Il Vietnam o lo ami o lo odi, mi avevano detto 32 anni fa quando sbarcai per la prima volta a Saigon .
Però l'amore è anche odio e viceversa, e per me 32 anni dopo il sentimento ancora uguale, amore ed odio!!
Ritorno turista e ricomincio la solita trafila dell'immigrazione, dove la polizia deve mostrarsi scortese, in fondo è ancora un regime comunista e loro hanno potere!
Appena fuori la solita discussione con il tassista che cerca di farti pagare 130,000 Dong quello che costa 13,000.
Il primo bancamat ti avvisa che sui prelievi applica il 2% di comissione ( essi, anche qui le banche , come ovunque, fregano) il successivo mi addebita 50 dong di comissione fissa ( lo 0,01%) come previsto dalla banca centrale, basta saperle le cose ma il turista medio non le sa!
In albergo appena arriva cercano di fregarti sul cambio e di darti una camera diversa di quella prenotata.
Ed è un paese che odi! Snervante.
Poi poi appena fuori dai circuiti turisti e fuori dalle grifie dei loro operatori c'e' il Vietnam.
Quello del sorriso che risponde con un sorriso.
Quello della gente che quando capiti loro zona ti prende in carico e si sentono responsabili di te turista spaesato magari accompagnandoti per un pezzo di starda per essere sicuri che non ti perdi ancora!
Poi ci sono le ragazze veitnamite, molto pudiche, eppure con un costume nazionale che tra aderenze, trasparenze, spacchi è molto sexi e che quando ti sorridono ti aprono il cuore!
Poi c'e' la baia di Hallong, che ti toglie il fiato.
Hoi Han in cui fai apposta a perderti per scoprire nuovi tesori, Ho Ci Minh che subito ritorna essere Saigon che è l'incotro tra i ricordi del passato coloniale ed il futuro che qui è alle porte, se non è gia arrivato!
E sin quì il Vietnam lo ami
Poi c'è cortina quasi insuperabile del Vietnam reale quello di tutti i giorni che non solo un turista non vede ma nemmeno si rende conto che esiste se non lo va a cercare.
Quello delle fabbriche a 10 ore al giorno per sei giorni alla settimana più gli straordinari, non sempre pagati, con stipendi da 50$ al mese.
Le operaie, mi hanno raccontato, svengono dal caldo per mancanza di aria e stravolte dalla stanchezza.
Poi il turista arriva a Saigon e trova miriadi di hostes che lavorano nei bar, massaggi ecc ,
alcune ammettono che , vinta la vergogna, è molto meglio che lavorare alla frabbrica della Canon vicino ad Hanoi!!
Oppure, ce ne sono a migliaia nelle periferie, i manovali a giornata, uomini e donne, che con le loro ceste di vimini aspettano accucciati sui marciapeidi di essere chiamati per lavorare per un giorno per pochi centesimi senza garanzie e protezioni in turni massacranti.
Se incroci i loro sguardi sorridono, accenano un saluto, qualcuno a gesti si vanta della sua squadra!
Sembrano sereni o forse rassegnati .
Poi ci sono i disperati, i poveri tra i poveri, i vecchi i bambini abbandonati le ragazze con neonati che mi sorridono grati per un gesto da niete.......ma qui non ho piu' parole .