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Il carico mentale dell’espatrio in Germania

Ultima attività 15 Marzo 2021 di Francesca

Nuova discussione

Francesca

Buongiorno a tutte e a tutti,

Spero stiate bene.

Cerco il vostro aiuto per affrontare un tema importante, quanto delicato, che riguarda il carico mentale legato all’espatrio in Germania, o qualsiasi altro paese estero.

Il carico mentale viene spesso associato alle donne casalinghe, o lavoratrici, che in seguito al trasferimento in Germania si trovano a gestire una nuova quotidianità domestica e professionale. Ma ciò non esclude che questo stato d’animo non possa estendersi anche gli uomini.

Vi siete mai sentiti sopraffatti dal carico mentale? Cosa l’ha causato e come avete imparato a gestirlo?

Che situazione specifica fa alzare il vostro livello di stress e che sintomi vi provoca a livello fisico e mentale?

Vivere in Germania che incidenza ha sul vostro equilibrio psico-fisico?

Grazie per il vostro contributo,

Francesca
Team Expat.com

guestuser0811

Grazie Francesca.
Lo stress che conosco è il fatto di essere, dopo 35 anni di Germania, un qualcosa di indefinito che non ha piú una patria, soprattutto dopo essermi davvero integrata, immersa nella società tedesca. Mi sento dovunque un po' straniera. Dovunque c'è sempre qualcosa che mi manca. Dato che non amo fare smalltalks, non mi accontento di conversazioni leggere.....e per quelle piú profonde trovo difficilmente delle grandi affinità con altri. Ho poi notato che in Germania gli amici veri si trovano a scuola, all' università, in un club da giovanissimi, e poi li si tiene anche dopo. Le conoscenze di dopo rimangono nel superficiale. E svaniscono.
Altro stress, è accorgersi che i figli diventano sempre piú stranieri, soprattutto quelli che hanno fatto studi universitari e adottato completamente la mentalità tedesca. Finche' li si ha in casa, rimangono un po' italiani......ma poi addio. Meglio per loro, peggio per noi.
Altro stress, il dilemma della pensione: dove passarla?
E come coltivare i rapporti familiari con chi è rimasto in Italia?
Come aiutare mia sorella ad occuparsi dei genitori vecchi, dato che a parte io e la mia prole sono tutti a Torino?
Per ora basta, passo e chiudo.
Ciao
Simona

Salvatore.lucia

Ho vissuto in Germania per circa sette anni per lavoro
Il primo anno tornavo tutti i fine settimana in Italia
Poi mia moglie ha iniziato a raggiungermi più´spesso e quindi le visite in Italia si sono diradate. I figli grandi con la propria vita.
Dopo tre anni abbiamo iniziato a cercare casa per comprarla e per viverci definitivamente. Abbiamo soprasseduto.
Il lavoro era una parte determinante della vita.
Dopo un po´ci siamo accorti che l´integrazione  in Germania era difficile per motivi linguistici. Frequentavamo qualche volta gli expat italiani ma provavamo una sensazione strana . Difficile sempre per motivi linguistici frequentare i tedeschi. Ci siamo accorti che intorno a noi tutto era bello, tranquillo , sicuro ma, vivevamo soli in un mondo dorato
Poi il lavoro ha iniziato a perdere il significato che aveva all´inizio, l´etá avanzava (circa 58 anni) e, abbiamo pensato che non aveva senso vivere in Germania in pensione e cosi alla fine siamo ritornati in Italia. I ricordi del periodo sempre belli e con nostalgia, qualche volta ci siamo ritornati e ci ritorneremo appena possibile perché´ci fa piacere rifare le cose che facevamo , ristoranti, parchi , passeggiate, negozi, cibi locali, tram. E´sempre un ricordo piacevole ma , viverci senza integrazione piena non e´vita. La lingua é stato l´ ostacolo determinante probabilmente. Non più´il vincolo/interesse nel lavoro, la non conoscenza della lingua ci ha fatto ritornare in Italia. Certo fare una scelta da pensionato e´diverso. Non più´il lavoro che ti spinge ( e costringe) in un luogo ma una scelta libera e determinata da altre esigenze. Non ho ancora esperienze da raccontare ma, di certo sono alla ricerca di qualcosa di diverso. Lingua , cibo, amicizie, clima  ( oltre alla sicurezza)  credo siano per me i fattori determinanti per una scelta. A presto Salvatore

Salvatore.lucia

Riprendo il post di Giovanbattista riportato sul costo della vita in Tunisia.
Giovanni dici che i problemi legati al trasferimento sono molto più importanti rispetto al costo della vita e, il problema è enorme.
Vero , la partenza sia definitiva che ‘ non si sa’ , porta con se tutti i problemi che hai elencato. Quando mi sono trasferito in Germania li ho vissuti tutti ma molto marginalmente perché una parte risolti in partenza dalla mia azienda e un’altra dai miei colleghi di lavoro. Qualche esempio , banca apertura conto . Prima che partissi l’azienda mi aveva detto la banca convenzionata, nome del funzionario che parlava inglese, moduli da riempire. Appena arrivato una telefonata moduli mandati per mail , firma originale per posta. Mai andato in banca. Avevo bisogno del medico . Chiesto ai miei amici , ragazzi dove devo andare. Discussione tra loro , scelgono il medico, telefonano appuntamento preso. Ragazzi grazie è vero che i medici qui parlano inglese ( non sempre medici tedeschi) ma io mi sentirei più tranquillo se uno di voi mi accompagnasse  cosi ci capiamo bene. Tutti alzano la mano. Non la voglio fare lunga ma il miglior modo per non avere lo stress del trasferimento è avere amici li pronti a darti una mano. Hammamet è una grande comunità di italiani e forse sarebbe un servizio eccezionale per un italiano che si trasferisce trovare un gruppo di italiani amici che alza la mano e ti risolve i problemi iniziali. Questo blog può servire anche a questo, la comunità italiana c’è, il blog c’è, ragazzi che vivete in Tunisia pensate a come organizzare un comitato di accoglienza che alza la mano. A presto Salvatore

Francesca

Salvatore.lucia ha scritto :

Riprendo il post di Giovanbattista riportato sul costo della vita in Tunisia.
Giovanni dici che i problemi legati al trasferimento sono molto più importanti rispetto al costo della vita e, il problema è enorme.
Vero , la partenza sia definitiva che ‘ non si sa’ , porta con se tutti i problemi che hai elencato. Quando mi sono trasferito in Germania li ho vissuti tutti ma molto marginalmente perché una parte risolti in partenza dalla mia azienda e un’altra dai miei colleghi di lavoro. Qualche esempio , banca apertura conto . Prima che partissi l’azienda mi aveva detto la banca convenzionata, nome del funzionario che parlava inglese, moduli da riempire. Appena arrivato una telefonata moduli mandati per mail , firma originale per posta. Mai andato in banca. Avevo bisogno del medico . Chiesto ai miei amici , ragazzi dove devo andare. Discussione tra loro , scelgono il medico, telefonano appuntamento preso. Ragazzi grazie è vero che i medici qui parlano inglese ( non sempre medici tedeschi) ma io mi sentirei più tranquillo se uno di voi mi accompagnasse  cosi ci capiamo bene. Tutti alzano la mano. Non la voglio fare lunga ma il miglior modo per non avere lo stress del trasferimento è avere amici li pronti a darti una mano. Hammamet è una grande comunità di italiani e forse sarebbe un servizio eccezionale per un italiano che si trasferisce trovare un gruppo di italiani amici che alza la mano e ti risolve i problemi iniziali. Questo blog può servire anche a questo, la comunità italiana c’è, il blog c’è, ragazzi che vivete in Tunisia pensate a come organizzare un comitato di accoglienza che alza la mano. A presto Salvatore


Buongiorno Salvatore, per seguire la discussione sullo stress da trasferimento in Tunisia devi cliccare qui.

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