Buonasera Francesca,
per quanto molte persone quando espatriano, o semplicemente quando migrano all'interno del proprio paese, ad esempio dal sud al nord Italia, preferiscano mantenere i propri usi e costumi, "in primis" direi la lingua e/o il proprio dialetto e le proprie abitudini e mentalità, non è questo il nostro caso.
Con mia moglie prima di trasferirci in Spagna abbiamo fatto un accordo: non ci saremmo "ghettizzati" in un quartiere con altri italiani, per scelta, perché volevamo inserirci in un nuovo paese al meglio, quindi con vicini spagnoli, per poterci integrare al meglio con nuove abitudini, usi e costumi, nonché per poter acquisire la giusta padronanza della lingua.
Per questo motivo abbiamo anche deciso di non installare nessuna antenna satellitare per i canali televisivi italiani o esteri, ma solo spagnoli. Abbiamo optato per una scuola pubblica e non internazionale (anche per motivi di costi, a dire il vero) per i nostri figli, mia moglie si è iscritta subito ad un corso di lingua spagnola del comune, insomma abbiamo cercato di aprirci a nuove abitudini, un "contorno" di vita adeguato al posto dove abbiamo scelto di vivere. Questo a nostro avviso è fondamentale, ne abbiamo una certezza totale e non temiamo smentite, perché la controprova l'abbiamo davanti a noi tutti i giorni, grazie alla colonia di inglesi che qui vive. La stragrande maggioranza pur vivendo qui da decenni, non parla una parola di spagnolo, immaginarsi se hanno assimilato usi e costumi locali...eccetto il bere e le feste, sempre ben graditi. Ma quando si trovano a colloquiare con uffici ed enti locali, non sempre sono ben visti, visto il grado estremamente mediocre del livello di conoscenza dell'inglese da parte degli spagnoli (e comunque, insomma, non sono certo loro a doversi adeguare, a mio parere)
Un aneddoto lo posso raccontare, io non ci potevo credere: dopo alcuni mesi che eravamo qui, all'ennesima difficoltà per uscire dal parcheggio condominiale con la nostra auto a causa di un'auto sempre parcheggiata fuori e davanti al cancello di ingresso, di proprietà di un signorotto pensionato inglese, mia moglie un giorno lo ha fermato e gli ha chiesto: " ma mi scusi, ma ci vuole molto a portare la sua auto all'interno del parcheggio, peraltro nel suo posto di parking riservato (!!) a lato del suo ingresso nell'abitazione? Ebbene...con tono dimesso ha risposto (ovviamente in inglese): il proprietario di casa non mi ha mai dato un telecomando del cancello, io non parlo una parola di spagnolo e non gliel'ho mai chiesto, nemmeno l'ho chiesto ad un vicino, quindi porto dentro l'auto solo quando trovo il cancello aperto! Senza parole....per quanto mi riguarda.
Ovvio che non è semplice abituarsi ad altre consuetudini, altri orari, altri costumi, però a mio avviso è fondamentale per inserirsi al meglio, pur ritenendo importante mantenere alcune peculiarità delle proprie abitudini italiane, nel mio caso soprattutto alimentari (visto che la cucina andalusa non è certo ricca e variegata come quella mediterranea che conosciamo).
Qual'è la mia personale esperienza?
Ebbene...alla fine sono finito in un contesto abitativo internazionale (e non spagnolo come auspicavo), però non è un male, in una città a forte vocazione turistica questo fa parte dell'ambientamento e delle abitudini anche della gente locale, di avere vicini di qualsiasi etnia e provenienza del mondo.
Mi sono dovuto adattare necessariamente (qui non è una scelta per noi...ma giocoforza è così...) agli orari andalusi, sia del lavoro che di scuola, ma devo dire decisamente migliori rispetto all'Italia, dovuto anche in parte alle maggiori ore di luce e al clima splendido che questo posto garantisce: perciò la sveglia la mattina è ad orario più dolce, per la scuola, allorché i bimbi entrano alle 9, e per il lavoro, visto che qui uffici e negozi aprono più tardi e comunque in generale si ingrana non prima delle 10,30 del mattino.... la colazione dolce all'italiana dapprima mi mancava (e molto...devo dire...) ma poi ho scoperto la bontà di una colazione con pitufo alla catalana (piccolo panino tostato con jamon serrano, salsa di pomodoro e olio di oliva) e me ne sono innamorato, quindi ormai la mia colazione infrasettimanale è diventata salata, solo nel week end mi concedo quella tipica italiana...per quanto riguarda la famosa "siesta", o meglio il descanso...ne abbiamo capito la sacralità allorché siamo stati "sgridati" per i lavori da noi fatti in casa in orario tra le 15 e le 17.30, e ci sta.....il riposino pomeridiano qui è una vera e propria norma....in tale orario qui il mondo degli spagnoli pare fermarsi, per riprendere lentamente nel pomeriggio con meno vigore rispetto alla mattina, e fortunatamente anche con meno traffico automobilistico, visto che molte persone il pomeriggio non lavorano....grazie al cielo altra abitudine meravigliosa rispetto alla mia precedente esperienza di vita milanese...il traffico accettabile e tranquillo anche in una grossa città come Malaga, quasi inesistente in autostrada....
Che dire poi della voglia di festeggiare degli spagnoli...qui ogni occasione è utile per fare festa, e si festeggia anche il giorno dopo del calendario festivo, per festeggiare la fine dei giorni di festa!! (pare assurdo ma almeno qui da me è così)....
Insomma ci sono molte nuove abitudini che abbiamo dovuto assimilare, devo dire in stragrande maggioranza per noi migliorative rispetto al passato, ma ci sono anche risvolti negativi.....per esempio per me milanese abituato a puntualità e professionalità...bhe...qui lasciano molto a desiderare, insieme anche in molti casi all'educazione impartita ai figli (ho già avuto modo di dirlo in passato), vuoi anche perché qui dove vivo il concetto di famiglia non è così forte, in quanto è elevatissimo il numero di coppie (con figli) separate o divorziate, mi spiegavano che è una caratteristica tipica dei rapporti particolarmente instabili per l'"allegria" che caratterizza gli uomini e le donne da queste parti...sembra banale ma ci si deve fare il callo anche a questo, soprattutto quando qualche mamma ti chiede di accudire la propria prole perché ha altro da fare con il nuovo compagno, tanto per fare un esempio, poi ovviamente i bambini ne risentono nella loro educazione e nel rapporto con i tuoi di figli...
Non parlo delle frasi di uso comune, perché i malagueñi parlano molto rapidamente e non il castigliano "fino" come il sottoscritto, e si vantano delle loro peculiari espressioni linguistiche, che chiaramente dopo un po ti viene abituale quasi ripetere...occhio però a stare attenti a capirne bene il senso, altrimenti "te toman el pelo!"
In conclusione bisogna armarsi di pazienza, vivere in un contesto internazionale e con persone di differenti etnie mi ha fatto capire come il mondo sia proprio bello...perché molto vario !!
Spero di non aver annoiato nessuno , e comunque tutto quanto raccontato è il frutto della mia/nostra personale esperienza.
Un saluto a tutti!
Alberto