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Rischi sanitari da tenere sotto controllo nel 2025

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Scritto daAsaël Häzaqil 31 Gennaio 2025
Tradotto daFrancesca

La presenza costante di virus invernali ci ricorda che i rischi per la salute fanno ancora parte della quotidianità. Anche il COVID-19 continua a destare preoccupazione ed è oggetto di un continuo monitoraggio da parte delle autorità sanitarie. Come puoi salvaguardare la tua salute mentre ti prepari all'espatrio o vivi all'estero?

Batteri resistenti agli antibiotici

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), i batteri resistenti agli antibiotici sono “la più grande minaccia per la salute umana”. Si tratta di un grave rischio per la salute, in quanto la resistenza antimicrobica (AMR) costringe a sviluppare trattamenti sempre più complessi per curare le malattie. La resistenza agli antibiotici rappresenta un rischio per l'umanità. Il 17 maggio 2024, l'OMS ha pubblicato un elenco di 24 batteri resistenti agli antibiotici, suddivisi in 15 famiglie e classificati in base al loro grado di resistenza. Secondo un rapporto dell'OMS, pubblicato il 21 novembre 2023, la resistenza antimicrobica (AMR) ha causato 1 milione e 270.000 morti nel 2019. Solo in Europa, la resistenza agli antibiotici uccide circa 35.000 persone ogni anno. Grecia, Romania, Bulgaria e Francia sono tra i Paesi che consumano più antibiotici.

Consigli per gli espatriati

La resistenza agli antibiotici deriva spesso da un loro uso eccessivo. Le malattie diventano più difficili da curare. Sei più vulnerabile e hai maggiori probabilità di sviluppare infezioni gravi. L'OMS sottolinea che gli antibiotici (la maggior parte dei quali viene prescritta dai medici di base) sono utilizzati solo per combattere le infezioni causate da batteri (polmonite batterica, angina batterica, infezioni dell'orecchio, infezioni del tratto urinario, ecc.). Sono invece inefficaci nel trattamento delle malattie virali (la maggior parte dei tipi di mal di gola, influenza, rinofaringite, bronchite acuta, gastroenterite, ecc.). Quando sei all'estero, segui le misure igieniche di base. Se ti ammali, non curarti da solo ma segui le raccomandazioni del tuo medico.In generale, il riposo, una buona dieta e alcuni farmaci di base (paracetamolo, sciroppo per la tosse, ecc.) sono sufficienti per combattere la malattia.

Influenza

Quest'inverno, il virus influenzale sta colpendo molti Paesi. Attualmente il virus A (H1N1) pdm09 è il più frequentemente, ma anche i virus B-Victoria e A (H3N2) sono molto attivi. I Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) contano almeno 5,3 milioni di casi, 63.000 ricoveri e 2.700 decessi. Si raccomanda la vaccinazione contro l'influenza a partire dai 6 mesi di età. Allarme rosso in Europa, dove il tasso di vaccinazione degli over 65 è in calo nonostante il picco dell'epidemia. Solo la Danimarca (78%) e l'Irlanda (76%) superano l'obiettivo europeo di vaccinazione del 75%. Il tasso è in calo in molti Paesi, tra cui Francia e Italia (54% e 53%) e Islanda (47%). Raggiunge il 12% in Polonia e Slovacchia. Eppure l'influenza uccide, nel continente, più di 27.000 persone ogni anno.

Il Canada ha registrato 4.495 casi di contagio nella prima settimana di gennaio (+11,3%). Anche Australia, Nuova Zelanda, Emirati Arabi Uniti e Giappone (quasi 320.000 casi alla fine di dicembre 2024) stanno registrando un picco nel numero di casi. L'OMS sottolinea che l'influenza colpisce ogni anno circa 1 miliardo di persone. Tra i 3 e i 5 milioni soffrono di forme gravi.

Consigli per gli espatriati

Se hai più di 65 anni, il tuo Paese ospitante ti avrà consigliato di vaccinarti. Il vaccino è consigliato anche per le donne in gravidanza, per gli adulti e i neonati (a partire dai 6 mesi di età) affetti da malattie croniche, e per le persone obese. Se fai parte di questi gruppi a rischio, il vaccino è generalmente gratuito, ma controlla le regole in vigore nel Paese di espatrio. Anche chi è a contatto con persone vulnerabili e gli operatori sanitari dovrebbero vaccinarsi. Se ti trovi in una di queste situazioni, verifica la tua idoneità con le autorità sanitarie locali. Adotta le stesse accortezze se ti stai preparando al trasferimento (con o senza bambini). Le autorità sanitarie rilevano che questa stagione influenzale sta colpendo soprattutto i più giovani, in particolare i giovani adulti e gli adolescenti. Alcuni espatriati temono gli effetti collaterali della combinazione tra il vaccino per il Covid e quello dell'influenza. Al contrario, si consiglia di effettuarli entrambi.

Covid-19 (Sars-CoV-2)

Non se ne parla quasi più, ma è ancora in circolazione, con le sue varianti. La più recente si chiama XEC, per cui esiste un vaccino. Individuato per la prima volta in Germania, si è diffuso rapidamente in tutta Europa, poi negli Stati Uniti e in Cina. Si tratta di una variante di Omicron (a sua volta una variante di Sars-CoV-2) e ha un alto tasso di trasmissione. Sebbene la Sars-CoV-2 sia stata rimossa dalla categoria “emergenza globale”, rappresenta ancora un rischio per la salute che deve essere monitorato.

Secondo l'OMS, il Covid-19 ha causato più di 7 milioni di morti. L'Organizzazione stima, tuttavia, che questa cifra debba essere moltiplicata per 3. Nell'agosto 2024, l'OMS ha rilevato che il Covid-19 "circolava in tutti i Paesi”. Canada, Stati Uniti e Francia sono le nazioni che attualmente registrano un aumento dei casi.

Consigli per gli espatriati

Come futuro espatriato, o residente all'estero, assicurati di essere in pari con le vaccinazioni. Verifica se il tuo Paese ospitante copre la vaccinazione contro il Covid-19. Oltre a vaccinarti, devi continuare a osservare le misure di prevenzione: lavati le mani, tieni a portata di mano un gel idroalcolico se non puoi lavarti le mani con acqua e sapone, soffiati il naso in un fazzoletto usa e getta, evita di abbracciare e stringere la mano, tossisci nella piega del gomito e arieggia regolarmente la casa. Se sei malato (Covid o altra patologia), indossa una mascherina e stai a riposo. Indossa una mascherina anche nelle aree affollate o poco ventilate. Attenzione: alcune strutture (ospedali, ecc.) hanno reintrodotto l'uso obbligatorio della mascherina.

Mpox (vaiolo)

Nel novembre 2024, l'OMS ha mantenuto “il massimo livello di allerta per l'epidemia di mpox” (allerta scattata nel 2022). Il virus si trasmette dagli animali all'uomo (zoonosi). La malattia si presenta generalmente come una forma meno grave di vaiolo umano: un'eruzione cutanea accompagnata, o preceduta, da febbre o linfonodi ingrossati. La trasmissione da uomo a uomo è possibile attraverso il contatto diretto (fluidi corporei, lesioni cutanee, ecc.) o indiretto (contatto con oggetti contaminati). Le persone infette guariscono, generalmente, nell'arco di 2 o 3 settimane. Il virus, inizialmente presente in Africa centrale e occidentale (oltre 20.000 casi nella Repubblica Democratica del Congo, il Paese più colpito), l'OMS ha osservato un aumento deI casi nel resto del mondo a partire dal 2022: Europa (28.682 casi e 9 decessi), Stati Uniti (23.998 casi), Canada, Cina, Pakistan e così via. Al 7 gennaio 2025, i casi erano 117.663 in 122 Paesi, tra cui 115 persone mai entrate in contatto con il virus. Una variante (mpox clade 1b) è comparsa dall'estate del 2024 in almeno 5 nazioni europee: Germania, Belgio, Regno Unito, Svezia e Francia (un caso il 6 gennaio 2025).

Consigli per gli espatriati

Esiste un vaccino contro l'mpox. In risposta all'esplosione di casi negli Stati Uniti, le autorità americane hanno avviato campagne di vaccinazione. Le autorità sanitarie europee hanno adottato misure simili, sottolineando che la popolazione mondiale ha perso quasi tutta l'immunità da quando la vaccinazione contro il vaiolo è stata interrotta all'inizio degli anni '80. Se sei un espatriato, e se sei ad “alto rischio di esposizione al virus”, la vaccinazione è raccomandata. E' il caso se: se sei un uomo che ha rapporti sessuali omosessuali o con più partner, se sei una donna che ha una relazione con un uomo che ha rapporti sessuali con altri uomini, o se sei una persona trans con più partner. Sei a rischio anche se hai partner sessuali occasionali o se vivi con persone altamente esposte al virus. La vaccinazione è consigliata a prescindere dal luogo in cui vivi.

Dovresti vaccinarti anche se sei immunocompromesso e ti stai trasferendo in una regione dove circola il virus. Le espatriate in gravidanza, o in allattamento, devono fare attenzione: le autorità sanitarie sconsigliano la vaccinazione a causa della mancanza di dati sulle ripercussioni a lungo termine. Gli studi non hanno evidenziato conseguenze sulla fertilità.

Morbillo

L'OMS e il CDC degli Stati Uniti hanno recensito 10,3 milioni di casi di morbillo nel 2023. Il 20% in più rispetto al 2022. Questo aumento ha spinto l'OMS a rinnovare l'allerta nel novembre 2024. Se il virus sta tornando in auge, è soprattutto a causa del calo della copertura vaccinale in tutto il mondo. Secondo l'OMS, “più di 22 milioni di bambini non hanno ricevuto la prima dose di vaccino” nel 2023, pur essendo necessarie due dosi per rendere il vaccino efficace. Nel 2023, 57 Paesi hanno registrato epidemie di morbillo di varia entità, colpendo la maggior parte dei continenti ad eccezione delle Americhe. L'OMS stima che nel 2023 ci siano stati più di 107.000 morti nel mondo, soprattutto tra i bambini non vaccinati. Sebbene questa cifra sia scesa dell'8% rispetto al 2022, è ancora troppo alta se si considerano le soluzioni vaccinali esistenti. L'OMS sottolinea che il morbillo è altamente contagioso e che non esiste un trattamento per debellare il virus. Da qui l'importanza di vaccinarsi.

Consigli per gli espatriati

Le associazioni dei genitori fanno regolarmente delle campagne contro le vaccinazioni obbligatorie per i bambini. Le autorità sanitarie, tuttavia, ci ricordano l'importanza di vaccinare neonati e bambini. Il morbillo può causare danni cerebrali o la morte. La poliomielite può portare alla paralisi permanente. La meningite e la parotite possono causare sordità permanente (con il rischio di danni cerebrali nel caso della meningite). Se vai a vivere all'estero con i tuoi figli, rispetta i requisiti vaccinali del tuo Paese d'origine e di quello ospitante. Informati sui rischi per la salute. La mancata vaccinazione non mette a rischio solo la salute di tuo figlio, ma anche quella di chi gli sta intorno.

Dengue

Diffuso negli ambienti tropicali e subtropicali, il virus della dengue (noto anche come “influenza tropicale”) viene trasmesso dalle zanzare all'uomo. Il riscaldamento globale sta favorendo la diffusione del virus anche in Europa meridionale. Al 30 maggio 2024, l'OMS registrava 7,6 milioni di casi in tutto il mondo, tra cui più di 16.000 casi gravi e 3.000 decessi. L'OMS stima che metà del globo sia esposto al virus. Ogni anno si verificano circa 100-400 infezioni (con molti casi asintomatici). Il numero di casi è aumentato notevolmente negli ultimi anni, soprattutto nelle Americhe (4,5 milioni di casi e 2.300 decessi entro il 2023). Anche Francia, Italia, Spagna, Senegal, Burkina Faso, Ghana, India, Nepal, Cina, Thailandia, Indonesia, Vietnam e Australia sono tra i Paesi più colpiti. La maggior parte dei malati presenta sintomi che durano tra i 2 e i 7 giorni (febbre alta, nausea, dolori articolari, ecc.) o sono asintomatici. Possono inoltre verificarsi casi gravi di dengue generalmente dopo che la febbre è passata (affaticamento, sangue nelle feci o nel vomito, vomito persistente, ecc.)

Consigli per gli espatriati

Non esiste un vaccino o un trattamento specifico per la febbre dengue. Se vivi in un Paese dove circola il virus, segui le raccomandazioni sanitarie. Proteggiti dalle zanzare durante il giorno e la notte. Bonifica tutte le aree dove c'è acqua stagnante e non lasciare cibo sulle mensole della cucina. Usa zanzariere impregnate di repellenti. Indossa indumenti protettivi. Le stesse raccomandazioni valgono per la chikungunya, anch'essa in aumento. In caso di febbre, non curarti da solo: evita farmaci antinfiammatori non steroidei (ibuprofene, aspirina), per scongiurare il rischio di emorragie causate dalla malattia. Rivolgiti a un medico appena avverti i primi sintomi. Potrebbe prescriverti del paracetamolo per alleviare il dolore. In caso di febbre dengue grave, dovrai essere ricoverato in ospedale. 

Altri agenti patogeni a cui fare attenzione

Esistono agenti patogeni meno virulenti di quelli citati sopra, che rientrano nella categoria dei “patogeni comuni”. È il caso dell'HMPV. Un tempo vittima di false dicerie, il virus è ora meglio definito: somiglia all'influenza stagionale. Anche il virus respiratorio sinciziale (RSV) è monitorato con attenzione. Altamente contagioso, causa un'infezione del tratto respiratorio. I bambini sono i più colpiti, ma anche gli adulti possono contrarre la malattia. Sebbene sia poco conosciuta, l'RSV colpisce ogni anno milioni di persone a livello globale.

Dobbiamo temere una pandemia di influenza aviaria?

L'OMS sta monitorando attentamente anche un altro virus: l'H5N1 (influenza aviaria). Questo virus, che colpisce gli animali, può infettare gli esseri umani. Il contagio avviene generalmente attraverso le vie respiratorie, dopo il contatto con animali infetti (piume, secrezioni, ecc.). I sintomi sono generalmente quelli dell'influenza stagionale, con possibili disturbi gastrointestinali. Possono, in alcuni casi, verificarsi complicazioni che portano alla morte. Il 7 gennaio, gli Stati Uniti hanno riportato il primo caso di morte legato al virus H5N1. Il 3 gennaio, l'amministrazione uscente ha stanziato 306 milioni di dollari per sostenere la ricerca e i programmi di lotta contro questo virus. Nel 2024, gli Stati Uniti hanno registrato 66 casi di influenza aviaria nell'uomo. Il 9 novembre 2024, il Canada ha registrato il primo caso nell'uomo. Anche il Vietnam e il Messico hanno rilevato almeno un caso di infezione nell'uomo.

La comparsa del virus negli animali preoccupa gli scienziati. Temono una sua mutazione, che faciliterebbe la trasmissione agli esseri umani. Si teme un collegamento tra l'influenza aviaria e l'influenza stagionale. Il caso di un americano infettato dal virus senza essere entrato in contatto con un animale ha riacceso gli interrogativi. Ad ogni modo, non ci sono scenari catastrofici in vista. Le ipotesi avanzate dagli scienziati sono solo ipotesi. La cautela resta d'obbligo.

Espatrio e rischi per la salute: come proteggersi?

I pericoli per la salute non rientrano sempre nell'equazione quando si pianifica un espatrio. Ma esistono, soprattutto se ti rechi in una zona ad alto rischio. Consulta il tuo medico prima del viaggio e valuta con lui la situazione. Se necessario, fai un check-up completo. Informati sul sistema di assicurazione sanitaria della nazione di espatrio. A seconda del tuo profilo e/o del sistema di assicurazione sanitaria nella destinazione di trasferimento, potrebbe essere consigliabile stipulare un'assicurazione sanitaria privata. In caso di malattia, segui le raccomandazioni vigenti.

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A proposito di

Ho una laurea magistrale in Giurisprudenza - Scienze Politiche e un diploma del Japanese Language Proficiency Test (JLPT) N2. Ho lavorato come addetta alla comunicazione. Ho oltre 10 anni di esperienza come web copywriter.

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