Residenza in Tunisia regole e modalità
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Ex Inpdap in pensione da settembre 2018 interessata a defiscalizzazione credo possibile risiedere in Tunisia .Vorrei
sapere le regole e cioè
- per quanti (gg 184?) devo risiedere in Tunisia
-vorrei stabilire residenza con mio marito in Tunisia ma viaggiare e muovermi da lì. Si può e come Grazie risposta.
Avete indirizzo Cgil in Tunisia?
Salve Sonia e Mauro e buon Natale,
la normativa di riferimento sono gli accordi bilaterali italia/tunisia per evitare le doppie imposizioni fiscali, sono reperibili sul sito del dipartimento delle finanze (effettuare ricerca "accordi bilaterali italia tunisia per evitare le doppie imposizioni fiscali" e aprire il link del dipartimento delle finanze), l'articolo che ci interessa è il 18 e il successivo 19, i giorni di permanenza fuori dall'Italia li troviamo nel 15 e la normativa sulle doppie imposizioni fiscali nel 4. Questi non dicono per quanto tempo dobbiamo essere in Tunisia ma dicono che dobbiamo essere fuori dai confini italiani per 183 giorni (184 anno bisestile). S'intende che per noi ex INPDAP per ottenere le agevolazioni fiscali dobbiamo eleggere la residenza in Tunisia e richiedere allo stato tunisino di pagare le tasse qui. L'elezione di residenza la si fa prima ottenendo il permesso di soggiorno e poi presentando domanda di iscrizione AIRE al Consolato, successivamente si compila un modulo che verrà vidimato dalla direzione fiscale competente per territorio dove avremo eletto residenza e si invierà il tutto alla sede INPS competente per la nostra pensione.
il patronato è reperibile su un qualsiasi motore di ricerca digitando "patronato inca tunisia"
''Questi non dicono per quanto tempo dobbiamo essere in Tunisia ma dicono che dobbiamo essere fuori dai confini italiani per 183 giorni ....''
quindi qualunque paese extra UE. Non ci vuole molto a trascorrere sei mesi al caldo
mauroest ha scritto :quindi qualunque paese extra UE. Non ci vuole molto a trascorrere sei mesi al caldo
Per derimere tutte le perplessità ti rimando all'articolo 4 paragrafo 2 comma C
...
c) se detta persona soggiorna abitualmente in entrambi gli Stati contraenti ovvero non soggiorna abitualmente in alcuno di essi, essa è considerata residente dello Stato contraente del quale ha la nazionalità;
...
poi ognuno agisce e fa come meglio crede finchè gli Stati europei con forti interessi in Tunisia non forniranno allo Stato tunisino i sistemi informatizzati incrociati tra loro permettendo quindi una gestione automatica delle presenze e delle imposte pagate come avviene in Europa.
Ahhh si in effetti è cosi come la esponi. . Anche se in modo molto semplicistico
Poi ci sono altre considerazioni da fare....
Un altro Paese. ..un altra mentalita. ..culture abitudini differenti. ...altra lingua. ..
Insomma non sono Tutte rose e fiori. .. ma ci si puo abitare e vivere bene. ...nel rispetto di usanze e persone di un altro Paese c hé anche se molto vicino à noi X molti versi è abbastanza Lontano. ..
Ma tutto sta à fare passo dopo passo. ...
Bravo Anto, io l'ho scritto in privato sia a Sonia957 che a Mauroest, i 184gg sono necessari x stabilire dove si ha la residenza anche se poi ci sono coloro che continuano a sbandierare che non sono necessari i 184gg in Tunisia e lo avevo già scritto tempo fa
tunisiadaamare ha scritto :anche se poi ci sono coloro che continuano a sbandierare che non sono necessari i 184gg in Tunisia
Purtroppo Mariapia ognuno cerca di interpretare la legge secondo quanto più gli fa comodo ma questa è chiara, basta leggerla con attenzione, fino a due anni fa c'era chi dopo aver trascorso un anno con l'auto in Tunisia tornava in Italia, denunciava lo smarrimento del passaporto e quindi rientrava con un passaporto nuovo facendo inserire l'auto per un altro anno... poi hanno informatizzato i passaporti e ora possono fare lo storico, prima o poi lo faranno anche con le presenze sul territorio e con le tasse.
Ricordati quando puoi di sentirci che ho qualche news bancaria
un bacione
Mahhh non capisco come ci si possa mettere à fare I Farmacisti in una Questione cosi importante come nel prendere la Residenza e Decidere di Trasferirsi in un altro Paese. ...Côme quelli Che pesano la Pasta X Stabilire I grammi da mangiare. ..60..? 65..? Ô 70..? Ai Posteri l Ardua Sentenza. ....
Grazie quindi 184gg in Tunisia residenza abituale
Gli step, correggimi sono:
Prima di tutto quanto tempo ci vuole per le pratiche
Permesso di soggiorno dall'Italia
Affitto casa economica (forse anche mio fratello docente in pensione è interessato)
Communications a Inps
Se esco con passaporto e viene timbrato per andare in viaggio e restate altrove è un problema ?
Sono ex Inpdap scuola.
Se mi iscrivo a Aire quindi stop cure mediche Italia?
Le Banche in Tunisia come sono? Posso fare prelievi da estero on line agevolmente?
Grazie mille
Inizio io. ..poi Antonello ti Dettaglia Tutto X bene. .come sempre. ..
6 mesi. ..mese più. ..mese meno. ...tutto. .compreso. ...pure Desficalizzazione. ....Pensione. ..
Puoi uscire quando vuoi. ..quanto vuoi alla Tunisia non frega nulla dei Tuoi movimenti. .spostamenti. ...
Le Banche si equivalgono anche se c'e chi non la pensa come me. ..
On line dalla Tunisia non puoi movimentare nulla. ..Tutto in via cartacea. ..Tempi. ..48 ore X bonifico da X Italia. ...
Ciao
Il grande Mauretto stavolta è stato telegraficamente simpatico... (ma sei tornato a Monastir?).
Allora dovendoti trasferire hai bisogno di informazioni e soprattutto di certezze su quello che andrai a fare, inizio dicendoti che la Tunisia è uno dei pochi paesi che permette la defiscalizzazione della pensione agli ex INPDAP.
PERMESSO DI SOGGIORNO
Non lo farai dall'Italia ma verrà fatto qui dalle autorità tunisine, ti sei confusa con il permesso di ingresso ma per la Tunisia non è necessario. Una volta che deciderai il trasferimento (quindi dovrai prima decidere in quale luogo vorrai vivere) gli step saranno:
- Affitto casa e conto corrente in banca (sono cose rapidissime che vanno fatte quasi contestualmente), la casa sarà con contratto annuale. Una volta definite queste cose si va in polizia di zona e si fa richiesta del permesso di soggiorno (scusa se non entro nei dettagli ma altrimenti sarebbe un poema e gli amici che hanno agenzie di pratiche assistenziali mi lincerebbero ). Ottenuto il provvisorio del permesso di soggiorno si va al Consolato per fare
ISCRIZIONE AIRE
è una pratica velocissima ed equivale al cambio di residenza.
Si compila un modulo prestampato reperibile su internet e lo si fa timbrare all'Ufficio di controllo fiscale tunisino quindi lo si invia all'INPS competente per la pensione e si aspetta, se dopo 6 mesi non si sono svegliati si inizia a pressarli per ottenere giustizia.
Nessun problema per il visto sul passaporto, diventa un problema solo per i visti di ingresso/uscita da Israele e questo per tutti i cittadini del mondo .
Iscrivendoti all'AIRE hai diritto a cure mediche d'urgenza e di pronto soccorso in Italia per 90 giorni.
Banche ottime in Tunisia, alcune offrono la carta di credito internazionale e la possibilità di fare piccole operazioni on line (niente a che vedere con l'home banking europeo).
Dalla Tunisia invece puoi fare tutti i prelievi con anticipo contante carta di credito legata al conto italiano e le operazioni di pagamento in quasi tutti i negozi.
Ciao Anto. .grazie. ..un bacio à te e Simonetta
Rientro dopo il 15.....sono in vacanza. ..lavorativa. ..faccio il baby siter. .mannaggia. .peggio delle mie camminate à Monastir. .
ps.védi Sonia. ..con Antonello tutto chiaro e dettagliato. .te l avevo detto. ...un mostro. ..cosa faremmo senza lui. .....
Grazie Mauro un bacione anche a te.
Dimenticavo di dire a Sonia che in Tunisia ci sono più banche che persone e tutte dotate di almeno 1 sportello ATM (Bancomat), vai tranquilla. L'unica cosa da tener presente è di usare lo sportello automatico con carta italiana durante le ore di apertura banca, se per un disguido dovesse trattenere la carta gli impiegati te la ridanno subito.
Grazie siete specialmente competenti e gentili.
Nei mesi in Italia abiterei la mia casa di proprietà unica (dove ho residenza attuale con mutuo in corso) che potrei affittare negli altri mesi.
Fiscalmente (730 o che altro) come sistemo
Riceverò la buonuscita tra 2 anni fossi già residente in Tunisia e quindi AIRE a chi pagherei Irpef.?
Il Patronato Inca ACLI in Tunisia o un'agenzia (da consigliare) dove è esattamente.
Grazie mille
sonia957 ha scritto :Grazie siete specialmente competenti e gentili.
Nei mesi in Italia abiterei la mia casa di proprietà unica (dove ho residenza attuale con mutuo in corso) che potrei affittare negli altri mesi.
Fiscalmente (730 o che altro) come sistemo
all'art.22
http://www.finanze.gov.it/export/sites/ … U._ita.pdf
"c) se detta persona soggiorna abitualmente in entrambi gli Stati contraenti ovvero non soggiorna abitualmente in alcuno di essi, essa è considerata residente dello Stato contraente del quale ha la nazionalità;"
"i 184gg sono necessari x stabilire dove si ha la residenza anche se poi ci sono coloro che continuano a sbandierare che non sono necessari i 184gg in Tunisia e lo avevo già scritto tempo fa"
"Purtroppo Mariapia ognuno cerca di interpretare la legge secondo quanto più gli fa comodo ma questa è chiara, basta leggerla con attenzione"
_______________
Siccome io sono quello che "sbandiera", colgo l'occasione per riconfermare lo sbadieramento: in linea generale, non e' necessario permanere 184 giorni in Tunisia (diciamo che parliamo del pensionato standard, con redditi da sola pensione - altre casistiche le valuto di volta in volta in base alla situazione soggettiva che mi viene prospettata e con il supporto legale necessario, vista la delicatezza ed importanza del tema); nè per la legge italiana, nè per quella tunisina. Per non essere soggetti a tassazione italiana occorre non permanere in Italia per oltre sei mesi.
Qui le condizioni complete:
https://www.inps.it/nuovoportaleinps/de … Menu=49408
Salvo quindi casi molto specifici, il passo citato della convenzione non si applica neppure; non ha senso pertanto citarlo estrapolato fuori dal del contesto. Il contesto infatti ci dice che in prima istanza si applica il paragrafo 1 del medesimo articolo 4, che rimanda, per entrambe le legislazioni, ad altre norme. Nello specifico sono quelle del TUIR italiano e del CIRPPIS tunisino. Di conseguenza al secondo paragrafo usualmente neppure ci si arriva.
Quanto alla Tunisia, leggo in giro e mi sento dire a volte che, non trascorrendo 184 giorni nel Paese, si perderebbe il diritto al permesso di residenza, oppure il beneficio della deduzione dell'80% dall'importo della pensione al fine del calcolo delle tasse.
Invito sempre chiunque sostiene tali cose a produrre le norme tunisine relative a supporto. Ad oggi non le ho ancora avute.
Questo a beneficio di chiunque desiderasse fare scelte specifiche e che, leggendo quanto sopra, potrebbe pensare gli siano precluse.
Scusami Roberto ma non sono d'accordo con te, secondo l'articolo 4 della convenzione che poi è quello principalmente preso in riferimento dall'ufficio di controllo tributi in Tunisia (es. richiesta di rimborso per ag. entrate modulo D) fanno riferimento proprio a questo articolo che nel para 2 comma C recita proprio quanto ho riportato nel mio precedente post #6 (se detta persona soggiorna abitualmente in entrambi gli Stati contraenti ovvero non soggiorna abitualmente in alcuno di essi, essa è considerata residente dello Stato contraente del quale ha la nazionalità) poi lo ripeto qui parliamo di leggi che non vanno interpretate ma sono chiare e ognuno agisce come meglio crede, per quanto mi riguarda non ho alcun problema a vivere in Tunisia poi ci sta chi vuole fare il periodo minimo e trarre benefici dalla defiscalizzazione e chi vuole fare diversamente, scusa ma ognuno prende le proprie responsabilità e agisce come crede.
======== riprendo il post, per maggiore chiarezza posto per intero l'articolo 4 della convenzione che parla proprio di domicilio fiscale=========
Articolo 4 - Domicilio fiscale
1. Ai fini della presente Convenzione, l'espressione «residente di uno Stato contraente» designa ogni persona che, in virtù della legislazione di detto Stato, è assoggettata ad imposta nello stesso Stato, a motivo del suo domicilio, della sua residenza, della sede della sua direzione o di ogni altro criterio di natura analoga. Tuttavia, tale espressione non comprende le persone che sono imponibili in questo Stato soltanto per il reddito che esse ricavano da fonti situate in detto Stato.
2. Quando, in base alle disposizioni del paragrafo 1, una persona fisica è considerata residente di entrambi gli Stati contraenti, la sua situazione è determinata nel seguente modo:
a) detta persona è considerata residente dello Stato contraente nel quale ha un'abitazione permanente. Quando essa dispone di un'abitazione permanente in ciascuno degli Stati contraenti, è considerata residente dello Stato contraente nel quale le sue relazioni personali ed economiche sono più strette (centro degli interessi vitali);
b) se non si può determinare lo Stato contraente nel quale detta persona ha il centro dei suoi interessi vitali, o se la medesima non ha un'abitazione permanente in alcuno degli Stati contraenti, essa è considerata residente dello Stato contraente in cui soggiorna abitualmente;
c) se detta persona soggiorna abitualmente in entrambi gli Stati contraenti ovvero non soggiorna abitualmente in alcuno di essi, essa è considerata residente dello Stato contraente del quale ha la nazionalità;
d) se detta persona ha la nazionalità di entrambi gli Stati contraenti, o se non ha la nazionalità di alcuno di essi, le Autorità competenti degli Stati contraenti risolvono la questione di comune accordo.
3. Quando, in base alle disposizioni del paragrafo 1, una persona diversa da una persona fisica è considerata residente di entrambi gli Stati contraenti, si ritiene che essa è residente dello Stato contraente in cui si trova la sede della sua direzione effettiva. La stessa disposizione si applica alle società di persone e a quelle ad esse equiparate costituite ed organizzate in conformità della legislazione di uno Stato contraente.
==============
Cordialmente
sonia957 ha scritto :Fiscalmente (730 o che altro) come sistemo
Riceverò la buonuscita tra 2 anni fossi già residente in Tunisia e quindi AIRE a chi pagherei Irpef.?
Per quanto riguarda redditi rimasti in Italia (come ha già risposto Live in Tunisia) va fatto il modello UNICO e precisamente il Persone Fisiche, poi in base alla rendita da immobili bisognerà versare qualcosa allo Stato Italiano o si andrà in pari o a rimborso, questo in base agli scaglioni esenti di reddito nell'anno di imposta da vedere sulle istruzioni alla compilazione.
Il reddito da pensione invece sarà versato su una banca tunisina e su quello dovrai pagare le tasse in Tunisia tenendo presente che l'80% del reddito è esente e le tasse vanno pagate sul restante 20%. Le tasse vengono corrisposte l'anno successivo d'imposta entro i primi giorni di dicembre.
La buonuscita la prenderai dopo due anni (ho appena preso la prima rata) e se è superiore ai 50.000 euro il resto lo prenderai dopo il terzo anno. Effettivamente l'INPS la manda già tassata in quanto sono somme precedenti all'ingresso in pensione quindi la prima rata sarà effettivamente di circa 43.000 euro (con tetto di 50.000 lordi), tieni presente che secondo la finanziaria in riferimento che ci ha scaglionato il TFS l'INPS non la paga al termine dei due anni ma a quella data inizia a fare i conteggi ed ha tempo massimo 3 mesi per liquidarla, dopo i quali subentrano gli interessi bancari che dovranno corrisponderti. Nel mio caso andando in pensione comunicai all'amministrazione gli estremi del conto corrente dove volevo l'accredito (quello italiano) ed è lì che me l'hanno bonificata.
"secondo l'articolo 4 della convenzione che poi è quello principalmente preso in riferimento dall'ufficio di controllo tributi in Tunisia (es. richiesta di rimborso per ag. entrate modulo D) fanno riferimento proprio a questo articolo che nel para 2 comma C recita proprio quanto ho riportato nel mio precedente post #6 (se detta persona soggiorna abitualmente in entrambi gli Stati contraenti ovvero non soggiorna abitualmente in alcuno di essi, essa è considerata residente dello Stato contraente del quale ha la nazionalità)"
Ribadisco quanto scritto. Se qualche ente tunisino utilizza il punto c) del paragrafo 2 per determinare la situazione di cui al paragrafo 1 fa l'errore di cui sopra. Modalita' del tutto errata di lettura delle convenzione. Basta una semplice analisi logica e del periodo per rendersene conto.
Inoltre sbaglia proprio il testo di riferimento normativo per la determinazione della residenza fiscale, contraddicendo se stesso, in quanto ha gia' tassato il soggetto (per assurdo in una tale evenienza dovrebe rimborsare le imposte gia' pagate).
Soggetto quindi che, secondo il par. 1, e' gia' stato considerato residente fiscale tunisino (e di conseguenza assoggettato ad imposta) e ha ricevuto la pensione lorda dall'Italia e quindi da quest'ultima considerato non residente.
L'ente in questione, ai fini della compilazione del modello D, deve solo dire (direi meglio: confermare) se il soggetto e' considerato residente fiscale in Tunisia in base alla legislazione del Paese (che non e' la convenzione, bensi il summenzionato CIRPPIS).
Scusa se insisto, ma oltre ad avere conforto legale circa quanto affermo (e ad averne avuto in modo indipendente diversi miei assistiti), ho anche avuto diversi riscontri su situazioni concrete.
Mi rendo conto dalla confusione tuttora imperante che quel famoso articolo di dettaglio sul tema che avevo promesso e' piu' che mai necessario. Chiedero' di sollecitarne la redazione.
Roberto l'ente nel mio caso ha voluto la comparazione CUD = Tasse pagate e solo dopo ho avuto il visto da loro... per me va bene così, mi hanno convinto e penso di aver pagato il giusto di imposte per il mio reddito, aspetto le tue news comunque nel tuo post precedente non ha ancora ricevuto la pensione lorda altrimenti non avrebbe bisogno di compilare il mod. D per il rimborso.
asp che mi sono espresso male:
riferimento al tuo ultimo post per compilare l'allegato D e quindi richiedere la firma dall'ente fiscale tunisino nell'anno in riferimento non avevo ancora ricevuto nulla al lordo altrimenti non avrei dovuto richiedere il rimborso, l'ente ha semplicemente voluto verificare per quale motivo volevo richiedere all'Italia il rimborso di quella somma (IRPEF) e che allo stato tunisino avevo pagato effettivamente le tasse sull'importo lordo del CUD.
AH....ecco. Questo infatti e' corretto. Ma avevi gia' avutto, immagino, la prima attestazione di residenza fiscale, da allegare alla richiesta di defiscalizzazione (EP/I2). Di fatto EP/I2 e Modello D sono la stessa cosa: un'âttestazione di residenza fiscale.
Per l'articolo si fara' asap; si cerca di farlo piu' completo possibile. Per ora procede la raccolta del materiale e dei riferimenti utili.
PS: si puo' avere il lordo, ma non il rimborso; l due cose non sono mutualmente esclusive. Succede spesso soprattutto a chi fa il trasferimento a maggio/giugno. Verso settembre/ottobre comincia ad arrivare il lordo, ma gli arretrati l'INPS non fa a tempo a pagarli e quindi vanno richiesti alla AdE previa compilazione dell'ulteriore attetazione di residenza fiscale e documentazione delle tasse gia' pagate in Tunisia.
Oltretutto rischiera' di accadere sempre piu' spesso considerata la direttiva INPS del 5 ottobre scorso.
Esatto Roberto, l'agenzia entrate di pescara mi aveva chiesto espressamente il mod. D timbrato, a conoscenti infatti che non avevano fornito quel modello completato dalle entrate tunisine avevano richiesto dati integrativi e accertamenti fiscali conseguenti e l'ente fiscale tunisino si è mosso con competenza e conoscenza delle norme italiane.
Purtroppo il mio caso è al limite perché benché mi fossi trasferito a gennaio 2016 il patronato inviò il mio mod. EP I/2 alla sede INPS sbagliata (a Roma) adducendo che non sapeva che da quell'anno andava mandato alle singole sedi detentrici della pensione, lo stesso INPS Roma Eur tenne in sospeso la pratica senza comunicarlo a nessuno ed il risultato fu che la mia pratica fu definita dall'INPS competente solo dopo un mio intervento pressante con mail tramite posta certificata. La pratica fu firmata il 20 dicembre e la prima defiscalizzazione la ebbi nel mese di Marzo corrente con arretrati da gennaio pertanto dovetti richiedere il rimborso per il 2016 con tutte le conseguenze fiscali causate dal disguido. Per questo sono contrario ai patronati e consiglio di rivolgersi ad agenzie serie di assistenza e non con patronati che al posto di risolvere i problemi li incasinano.
Il video nel link spiega benissimo con schemi e riferimenti legali tutte le modalità per ottenere la residenza all'estero e come lo stato italiano può invece presumere e contestare la tua residenza in italia.
youtube.com/watch?v=FHoP2CzQANw
Se il link non fosse cliccabile fate copia incolla nella barra indirizzi del vostro browser.
Video superficiale (in quanto generalizza) e sbagliato proprio nel caso che esemplifica.
E parlo a ragione veduta in quanto sono stato direttamente oggetto di verifica fiscale durante il mio periodo di residenza lavorativa in Olanda prima e in Svizzera poi. L'AdE correttamente ha richiesto la prova delle tasse pagate a titolo definitivo nel paese di residenza, l'attestazione del fisco di residenza fiscale e la documentazione atta dimostrare la mia non presenza sul territorio italiano per oltre sei mesi e un giorno. Fine. Come me svariati colleghi, con famiglie lasciate in Italia, sono stati oggetto di simili verifiche. Un lavoratore italiano, residente all'Estero, che non soggiorna in Italia per oltre sei mesi e un giorno, iscritto AIRE, pagato da una societa' estera, paga le tasse nel paese di residenza e non e' considerato residente ficale italiano., anche se ha la famiglia in Italia.
Il video semplifica e generalizza proprio perchè quelli sono i criteri applicati per determinare la residenza all'estero. Lo fa nella maniera più chiara possibile proprio perchè tutti possano capire.
Tu stesso dici di essere stato oggetto di accertamenti quindi è come dice nel video che lo possono fare. Poi tu puoi dimostrare che effettivamente hai risieduto all'estero e quindi sei apposto.
Una sola cosa non dice nel video, ovvero l'onere della prova.
Nei paesi black list l'onere della prova della residenza/domicilio spetta al contribuente.
Nei paesi NON black list questo onere spetta allo stato e c'è una bella differenza!
Sbaglia perche' fa lo stesso caso e dice che poiche' la famiglia e' in Italia si e' considerati residenti fiscali italiani.
Quanto alla blacklist vale solo ed esclusivamente quella italiana. Questo al momento.
E' tutto da vedere se verra' recepita quella europea.
(giusto per inciso: in quella europea non c'e' Montecarlo, che, guardacaso, e' in quella italiana per cui se si risiede a Montecarlo si e' considerati comunque residenti fiscali in Italia, salvo prova contraria. Chissa' perche'?)
Per sapere che possono fare gli accertamenti non ci voleva il video della Ltd&Business.
In effetti se la famiglia è in italia (gli affetti) il fisco può presumere che il contribuente abbia domicilio in italia quindi può avviare accertamenti. Emblematico l'esempio di Valentino Rossi.
L’individuazione della residenza di un contribuente è una questione fondamentale e preliminare alla tassazione di ogni suo reddito, considerato che il soggetto fiscalmente residente in Italia ha l’obbligo di tassare i redditi che ha realizzato ovunque nel mondo (in base al principio del reddito mondiale), mentre il soggetto non residente deve sottoporre a tassazione in Italia solo i redditi che ha prodotto nel territorio. Tale, infatti, è la distinzione sancita dall’art. 3 Tuir.
Come ti ho gia risposto nella discussione "black list", l'italia fa parte dell'ecofin, lo stesso ecofin che in ben 2 anni di contrattazioni ha deciso di includere la tunisia insieme ad altri 16 paesi nella black list. il fatto che la tunisia non compaia, per adesso, nella black list italiana è molto probabilmente dovuto al fatto che quella italiana è stata pubblicata prima di quella UE che al contrario nasce per uniformare le black list di tutti gli stati dell'unione i quali tuttavia, avranno facoltà di decidere sulle modalità di intervento.
Posto che per un pensionato la sutuazione e' molto piu' semplice e lineare, i casi specifici vanno valutati individualmente. Ed e' quel che invito a fare se qualcuno intende soggiornare prevalentemente in un paese differente dalla Tunisia.
Per quanto mi riguarda, argomento chiuso.
Ciascuno valuti e si regoli come meglio crede.
giusto. il pensionato ha un reddito certo e facilmente dimostrabile. E' una garanzia per il paese che lo ospita quindi le pratiche sono più snelle e veloci.
Concordo in pieno, ottima analisi.Per il fisco italiano dobbiamo essere fuori dallo stato italiano per 183/184 giorni. Non è scritto che dobbiamo risiedere in tunisia per 183/ 184 giorni. Al fisco italiano interessa che non sia posta in essere una falsa residenza fiscale all'estero. In ultima analisi ai tunisini interessa guadagnare sulle tasse, sui contratti di affitto e sulla giacenza dei soldi in banca. Altro non credo che interessi.
Alfredo la rocca ha scritto :Concordo in pieno, ottima analisi.Per il fisco italiano dobbiamo essere fuori dallo stato italiano per 183/184 giorni. Non è scritto che dobbiamo risiedere in tunisia per 183/ 184 giorni. Al fisco italiano interessa che non sia posta in essere una falsa residenza fiscale all'estero. In ultima analisi ai tunisini interessa guadagnare sulle tasse, sui contratti di affitto e sulla giacenza dei soldi in banca. Altro non credo che interessi.
Veramente aspettiamo ancora che Roberto ci confuti con dati quanto riportato dall'art. 4 para 2 comma C, a quanto riportato in quell'articolo si deve soggiornare nello stato nel quale si pagano le tasse altrimenti decade la convenzione e le si pagano nello stato del quale si è cittadini, Live aveva riportato che avrebbe inserito le motivazioni secondo le quali questo articolo non ha valore perché Alfredo ci sta proprio scritto invece in quell'articolo della convenzione che è stata ratificata in legge di entrambi gli Stati. Personalmente sono residente e domiciliato in Tunisia per l'intero anno eccetto i periodi di vacanza.
Teniamo presente che secondo le norme oltre a dover rendere conto al fisco italiano bisogna interagire con quello tunisino e alla Tunisia non interessa superficialmente che si paghino le tasse e che i soldi entrino nel conto corrente, in questo Paese circolano bei soldi e il reddito delle pensioni è una gocciolina, ribadisco che se si vuole uscire in modo pulito dalla Tunisia quando si decide di andare via bisogna rendere conto al fisco tunisino di tutti gli introiti da pensione rapportati alle tasse pagate, in alternativa molti vanno via e non tornano più, ma non è proprio legale.
Veramente non devo confutare nulla.
Semplicemente non e' quello il criterio per stabilire se un soggetto e' residente fiscale in Italia, in senso generale.
Il paragrafo da applicare in prima istanza e' il primo. Il quale rimanda alle leggi del paese. Vedi TUIR e CC.
Se in base a queste norme sei considerato ANCHE residente fiscale italiano,oltre che tunisino, ALLORA si passa al paragrafo due per dirimere al questione ai sensi del significato da dare all'espressione "residente in uno stato contraente" e secondo la logica delle "tie breaker rules". Ovvero ci si ferma alla prima regola che consente la disambiguazione.
Nell'articolo approfondiremo il concetto e faremo vari esempi.
Veramente nel post #22 concludevi dicendo che ne avresti sollecitato la redazione per questo tutti siamo rimasti in attesa di tue news, per quanto riguarda la correttezza della lettura dei paragrafi cioè se non si verificano le condizioni del paragrafo 1 si passa al 2 ... scusa ma le leggi non funzionano proprio così, diciamo che personalmente non mi hai convinto ma lo so, non devi convincere me ma i tuoi clienti, personalmente rimango della mia idea anche perché ciò che è scritto nella convenzione in italiano, inglese e francese è chiaro e l'ente di controllo fiscale tunisino lo applica alla lettera, personalmente preferisco non avere alcun problema né con la giustizia tunisina e neanche con quella italiana, poi se ci sono tuoi clienti che hanno soldi e tempo da spendere in avvocati e tribunali per eventuali contestazioni sono problemi loro, le leggi del paese ad esempio alle quali tu fai riferimento indicano anche che sono tassati al 20% i redditi da pensione che transitano sul conto tunisino, quelli invece che rimangono in Italia sono tassati al 75% e faccio questo esempio per tutti gli italiani che si bonificano i soldi ogni mese dal conto italiano a quello tunisino e vogliono pagare le tasse su quello che entra in conto lamentandosi poi quando la banca gli chiude il conto rifiutandosi di fare l'attestazione fiscale o quando gli bloccano i bonifici verso l'Italia di somme non chiare... come ho sempre detto ognuno faccia come crede. Robè sono militare e pertanto sono di legno... non ho una mente elastica e versatile, senza rancore!
Mahh non capisco e non condivido tutte ste Alchimie. . Ma non è Molto piu semplice e senza sbattimenti e Paturnie. .Di leggi. ...articoli. . Sotto articoli e via dicendo. ...
Se la legge stabilisce 184 ô 185 ô 186 giorni X essere résidente e ottemperare allé Leggi sia Italiane Che Tunisine. Fate 190...0 200 giorni cosi nessuno vi rompe e state tranquilli al sole al caldo. ..a riposare. . Che sara mai.....
Ma xke ogni volta cercare cavilli. ...e fare gli equilibristi. .? Non e meglio godersi tutto alla Luce del sole...? Bohhh. .?
Vero Mauro e il tuo ultimo post realmente smorza tutto... godiamoci mare, sole e bella vita serena e chissene di leggi, cavilli e codicilli.
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