L’integrazione “sana” in una società diversa da quella di nascita richiede il verificarsi di due condizioni fondamentali:
1) Lo straniero che desidera integrarsi deve essere disponibile al cambiamento e relazionarsi con gli altri seguendo i costumi e le modalità prescritte dalla nuova società di cui si desidera l'appartenenza.
2) La società con la quale si desidera integrarsi è sufficientemente aperta al cambiamento ed alla novità e nel contempo bendisposta nei confronti di terzi non appartenenti ad essa
Se entrambe queste condizioni si verificano, allora con la buona volontà, l’umiltà e l’apertura reciproca l’integrazione è possibile.
Ma…..
Come è possibile integrarsi con persone che non hanno nessuna opinione positiva di noi a parte il nostro conto in banca???
La risposta è che non è possibile; siamo integrati solo fino a che continuiamo a rendere conveniente l’iterazione con noi.
A questo punto la persona che desidera integrarsi può fare sostanzialmente due cose:
1) Annullare sé stessa e rendersi una specie di zerbino pur di piacere (anche se in via solo apparente)
2) Considerare che l’integrazione non è qualcosa che gli ha prescritto il dottore e gestire i propri rapporti personali uno ad uno (nel mio caso ho uno splendido rapporto con mia moglie, ma è solo il frutto di una santa botta di cxxx e nulla più, lo standard purtroppo è diverso), cercando di far collidere il proprio modo di essere e le proprie convinzioni con altre che dovremo tollerare e con le quali inevitabilmente dovremo scendere a compromessi.
Essere se stessi non vuol dire essere superbi o intolleranti, ma semplicemente essere spontanei e semplici.
Esempio: In Thailandia non è visto di buon occhio scambiarsi troppe effusioni con il proprio partner in pubblico. A me sinceramente non me ne frega nulla, perché se voglio dare un semplice bacio a mia moglie sulla guancia o voglio farle una carezza MI RIFIUTO di limitare questa cosa solo perché al Thailandese non piace, a me invece sì! Chi non è della mia stessa opinione può tranquillamente continuare ad interagire con i propri simili, io e loro siamo solo incompatibili su queste cose.
E’ ovvio che non mi metterei MAI a fare un lingua a lingua con lei, semplicemente perché anche per me è esagerato e penso possa imbarazzare gli altri, ma questo è quanto, nulla di più!
Dare alle persone il potere di giudicare il nostro operato significa altresì dargli il potere di condizionare la nostra vita e questo non è per nulla positivo, anche se finalizzato ad una integrazione.
In ultimo il 90% degli stranieri in Thailandia frequenta (oltre ovviamente al proprio ambiente domestico) circoli e Bar di proprieta' di altri stranieri e spesso non e' neanche ben vista in alcuni locali Thailandesi. Alla faccia dell'integrazione!