Buonasera a tutti,
per quanto mi riguarda purtroppo non posso dare un grande contributo sul tema, visto che di nostalgia francamente non ne abbiamo provata nemmeno un po, ma sapevo che così sarebbe accaduto, visto che non lasciamo affetti particolarmente forti in Italia, mentre gli amici veri si contano sulle dita di mezza mano, almeno per la nostra esperienza di vita.
Per la mia personale esperienza posso dire che nei due anni di viaggi esplorativi che abbiamo fatto, una volta presa la decisione di espatriare, ho appurato parlando con altri emigrati o emigrandi come effettivamente più di qualsiasi altra cosa l'ostacolo maggiore per una scelta dirompente come questa sono gli affetti che si lasciano in patria, e non solo familiari, ma anche amici.
In realtà credo che al giorno d'oggi le distanze siano veramente ridotte rispetto ad un tempo, vista l'esistenza di voli low cost ma soprattutto agli strumenti internettiani di comunicazione a distanza, che non sostituiscono certo la presenza fisica, però alleviano di molto a mio parere la nostalgia, mantenendo caldi i rapporti umani e la confidenza, laddove ovviamente non ci sia di mezzo l'amore di coppia, ben altra cosa ovviamente....
Nel mio caso la decisione è stata di famiglia e per famiglia intendo quella in cui vivi all'età in cui ti trovi, quindi nel mio caso quella che mi sono creato con moglie e figli. Avendo uno spirito profondamente libertino e poco avvezzo al legame ombelicale con la famiglia di origine (forse in questo sono meno italiano e più scandinavo...mah...) non ho subito contraccolpi, ma mi rendo conto benissimo che ci sono persone che vivono in famiglie "allargate", con la presenza di genitori e fratelli/sorelle in ogni momento della giornata pur avendo un consorte e dei figli propri.....oppure altre persone per le quali la presenza degli amici è basilare nella vita, come supporto umano e morale, magari in assenza dei genitori perché non più in vita....
A queste persone suggerisco di pensarci molto bene prima di partire, per immaginarsi lontani dai propri cari...a mio avviso l'unico fattore nostalgico per un espatrio....per il resto, lavoro, casa, proprietà, beni materiali ecc..... tutto alle spalle...perché se si ha la giusta carica e motivazione per cambiare vita, non si devono sprecare energie per pensare al passato, bensì vanno sfruttate per proiettarsi al futuro nella nuova vita, con entusiasmo ed intraprendenza...almeno questa è la mia "ricetta", quindi per rispondere a Francesca...mi sono buttato sul lavoro.... e, almeno nel mio caso...quando ti ricostruisci una vita con un nuovo lavoro...non hai nemmeno il tempo di pensare a ciò che hai lasciato!
Poi quand'anche mi venisse un filo di nostalgia...per me che ho vissuto 40 anni in mezzo al cemento...bhe...mi basta andare in spiaggia a sentire il profumo del mare o a vedere l'alba mentre sto pescando....mi ritempra anima e core!
Un saluto a tutti
Alberto