Kidapawan

Buongiorno lucaroma333,

Ti dò il benvenuto su Expat.com!

Un saluto,

Francesca
Team Expat.com

Ciao lucaroma  a Gennaio ero a Kibawe paese di origine di mia moglie....Kidapawan dista circa 100 km. verso Davao.....Il rischio esiste,anche se il Presidente Duterte fa molto per contrastare la situazione,non si può stare tranquilli.     Davao è più sicura,però devi fare molta attenzione. Non infilarti in assembramenti,non farti notare con abbigliamenti strani o con "americanate"     e  non fermarti tanti giorni solo a kidapawan...  e poi senti i locali cosa dicono e regolati di conseguenza.....la situazione si evolve molto velocemente e non sai in tempo reale come stanno le cose......se vuoi sapere altro chiedimi pure ciao.Maurizio

Ciao Maurizio, grazie per la risposta, quello che descrivi e' proprio la situazione che immaginavo.
A questo punto credo che forse dovro' rinunciare ad andare, perche' dei 3 mesi e mezzo in cui saro' nelle Filippine (se i miei suoceri non concludono con l acquisto di un condo a Davao) dovro' passarli tutti a Kidapawan.
Mia moglie manca dalle Filippine da 7 anni e quindi non sa' bene la situazione attuale, mentre "i locali" la prendono un po' sottogamba, ma sai, questa cosa del "vieni tranquillamente i giornali non dicono le cose come sono realmente qui e' tutto tranquillo e le ambasciate esagerano sempre con gli allarmismi", mi suona un po' come un: "vieni che non succede niente....poi cmq se cade una testa non e' certo la nostra" Cmq per il momento ti ringrazio infinitamente per la tua risposta , sei stato piu che esaustivo.

Ciao Lucaroma desidero risponderti ancora perchè comunque, anche se ci sono i rischi e quindi ribadisco usare prudenza e attenzione,io non sarei così drastico, al tuo posto ci andrei ugualmente.....non pensare che tra qui da noi e là nelle Filippine ci sia una grande differenza di rischio-pericolo. Io giro con più paura qui da noi (almeno in certi posti e città) che non nelle Filippine dove controlli e polizia sono molto più assidui ed intensi che non in questa povera italia.
Ciao  Maurizio