Sale l'inflazione, ma la crescita resta bassa
Finalmente. Dopo aver raggiunto un picco nel 2022 (+9,5% nei Paesi membri dell'OCSE, +9,1% nel Regno Unito, +6,9% in Sudafrica, +6,8% in Canada...), l'inflazione globale è scesa nel 2023. La tendenza continuerà nel 2024, con un +5,2% per i Paesi OCSE. L'inflazione, tuttavia, continua a pesare sulle economie. L'OCSE prevede che il 2024 sarà un anno misto, con una "crescita modesta". Stimata al 2,9% per quest'anno, dovrebbe scendere al 2,7%, per risalire al 3% nel 2025. Le disparità tra le varie nazioni nel mondo sono ancora considerevoli e si ingrandiranno.
L'Asia, trainata da India, Indonesia e Cina, sta fornendo un sostegno massiccio alla crescita globale. L'OCSE stima che il loro PIL sarà rispettivamente del 6,1%, 5,2% e 4,7%. Previsioni di crescita più modeste negli Stati Uniti (1,5%), in Nuova Zelanda (1,4%) e in Francia (0,8%). Inflazione controllata ma presente, crescita globale modesta, aumento delle disparità tra i Paesi e conseguenze tangibili che si ripercuotono sulle tasche degli espatriati.
Aumento del costo della vita: il caso del Senegal
Con una crescita stimata dal FMI al 4,1% nel 2023, il Senegal rimane nella fascia media delle potenze africane. L'inflazione è scesa al 6,5% e dovrebbe scendere al 3% nel 2024. Una percentuale che resta troppo alta sia per i senegalesi che per gli espatriati. Nel 2022, Dakar si è attestata come la città più costosa dell'Africa occidentale. Gli studenti stranieri parlano di "aumento vertiginoso del costo della vita", soprattutto degli alloggi.
Crisi degli alloggi
Vengono da Camerun, Benin, Gabon e Togo, dove gli appartamenti costano di meno. Una studentessa camerunense a Dakar, in un'intervista rilasciata alla BBC, dice di pagare 150.000 FCFA al mese (circa 250 USD) di affitto. A suo dire, la stessa tipologia di abitazione costa tra i 50.000 e i 60.000 FCFA (circa 83-100 USD) al mese a Douala o Yaoundé, due città del Camerun. Gli espatriati la pensano allo stesso modo: affittare a Dakar è diventato improponibile.
In linea di massima, il problema dovrebbe essere stato risolto con una legge del 2014 che regola i prezzi degli affitti, per favorire i cittadini con reddito basso. La legge ha introdotto degli sgravi in base all'importo dell'affitto: -29% per gli affitti inferiori a 150.000 FCFA, -14% per quelli compresi tra 150.000 FCFA e 500.000 FCFA, -4% per quelli superiori a 500.000 FCFA. I benefici pratici della misura stentano però a farsi vedere. La legge, che non è stata sempre applicata, non ha portato i cambiamenti attesi, nonostante un ulteriore intervento del governo nel febbraio 2023. Alcuni proprietari stanno aumentando volontariamente gli affitti. Si rifiutano di affittare agli abitanti del luogo e agli espatriati, preferendo stringere accordi con stranieri più facoltosi. Si giustificano dicendo di non avere altra scelta. A fronte dell'inflazione, dell'impennata dei costi dell'energia e dei beni di prima necessità, sono costretti ad aumentare il canone di affitto.
Generi alimentari, prezzi alle stelle
Le leggi per calmierare i prezzi si applicano anche all'energia elettrica e ai generi alimentari. Anche in questo caso, però, non vengono sempre applicate. Il 20 ottobre, i cittadini sono scesi in piazza, a Dakar, per manifestare contro l'aumento del costo della vita. Condannano le legge del 2014 che, secondo loro, non prevede alcun monitoraggio o controllo sui locatori. Lo stesso dicasi per i prezzi dei generi alimentari. Il prezzo di un chilo di cipolle, ad esempio, è passato da 500 a 1.300 franchi CFA (nel 2021); anche altri prodotti alimentari stanno subendo rincari vertiginosi.
Anche le bollette della luce sono aumentate, arrivando a raddoppiare a prescindere dal consumo. Nel 2022, le autorità senegalesi hanno sovvenzionato il settore energetico per controllare i costi: 750 miliardi di CFAF di sussidi nel 2022 e circa 556 miliardi di CFAF nel 2023. La società elettrica nazionale (SENELEC) ha risposto raddoppiando, se non triplicando, le tariffe. Nonostante le proteste dei locali e degli stranieri, la SENELEC non parla di un aumento dei prezzi, ma di "nuovo piano tariffario".
I Paesi con il costo della vita più alto
Dove "espatriare spendendo poco" nel 2024? Wordwide Cost of Living 2023, l'ultimo studio biennale condotto da The Economist Intelligence Unit (EIU), la divisione di ricerca e analisi del The Economist Group, ha stilato un elenco dei Paesi con il più alto costo della vita. Su 173 nazioni censite, la più costosa del 2023 è stata Singapore. Zurigo è al secondo posto. Ginevra è terza. Seguono New York, Hong Kong, Los Angeles, Parigi, Copenhagen, Tel Aviv e San Francisco (10°). Secondo lo studio, nei Paesi con un alto costo della vita, i prezzi sono aumentati di circa il 7,4% (in valuta locale). Al contrario, sono crollati fino al -321% (in valuta locale) nelle città più economiche: Buenos Aires, Chennai e Ahmedabad (India), Lagos e Tunisi. L'EIU sottolinea che queste cifre tengono conto delle politiche di svalutazione dei singoli Stati. La politica fiscale e le condizioni economiche hanno un impatto diretto sui prezzi.
Pur rilevando una decrescita dei prezzi, chi ha condotto lo studio è cauto. Il rallentamento è solo marginale e non riguarda tutti i settori. Le bollette di acqua ed elettricità costano meno, ma i prezzi dei trasporti e del cibo stanno aumentando. Questi rincari sono amplificati dal contesto geopolitico (invasione dell'Ucraina da parte della Russia) e ambientale (disastri naturali). Lo studio sottolinea che ci sono molte differenze sia tra i vari Paesi che all'interno degli stessi.
Espatrio: come tagliare i costi?
È possibile espatriare in modo intelligente? Prima di tutto, sottolineiamo l'importanza di trasferirsi in una destinazione verso cui hai un interesse. Scegliere una destinazione solo in base al costo della vita non ha senso. Devi considerare anche il contesto politico e socio-economico, il mercato del lavoro, il costo degli alloggi, ecc. Le procedure di immigrazione sono complesse? Puoi esercitare la tua professione senza restrizioni? E' facile trovare casa? Una volta appurati questi aspetti, puoi adottare dei piccoli accorgimenti per ridurre i costi.
Scegli con cura la zona dove vivere: gli affitti cambiano molto da un quartiere all'altro. Una ricerca accurata ti aiuterà a trovare la sistemazione più conveniente.
Mangia cibi locali e di stagione: piuttosto che acquistare prodotti importati, è meglio consumare a km 0.
Fai scelte oculate: un appartamento economico, a 2 ore dal posto di lavoro, potrebbe non essere la soluzione migliore, soprattutto se i costi di trasporto sono elevati. È meglio cercare casa in base al luogo dove lavori, al tuo stile di vita e ai servizi essenziali di cui hai bisogno (la scuola per i figli, ad esempio).