CAMBIO REGOLE CONVENZIONE TUNISIA
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Buongiorno a tutti
Sono Roberto, devo ancora "scontare" un anno di lavoro poi arriverò quasi sicuramente tra voi, sempre che notizie come questa di oggi sul Giornale riguardo ai pensionati in Bulgaria non tocchino la Tunisia, grazie anticipatamente per i vostri chiarimenti.
Buongiorno a tutti
Sono Roberto, devo ancora "scontare" un anno di lavoro poi arriverò quasi sicuramente tra voi, sempre che notizie come questa di oggi sul Giornale riguardo ai pensionati in Bulgaria non tocchino la Tunisia, grazie anticipatamente per i vostri chiarimenti. - @frobertofox
Salve, Ci può gentilmente inviare il Link di questo articolo di giornale, Oppure sintetizzare il "succo" di tale articolo? Grazie.🙏
@ercolani buongiorno e a tutti del gruppo.
da Il Giornale
L'Inps chiede gli arretrati ai pensionati all'estero, il caso Bulgaria
Cambia l'interpretazione della convenzione del 1988. Coinvolte mille persone, dimezzati gli assegni
Valentina Menassi 24 Novembre 2024 - 05:00
L'Inps chiede gli arretrati ai pensionati all'estero, il caso Bulgaria
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Un fulmine a ciel sereno ha colpito circa mille pensionati italiani residenti in Bulgaria che si sono visti recapitare richieste di pagamento per tasse arretrate sulle pensioni percepite negli ultimi sette anni. Per decenni, questi cittadini hanno beneficiato dell'esenzione fiscale prevista da una convenzione bilaterale siglata nel 1988 tra Italia e Bulgaria. Un recente cambio di interpretazione da parte dell'Inps e dell'Agenzia delle Entrate ha ribaltato la situazione, imponendo il recupero delle imposte non versate.
La convenzione fiscale in questione stabiliva che le pensioni italiane fossero esenti da tassazione per i cittadini residenti in Bulgaria. Questo accordo ha attirato molti pensionati italiani, spinti anche dal costo della vita più basso e da un regime fiscale favorevole.
È arrivata, poi, la stangata: nel giugno 2023, l'Inps ha modificato la sua interpretazione della convenzione, sostenendo che la tassazione dovesse basarsi sulla cittadinanza piuttosto che sulla residenza fiscale. Di conseguenza l'Agenzia delle Entrate ha iniziato a calcolare le imposte non versate dal 2016, applicando conguagli e sanzioni. Molti pensionati hanno visto i loro cedolini ridursi drasticamente, in alcuni casi fino al 50 per cento.
Alcuni assegni mensili sono stati interamente trattenuti dall'Inps per compensare i debiti fiscali accumulati, lasciando questi soggetti senza risorse per affrontare spese essenziali come affitti, bollette e cure mediche. La decisione ha colto di sorpresa coloro che non avevano mai ricevuto segnalazioni o avvisi in merito all'obbligo di pagare queste tasse negli anni passati.
L'avvocato Margherita Kosa, rappresentante dell'Associazione Pensionati Italiani in Bulgaria, ha inviato una lettera al viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, per sollevare il caso. Secondo quanto riportato dalla legale i pensionati si trovano in una situazione di grande difficoltà economica a causa di trattenute retroattive e sanzioni, definite «sproporzionate».
La Bulgaria stessa avrebbe chiesto all'Italia di rivedere l'interpretazione della convenzione per evitare potenziali violazioni del diritto europeo, ma l'Italia avrebbe rifiutato. La vicenda ha portato alcuni pensionati a intentare azioni legali per contestare la decisione, ma con esiti non sempre favorevoli. Nonostante alcune sentenze di primo grado abbiano dato ragione ai pensionati, il contenzioso si è spesso rivelato lungo e costoso. Altri pensionati, invece, hanno deciso di lasciare la Bulgaria, trasferendosi in Paesi con regimi fiscali più vantaggiosi oppure facendo ritorno in Italia. Sul caso sono intervenute anche le autorità italiane, secondo le quali il recupero delle tasse arretrate è una conseguenza del principio di parità fiscale, che richiede ai cittadini italiani di rispettare gli obblighi tributari del loro Paese d'origine, indipendentemente dalla residenza all'estero.
La Bulgaria, d'altro canto, non ha modificato la sua posizione: per il governo locale le pensioni
Ma la convenzione Italo Tunisina è completamente diversa da quella con la Bulgaria, a noi è richiesta la residenza fiscale, mentre nella convenzione Bulgara è previsto che devono avere la cittadinanza.
Quindi stiamo sereni e non creiamo falsi allarmismi.
@Astrubale
cosi come altri paesi. Noi in Tunisia e per gli altri 3 Paesi restanti si parla di residenza fiscale come dicevi e non di cittadinanza. Ho letto che hanno aperto anche il Marocco ma......anche li devi avere la cittadinanza mi sembra. Il problema, secondo me, è che si cerca sempre di interpretare a proprio vantaggio le regole grazie anche alla flessibilita e peculiarità della lingua italiana e di chi legifera con frasi articolate. Poi qualcuno ci mette le mani e esce il maccarone. Un po' come la storia dei 183 gg. che molti la interpretano in senso larghisssssssiiiimo. devi fare 183/184 in Tunisia punto e meglio qualcuno di più e poi vai dove vuoi visto che poi puoi anche farli non consecutivi, fra l'altro. Ma no, non stanno convinti, poi arriva l'AdE e/o INPS, vanno a metterci le mani e poi sono dolori. Basta poco che ce vo'?
@Astrubale
Stavano sereni anche in Bulgaria senza allarmismi poi da un giorno all'altro hanno cambiato le regole del gioco, e comunque è innegabile che c'è una caccia al pensionato expat per fare cassa non solo in Italia,
Mah.....per curiosità mi sono andato a leggere la convenzione incriminata.
Questa è molto diversa da quella con la Tunisia.
In particolare una persona fisica, per essere considerata residente in Bulgaria ai sensi della convenzione, deve avere la nazionalità bulgara, come da previsione dell'art 2, lettera b.
Quindi un pensionato italiano, che non risulti residente in Italia (sempre ai sensi della convenzione, ovvero - art. 2 lettera a- non è soggetto a imposizione in Italia a motivo del suo domicilio, della sua residenza della sede della sua direzione o di ogni altro criterio di natura analoga) a meno che non sia anche cittadino bulgaro, per quanto sia andato a vivere in Bulgaria, non sarà considerato residente ai sensi della convenzione neppure da questo stato.
La convenzione non entra dunque in gioco per rimuovere il rischio di doppia imposizione e non prevede la casistica in cui il soggetto non risulti imponibile in alcuno dei due stati.
Quindi resta inapplicabile.
Presumo che fino ad oggi vi fosse un accordo tra i due stati, dato che non può essere ammesso che una persona possa rimanere del tutto esente da imposizione.
E presumo anche quindi che ora l'Italia abbia riconsiderato la sua posizione.
La vedo dura per i soggetti interessati.
Potranno forse far valere le proprie ragioni per gli arretrati, dato che INPS e i vari enti pensionistici avranno applicato la defiscalizzazione sulla base della documentazione consegnata, ma d'ora in avanti, sulla base delle riviste interpretazioni, non ne verranno concesse altre e non vedo a che norma ci si potrebbe appigliare per rivendicarne l'applicazione.
Chi sta in Tunisia invece non ha nulla da temere.
Questo articolo chiarisce e conferma:
https://quifinanza.it/pensioni/pensiona … ia/866347/
E in effetti: "Dall’altro lato, il governo bulgaro continua a considerare le pensioni italiane esenti da tassazione sul proprio territorio".
Resta il dubbio sulla legittimità di applicare la rivista interpretazione in modo retroattivo....a meno che.....
A meno che, come mi par di capire tra le righe, come da prassi e come previsto, l'esenzione dalla tassazione italiana sia stata applicata direttamente dagli enti pensionistici (INPS ecc.) e che ora l'AdE contesti la correttezza del loro operato.
In pratica l'AdE bacchetta INPS e compagnia, obbligando a interpretare correttamente le norme, emette le cartelle, applicando pure le sanzioni, e il pensionati ci rimettono le penne.......
Eppure sarebbe bastato leggere la convenzione per farsi venire qualche dubbio....
😲
@frobertofox
le due convenzioni sono differenti. Già da parecchi anni italiani avveduti hanno provveduto ad abbandonare la Bulgaria.
Grazie Anto grazie Live e grazie a tutti coloro che forniscono informazioni utili per quelli che come me si stanno interessando alla Tunisia
Buongiorno a tutti
Anche ieri lunedì 2 dicembre il Parlamento Tunisino ha lavorato..........
Chiaramente la norma vale SOLAMENTE e ripeto SOLAMENTE! per i pensionati tunisini.
Il Parlamento tunisino ha votato lunedì a favore di un emendamento alla legge finanziaria 2025, che cancella l'esenzione fiscale prevista per le pensioni dei pensionati.
Questa decisione, che ha fatto discutere, ripristina l'assoggettamento delle pensioni all'imposta sui redditi, garantendo al tempo stesso ai pensionati l'accesso alle detrazioni fiscali e ai vantaggi legali vigenti per calcolare il proprio reddito imponibile.
Una decisione motivata dal pareggio di bilancio
Secondo il ministro delle Finanze, Sihem Boughdiri Namsia, l'esenzione totale delle pensioni avrebbe avuto un forte impatto finanziario negativo sul bilancio statale. Ha spiegato che questa misura:
Compromettere gli equilibri generali delle finanze pubbliche nel medio termine.
Peggioramento del deficit di bilancio e del debito pubblico.
Riduce la capacità dello Stato di onorare i propri impegni finanziari, sia a livello nazionale che internazionale.
I pensionati beneficeranno di un aumento delle pensioni
Per mitigare l’impatto di questa misura, il ministro ha ricordato che i pensionati beneficeranno, a partire dal 1° gennaio 2025, di diversi aumenti.
Una rivalutazione generale delle pensioni prevista da un programma di aumenti spalmati su tre anni.
Un aumento legato all’applicazione della nuova scala Irpef, introdotta nella legge finanziaria 2025.
Questi aggiustamenti mirano a preservare il potere d’acquisto dei pensionati mantenendo un bilancio in pareggio.
Passano 20 minuti .......e vai !
Altro articolo di stampa
Tunisia: Il nuovo scudo fiscale che preoccupa Roma
Cresce la preoccupazione all’interno del governo italiano per il significativo aumento della partenza dei pensionati verso i paradisi fiscali, in particolare la Tunisia. Gli ultimi dati dell'Inps rivelano un trend preoccupante: un preoccupante aumento del 42,2% delle partenze nel 2023 rispetto al 2022, con 1.132 pensionati che hanno scelto l'espatrio fiscale.
La Tunisia si sta rivelando una destinazione particolarmente privilegiata, attirando 268 pensionati italiani nel 2023. Questa cifra, che può sembrare modesta, maschera una realtà più attraente: il Paese nordafricano è diventato la seconda destinazione preferita dai pensionati italiani, subito dopo la Spagna. Con il suo regime fiscale particolarmente attraente e un costo della vita tre volte inferiore a quello italiano, la Tunisia rappresenta una minaccia crescente per le entrate fiscali italiane.
Questa tendenza rientra in un movimento più ampio di ottimizzazione fiscale che riguarda le autorità. Infatti, dopo un temporaneo calo durante il periodo Covid (1.561 partenze nel 2020, poi 1.099 nel 2021 e 796 nel 2022), il fenomeno riprende con 1.132 partenze nel 2023, facendo temere un'accelerazione del movimento negli anni venire.
Il fenomeno non si limita alla Tunisia. Altre destinazioni come Portogallo (114 pensionati), Romania (114) e Albania (100) stanno sviluppando strategie aggressive per attrarre pensionati italiani. Anche paesi come Grecia, Cipro, Malta e Slovacchia cominciano ad emergere come alternative credibili, aumentando il numero di offerte fiscali vantaggiose.
@Dardo01
Della serie: ti aumento la pensione di 100 DT per poi tassarti per 200.
Qual’è la fonte editoriale della articolo sullo scudo fiscale che preoccupa Roma?
Qual’è la fonte editoriale della articolo sullo scudo fiscale che preoccupa Roma? - @Maigret12
Salve,
va' bene, qui si parla ovviamente di Italia e di italiani; tuttavia, riguardo alle numerose partenze dai diversi Paesi UE (sia di pensionati, ma pure di persone che devono chiudere i battenti delle loro attività a causa dei costi di produzione divenuti insostenibili -v. aumenti causa gasdotto dalla Russia con nessi e connessi; e v. gli esborsi a tonnellate a favore di un "sostegno" all'Ucraina con tanto di guadagni delle industrie belliche- ) ricordo che alla base dei numerosi esodi di europei dalla loro rispettiva Patria, ci sta -a dir poco- l'insoddisfazione in crescendo per le politiche diramate e imposte dalla sede UE. Molti -pensionati e non- emigrano anche in direzione dell'America Centrale e dell'America latina.
L'UE sta pertanto cercando di coordinare determinate questioni che renda possibile rifarsi sulle tasche dei cittadini.
Quando in Italia se ne renderanno conto e abbatteranno la pressione fiscale sui pensionati sarà sempre troppo tardi
@AntoTunisia
sono ancora in servizio e credo che le tue parole siano davvero il succo del discorso. Prima che se ne accorga il governo italiano faro' in tempo a pensionarmi, a trasferirmi in viaggio avventura ( termine romantico per trasferirmi da solo senza seccature ) in Tunisia e permanere qualche anno in santa pace.
@AntoTunisia
ah. Non lo so mica sai. questi finisce che con la scusa che defiscalizziamo sono capaci di abbassarci la pensione. Non sanno piu dove prendere i soldi. A parte loro che si alzano lo stipendio quando e come vogliono. come dicevano i latini.....mala tempora currunt sed peiora parantur caro amico mio.
@Giuliano580
È anticostituzionale. Non lo faranno mai.
Sono diritti acquisiti.
@Astrubale
sai quanto gliene importa a loro? Diritti acquisiti se toccano i loro. già capitato con gli statali a suo tempo per andare in pensione (che possiamo poi essere d'accordo o meno) prima a 19anni 6mesi e un giorno , poi 25 anni ecc.
erano diritti acquisiti ma se ne sono fregati e adesso ci vai a 65 anni (non seguo piu quindi non conosco l eta e gli anni per andare l ho buttata cosi
Questi del popolo se ne fregano, tutti, indistintamente. vedi che non hanno fatto la perequazione ai pensionati AIRE per il 2025 a meno che non abbiano la pensione minima.
@Giuliano580
ho capito che era un discorso allegorico il tuo, qualche anno fa il segretario di un noto partito della destra italiana in campagna elettorale parlò proprio di questo e di formare delle zone fiscalmente idonee ad accogliere i pensionati "fuggiti" verso nuovi lidi, non si realizzò nulla e penso sia stata soltanto una delle tante illusioni elettorali alle quali sono abituati tutti i cittadini del pianeta terra comunque è stata qualcosa di detto e recepito... chissà se in un futuro qualcuno capisca che sarebbe un voler accogliere cittadini della Comunità Europea che sarebbero ben felici di venire in Italia
@Giuliano580
Sono diritti acquisiti quando il cittadino ne sta già usufruendo /beneficiando. Su questo si è già pronunciata la Corte Costituzionale.
Quello che dici te che hanno cambiato le regole in corsa, ovvero prima che il cittadino andesse in pensione, il diritto non era ancora acquisito.
Non so se sono riuscito a rendere l'idea.
Voglio evidenziare che non sono il difensore d'ufficio del Governo, anzi!
@Astrubale
si si. qui, almeno per me, si parla e ci si confronta lasciando fuori tifoserie da stadio. si esprimono pensieri, ci si lamenta perchè non ma sempre nel rispetto delle altrui idee e della persona, civilmente.
Comunque speriamo bene. mah
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