delle banane...europei
Questo è il problema
Anto&Simo ha scritto :Matteo non confondere la residenza al comune con il SSN, certo dovrebbero essere collegati ma la prima rimane come trascrizione sui registri e quindi con le varie situazioni che si creano in caso di elezioni il secondo invece è vincolato al "Trasferimento all'estero" che si ha proprio con la trascrizione sui registri AIRE del comune. Come trasferito all'estero non hai diritto all'assistenza sanitaria nazionale ma resti comunque scritto nei registri comunali del tuo ultimo comune.
Considerando anche il costo dei medicinali in Italia e delle relative visite se ci si trasferisce conviene farlo in toto specie se ci sono particolari patologie e comunque verificare sempre se quanto ottenuto con la defiscalizzazione sia conveniente per coprire tutte le spese aggiuntive in caso di particolari patologie... altrimenti è meglio restare in Italia.
Antonello dai per acquisito il fatto che non ho diritto all'assistenza sanitaria, cosa che invece respingo ritenendolo una stortura, un abuso a cui mi ribello nelle forme civili e democratiche dello stato di diritto facendo un ricorso amministrativo pur con poche speranze di vincerlo..ma mi sento leso come dovrebbero sentirsi lesi tutti gli ex inpdap e trovare le formule appropriate per rimuovere questa discriminazione tra pensionati.
In questo vale più il Principio del Diritto che la valutazione economica.
Farei il ricorso anche se le cure e le medicine costassero quasi nulla.
Non perchè sono litigioso, tutt'altro ma perchè è una discriminazione che non trovo nella Convenzione.
Scusa Matteo ma davvero non ti sto capendo, ma la colpa sarà senz'altro mia, se tu hai fatto l'iscrizione AIRE in automatico il tuo comune di residenza italiano ti inserisce nei registri AIRE e provvede alla segnalazione al SSN, non c'entra nessun permesso di soggiorno che è quello che ti permette di permanere in Tunisia per 2 anni, qualsiasi movimento tu devi fare va comunicato ad esempio, se torni in Italia farai nuova domanda di Residenza e nuova iscrizione SSN, se poi ti trasferirai in Tanzania farai nuova iscrizione AIRE e successiva cancellazione SSN se prevista. Nel caso invece che tu non hai fatto nessuna iscrizione all'AIRE hai ragione. Prima di procedere alle varie trascrizioni e registrazioni conviene farsi fare dal medico di famiglia un certificato che attesta quali farmaci si prendono ma questo va fatto anche per trasferimenti tra comuni e regioni come per il cambio del medico. Questa ricetta bianca serve proprio per procedere legalmente all'acquisto di farmaci, premetto che tutte le volte che mi sono recato in farmacia italiana per acquistare farmaci per la pressione, benché non avessi la ricetta li ho avuti tranquillamente una volta che ho detto che ero residente all'estero e questo in Sardegna, Lazio e Sicilia.
Matteo S ha scritto :Antonello dai per acquisito il fatto che non ho diritto all'assistenza sanitaria, cosa che invece respingo ritenendolo una stortura, un abuso a cui mi ribello nelle forme civili e democratiche dello stato di diritto facendo un ricorso amministrativo pur con poche speranze di vincerlo..ma mi sento leso come dovrebbero sentirsi lesi tutti gli ex inpdap e trovare le formule appropriate per rimuovere questa discriminazione tra pensionati.
In questo vale più il Principio del Diritto che la valutazione economica.
Farei il ricorso anche se le cure e le medicine costassero quasi nulla.
Non perchè sono litigioso, tutt'altro ma perchè è una discriminazione che non trovo nella Convenzione.
Matteo ho passato molti anni della mia attività lavorativa in giro per il mondo, in base al paese dove dovevamo andare, benché fossimo comunque inviati dal Ministero dovevamo procedere con comunicazioni che andavano dall'Ambasciata all'Ente che ci ospitava per garantirci l'assistenza sanitaria, questa viene fornita con accordi tra gli Stati ai cittadini e in base ad alcune modalità ben definite. La Tunisia e l'Italia hanno stabilito una linea, altri paesi non la offrono altri ancora la offrono completa, in Portogallo possono defiscalizzare solo gli inps e non gli ex inpdap come alle Canarie, sono partite crociate e ricorsi per ottenere unicamente l'introito economico dell'avvocato che ha patrocinato il tutto e sono un nulla di fatto. Procedi come meglio credi, ci mancherebbe altro ma valuta che la cosa che noi riteniamo ingiusta alla fine è stabilita da degli accordi, leggi e norme scritte e che a volte la spesa per intraprendere un procedimento amministrativo di dubbio risultato è di gran lunga superiore al beneficio che si può ottenere solo che l'avvocato di turno se ne guarda bene dal consigliare il cliente.
Anto&Simo ha scritto :Scusa Matteo ma davvero non ti sto capendo, ma la colpa sarà senz'altro mia, se tu hai fatto l'iscrizione AIRE in automatico il tuo comune di residenza italiano ti inserisce nei registri AIRE e provvede alla segnalazione al SSN, non c'entra nessun permesso di soggiorno che è quello che ti permette di permanere in Tunisia per 2 anni, qualsiasi movimento tu devi fare va comunicato ad esempio, se torni in Italia farai nuova domanda di Residenza e nuova iscrizione SSN, se poi ti trasferirai in Tanzania farai nuova iscrizione AIRE e successiva cancellazione SSN se prevista. Nel caso invece che tu non hai fatto nessuna iscrizione all'AIRE hai ragione. Prima di procedere alle varie trascrizioni e registrazioni conviene farsi fare dal medico di famiglia un certificato che attesta quali farmaci si prendono ma questo va fatto anche per trasferimenti tra comuni e regioni come per il cambio del medico. Questa ricetta bianca serve proprio per procedere legalmente all'acquisto di farmaci, premetto che tutte le volte che mi sono recato in farmacia italiana per acquistare farmaci per la pressione, benché non avessi la ricetta li ho avuti tranquillamente una volta che ho detto che ero residente all'estero e questo in Sardegna, Lazio e Sicilia.
Non è colpa tua Antonello. io capisco il senso di ciò che scrivi il malinteso è sul valore tra chi è Residente e chi non lo è.
1)Se io fossi ancora Residente anagraficamente in Italia non perderei l'assistenza sanitaria nelle more di acquisire effettivamente quella successiva richiesta in Tunisia(non ancora ottenuta, dato che il permesso provvisorio non è considerato residenza dalle autorità Tunisine).
2) se le autorità Tunisine non mi riconoscono come Residente perchè in Italia sono considerato residente in Tunisia?in base a quale atto? l'iscrizione all'AIRE? nella convenzione leggi scritto questo? penso di no, è una procedura che non s'incastra tra le burocrazie, manca la contestualità
3) L'iscrizione all'AIRE è solo un termine anche elastico pare, ad esempio che l'Inps neanche considera perentorio, posponendo il trattamento EP/02 della defiscalizzazione dopo almeno 6 mesi..quindi l'automatismo non c'è
4) Quando vado all'Asl a chiedere l'assistenza sanitaria mi chiedono dove sono Residente? gli rispondo affermando il vero dicendo che ho fatto richiesta di ottenere quella Tunisina ma non averla ancora ottenuta e che quindi dovrei ancora essere residente in Italia ( l'iscrizione all'AIRE non equivale ad alcuna Residenza)
5) sono daccordo con te che trasferendomi nelle varie parti del mondo occorrono diverse iscrizioni AIRE, ma queste non devono ledere diritti automaticamente.
6) Io le ricette bianche per i miei medicinali li ho già, ma non ho il medico di base che mi seguiva e non posso ad esempio chiedere di programmare una visita di controllo o esami fra 6 mesi , altrimenti pagho in anticipo, mentre potrebbe cadere nel periodo dei 90 gg in cui ho diritto all'assistenza sanitaria
7) non è il costo dei medicinali a preoccuparmi, quanto il fatto delle visite ed esami periodici di controllo che per timore della loro onerosità possono diminuire di frequenza esponendomi. Invece programmandoli (anche rientrando in Italia all'occorrenza nei 90 gg previsti) sostanzialmente non cambierebbe nulla. invece cambia tutto perchè ciò non è più possibile , l'assistenza sanitaria nei 90 gg è solo per emergenze...del tipo ti spezzi una gamba e al pronto soccorso ti curano gratis (forse) poichè se appena arrivato in Italia non vai all'asl a fare l'autocertificazione richiedendo la copertura sanitaria per il tuo periodo di soggiorno in italia sei fregato. La burocrazia t'impone di essere veggente di conoscere con anticipo che tu si spezzi una gamba il giorno dopo o qualsiasi altro malore che non viene coperto in carenza dell'autocertificazione preventiva. roba mica da poco se si pensa di non sprecare giorni di assistenza inutilmente. Arrivo in italia, sto bene,penso di non aver necessità di andare all'asl a chiedere giorni di assistenza...vado in montagna faccio un escursione e accidentalmente mi faccio male, mi portano al pronto soccorso e...mi presentano il conto . questo è.
A volte, per analizzare le situazioni problematiche o complesse, mi sembra faciliti il discorso scomporre il tema e analizzando punto per punto.
Come sapete, non sono italiana e quindi non mi permetto né sarei in grado di disquisire sulle modalità di espatrio che vi riguardano. Ci mancherebbe. Però per quello che riguarda le iscrizioni -per voi all'AIRE, per altri e per me, presso la sede dell'Ambasciata del proprio paese con sede nel Paese che si è scelto- vale una prima riflessione semplicissima: quali chances ho di essere accettata come residente a tutti gli effetti (quindi anche fiscali) nel paese che ho scelto ? E se ci si annuncia alla propria Ambasciata o, nel vostro caso, ci si iscrive all'AIRE, significa che le probabilità sono praticamente del 100% . Infatti, se si ha un introito sufficiente e regolare che come tale verrà poi attestato dalla banca in cui si è aperto un conto in loco, oppure, agli inizi, un piccolo capitale fatto girare sul conto -in questo caso, tunisino- in attesa della pensione su questo, e presentando i documenti che dimostrano l'effettività/credibilità di tali prossime entrate regolari, non succederà di certo, che la Tunisia dinieghi la residenza a chi l'ha richiesta. È uno dei pochi paesi che quasi ti stendono il tappeto rosso di accoglienza, in questo senso (rispetto per esempio al Marocco, dove il tramite è assai più complesso e snervante). Quindi, anche per i mesi di attesa per ricevere la carta di residente, credo che alla fonte (ossia nel proprio paese) già considerano che si sta vivendo all'estero, visto che ci si è annunciati alla sede della propria ambasciata (o iscrivendosi appunto all'AIRE). Se uno ha dubbi su questo o non lo sa, non si iscrive all'AIRE!
Già in questo senso ha dunque ragione Antonello.
Mi pare dunque che il punto dolente della questione sia inerente la situazione della propria salute, in questo caso di quella di Matteo che necessita di revisioni regolari. Dunque la valutazione va' fatta o... andava fatta riguardo a quanto questo fattore incida e implichi. E questo è dunque un punto da mettere bene in chiaro, prima di già prendere la decisione se espatriare o no e dove -e di cosa implichi-. Bisogna essersi bene informati e pertanto a conoscenza delle leggi del proprio paese e delle convenzioni e di tutto quanto ne consegue. In modo da poter valutare per il proprio caso specifico, se ci si senta o meno di fare il passo. Altrettanto, se ci si senta o meno di rischiare di esporsi e fino a che punto.
Per fare un esempio e cogliendo quello posto da Matteo, dico delll'andare in montagna, con la possibilità di rompersi la gamba (perché non facciamo peggio, facendoci venire un infarto o schiantandoci? Scusate, ma credo che un po' di autoironia e buon umore in questo mattino di domenica non facciano male... O perlomeno l'ottimismo -senza poi essere però avventati-). Perché la mia idea è che se si pensa di espatriare ci vuole anche una buona dose di gusto per l'avventura, di coraggio e di fegato, ma questo sempre che ce lo si possa permettere -per indole/carattere, ma pure e proprio dal profilo cura e salute perlomeno. Qui sul foro hanno scritto anche altre persone che proprio candide di salute non erano e che però si sono trovate molto bene. Penso a Mariapia e a suo marito (ne ha scritto).
Io direi di osare e che i pochi mesi che intercorrono fra non avere più alcuni diritti in patria ed essersi stabiliti qui in Tunisia si possono superare senza rompersi le gambe ma neppure la testa con le peggiori ipotesi e supposizioni. Certo che tutto non si può avere: i diritti di prima e quelli nuovi di altrove. E la cautela, come pure essersi bene informati prima, sono una premessa essenziale. Ciò detto, nessun'altro può valutare e decidere se per le proprie caratteristiche e stato di salute sia saggio, salutare, convenga, ispiri o no, dare il passo. Poi le leggi e il modo di funzionare dei rispettivi paesi, beh... sarebbe un altro discorso...
Esatto cio che hai ampiamente descritto lavinia...condivido...io che sono piu sintetico dico che Iscrizione Aire significa la certificazione e Autentificazione che tu sei effettivamente Residente Estero in tale Statoe pertanto usufruisci diritti e doveri di ove tu sei Residente...ivi compresa Desficalizzazione
Tutto il Resto e' Noia.....come cantava il grande Califano
Capisco Matteo il tuo giusto risentimento ma la legge contro la doppia imposizione fiscale non parla dell'AIRE perché nel senso stretto parla di residenza ma soprattutto non c'entra la doppia imposizione fiscale con l'assistenza medica. Per questo subentra la circolare 1000/IV/3639 del 23 luglio 1992 che scaturisce successivamente alla convenzione. Ripeto che capisco i tuoi risentimenti e perplessità ma l'INPS con la defiscalizzazione che ti fa aspettare 6 mesi per lavorarla (e non lo ha fatto con tutti) è un altro discorso fatto da un altro ente su altri dati che sono Mod. EP I/2 per la doppia imposizione quindi n'altra cosa.
Il tuo caso è semplice ed è quello di tutti gli italiani residenti all'estero in qualsiasi paese essi siano, faccio il permesso di soggiorno, faccio l'iscrizione AIRE, non faccio alcuna domanda di abbattimento fiscale perché magari nel paese dove vado non è previsto e in automatico il comune di residenza mi inserisce nel registro AIRE e ne da comunicazione all'ASL. Viceversa torno in Italia, vado al comune e faccio il trasferimento di residenza, con la ricevuta ottenuta vado alla ASL e faccio l'iscrizione/trasferimento e scelta del medico. Questo in qualsiasi paese italiano e da qualsiasi parte nel mondo.
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