Trasferirsi all'estero con la famiglia ha implicazioni diverse rispetto a spostarsi da soli o in coppia. La scuola, le attività extrascolastiche, gli spazi per giocare, la sicurezza, le agevolazioni e le politiche sociali per l'infanzia sono tutti aspetti che un genitore deve valutare. Alcuni Paesi, tra cui la Svezia e la Nuova Zelanda, hanno la reputazione di essere destinazioni di espatrio a misura di bambino.
Quali sono gli aspetti da considerare prima di trasferirsi all'estero con bambini?
Se i tuoi figli hanno meno di 18 anni, l'istruzione sarà ovviamente una priorità. Pianifica con cura il trasferimento in modo che i tuoi figli entrino in classe all'inizio dell'anno scolastico o del semestre. Diversamente, si adatteranno con più difficoltà. Nei Paesi dell'emisfero boreale la scuola inizia a settembre/ottobre, mentre in quelli dell'emisfero australe, e nelle regioni equatoriali, comincia generalmente a gennaio.
È importante preparare i figli al trasferimento con largo anticipo, parlare con loro del progetto di espatrio, introdurli alla cultura e alla lingua del nuovo Paese. La nostalgia di casa può colpire anche gli adulti più navigati, pertanto il cambiamento può avere un forte impatto su un bambino in fase di sviluppo.
Introducendo i tuoi figli alla lingua del nuovo Paese con un approccio ludico (giochi e programmi televisivi), confortandoli sul fatto che potranno videochiamare regolarmente i migliori amici e portare con loro oggetti a cui sono affezionati (ad esempio, i peluche), li coinvolgerai nel trasferimento. Scegliere con loro la vostra nuova casa farà in modo che si sentano parte integrante del progetto.
In alcuni Paesi, le scuole pubbliche o gli enti statali offrono corsi di lingua e cultura ai bambini stranieri appena arrivati. Molte scuole canadesi, ad esempio, tengono lezioni gratuite per aiutarli nell'apprendimento della lingua inglese. In altre destinazioni invece non avrai altra scelta se non iscriverli a una scuola privata. In Arabia Saudita, la stragrande maggioranza dei bambini espatriati, indipendentemente dalla disponibilità economica dei genitori, frequenta scuole private per sopperire alle barriere culturali e linguistiche.
Naturalmente, la vita di un bimbo non si limita alla scuola. Per crescere sani, i bambini hanno anche bisogno di fare attività fisica, di avere amici e spazi per giocare. Ti stai trasferendo in un luogo con un basso tasso di criminalità, dove i tuoi figli potranno giocare da soli per strada? La nuova casa avrà un cortile o un giardino? Ci sono parchi, aree gioco? Dovresti anche informarti sulle leggi che regolano il lavoro nel Paese di espatrio, per capire che potrai prendere dei giorni di congedo pagati nel caso in cui si ammalassero. Inoltre, lo Stato concede delle agevolazioni alle famiglie e di che tipo?
Le destinazioni a misura di bambino
Alcune nazioni sono particolarmente adatte per crescere i figli. Il rapporto 2020 dell'Unicef "Worlds of Influence: Understanding What Shapes Child Well-being in Rich Countries" fornisce informazioni a riguardo. I Paesi del Nord Europa - Svezia, Norvegia, Finlandia, Islanda, Paesi Bassi e Danimarca - godono di un'ottima reputazione per quanto riguarda la sicurezza e le politiche a favore dell'infanzia. In Asia, Giappone e Singapore ottengono buoni risultati. Lo stesso vale per la Nuova Zelanda.
Nel resoconto dell'Unicef, i Paesi Bassi si sono classificati al primo posto. Lo Stato olandese supporta molto i genitori, coprendo parte delle spese per i generi alimentari, i trasporti e l'assistenza all'infanzia. Anche chi non rientra nella categoria a basso reddito può beneficiare di alcuni sgravi,e in particolare dell'assegno "kinderbijslag" per le spese generiche. Le mamme hanno diritto a 10 settimane di congedo di maternità retribuito, mentre i papà a 5 settimane. Il Paese vanta un eccellente sistema scolastico: il 78% degli studenti di tutte le età ha espresso un alto livello di soddisfazione nei confronti del proprio ambiente scolastico (Unicef). Ci sono anche molti spazi sicuri dove giocare (parchi gioco, zone verdi, palazzetti dello sport) e un'eccellente rete di piste ciclabili.
Anche la Svezia è una destinazione adatta alle famiglie. Vanta una delle politiche di congedo parentale più eque al mondo, che prevede che i genitori possano dividersi 480 giorni di congedo parentale retribuito. In caso di malattia dei figli (minori di 12 anni), possono prendere dei giorni pagati. Le strutture per l'infanzia (asilo nido e scuola materna) sono facilmente accessibili, a costi che vanno in base al reddito. Anche nel caso di famiglie benestanti, la spesa mensile non supera i 145€.
Il Giappone è un'altra destinazione interessante per le famiglie. Il tasso di criminalità, tra i più bassi al mondo, lo rende un posto molto sicuro per i bambini. È normale infatti vederli andare a scuola da soli! Il Paese vanta anche un ottimo sistema sanitario ed educativo. Il congedo parentale per i neo-genitori prevede 26 settimane per la madre e 12 per il padre. Unica nota dolente, così come riporta Nikkei Asia, è che i figli degli espatriati spesso non hanno accesso alle risorse adeguate (ad esempio gli insegnanti nelle scuole) per imparare il giapponese e quindi integrarsi.
Nell'emisfero australe, la Nuova Zelanda è conosciuta per essere un Paese adatto ai bambini. La sua cultura lavorativa favorisce un buon equilibrio tra lavoro e vita privata, cosa che facilita il compito dei genitori. Stats NZ riporta che oltre tre quarti dei lavoratori neozelandesi sono soddisfatti del loro equilibrio tra lavoro e vita privata (orari flessibili, ferie pagate, ecc.). Come il Giappone, anche la Nuova Zelanda ha un tasso di criminalità estremamente basso, i bambini possono giocare in tutta sicurezza sia nei parchi cittadini che nelle zone verdi a poca distanza dai centri urbani. Questo Stato insulare dell'Oceania vanta anche un ottimo sistema di istruzione pubblica e di assistenza sanitaria.