Gli americani si trasferiscono all'estero per sfuggire ai costi in aumento
Anche se non si tratta di un esodo, la tendenza è abbastanza rilevante da suscitare l'interesse dei media internazionali. Negli Stati Uniti, il tasso di inflazione è sceso dal 9% di luglio 2022 al 3,2% di febbraio scorso; purtroppo l'obiettivo della Federal Reserve di scendere sotto il 2% non è stato ancora raggiunto. Molti americani, dovendo fare i conti con budget ridotti a causa dell'aumento dei costi, scelgono di trasferirsi in nazioni con costi di vita più bassi, per mantenere il loro potere d'acquisto. Tra le destinazioni più gettonate ci sono Messico, Belize ed Ecuador.
Negli Stati Uniti, il costo medio della vita supera i 61.000 dollari all'anno, con differenze sostanziali tra gli Stati. Risiedere alle Hawaii, ad esempio, può costare fino a 180.000 dollari all'anno, mentre nel New Hampshire la media è di circa 115.000 dollari all'anno. Non tutti gli espatriati americani scelgono località economicamente vantaggiose. Quelli che cercano opportunità di lavoro si trasferiscono generalmente in Canada, Regno Unito, Francia e Germania, mentre i nomadi digitali preferiscono Portogallo e Messico. Sebbene i costi siano un fattore importante, alcuni partono anche a causa della disillusione nei confronti del capitalismo americano.
Tendenze simili si registrano nel Regno Unito, in Giappone e in Italia, a dimostrazione che si tratta di una tendenza generalizzata.
Gli anglosassoni cercano un ambiente più sano
L'ascesa del nomadismo digitale sta accelerando i piani di trasferimento all'estero? Numerosi Paesi, desiderosi di sostenere sia il turismo che le loro economie, offrono visti per nomadi digitali. Ciò ha favorito l'aumento di questo nuovo gruppo di espatriati, molti dei quali cercano di sottrarsi ai costi elevati del posto dove vivono. Alcuni nomadi digitali britannici, ad esempio, si sono trasferiti in Canada, in Thailandia o in altre nazioni del Sud-est asiatico. Dato che queste nazioni stanno valutando l'ipotesi di un visto unificato per dare impulso alle economie della regione, gli espatriati britannici potranno spostarsi liberarsi tra uno Stato e l'altro, approfittando di un costo della vita più vantaggioso rispetto a casa loro. Nel 2024, per vivere in Thailandia ci vogliono circa 800 dollari al mese, contro i 2.200 dollari del Regno Unito.
Come gli americani, i britannici che si trasferiscono all'estero spesso adducono ragioni che vanno oltre il fattore economico, tra cui il desiderio di un ambiente che migliori il loro benessere mentale e quello dei figli. Cercano una vita più tranquilla, più vicina alla natura, dove possono riprendere il controllo del loro tempo.
Quando gli stipendi non tengono il passo
In Giappone, gli espatriati se ne vanno nonostante i tentativi del governo di accogliere e trattenere i lavoratori stranieri in un periodo di declino demografico. Molti si trasferiscono a causa della stagnazione dei salari e dell'aumento del costo della vita, soprattutto in città come Tokyo. Trovano migliori opportunità di guadagno in Australia, Germania o Canada, che hanno bisogno di personale qualificato.
Questo stesso motivo spinge i francesi a trasferirsi in Canada, Svizzera o Australia. La situazione è ancora più evidente in Italia, dove da decenni è in atto un esodo di giovani italiani, aggravato dall'inflazione. Secondo la Fondazione Migrantes, il numero di italiani all'estero è passato dai 3 milioni del 2006 ai 6 milioni di oggi.
Gli italiani cercano migliori opportunità di carriera all'estero
La maggior parte degli espatriati italiani sono giovani laureati che si stabiliscono principalmente in Germania, Svizzera, Francia e Regno Unito, nazioni che, al pari dell'Italia, sono gravate dall'aumento del costo della vita. Tra le destinazioni più popolari al di fuori dell'Europa ci sono il Brasile, l'Argentina e gli Stati Uniti. L'Italia rimane un Paese di emigrazione, soprattutto per motivi economici. Questi espatriati sanno di poter guadagnare da due a tre volte di più all'estero. Sebbene la componente economica sia un fattore importante, lasciano l'Italia anche perchè non intravedono possibilità di carriera. Molti giovani italiani sostengono che lo Stato e le aziende non ripongano in loro abbastanza fiducia. Una volta stabilitisi all'estero, molti mettono su famiglia, aggravando lo spopolamento in Italia.