In questo periodo, un anno fa, l'insorgere di una nuova pandemia scuoteva il mondo intero. I primi casi di COVID-19 si registrano a Wuhan, in Cina, e si diffondono presto su scala globale. Ma come stanno ora le cose in Cina, sono tornate alla normalità? Cosa ne pensano gli espatriati che vivono nel Paese?
Delle 86.000 persone infette da COVID-19 in Cina, più di 68.000 vivevano nella provincia di Hubei. Un anno fa, la città di Wuhan si trova a fare i conti con una malattia altamente contagiosa che attacca il sistema polmonare. A partire da quel momento, la situazione peggiora vertiginosamente: il 23 gennaio Wuhan, e altre città della provincia di Hubei, entrano in lockdown totale. Il 30 gennaio l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) dichiara lo stato di emergenza.
Dal 23 gennaio all'8 aprile la città di Wuhan si isola dal resto del Paese. I mezzi di trasporto smettono di circolare e le persone escono di casa solo previa autorizzazione. A metà febbraio chiudono tutti gli esercizi pubblici non essenziali. Il blocco è stato rilasciato ufficialmente all'inizio di Aprile ma le attività hanno ripreso il loro corso normale solo in Agosto.
“Il ritorno alla vita di tutti i giorni è stato strano. Vedere la gente che faceva di nuovo la coda davanti alla bancarella del cibo da asporto, era una scena surreale. Anche andare al supermercato o al centro commerciale mi dava una sensazione particolare", ci racconta Amy, un'espatriata americana che vive a Wuhan.
Oggi la città, che conta 11 milioni di abitanti, ha ripreso il suo ritmo ed il distanziamento sociale è un ricordo lontano. “In questa parte del mondo, le mascherine protettive si sono sempre indossate. Solo che adesso lo si fa per motivi diversi. La situazione qui è migliorata ed è come se ci fossimo svegliati da un brutto sogno", dice David, un espatriato francese che vive in un quartiere di Wuhan. Aggiunge che anche se inizialmente pensava che le restrizioni fossero troppo severe, è contento che siano servite a contenere che l'epidemia; ora può godersi la città assieme alla moglie e al figlio appena nato.
La fine del blocco è stata accolta con sollievo da tutti gli imprenditori che hanno un'attività sul territorio. La crisi economica ha costretto molti stranieri a lasciare la Cina, altri hanno stretto i denti nella speranza di sopravvivere. Uno chef e ristoratore francese che lavora a Shanghai spiega a Reuters che ad un certo punto ha pensato di non farcela." Sono davvero sollevato che le cose siano tornate quasi alla normalità. Spero che con il nuovo anno tutto si sistemi".