Molti paesi nel mondo sono attraversati da una nuova ondata di COVID-19, e da una sua variante. Le strategie sugli ingressi variano da nazione a nazione. Se alcune bloccano gli arrivi internazionali, altre accolgono gli stranieri pur monitorandone le condizioni di salute. Ecco un aggiornamento sulle destinazioni dove potete viaggiare in questo periodo.
Europa
I confini di vari paesi europei, tra cui Germania, Austria, Belgio e Italia sono aperti. Per accedere, i viaggiatori devono attenersi ad uno stretto protocollo. Chi entra in Germania, ad esempio, deve sottoporsi ad un periodo di quarantena di 10 giorni interrompibile solo se il viaggiatore risulta negativo al test per il COVID-19 al 5 giorno dopo l'arrivo. Il paese sta attualmente attraversando il secondo lockdown, iniziato il 16 dicembre 2020 ed in vigore fino alla fine di gennaio. Bar, ristoranti, hotel, scuole e centri di aggregazione sono chiusi.
Il Regno Unito è attualmente sotto stretto lockdown a causa della rapida progressione della nuova variante del virus Sars-CoV 2. Questa misura restrittiva doveva durare fino a metà febbraio, ma è stata recentemente prorogata fino a marzo. I confini restano aperti ai viaggiatori, ma a determinate condizioni. È obbligatoria una quarantena di 5 giorni in arrivo. Ad eccezione dei residenti britannici, tutti gli altri devono produrre un test PCR negativo effettuato entro 72 ore dalla partenza.
In Spagna, diverse regioni, tra cui Valencia, Rioja e Catalogna, devono rispettare un coprifuoco. Dal 7 gennaio sono stati inoltre vietati gli spostamenti tra comuni catalani per 10 giorni. I confini del paese restano aperti ma chi vuole entrare, via mare o aerea, deve presentare un test con esito negativo effettuato entro 72 ore dal viaggio. Anche l'Italia vieta gli spostamenti tra regioni, fino al 15 gennaio, ma non chiude le frontiere. L'accesso è consentito a chi effettua un test con esito negativo nelle 48 ore precedenti l'ingresso nel territorio italiano.
Le frontiere di Danimarca, Finlandia, Repubblica Ceca e Russia rimangono chiuse ai viaggiatori internazionali.
Medio Oriente
Mentre il Qatar consente l'ingresso solo ai residenti che lavorano sul territorio e ai loro familiari, Emirati Arabi Uniti e Oman mantengono i confini aperti, ma con delle restrizioni. Negli Emirati Arabi Uniti, ad esempio, può entrare solo chi è negativo al coronavirus ed ha effettuato il test non oltre le 96 ore dalla partenza. Questa regola non viene applicata ai bambini di età inferiore ai 12 anni. Ad Abu Dhabi, chi entra viene messo in quarantena per 10 giorni e deve indossare un braccialetto elettronico. A Sharjah, i viaggiatori vengono testati al loro arrivo e all'ottavo giorno di quarantena. I positivi devono autoisolarsi per 14 giorni. In Oman, è obbligatorio indossare un braccialetto elettronico durante i 7 giorni di quarantena. Inoltre, i viaggiatori devono scaricare l'app Tarassud. La Turchia mette in quarantena per 7 giorni solo i viaggiatori provenienti da Regno Unito, Danimarca e Sud Africa.
Asia
I confini di molti paesi asiatici, tra cui Cina, Filippine, Giappone, India, Vietnam, Malesia, Indonesia e Birmania, restano chiusi a causa della nuova ondata di COVID-19. In Cina, tuttavia, l'ingresso è consentito al personale diplomatico e alle persone in possesso di alcuni visti specifici. Nelle Filippine entrano solo i cittadini filippini e le loro famiglie, i dipendenti di ambasciate ed organizzazioni internazionali, il personale di volo ed i residenti permanenti. La Corea del Sud è stato uno dei pochi paesi asiatici a rimanere aperto durante la crisi, imponendo una quarantena di 14 giorni all'arrivo e l'effettuazione di un test per il depistaggio del coronavirus, da effettuare entro 72 ore dalla partenza. I confini rimangono chiusi a Singapore che autorizza però l'ingresso delle persone che hanno soggiornato in Australia, Nuova Zelanda, Vietnam o Brunei nei 14 giorni precedenti l'ingresso. La Thailandia concede agli stranieri di entrare senza visto e soggiornare per 45 giorni invece di 30, tenendo conto dei 14 giorni di quarantena in un hotel designato. Una serie di test per il COVID-19 deve essere fatto entro 72 ore dall'arrivo ed anche durante la quarantena. Lo Sri Lanka pianifica di riaprire i confini su scala internazionale dal 23 gennaio 2021.
America
Gli Stati Uniti attualmente non accettano arrivi dall'area Schengen, dal Regno Unito, dall'Irlanda, dal Brasile, dalla Cina e dall'Iran. In Canada, entrano solo le persone che hanno un'offerta di lavoro valida e quelle con un visto di vacanza-lavoro, a condizione che acconsentano di autoisolarsi per 14 giorni dopo l'arrivo. In America Latina, i confini aerei della maggior parte dei paesi, ad eccezione dell'Argentina, sono aperti. Attualmente è possibile viaggiare in Brasile, Cile, Ecuador, Perù, Repubblica Dominicana e Messico, ad esempio. Per entrare in Messico e nella Repubblica Dominicana non è obbligatorio fare il test.
Oceania
L'Australia e la Nuova Zelanda non sono accessibili fino a nuovo ordine. Possono entrare solo i residenti permanenti e le loro famiglie, e i titolari di alcuni visti. Per ulteriori informazioni, visitate i corrispettivi siti web dell'immigrazione.
Africa
Molti paesi africani, tra cui Botswana, Camerun, Mauritius, Costa d'Avorio, Kenya, Marocco e Tunisia, sono aperti ai viaggiatori internazionali. A Mauritius, vengono messi in quarantena per 14 giorni in un hotel designato dal governo. Il test deve essere eseguito meno di 7 giorni dalla partenza e durante la quarantena. Per entrare in Sud Africa invece, il test va fatto nelle 72 ore precedenti l'ingresso. I viaggiatori devono anche scaricare l'app "COVID Alert South Africa". Algeria e Senegal, invece, mantengono chiusi i propri confini fino a nuovo avviso.