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Ultima attività 24 Febbraio 2020 di Francesca
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sono Pierluigi e vi scrivo da Padova (Italia), ho fatto alcuni lavori negli ultimi 40 anni e recentemente nella Banca in cui lavoro ho beneficiato dell'accordo interbancario relativo al prepensionamento, il quale implica che fino al 2022 risulto essere come figura un esodato, il mio attuale stipendio e/o pensione viene erogato dalla Baaca all'Inps e successivamente a me girato, mentre dal 2022 sarò effettivamente pensionato.
La mia domanda è: in questo momento con il regime fiscale al quale sono sottoposto, mi è consentito, anzi è possibile trasferire la residenza fiscale e quali sarebbero i relativi vantaggi.
grazie, un saluto atutti
Pierluigi
ciao .. sono Stefano
.. da esoNdato ad esoNdato ....
noi NON BENEFICIAMO DI NULLA
ed anzi attento a prendere residenza in PT in quanto POI non potrai richiedere nel 2022 la residenza e successivamente le esenzioni fiscali.
Ci sono già passato .... ho valutato anche un eventuale ricorso ad Ag. Entrate contro la tassazione alla fonte che abbiamo .... comporterebbe tempi lunghi, costi certi e risultati INCERTI
... per cui
CUORE in pace e scaletta ... e si depennano i giorni da qui al 2022.
Vedremo quando sarà ora ... quale tassazione proporrà il PT .. rispetto all'attuale (ZERO 0%)
Un saluto
Grazie, buona giornata e goditela.
Noto con profonda ammirazione che c'è sempre una risposta competente ad ogni interrogativo posto su questo blog.
Pertanto voglio lanciare un aneddoto nel gruppo per avere una risposta competente, certa e affidabile.
Sono andato in pensione il 30/12/2007, già dipendente di RFI SpA (Rete Ferroviaria Italiana) del gruppo FS.
Fui assunto nell'Azienda Autonoma Ferrovie dello Stato.
Il 01/01/1986 tale Azienda si è trasformata in Ente FS (Ente Pubblico Economico).
Il 12/8/1992 è diventata una SpA con partecipazione statale totale e nell'anno 2000 sono nate Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana SpA.
Ho scritto più volte all'INPS per sapere con assoluta certezza se sono considerato un pensionato privato e quindi con il diritto alla detassazione della pensione in caso di trasferimento in Portogallo come prevede la Legge 29 settembre 1980 n. 663.
Nessun ufficio mi ha dato una risposta chiara e inequivocabile. Riporto una risposta:
"La defiscalizzazione delle pensioni riguarda le leggi dello Stato in cui si fisserà la residenza pertanto l'informazione va richiesta all'ufficio preposto nel paese dove si andrà a risiedere." No comment!
Un altro ufficio mi ha risposto facendo un breve sunto della legge n. 663 sopra menzionata.
Ma nessuno, dico nessuno, mi ha risposto a questa semplice domanda: "Io sono considerato un pensionato pubblico o privato?".
Spero che il Signor Stefano (SBERTAN) mi sappia dare una risposta anche perché lo vedo molto preparato.
Al contempo chiedo se c'è qualche pensionato ex RFI SpA già residente in Portogallo e quale trattamento riceve dal governo italiano.
Grazie
Antonio
Per AntonioLeonard
Parlando di INPS ... visto il mio caso (ancora più difficile del tuo) .... ho ricevuto da loro, risposte evasive ...... e castronate su castronate per cui valutando i pro ed i contro aspetto sereno, anche se leggendo il Trattato per evitare le doppie imposizioni ... ritengo che sarebbe fattibile ... ma serve una causa tributaria dopo aver ricevuto il diniego... vedi tu ... aspetto e basta.
Per il caso RFI ...... troppa stima in quanto non ho info certe .
Il motivo per cui le pensioni (esempio INPDAP) NON sono accreditate lorde all'estero è perchè non hanno accantonamenti nel tempo per il lavoratore ... cioè:
- c'è la parte trattenuta al lavoratore questa sì ma ..
- manca la parte del datore di lavoro cioè lo Stato !!
che una volta che il lavoratore va in pensione eroga rifinanziando per qualche miliardo ogni anno.
In pratica la mia pensione ha tutti gli accantonamenti e mi viene liquidata dall'INPS in virtù di ciò invece per l' INPDAP no.
Allora per INPDAP (ed altri enti) si pensò visto il passivo monstre perenne di farla confluire nel 2011 (l'anno non è un "caso" spread a 500 // Monti Fornero ecc) di FONDERLA con l'INPS .... mischiando oltremodo le carte .
Le cose non sono cambiate ed ogni anno lo stato versa qualche miliardo dal Bilancio ma adesso per l INPS !! come se fosse il nostro fondo privato ad andare male ...
Leggendo la relazione annuale si CAPISCE CHI LO MANDA A FONDO :
- gestione INPDAI
- gestione exINPDAP
Per cui ........ una enorme presa per i fondelli.
SE LA TUA PENSIONE NON HA SUBITO ACCANTONAMENTI DA PARTE DEL DATORE DI LAVORO è assimilabile all'INPDAP per quanto detto, altrimenti è privata ed "exportabile" lorda.
Però fai prima a trovare un pensionato ex RFI spa come hai giustamente pensato.
Poi però facci sapere !!
Così aiutiamo il prossimo exRFI
Stefano
la pensione Ferroviaria dopo molteplici travasi essendo in un fondo speciale si prende il lordo quando si diventa RNA e dopo avere notificato in comune e fatto tutte le pratiche .
@ Chumy
Beh, non e' che te la puoi cavare cosi'....
Saluti
Ciao .... Carlo - CHUMY .. sapevo che avresti risposto ma non potevo citarti !!
Buongiorno a Tutti e a Sbertan,
Ciao Stefano,
volevo per esperienza e fatti storici accaduti dare riscontro a quanto riguarda l'INPDAI, Istituto Nazionale Previdenza Dirigenti Aziende Industriali.
Sono stato dirigente dal 1979 al 2010, 32 anni su 42 di cui gli altri 9 anni INPS e da aggiungere altri 7 anni quale libero professionista, gestito dall' INPS.
Faccio presente che negli anni 2000, in TV, rete RAI, i Direttori Generali (Billia e successori) proclamavano il deficit dell'INPS per parecchi miliardi di lire o migliori di €, mentre l'INPDAI, non risultava che stesse in "negativo".
Guarda caso nel 2003 é stato proprio l'INPDAI ad essere assorbito dall'INPS e da allora, dagli omologhi di Billia & Cie, si cominciò a dichiarare che l"INPS dalla fase negativa era passata a dei risultati positivi.
Se devo dirla tutta poiché le dichiarazioni in talk-show e quanto questi blateravano e a me veniva sempre più da ridere per l'insostenibilità dei loro contenuti privi della più minima "arte e parte" tant'è che dopo poco tempo ci si ritrovava con dichiarazione degli stessi presidenti INPS che l'Ente si trovava in negativo (fico io nuovamente in negativo).
La vera situazione é che era già stata "pappata" la fetta portata dall'INPDAI.
I dirigenti ex-INPDAI sono stati solo privati dai loro diritti acquisiti e da quanto versato per questi stessi diritti , mentre L'INPS per anni e anni (non entro nei particolari) erogava miliardi a titolo non di sua competenza ma bensì per spese di cassa integrazione e quant'altro veniva deciso, impropriamente, da organismi (non faccio riferimento ma guarda caso erano a testa dell'INPS stessa) e dalle politiche adottate dai governanti di quelli anni.
Non voglio andare oltre ma ritengo dovuta tale precisazione.
Ben vengano, qualora ci fossero, contradizioni a quanto da me sottoscritto.
Molto cordialmente,
alfredo luigi caruso
Molto cordialmente,
alfredo luigi caruso
gentile ALFREDO,
in riferimento all' INPDAI ho riportato quanto "assimilato" in anni di info pubblicate dai vari organi di stampa, se digiti in google una ricerca con le seguenti parole
INPS INPDAI ROSSO
ne vedrai i risultati riguardanti diverse annualità ....
segno che NON è refuso di una sola annata ma situazione consolidata nel tempo ......
ne riporto solo alcuni .............
imolaoggi.it/2018/01/25/inps-in-rosso-buco-da-8-miliardi-di-euro/
ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2015-05-17/quarto-anno-consecutivo-perdita-l-inps-peso-pensioni-pubbliche-e-gestioni-rosso-173401.shtml?uuid=AB2GGwhD
repubblica.it/economia/affari-e-finanza/2013/10/14/news/le_pensioni_di_lusso_dei_dirigenti_un_buco_da_quasi_quattro_miliardi-68533850/
l' INPS magari si è pappata la sola fetta "buona" dell' ultimo (??) anno in attivo (è solo un ipotesi) ... prima dell'abisso ...
abisso costituito da prestazioni erogate superiori al "dovuto" rispetto al bilancio dell'ente stesso ( o rispetto ai parametri di altre gestioni INPS ) che gradualmente hanno eroso i margini e mandato la gestione in fallimento (di solito fanno per questo le fusioni...) .
Semplicemente le USCITE sono superiori alle ENTRATE causa (alcune) :
- diminuzione base versante
- aumento massa pensioni erogate tra l'altro tutte con il sistema retributivo ... che
sappiamo essere (lo sappiamo solo ora ?) un parametro distruttivo .
Questo si legge negli articoli anno per anno .....
Una precisazione per tutti e per tutti gli enti .... solo ora stanno (siamo noi) andando in pensione i primi lavoratori con il sistema MISTO, seguiranno poi (poveri loro) quelli aventi il solo sistema contributivo.
Un saluto
Stefano
Buongiorno Stefano,
lungi da me nel voler polemizzare ma non ho mai dato tanto credito all'informazione di stampa.
Comunque sono perfettamente d'accordo con te che i parametri di calcolo non erano più corrispondenti alla realtà da tantissiiimmiiii anni.
Ciò , penso che lo condividerai, non permette il cambio di regole durante il gioco e quindi le regole vanno rispettate e se cambiamenti ci dovessero essere, ebbene che ci siano, senza i così detti effetti retroattivo che penalizzano fortemente i lavoratori dipendenti.
Non voglio tediare oltre, un caro saluto,
alfredo luigi caruso
Buongiorno Alfredo,
condivido ... condivido ....
cioè in effetti STO CONDIVIDENDO la mia contribuzione (leggi pensione) con INPDAP ed INPDAI
Buongiorno Stefano,
Sì, maledettamente, purtroppo con il portarsi sulle spalle le irresponsabilità altrui.
A presto,
alfredo luigi caruso
Carissimi Stefano, Carlo-Chumy, Alfredo vi ringrazio.
Una cosa è certa : l'INPS non ha dato risposte certe ed esaurienti.
Non è possibile tentare la fortuna, nel senso che io dovrei prima trasferirmi, istruire tutte le pratiche necessarie e dopo un tot di tempo che non possiamo definire con esattezza, sapere se l'impiegato di turno concede o meno la detassazione a un ex dipendente RFI.
Certo perché credo che tutto dipenda dall'interpretazione della legge 663 che darà l'impiegato INPS di turno.
Non è possibile che un ex lavoratore FS tenti la fortuna.
E se quell'impiegato rifiuta la richiesta?
Ha ragione Stefano quando dice che occorrerebbe trovare un pensionato RFI già in possesso dell'agevolazione.
Perciò lancio un appello a tutti i pensionati ex-RFI di voler chiarire questa spinosa situazione.
Antonio
Carissimi Stefano, Carlo-Chumy, Alfredo vi ringrazio.
Una cosa è certa : l'INPS non ha dato risposte certe ed esaurienti.
Non è possibile tentare la fortuna, nel senso che io dovrei prima trasferirmi, istruire tutte le pratiche necessarie e dopo un tot di tempo che non possiamo definire con esattezza, sapere se l'impiegato di turno concede o meno la detassazione a un ex dipendente RFI.
Certo perché credo che tutto dipenda dall'interpretazione della legge 663 che darà l'impiegato INPS di turno.
Non è possibile che un ex lavoratore FS tenti la fortuna.
E se quell'impiegato rifiuta la richiesta?
Ha ragione Stefano quando dice che occorrerebbe trovare un pensionato RFI già in possesso dell'agevolazione.
Perciò lancio un appello a tutti i pensionati ex-RFI di voler chiarire questa spinosa situazione.
Antonio
Caro Antonio, premesso che quanto hai scritto non fa una piega, se mi trovassi nella tua situazione proverei a rivolgermi ad un patronato per richiedere un appuntamento con un funzionario INPS per definire in maniera certa la questione . Richiederei un "ecocert" ovvero un estratto conto certificativo per ricostruire la propria vita lavorativa, come si usa fare prima del pensionamento (quando la situazione contributiva non è limpida) e il funzionario che certifica lo fa assumendosene la responsabilità .
Caro Glent, sappi che la prima tappa l'ho fatta proprio a un patronato.
La gentile signora che mi ha ricevuto si è rivolta ad un suo "amico" dell'INPS il quale si è lavato le mani consigliando di inviare una e-mail all'INPS per chiedere chiarimenti.
Sono seguite numerose mail all'INPS e all'Agenzia delle Entrate, ma nulla di fatto.
C'è stato solo un responsabile di un'Agenzia delle Entrate, il quale molto gentilmente mi ha ricevuto e mi ha fatto una lezione sulla legge 663, concludendo, ma solo a voce, che non dovevo preoccuparmi perché la normativa è chiara e mi attribuisce il diritto alla detassazione.
Voglio specificare che sull'Estratto Conto Previdenziale dell'INPS nella finca del tipo di contribuzione è riportata la dicitura "Fondo FS obbligatoria" per ogni anno lavorato.
In pratica caos completo.
Antonio
ciao Antonio
da quale INPS dipendi so per certo che i dipendenti ex FFSS anno una loro inps che le svolge le pratiche per ogni regione .
per le Liguria e a Genova su appuntamento o andarci di persona il LUNEDÌ, scendi a GEble e in un attimo ci sei prendi il numerino e fai la fila .
te dipende da quale regione sei inserito dovresti telefonare o andarci.
se non erro usa la CLC da pensionato e vai cambiando regione .
Ciao Antonio,
la questione "FFSS" è una delle più complicate in assoluto, per tutti i passaggi di gestione che ci sono stati e per le varie opzioni contributive che sono state date ai dipendenti ..... che hanno generato le situazioni più disparate.
Tieni conto che le FFSS erano comunque assimilate al pubblico (posizione di monopolio) e le vecchie pensioni venivano gestite/liquidate dallo stato poi, con il caos della pseudo-privatizzazione é successo di tutto e di più, fondi speciali, gestioni separate, passaggio a Inpdap .......
Ben difficilmente ti verrà data una risposta precisa a meno che non venga esaminata in dettaglio la tua posizione pensionistica.
Se trovi qualche pensionato delle Ferrovie "esentato", assicurati che abbia avuto il tuo stesso percorso lavorativo.
In bocca al lupo
a lisbona c'e' un patronato che si chiama UIM, italiani nel mondo, credo che possa essere di aiuto, fa anche le pratiche per le pensioni.
Dall'articolo 1, comma 2 del Dlgs 165/2001:
Sono classificabili come amministrazioni pubbliche: le amministrazioni dello Stato, ivi compresi gli Istituti e scuole di ogni ordine e grado e le istituzioni educative; le aziende ed amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo; istituzioni universitarie; le Regioni, le Province, i Comuni, le Comunità Montane e loro consorzi e associazioni; gli IACP; le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni; tutti gli enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali; le amministrazioni, le aziende e gli enti del servizio sanitario nazionale; l’ARAN; le Agenzie di cui al d.lgs. 30 luglio 1999, n. 300.
Si tratta di una classificazione valida che tuttavia non tiene conto degli enti pubblici ormai privatizzati e trasformati in società di capitali (ancorchè controllati dallo Stato) nel corso degli anni '90. I dipendenti di tali enti infatti sono ormai annoverabili tra i lavoratori del settore privato e non piu' del comparto pubblico. Così ad esempio sono del settore privato i lavoratori di Cassa depositi e prestiti, dell’ANAS, dell’Ente nazionale di assistenza al volo (ENAV), delle Ferrovie dello Stato, delle Poste Italiane.
Le istituzioni scolastiche ed universitarie restano ad appannaggio esclusivo del comparto pubblico con l'eccezione delle università private (come ad esempio la LUISS, Università Cattolica del Sacro Cuore, Bocconi di Milano,) che rientrano nell’ambito del settore privato. Nel settore pubblico invece vanno ricomprese i dipendenti della Banca d’Italia, l’Ufficio Italiano Cambi e le Autorità Indipendenti, gli Istituti autonomi case popolari (con l'eccezione però delle IACP trasformate, in base alle diverse leggi regionali, in enti pubblici economici es. ATER, ATEF).
I dipendenti delle amministrazioni, aziende ed enti del servizio sanitario nazionale sono nel comparto pubblico così come i dipendenti dell’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN), quelli delle varie agenzie governative e fiscali (tra cui ad esempio le agenzie del demanio, delle dogane, delle entrate e del territorio), i lavoratori delle Camere di Commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni, nonchè quelli delle Autorità indipendenti (es. CONSOB, ISVAP, Autorità del garante della concorrenza e del mercato).
L'altra distinzione fondamentale è tra dipendenti di enti pubblici non economici e economici. Se i primi, come ad esempio Inps, Inpdap, e gli ordini e collegi professionali, sono da ricomprendere senza dubbio nel comparto del pubblico impiego rientrano, invece, nel settore privato tutti gli altri, come ad esempio le aziende speciali, le municipalizzate, i consorzi di bonifica, e tutti gli enti che, per effetto della definizione della privatizzazione, sono stati successivamente trasformati in società di capitali (si pensi ad Eur Spa, la Rai, Fiera di Roma eccetera eccetera...)
Cordialmente
trovato su expa questa risposta
Mariella15 hai perfettamente ragione. La situazione è caotica.
Però io mi chiedo: una volta che si stabilisce un iter per un pensionato non dovrebbe essere difficile applicarlo a tutti quelli che si trovano nella stessa condizione.
Non si capisce neanche quale è l'organo decisionale, perché un dirigente INPS mi ha dirottato all'Agenzia delle Entrate.
Farò anche il tentativo consigliato da Chumy e andrò a Bari dove c'è un ufficio dedicato solo ai ferrovieri.
Io sono convinto di essere considerato un pensionato privato, ma chi è disposto a confermarlo per iscritto?
Spero che prima o poi si accenda la lampadina giusta e si possa guardare bene l'orizzonte.
Antonio
alberto valtorta mi dici qualcosa di più su quel patronato di lisbona? Come faccio a mettermi in contatto con loro?
Grazie
Antonio
@ Antonioleonard
Perdonami , ma mi e' sconosciuto il motivo della tua richiesta e ricerca di "verità" e spiego: sei in pensione da piu' di 2 lustri e vorrest trasferirti in un paese con esenzione/detassazione...ma lo faresti solo per un vantaggio economico? Beh, probabilmente il vantaggio lo avresti in ogni caso, se come vero, la' la vita costerebbe comunque meno. Tu potresti comunque tentare, mal che ti vada, non accetteranno la tua richiesta e rimarresti esattamente come stai ora...e non credo te ne andresti dall'Italia solo per un vantaggio economico, piuttosto te ne andresti a prescindere ....quindi via da questo stato con tutti i suoi difetti (moltissimi) e pregi (pochi ed alcuni anche discutibili)
In soldoni, se te ne vuoi andare a tutti i costi, vai e non fartene un cruccio: expatriare e' mooolto piu' di un mero fatto economico! E se arriva, tanto meglio....
Saluti
Buongiorno a Tutti e a Antonioleonard,
allego riferimenti UIM in PT.
Molto cordialmente,
alfredo luigi caruso
"Gentile Associata/o,
Ti ricordiamo che é aperta la campagna per il rinnovo della tessera alla Associazione Unione Italiani nel Mondo Portogallo 2018.
Il costo della tessera è di € 40,00 con validità annuale..
Il versamento della quota associativa deve essere effettuato entro il 31 gennaio p.v. effettuando il bonifico bancario sul conto corrente della Associazione (vedi allegato) o direttamente in sede.
Ricordiamo che l'adesione all'Associazione da diritto a:
usufruire dei servizi gratuiti di assistenzaaccesso libero alla biblioteca italiana presso la sede partecipare a tutte le iniziative che sono in preparazione nella nuova sede di Benfica
partecipare ai corsi di lingua portoghese a prezzo convenzionato.( a breve vi comunicheremo tutti i dettagli per il corso di lingua portoghese Base1 che inizierà i primi giorni di Febbraio)
Ti informiamo inoltre che é on-line il nuovo sito internet dell' Associazione che potrai visitare alla pagina web: uim-portogallo.com.
Certi di poter contare ancora sul Tuo sostegno Ti inviamo cordiali saluti ed un caloroso augurio di felice anno nuovo.
il Presidente UIM Portogallo
Guido Moretti
Estrada de Benfica, 419 - LISBONA
tel:(351) 914145345
e-mail: uimportogallo.pt@gmail.com
sito: uim-portogallo.com "
Antonioleonard ha scritto :---------- ma chi è disposto a confermarlo per iscritto?
Ciao,
molto semplicemente NESSUNO te lo confermerà per scritto, non rientra nei compiti di nessun ente.
Dovrai tentare la sorte (passami il termine) e chiedere la detassazione e su un eventuale rifiuto fare ricorso.
Non c'è altra strada.
OPPURE
tramite l'ufficio di BARI (???) trovare un pensionato uguale a te ..... che sia già espatriato ... ma qui subentra la privacy ....
Guarda che pretendere da un qualsiasi burocrate una cosa NON PREVISTA è impossibile .... non lo farei nemmeno io e neanche tu, al loro posto.
Ho chiesto per 2 anni con mail all' INPS sulla detassazione per gli esodati chiedendo che confermassero per scritto e ....... mi convocavano per parlarmi a "voce" .... MAI nulla di scritto.
E' più facile in ag. entrate ma non allo sportello, andando a chiedere un appuntamento "mirato" dopo aver chiesto a "BARI" il dettaglio della tua posizione negli anni.
Però anche qui di scritto non avrai nulla .... ci gioco le @@
Un saluto
Roger_padano è vero quel che dici, ma mi spieghi perché io dovrei eventualmente rinunciare a cuor leggero a una sommetta che io potrei regalare ai miei due figli anziché lasciarla in pasto a chi ne prende già troppi di soldi?
Io vorrei stabilirmi in Portogallo ma non voglio affatto rinunciare alla detassazione. Se non mi spetta ebbene pretendo che il funzionario di turno mi spieghi anche le motivazioni, perché è troppo semplice dire NO, ma non è sufficiente, non solo, ma ogni motivazione può essere impugnata davanti al magistrato.
Grazie Roger_padano per lo spunto che mi hai dato per dire al mondo intero che il pensionato non molla la presa sol perché il funzionario di turno interpreta la legge a modo suo, tanto si tratta solo di un ... pensionato.
Grazie anche ad alfredo luigi caruso
Antonio
Stefano SBERTAN purtroppo hai ragione
Antonio, dire che ogni funzionario interpreta la legge a modo suo mi pare un po' pesantino, certo che in una situazione ingarbugliata, tenendo conto che il funzionario o meglio l'addetto non è un Dio onniscente, prima di dare una risposta in un senso o nell'altro cercherà di trovare la risposta certa nella normativa e se non c'è chiederà lumi a organi superiori e non perché se ne frega ma perché se prende una cantonata paga di tasca sua.
Tu che faresti in una situazione analoga?
Capisco le tue rimostranze ma prima di sparare nel mucchio direi che è il caso di informarsi, puoi sempre trovare un addetto / funzionario scrupoloso e ce ne sono tanti te lo assicuro, che si interesserà della tua problematica e vedrà di arrivare ad una soluzione.
mariella15 grazie per il tuo intervento.
Lungi da me l'idea di sparare nel mucchio, ma ti garantisco che sono alla ricerca della verità da circa due anni e forse a causa di mia incapacità non sono riuscito ad avere una risposta valida.
Sono certissimo che il mondo del lavoro è costellato di bravi lavoratori ad ogni livello, ma io non ho ancora in mano una soluzione.
Proverò ancora a fare dei sondaggi nella speranza di una risposta.
Antonio
Buongiorno a Tutti e a Mariella 15
Non vivo sulla Luna e pur non condividendo affatto quanto detto affermo di rispettare in toto il punto di vista riportato.
Quando una persona (faccio riferimento a me stesso) che ha vissuto per molti anni - 1971/1981, quale residente in Africa Centrale/East Africa (mi limito) e quindi non da turista o di passaggio e in quelli anni l'italia era dichiarata il 7mo paese più industrializzato al mondo mentre quall'Africa era classificata, non dal sottiscritto, un paese/continente sottosvilupoato.
Ciò premesso:
faccio presente che In Africa si viveva una certa realtà ( lo possono capire coloro che ci hanno seriamente vissuto).
Personalmente sono stato benissimo e "quell' Amata Africa" , l'ho trovata, in buona parte in Portogallo (sembrerà strano ma non per me)
e rientrando in italia (fortunatamente per brevi periodi) negli anni 80/90/00 ad oggi 2018 e trovarmi a vivere le stesse identiche realtà visute 40 anni prima in un Continente riconosciuto per buona parte da Mondo sottosvilupoato, ebbene non ho bisogno né di commentare ulteriormente né di accreditare quanto può essere scritto, dichiarato, sottolineato dagli Altri, fermo restando il loro diritto di esplicitare quanto più ritengono opportuno e dal loro punto di vista veritiero ma non affatto condivisibile dal sottoscritto.
Molto cordialmente,
alfredo luigi caruso
Antonioleonard ha scritto :Roger_padano è vero quel che dici, ma mi spieghi perché io dovrei eventualmente rinunciare a cuor leggero a una sommetta che io potrei regalare ai miei due figli anziché lasciarla in pasto a chi ne prende già troppi di soldi?
Umh...scusa, ma adesso non paghi le tasse su quello che prendi? (attenzione, sono anch'io pensionato e so cosa sto dicendo proprio sulla mia pelle) ? Ed e' qui che non capisco tale incaponimento a non volerle pagare a tutti i costi...
Se hai un reddito che e' il frutto di un aumento in maniera esponenziale del debito pubblico (non voglio ricominciare la tiritera dei contributi figurativi dei dipendenti statali, annoierei e basta) , allora e' anche giusto che non prendi il lordo (e qui non ci piove) , perche' altrimenti tutti noi Itaglioti che non expatriamo, pagheremmo anche per te che non avresti diritto! E spero che il concetto sia abbastanza chiaro, benche' riconosco come contorto.
Se invece ne avrai diritto, intendo alla detassazione (ma allora significa che i tuoi contributi saranno stati tutti reali e non figurativi...ma sei sicuro sia stato proprio cosi', oppure trattasi di altro regalia dei vari governi che si sono succeduti negli anni? ), allora sara' giusto che tu la abbia come titolo, ma dovrai ringraziare il tuo nuovo Stato (un po' come se ti regalasse qualcosa), e personalmente piacciono le cose guadagnate, e non regalate...da sempre e per educazione che mi hanno impartito.
Una domanda pero' ora te la pongo io...dato che sono 10 anni che dici di esser ein quiescenza, quindi completamento in regime contributivo, non ti pare di avere gia' cosi' un grosso privilegio (come si usava allora) rispetto ai "poveracci" di adesso che a cui se va bene andranno col misto (come il sottoscritto)?
Mi perdonerai ancora, pero' ritengo che l'Italia sia stata messa male (e andrà sempre peggio, imho) proprio grazie alle mentalità come quella da te dimostrata (non e' una polemica nei tuoi confronti in particolare, bensi' una costatazione di un dato di fatto diffuso)...della serie: arraffiamo tutto quello che possiamo ed alla faccia dei nostri vicini di banco!!
NB: io per i miei figli, non farei sicuramente come te, ma lotterei come un leone fino alla morte per consegnare un Paese migliore (dopo che l'abbiamo rovinato, ovviamente...o che comunque abbiamo contribuito a farlo come generazione, intendo) a loro ed ai possibili nipoti.
Saluti e cordialità
@ Antonio
scusami, ma per amor di chiarezza, visto che dici di essere in pensione dal 2007, con quanti anni di lavoro sei andato in pensione? Anni calcolati e anni effettivi di servizio?
@ RogerPadano
cito :"Una domanda pero' ora te la pongo io...dato che sono 10 anni che dici di esser ein quiescenza, quindi completamento in regime contributivo, non ti pare di avere gia' cosi' un grosso privilegio (come si usava allora) rispetto ai "poveracci" di adesso che a cui se va bene andranno col misto (come il sottoscritto)?"
Intendevi retributivo vero? penso sia una svista
E beato te che te ne vai con il misto! io per scelta me ne sono andata prima (opzione donna) con soli 38 anni di servizio e con il contributivo puro rimettendoci una barcata di soldi, ma sono felice e appena potrò sarò in Portogallo con la mia pensione bella tassata dallo stato italiano, pur avendo versato tutti i contributi (è lo stato ad essere inadempiente sui versamenti alla cassa).
Il buffo è che, non è il fatto di aver versato o meno i contributi che determina il fatto che la pensione resti tassata in Italia, se si va a leggere il trattato di accordo con il Portogallo e anche con altri stati il tutto nasce dal salvaguardare i dipendenti pubblici italiani che lavoravano all' estero impedendo che lo stato ospitante tassasse il già tassato in Italia e questo porta a non usufruire dei vantaggi che hanno i pensionati privati che si trasferiscono in Portogallo.
Concludendo è il Portogallo che ha deciso di non applicare una tassazione ai RNA italiani e altri, il che sommandosi al contenuto del trattato porta alla totale detassazione della pensione privata italiana percepita in Portogallo.
Che dire? Bel privilegio, ma sottolineo ancora una volta che se è l'unico motivo per trasferirsi in Portogallo mi pare un po' poco davvero. Una decisione del genere non può, ovvio, per mio parere, essere l'esclusivo motivo di un drastico cambio di vita.
Bom dia a todos e até a logo.
Si, scusa , intendevo proprio dire RETRIBUTIVO e non CONTRIBUTIVO (lapsus freudiano, pardon)
Emh, no, perdonami anche tu, ma sul perche' della non detassazione per i dipendenti INPDAP ed altri enti vari ed eventuali, non ci piove, nel senso che la motivazione della non adesione della non doppia tassazione, risiede proprio nel fatto di non aver versato per decenni i contributi, e se lo Stato versasse ora anche l'Irpef sulla quota totale, non farebbe altro che aumentare il debito pubblico, invece cosi' versa e prende dall'altra parte (altri movimenti figurativi, ovviamente, ma almeno il vil denaro resta in Itaglia e non se ne va bellamente all'estero).
E attenzione, da quel che ne so io, mi e' stato riferito che e' una prassi non solo dell'Italia, questa, bensi' anche altri Paesi usano lo stesso metodo : che abbiamo fatto scuola, almeno per una volta?
Opzione donna? Beata te, almeno ti risparmi almeno qualche anno di lavoro (per quel che ne penso io, trattasi di altro piccolo privilegio....uno dei tanti in questo "benedetto" paese!) Io sono col misto, pero' continuo a lavorare e pagare i contributi....ed essendo artigiano, ho ancora la pensione provvisoria, nonostante a quasi 2 anni dalla quiescenza.
Ah, sono 45 anni che lavoro duramente, e se la salute mi assistera', dovro' farne almeno ancora 3 per portare anche la mia consorte alla agognata pensione (e riposo per entrambi!)
Quindi, come vedi, ognuno ha una sua storia (vivaddio!) e io mai mi sognero' di lamenntarmi di questo e quella cosa....se non mi sta bene, CIAONE e buona camicia a tutti
Saluti
Ciao Roger
Certo hai ragione, è un piccolo privilegio, e dopo averci pensato su un bell'annetto ho deciso di scappare, privilegio dato dal fatto che in genere la donna lavoratrice di norma somma al lavoro fuori il lavoro in casa e spesso pure l'assistenza agli anziani di casa visto che lo stato latita pure qui.
Poi ripeto e' stata una scelta che non rimpiango sicuramente anche se dal punto di vista economico ha voluto dire abbattere l' importo della pensione di un bel 30 %, ma chi se frega sono libera, niente più gastrite, incavolature ...
Poi sui contributi ribadisco il concetto che i contributi sono sempre stati pagati dai dipendenti, escludendo certo quelli che hanno avuto scivoli abbuoni e storiacce del genere, quelli si sono finiti sulle spalle di tutti, poi lo stato (politica) ha fatto il furbo e non ha versato nelle casse la sua parte. Vedi operazione Inpdap, hanno provato per anni a fare quel calderone e nel 93 ci sono riusciti mandando in tilt ancor più il sistema che già reggeva a malapena.
Da lì alla totale fusione in Inps il passo è stato breve, senza dimenticare che una parte molto importante del deficit Inps, viene dai cosiddetti ammortizzatori sociali che nulla hanno a che fare con le pensioni.
Ma permettimi una battuta adesso si risolverà tutto con le nuove risorse.
Se poi saranno invece come già sono nuove pensioni sociali o di inabilità/invalidità. ......... ai posteri l' ardua sentenza.
Un' ultima considerazione, poveri i nostri giovani che fanno lavoretti da fame nella maggior parte e che se mai andranno in pensione avranno pensioni a malapena sufficienti per il pane.
Noi siamo ancora dei piccoli privilegiati
ciao a tutti/e
...........Il buffo è che, non è il fatto di aver versato o meno i contributi che determina il fatto che la pensione resti tassata in Italia, se si va a leggere il trattato di accordo con il Portogallo e anche con altri stati il tutto nasce dal salvaguardare i dipendenti pubblici italiani che lavoravano all' estero impedendo che lo stato ospitante tassasse il già tassato in Italia ........................
varissimo è la parte iniziale del NO alla detassazione ....
alla quale si somma poi il vedere che non vi è una posizione integrale (datore+lavoratore)
ERGO >> ricordarsene il 4 MARZO 2018
una abbraccio a tutti/e
Stefano
@ mariella15
Giusto come dici tu: il dipendente ha sempre pagato la sua (piccola) parte di contributi, ed e' appunto come sostengo io (ma e' storia...non ho sicuramente inventato l'acqua calda) che lo Stato ha "latitato (da questo punto di vista)
Ergo, stiamo dicendo la stessa cosa....
Per i giovani...beh, non sono tanto d'accordo, nel senso che anche dove lavoro io la stragrande maggioranza dei giovani preferiscono fare 96 rate per pagarsi l'auto o la moto (o peggio ancora viaggi in terre esotiche) da 20k€, piuttosto che gli stessi soldi (o bella fetta) investirli nei fondi integrativi, ancorche' previsti dalla normativa vigente ed integrati dall'azienda in egual misura.
Saluti
Roger
Sta diventando un dialogo a due, ma comunque spero serva anche agli altri per chiarire qualche residuo dubbio.
Allora, ancora un po' di precisazioni, i contributi versati dai dipendenti pubblici ed assimilati sono sempre stati più alti di quelli versati dai privati, perché gravati da balzelli residuali dei tempi di Noe', tempi in cui i versamenti più gravosi assicuravano benefici quali le case Inpdap a costi di affitto a dir poco calmierati e altre cose del genere, poi i benefici sono spariti ma i balzelli sono rimasti.
D'altronde anche nel privato, sopratutto in determinati settori, vedi agricoltura ed artigianato ed altri la contribuzione era veramente minima.
Dalla cosiddetta riforma Amato le cose sono un po' cambiate, e' stato fatto un tentativo di uniformazione delle normative, con vari distinguo, e da lì in poi una caterva di riforme dalla Dini a seguire fino alla famigerata riforma delle lacrime pubbliche.
Che dire? Anni di vacche grasse e anni di vacche magre, peccato che le vacche magre siano toccate sempre ai soliti e siano rimaste le vacche grasse per la solita elite politica e la cerchia che li attornia.
Comunque i nostri pensieri corrono su binari convergenti, con l'eccezione dei fondi integrativi ai quali non ho mai creduto e fino ad ora devo dire con ragione visto i pessimi risultati
La gestione degli stessi e' deficitaria, troppe poche garanzie, e rischio di ritrovare alla fine un capitale di valore e capacita' di spesa inferiore al versato.
Se non fosse che rischi il furto la resa più sicura te la da la mattonella di casa, almeno non hai costi.
Se la generazione di oggi non ha propensione al risparmio ma usa il carpe diem, forse un poco di colpa l'abbiamo pure noi, che, vissuti nel periodo successivo alle ristrettezze della guerra e più o meno figli del boom economico degli anni 60, abbiamo allevato i figli dando senza la parsimonia che ci avevano insegnato i nostri genitori.
Smetto di annoiare.
Buona serata a tutti
Buongiirno a Tutti e a Roger_Padano
condivido il tuo contenuto e la trasparenza che dice pane al pane e vino al vino.
Ho francamente molta difficoltà, pur nell'accettare che il pensare/credere degli "ALTRI" deve essere a tutti i costi rispettato, a capire di che cosa si stia parlando e scrivendo.
Non capisco, mi sento stupido, il perché queste persone vogliono lasciare il così loro adorato paese(!!!??).
Se ne stessero nel loro paese senza voler capire come gli altri (faccio parte di questi altri) per motivi validissimi e non di poco conto hanno assunto delle decisioni che non sono strettamente legati a fattori economici ma bensì per motivi legati "al non poterne più".
Leggevo da qualche parte che noi (post guerra)ci accusavamo per aver distrutto la generazione dei nostri figli. Ma si sta parlando seriamente?
Perché non dare le responsabilità ai 18enni degli anni 1968 che sono stati l'inizio di quanto é stato costruito e di quanto oggi si sta raccogliendo.
Non mi stupisco che molti che continuano a blaterare facciano parte di quel periodo e quindi di questo totale fallimento.
Forse non si é ancora capito che non si ha bisogno di quella "intellighenzia " da quattro soldi o dai " figli dei fiori " che già predicavano di "volemosi bene", " siamo tutti figli dello stesso dio", la moda del filosofeggiare," l'atteggiarsi da professore "
Non si é ancora capito queste"bufale"(!!??), queste gravissime superficialità, queste enormi inconsistenze di contenuti, causa dell'attuale rovina(!!)
Penso che ci siano molti infiltrati che non hanno nessuna intenzione di lasciare il mondo dei "furbetti"dei " ladri" ma di infastidire le persone che hanno contribuito al benessere del paese e che se ne sono dovuti andare via in quanto non ne potevano più.
Chi ha deciso di andarsene all'estero vuole essere lasciato tranquillo da questi "imprenditori " che prendendo in giro le persone che hanno trascorso una vita corretta e costruttiva credendoci fino alla loro avanzata età per poi "mettere fine".
Stiano nelle loro miserie e continuassero a vivere da figliocci "di e in un paese di don Chisciotti" che gli ha accolti da, non come, suoi prescelti.
Molto cordialmente,
alfredo luigi caruso
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